Question Time del 15 Settembre 2017

Indice:
1 - Comunicazioni del Presidente
2 - Lavoro interinale presso l'Azienda Ospedaliera Universitaria - Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli
3 - Obblighi di pubblicazione ex art.14, comma1 ter, del D.Lgs. 33/2013
4 - Gara So.Re.Sa. per fornitura di materiali ortopedici alle Aziende Sanitarie della Campania
5 - Stato di emergenza su area Monte Faito e comprensorio Monti Lattari/Penisola Sorrentina/Costiera Amalfitana per l'incombente ed elevato rischio idrogeologico
6 - Eventi alluvionali del 2, 3 e 11 settembre 2017. Smottamenti idrogeologici in Costiera Amalfitana. Interventi Regione Campania
7 - Problematica recupero ticket da esenzione da reddito, per prestazioni sanitarie usufruite in esenzione senza averne il diritto
8 - Criteri accesso elenco OSS Aziende Sanitarie e Ospedaliere campane
9 - Rotazione incarichi dirigenziali comparto sanità - verifica applicazione contesti organizzativi ASL regionali
10 - Predisposizione bandi afferenti all'obiettivo 8.3.1 del PSR (sostegno alla prevenzione dei danni arrecati alle foreste da incendi, calamità naturali ed eventi catastrofici)
11 - Avviso pubblico S.V.O.L.T.E. Ritardo definizione requisiti e procedure di iscrizione nel Registro C.A.V.
12 - Tutela delle denominazioni protette nell'UE e delle eccellenze campane - caso dei pomodori San Marzano
13 - Avviso pubblico a favore dei liberi professionisti operanti sul territorio regionale
14 - Avviso pubblico S.V.O.L.T.E. Ricorso al Registro Nazionale delle associazioni e degli enti che svolgono attività a favore degli immigrati, ai sensi del d.P.R. 31 agosto 1999, n.394
15 - Avviso pubblico -Accordi Territoriali di genere
Comunicazioni del Presidente
PRESIDENTE (D'Amelio)

Dichiaro aperta la seduta di Question Time. Ricordo che ai sensi dell'articolo 129 del Regolamento Interno il Consigliere proponente ha la facoltà d'illustrare l'interrogazione per non più di un minuto. A ciascuna delle interrogazioni presentate risponde il rappresentante della Giunta per non più di 3 minuti, successivamente l'interrogante o altro Consigliere del medesimo Gruppo ha il diritto di replicare per non più di 2 minuti. Ricordo inoltre che le interrogazioni all'ordine del giorno dell'odierna seduta di Question Time sono state elencate nell'ordine di presentazione. Vi è l'accordo a modificare l'ordine di discussione delle interrogazioni per impegni assunti dai Consiglieri.

Lavoro interinale presso l'Azienda Ospedaliera Universitaria - Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli
PRESIDENTE (D'Amelio)

Interrogazione: -Lavoro interinale presso l'Azienda Ospedaliera Universitaria - Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli- Reg. Gen. n. 69/2, a firma della consigliera Valeria Ciarambino (Movimento 5 Stelle), già distribuita in Aula.

CIARAMBINO (Movimento 5 Stelle)

Grazie Presidente. Il tema di cui trattiamo oggi e su cui interroghiamo la Giunta è quello del lavoro interinale, in particolare del lavoro interinale presso l'azienda ospedaliera universitaria Luigi Vanvitelli. Nelle diverse aziende ospedaliere universitarie della Regione Campania si è fatto spesso ricorso alle agenzie di lavoro interinale per il reclutamento del personale del comparto anziché attivare le procedure di mobilità, scorrimento delle graduatorie, indizione dei concorsi, nonostante questo iter sia stato anche più volte richiamato dal Sottocommissario Ad Acta alla Sanità, con circolare n. 2082 di aprile scorso e anche dalla stessa direzione generale -Tutela della Salute-, con la nota prot. 26573 sempre di aprile scorso. Solo nell'azienda universitaria ospedaliera Luigi Vanvitelli sono in servizio circa 200 lavoratori interinali. Il ricorso al personale a somministrazione a queste agenzie è stato di volta in volta motivato con l'esigenza di far fronte ad emergenze, per esempio l'apertura del pronto soccorso con la mancanza di risorse economiche per procedure all'assunzione e con il blocco del turnover. A conti fatti - di questo si chiede conferma - il costo del personale a somministrazione sembrerebbe più alto di quello del personale strutturato, anche considerate che le aziende sanitarie sopportano il costo della formazione professionale di questo personale, know how che poi non rimane in azienda. Sta di fatto che questo sta alterando, in maniera anomala e poco trasparente, il mercato del lavoro, come apparso dalla stampa e da segnalazioni, dove, appunto, si è enunciato che ben iI 70 per cento degli assunti tramite le agenize di lavoro interinale sono parenti di: infermieri, amministrativi, sindacalisti e medici degli ospedali e delle A.S.L. dove lavorano. Anche le agenzie interinali, a cui le aziende si affidano, operano come monopoliste e vengono, di volta in volta, prorogate, in particolare, l'azienda ospedaliera universitaria Luigi Vanvitelli ha assunto, in occasione dell'apertura del pronto soccorso ostetrico, circa 30 persone mediante ricorso ad agenzia di lavoro interinale. Tra di esse 5 unità di personale sarebbero state assegnate a mansion di carattere amministrativo, tra le quali, stando ad alcune segnalazioni che ci sono pervenute, risulterebbero anche soggetti legati ad esponenti politici di rilievi regionale. L'agenzia di lavoro interinale, a cui l'azienda ospedaliera Vanvitelli ha fatto ricorso, è affidataria del servizio da ben 8 anni ed è in proroga da 2 anni. L'interrogazione odierna vuole verificare la veridicità di quanto appreso e riaffermare i principi di trasparenza, legalità e correttezza nel reclutamento del personale, quindi sintetizzo la domanda finale. Ci interessa sapere: l'elenco nominativo dei lavoratori interinali riassunti a far data dall'insediamento dell'attuale direttore generale ad oggi, con la specificazione delle mansioni, dei contratti, della durata dei contratti e delle proroghe, quali agenzie di lavoro interinale, oltre ad obiettivo lavoro, hanno affidamenti in corso dall'azienda ospedaliera universitaria di cui trattasi, la durata degli affidamenti, se si tratta di contratti in proroga, la motivazione delle proroghe e se sono state, medio tempore, aviate le procedure per lo svolgimento di nuova gara secondo i principi dell'evidenza pubblica ed inoltre le specifiche ragioni poste a fondamento del ricorso alla somministrazione di lavoro interinale, in luogo delle assunzioni tramite le procedure che dicevamo, le azioni aviate per evitare i noti rischi che il ricorso al lavoro interinale sottende, l'assenza di trasparenza e l'assenza di verifiche in ordine al possesso dei requisiti professionali e infine l'ammontare complessivo dei costi sostenuti per questi lavoratori interinali raffrontandoli ai costi del personale a tempo indeterminate, a parità di unità lavorative. Grazie.

MARCIANI, Assessore

Grazie Presidente. Rispetto alle singole questioni dell'interrogazione mi preme specificare innanzitutto che il pronto soccorso ostetrico dell'Azienda Ospedaliera Università degli Studi della Campania -Vanvitelli- è stato aperto durante la gestione commissariale nell'ambito del trasferimento dell'unità ospedaliera complessa di ostetricia e ginecologia, precedentemente allocata presso il presidio degli incurabili nella nuova sede sita in Largo Madonnella delle Grazie, come tra l'altro previsto dal decreto del commissario ad acta del 10 marzo 2015, n. 28. In tale occasione, ai fini di garantire i livelli essenziali di assistenza, si è fatto ricorso a lavoratori interinali, la cui selezione è stata effettuata, come di norma, esclusivamente dall'azienda affidataria del servizio di somministrazione di lavoro a tempo determinato. A far data dall'insediamento del dottor Maurizio Di Mauro quale direttore generale dell'Azienda Ospedaliera Universitaria -Luigi Vanvitelli-, che è intervenuta il 5 agosto 2016, non si è fatto ricorso ad alcun ulteriore lavoratore interinale, come attestato altresì dal direttore sanitario del presidio ospedaliero. Qualora la Consigliera interrogante desideri invece documenti specifici, come sembra dalla sintesi che ha fatto adesso della sua interrogazione, può naturalmente attivare come meglio reputerà tutti quelli che sono i poteri dello Statuto regionale in favore dei Consiglieri regionali per avere l'accesso a tutti i documenti che sono considerati utili all'esercizio del proprio mandato elettorale.

CIARAMBINO (Movimento 5 Stelle)

Presidente, sono veramente sconvolta da questa risposta. Questo è calpestare le prerogative del Consiglio regionale. Se siamo qui a perdere tempo, io tempo da perdere non ne ho. Ho presentato un'interrogazione puntuale con una serie di domande, c'è competenza della Giunta a dover rispondere e la risposta è: di chiedere i documenti all'Azienda Ospedaliera -Vanvitelli-. Io i documenti all'Azienda Ospedaliera -Vanvitelli- li ho già chiesti e siccome non li ho ottenuti ho ritenuto di adire a questo strumento, che rientra nelle mie prerogative istituzionali, che è il question time. Questa è la risposta che la Giunta mi dà? Vi sto chiedendo delle informazioni puntuali e le voglio ricevere. Voglio sapere questa azienda in proroga da quanto tempo è in proroga e perché lo è, quanto costano i lavoratori interinali e quali sono gli strumenti adottati per garantire la trasparenza nel reclutamento. Voglio avere gli elenchi e la risposta è: di chiederli all'Azienda Ospedaliera -Vanvitelli-? Per me questa è una risposta lesiva della mia dignità e delle mie prerogative di Consigliere regionale. Sono sconvolta.

PRESIDENTE (D'Amelio)

Il consigliere Saiello ha chiesto di posticipare la discussione dell'interrogazione a propria firma, Reg. Gen. n. 88/2, alla fine della seduta. Siccome la consigliera Ciarambino ci aveva chiesto di anticipare la sua, passiamo all'interrogazione…

CIARAMBINO (Movimento 5 Stelle)

Sì, però prima voglio fare una dichiarazione a microfono intervenendo sull'ordine dei lavori e appellandomi alla sua funzione di garanzia delle prerogative del Consiglio regionale. Credo che abbiamo assistito a una scena indecorosa per questa istituzione e per il fatto che - lo ripeto - il tempo delle istituzioni è prezioso e non va sprecato così. Stamattina sono qui e dopo devo andare a un impegno istituzionale e volevo ricevere risposta alla mia interrogazione, che è già stata spostata di mesi e rispetto alla quale la mia richiesta di accesso agli atti all'Azienda Ospedaliera non è stata evasa. Presidente, chiedo a lei di assumere le iniziative perché questo momento non diventi una farsa, com'è stata questa mattina. Mi dica che risposta ho ricevuto. La risposta è stata di chiedere gli atti all'Azienda Ospedaliera. Sono sconvolta.

PRESIDENTE (D'Amelio)

In quanto Presidente del Consiglio le dico di denunciare se ritiene che non sono risposte esatte. Le posso dire questo rispetto al question time. Non siamo in Consiglio regionale, quando posso dire chi parla prima e chi dopo. Lei ritiene che quella sia la risposta e se lei non la condivide non posso intervenire nel merito delle risposte del question time. Si informi come funziona in Parlamento. Sarebbe lesivo della funzione del question time. Ma non a me. Come lei dice questo, la Giunta dice che ha risposto bene, quindi attivi le procedure. Questo è un Question Time, 1 minuto per risposta. Se non si è rispettato, ognuno faccia quello che ritiene. Se vuole fare la replica la faccia, dopodiché, cambiamo il Regolamento e diciamo che il Question Time, anche in dispregio a ciò che avviene nazionalmente, in Campania siamo particolari e lo facciamo. Faccia delle proposte, le vogliamo, cambiamo il Regolamento. Proprio questo a me non lo deve dire, in quanto a tutela. Però, se ogni volta la tutela diventa difendere quello che penso io, questo dice la Maggioranza, questo dice l'Opposizione e la mia funzione diventa un'altra. La Giunta dice che gliel'ha data, dopodiché, lei, giustamente, attivi tutto quello che deve attivare. Che ci posso fare?

Obblighi di pubblicazione ex art.14, comma1 ter, del D.Lgs. 33/2013
PRESIDENTE (D'Amelio)

Interrogazione: -Obblighi di pubblicazione ex art. 14, comma 1 ter, del D.gs. 33/2013- Reg. Gen. n. 99/2, a firma della consigliera Valeria Ciarambino (Movimento 5 Stelle), già distribuita in Aula.

CIARAMBINO (Movimento 5 Stelle)

Il decreto trasparenza, il 33/2013, come modificato dal FOIA, decreto legislativo 97/2016, ha esteso gli obblighi di pubblicità con riguardo alle retribuzioni dei dirigenti, prevedendo la pubblicazione non solo dei compensi percepiti dall'Amministrazione di cui si è dipendenti, ma anche la pubblicazione della dichiarazione dei redditi e dello stato patrimoniale. Su quest'estensione è intervenuto prima il Tar Lazio e poi l'Anac che con la delibera 382 di aprile scorso ha sospeso, per tutte le Amministrazioni Pubbliche, gli obblighi in argomento, quindi: dichiarazione dei redditi e stato patrimoniale, in atteso del pronunciamento del giudice. L'Anac ha ribadito, in risposta ai diversi quesiti, che sopravvive l'obbligo di pubblicazione di quelli che si definiscono emolumenti complessivi a carico della finanza pubblica percepiti dai dirigenti, così come disposto dall'articolo 14 comma 1 Ter, anche al fine di verificare il rispetto dei limiti massimi retributive al primo Presidente della Corte di Cassazione. L'Anac ha precisato, con una chiarezza assoluta, che questo articolo non è in alcun modo interessato dalla spunsione e va rispettato. A rispetto di questa previsione legislative rivolta l'attuale interrogazione, in quanto, dalla disamina dei siti web della Giunta regionale e di alcuni enti del servizio sanitario regionale, oltre che del Consiglio - ma l'interrogazione odierna è rivolta alla Giunta - non risultano presenti le informazioni richieste da questo articolo. La Giunta riporta un aggiornamento delle retribuzioni a giugno 2017 e i dati relativi alle indennità aggiuntive sono riferiti all'annualità 2014, quindi chiediamo di sapere le motivazioni per le quali la sezione Amministrazione Trasparente dei siti web istituzionali della Giunta e delle aziende del servizio sanitario regionale non risultano aggiornate con quanto previsto dall'articolo 14 comma 1 Ter.

MARCIANI, Assessore

La direzione generale per le risorse umane, per quanto concerne i dati relativi agli incarichi dirigenziali in essere in Regione Campania, ha evidenziato - come già citava la Consigliera - che la delibera Anac n. 382 del 2017 ha disposto la sospensione di efficacia alla delibera n. 241/2017 nella parte in cui fornisce indicazioni sull'applicazione dell'articolo 14 del decreto legislative 2013 per tutti i dirigenti pubblici. La richiamata delibera 241 fa salvo il contenuto dell'articolo 14 che in ordine alla tempistica di pubblicazione recita che vanno inseriti nella sezione -Amministrazione Trasparente- tutti i dati non oltre il 30 marzo. Conseguentemente, I dati relative all'anno 2016 saranno pubblicati una volta scaduti i termini per la dichiarazione dei relative redditi e comunque non oltre il 30 marzo 2018. Ad ogni buon fine evidenzio che sul sito istituzionale della regione Campania, alla sezione -Amministrazione Trasparente-, sottosezione di primo livello personale e per ogni sottosezione di secondo livello, titolari di incarichi dirigenziali e amministrativi di vertice e titolari d'incarico dirigenziale, si possono rinvenire link relativi alla retribuzione dei dirigenti, i dati di cui all'articolo 14 comma 1 Ter del decreto legislativo n. 33/2013, in particolare nelle note a margine di ciascuna tabella è precisato che in relazione agli adempimenti di cui all'articolo 14, comma 1 ter, secondo periodo, si rappresenta che nessun dirigente ha superato il limite dell'ammontare degli emolumenti percepiti a carico delle finanze pubbliche previsto dall'articolo 23 ter del decreto legislativo n. 201/2011 convertito alla legge n. 2014/2011 come modificato all'articolo 13 del decreto legislativo n. 66/2014. Si conferma che i dati e i relativi compensi percepiti dai dirigenti della Giunta regionale sono correttamente inseriti nella sezione -Amministrazione trasparente- del sito web della Regione Campania, come disposto dalla normativa vigente. Ovviamente la Giunta regionale ha contezza e responsabilità dei soli dati relativi ai dirigenti della Giunta, mentre non ha competenza in materia della pubblicazione dei compensi percepiti dai dirigenti del Consiglio regionale. Riguardo invece alla pubblicazione dei medesimi dati riguardanti le aziende del servizio sanitario regionale la Direzione Generale Tutela della Salute ha interpellato tutte le ASL campane tratteggiando in sintesi il quadro che adesso illustro: l'ASL Napoli 1 Centro, l'ASL Napoli 2 Nord, l'ASL Salerno, l'Azienda Ospedaliera Universitaria -Federico II-, l'Azienda Ospedaliera di Caserta -Sant'Anna e San Sebastiano- e l'Azienda Ospedaliera -Cardarelli- assolvono gli obblighi di cui al summenzionato decreto legislativo avendo pubblicato i dati sul loro sito internet. L'ASL di Avellino, Benevento, l'Azienda Ospedaliera Universitaria -Vanvitelli-, l'Azienda Ospedaliera Universitaria -San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona-, Fondazione Pascale, Azienda Ospedaliera -San Giuseppe Moscati- di Avellino, l'Azienda Ospedaliera -Rummo- e l'Ospedale dei Colli hanno risposto alla Direzione Generale impegnandosi entro fine mese ad assolvere gli obblighi di cui al summenzionato decreto legislativo. L'ASL Caserta e l'ASL Napoli 3 hanno invece proceduto a una parziale pubblicazione dei dati relativi agli emolumenti dei dirigenti. Le strutture amministrative regionali competenti sono state, alla luce di questo quadro, sensibilizzate dalla Giunta a monitorare con attenzione la pubblicazione dei suddetti dati e a riscontrare prontamente eventuali anomalie che saranno segnalate all'Autorità Nazionale Anticorruzione, così come previsto dalla normativa vigente.

CIARAMBINO (Movimento 5 Stelle)

Presidente, sarà nostra cura verificare quanto affermato dall'Assessore perché da una verifica di poche ore fa la pubblicazione non risultava avvenuta e c'era semplicemente la dicitura in coda alla pagina che riportava gli stipendi in carico all'Amministrazione regionale, che sono ben altra cosa rispetto agli emolumenti complessivi, che gli emolumenti complessivi non superavano il limite così come definito dalla legge n. 89 del 23 giugno, ovvero il tetto massimo dello stipendio del primo presidente della Corte di Cassazione. Se fosse soltanto questa l'integrazione che è stata fatta a seguito anche delle mie segnalazioni come Presidente della Commissione Trasparenza, che ho già interessato l'ANAC della questione, non sarebbe adempiere al decreto sulla trasparenza articolo 14, comma 1 ter, che recita che la questione di non superare il limite previsto dalla precitata legge è soltanto una delle ratio che sta alla base della necessità di pubblicare gli emolumenti complessivi. Quell'articolo recita infatti che ciascun dirigente comunica all'amministrazione presso la quale presta servizio gli emolumenti complessivi percepiti a carico della finanza pubblica anche in relazione a quanto previsto dall'articolo 13 del decreto-legge 24 aprile, n. 66, convertito nella legge n. 89. L'amministrazione pubblica sul proprio sito istituzionale l'ammontare complessivo, quindi la dicitura -non supera il tetto- lascia il tempo che trova. Noi vogliamo ritrovare ai fini del controllo diffuso, che è alla base del decreto sulla trasparenza, l'ammontare complessivo e verificheremo che questo sia stato effettuato. Siamo contenti che la nostra azione sia servita da pungolo affinché la Giunta regionale e la Regione si attivassero anche presso le aziende del servizio sanitario regionale, prendiamo atto della sua risposta, monitoreremo con attenzione che questo avvenga e, se è necessario, risolleciteremo perché la trasparenza è un nuovo diritto di cittadinanza ed è talmente importante l'adempimento del comma 1 ter dell'articolo 14 che addirittura in caso di inadempienze sono previste sanzioni pecuniarie anche onerose. Questo la dice lunga su quanto il legislatore ci tenga a questo aspetto e quindi noi lo monitoreremo. Grazie.

Gara So.Re.Sa. per fornitura di materiali ortopedici alle Aziende Sanitarie della Campania
PRESIDENTE (D'Amelio)

Interrogazione: -Gara So.Re.Sa. per fornitura di materiali ortopedici alle Aziende Sanitarie della Campania- Reg. Gen. n. 91/2 a firma del consigliere Francesco Emilio Borrelli (Campania Libera - PSI - Davvero Verdi), già distribuita in Aula.

BORRELLI (Campania Libera - PSI - Davvero Verdi)

L'interrogazione riguarda la fornitura dei materiali ortopedici alle aziende sanitarie della Regione Campania. È una gara che è nata prima dell'insediamento di questa Giunta e di quest'Amministrazione. Il tipo di gara riguardava una mole notevoli per molti soldi per il progresso tecnologico degli ultimo anni in campo ortopedico e avrebbe richiesto un numero molto congruo di commissari, con conoscenze e abilità di altissimo profilo. Quello che interroghiamo è che la Commissione Tecnica designata è formata da due ortopedici, da quello che emergerebbe, non risulta disporre dell'esperienza pratica e delle competenze necessarie per la valutazione dei listini così articolati e complessi - stiamo parlando di un intervento economico estremamente notevole - e soprattutto un numero così elevato di prodotti strumentali che sono tecnologicamente sofistinati e sono stati valutati solo ed esclusivamente da elementi fotografici e materiali cartacei, con un'estrema e ampia discrezionalità; secondo quello che ci è stato riferito e secondo i nostri dubbi. In altre regioni erano almeno 6 i commissari scelti tra chirurghi e ortopedici e tutti con una notevole esperienza nella materia. In Regione Campania in particolare, la Commissione di esperti è stata designata dall'allora Presidente della So.Re.Sa. - che non è quello attualmente in carica - con criteri che parrebbero assolutamente autoreferenziali e non sono stati coinvolti - questo è il debbio notevole che abbiamo - chirurghi e ortopedici campani con maggiore esperienza, né in fase di precompilazione del capipotolato tecnico e ancora meno in quella della valutazione. La nostra preoccupazione è che questo tipo d'intervento non ha garantito la reale trasparenza e funzionalità della procedura concorsuale e, da notizie riportate dalla stampa - lì è nata la nostra interrogazione - addirittura si apprende di un prossibrile conflitto d'interesse, di un componente della Commissione di Gara con un titolare della ditta partecipante che tra l'altro avrebbe vinto. Infine, l'aggiudicazione provvisoria risulterebbe che i prodotti più utilizzati in Campania siano stati totalmente o parzialmente esclusi. Per questo ho chiesto e interrogo per sapere quali sono stati i criteri, le modalità e le risultanze della gara So.Re.Sa. per la fornitura dei materiali ortopedici alle aziende sanitarie della Campania e se non si ritiene - alla luce di quanto esposto, in particolare dell'ultimo passaggio - di dover verificare la correttezza e legittimità delle procedure fin qui adottate, anche al fine di evitare effetti indesiderati o comunque illogici e che venga garantito il giusto equilibrio tra: risparmio, qualità delle prestazioni, salvaguardia della salute pubblica e rispetto della legge.

MARCIANI, Assessore

La procedura di gara per la fornitura quinquennale di protesi ortopediche cementate è stata indetta con una determina del 9 gennaio 2015, con una durata quinquennale e un valore stimato di 61 milioni 300 mila euro esclusa Iva. La procedura di gara non ha previsto l'individuazione di un unico aggiudicatario per singolo lotto, ma attraverso di essa si è pervenuti alla selezione di più soggetti ritenuti idonei a fornire - alle aziende sanitarie ospedaliere - le protesi ortopediche oggetto della gara. La gara, inoltre, è stata concepita e strutturata secondo lo schema dell'accordo quadro, multifornitore, a condizioni fisse, vale a dire senza la necessità di un ulteriore confronto concorrenziale per l'aggiudicazione degli appalti specifici, al fine di mettere a disposizione delle aziende sanitarie, quindi degli utilizzatori finali - vista la tipologia dei prodotti messi a gara - la più ampia platea possible di dispositive e relative accessori. Le aziende sanitarie potranno, quindi, emettere ordinativi di fornitura, attingendo, da ciascuno degli operatori economici, utilmente graduati naturalmente nel rispetto delle quote percentuali prestabilite garantendo in tal modo un controllo della spesa che prima non esisteva. Occorre inoltre evidenziare che tutti gli operatori leader del mercato sono presenti all'interno dell'accordo naturalmente nella quota percentuale di cui sono destinatari in base alla graduatoria finale della gara. In ogni caso è previsto che qualora in ipotesi nessuno dei prodotti presente nel listino degli operatori economici inseriti in graduatoria fosse in grado di soddisfare esigenze specifiche degli utilizzatori le Aziende Sanitarie, purché previamente autorizzate dalla centrale di acquisto, potranno in autonomia procedere all'approvvigionamento dei dispositivi protesici necessari. Evidentemente in tale ipotesi la richiesta andrebbe adeguatamente motivata. La centrale di committenza regionale pertanto ha operato due scelte strategiche dirimenti per rendere virtuoso tutto il circuito. È da ricordare che il capitolato tecnico della gara è stato approntato con il supporto tecnico specialistico del professor Carlo De Roberto individuato tra i nominativi forniti all'epoca dalle società scientifiche e in particolare dalla OTODI (Ortopedici e Traumatologici Ospedalieri d'Italia). Inoltre per la predisposizione del capitolato di gara sono state utilizzate le procedure di gara di altre centrali di committenza nazionali che consentivano un accordo quadro multi fornitore al fine di aumentare la concorrenza e la possibilità di partecipazione (gara effettuata ad esempio dall'Azienda Ospedaliera di Desenzano e dall'Azienda Ospedaliera di Gallarate). Occorre inoltre precisare che le procedure relative alla nomina e al numero dei commissari di gara sono state predisposte nel rispetto delle disposizioni vigenti al momento nell'individuazione della gara e in particolare dall'articolo 84, secondo comma. Ciò posto, la Commissione è stata nominata tra una rosa di esperti alle Aziende Ospedaliere campane con determinazione del direttore generale nel rispetto anche in questo caso delle norme del Codice degli Appalti e in particolare il presidente è stato individuato tra gli appartenenti all'organico della stazione appaltante ai sensi dell'articolo 84, terzo comma, del 163/2006. Gli altri componenti invece sono stati individuati mediante l'acquisizione dalle Aziende Sanitarie regionali di nominativi di dirigenti medici esperti nella materia oggetto della gara nel rispetto delle previsioni del Codice degli Appalti. Per quanto riguarda le modalità di assegnazione del punteggio qualitativo si evidenzia che è stata utilizzata una duplice modalità: discrezionale per alcuni parametri, quindi con un giudizio di merito espresso secondo la scala ottimo, buono, sufficiente, mediocre e scarso, e tabellare per altri parametri connesso alla presenza o meno di un determinato profilo di qualità. Conseguentemente su sessanta punti disponibili per l'offerta tecnica solo nove potevano essere attribuiti in maniera discrezionale, pari appena al 15 per cento del totale, mentre i restanti cinquantuno punti dovevano essere attribuiti secondo il criterio tabellare e quindi senza margine di discrezionalità. Per quanto concerne il presunto conflitto di interessi di un membro di Commissione la vicenda è oggetto di un ricorso pendente innanzi al TAR Campania che nella prima udienza non ha accolto la domanda cautelare proposta. La strategia di gara dunque pone in evidente sintonia ad avviso anche della Direzione Generale, che è competente del caso, con il vigente quadro normativo in materia di accordo quadro multi fornitore a condizioni fisse e assicura inoltre un equo e ragionevole soddisfacimento di quello che è l'interesse pubblico ad acquisire la più ampia platea possibile di prodotti di qualità e a condizioni convenienti.

BORRELLI (Campania Libera - PSI - Davvero Verdi)

Grazie. Ovviamente mi reputo soddisfatto della risposta, che è stata molto dettagliata. Il fatto che non sia stata accolta la sospensiva significa che il TAR, se ho capito bene, deve entrare ancora nel merito. Mi meraviglia un pochettino che i punti di riferimento come Aziende Sanitarie siano quelle di Gallarate, insomma di Aziende Sanitarie non con le cifre e i numeri, almeno a quanto risulterebbe, che fanno le nostre Aziende Sanitarie. Resta il dubbio sul fatto che questo tipo di gara è stata fortemente contestata da molti operatori, il che significa o che la gara è stata fatta eliminando tutta una serie di soggetti che non ne avevano diritto o che questa gara è entrata fortemente in conflitto con la maggioranza dei soggetti che operano in questo settore. In ogni caso continueremo a tenere alta l'attenzione su questa vicenda perché in particolare in questo settore, ci vuole il massimo della trasparenza, ma anche il massimo dell'efficienza quando si tratta di acquistare delle strumentazioni, delle protesi e dei materiali ortopedici che poi servono a persone che hanno necessità per poter vivere una migliore qualità della vita.

Stato di emergenza su area Monte Faito e comprensorio Monti Lattari/Penisola Sorrentina/Costiera Amalfitana per l'incombente ed elevato rischio idrogeologico
PRESIDENTE (D'Amelio)

Interrogazione: -Stato di emergenza su area Monte Faito e comprensorio Monti Lattari/Penisola Sorrentina/Costiera Amalfitana per l'incombente ed elevato rischio idrogeologico- Reg. Gen. n. 94/2 a firma del consigliere Alfonso Longobardi (De Luca Presidente).

LONGOBARDI (De Luca Presidente)

Grazie Presidente, grazie Assessore, credo che questo sia un argomento delicatissimo, era altrettanto importante affrontarlo in tempi ultrarapidi. L'interrogazione prevede lo stato di emergenza su aree: Monte Faito e Comprensorio Monte Lattari, Penisola Sorrentina, Costiera Amalfitana per l'incombente ed elevato rischio idrogeologico. In Campania ed in particolare in alcune aree, soprattutto come quella del Monte Faito, il Comprensorio dei Monti Lattari, Penisola Sorrentina, Costiera Amalfitana, per mesi si è verificata una situazione di assoluta siccità, scarse precipitazioni piovose, ovviamente gli eventi criminali degli incendi che hanno determinate gravissime conseguenze. Nel periodo estivo si sono verificati numerosi ed estesi incendi che hanno determinate una situazione di gravissima devastazione del territorio, con danni incenti al settore agricolo, zootecnico, alla natura, alle attività turistiche e ricettive, soprattutto quelle commerciali ed in generale l'ecosistema e la fauna. Con l'arrivo dell'autunno e dell'inverno è prevedibile che si possano verificare piogge consistenti che in realtà, già negli ultimi giorni si sono verificate, anche in maniera abbastanza copiosa, più in generale fenomeni atmosferici particolarmente intensi che possono determinare frane e smottamenti, visto che i terreni sono stati resi particolarmente deboli dai roghi che sono stati oggetto di attenzione negli ultimamente periodi. Incombe sulle aree suindicate - come quella del Monte Faito e del Comprensorio Monte Lattari/Penisola Sorrentina/Costiera Amalfitana - un pericolo idrogeologico imminente e occorre mettere in assoluta sicurezza il suolo, tutelando la pubblica incolumità. Nei giorni scorsi la Protezione Civile Regionale ha diramato anche dei comunicati di allerta meteo e si sono verificate piogge consistenti che hanno interessato proprio la Penisola Sorrentina e tutta l'area che ho citato poc'anzi. Urgono pertanto azioni tempestive, di mappatura delle aree a maggior rischio, così da attuare interventi specifici, di mitigazione e contrasto al rischio idrogeologico. Centinaia di cittadini, oltretutto, in questi giorni, stanno raccogliendo le firme per sostenere la richiesta, per poter proclamare lo stato di emergenza nelle aree interessate dagli incendi e dal rischio iidrogeologico. S'interroga, pertanto, la Giunta regionale, per verificare ogni azione ritenuta utile e ogni procedura prevista dalla normativa vigente, per proclamare lo stato d'emergenza promuovendo, anche presso il Governo centrale, anzi soprattutto presso il Governo centrale, la medesima richiesta, il tutto al fine di garantire la pubblica incolumità, mettere in sicurezza il territorio e tutelare tutti coloro che ancora oggi credono in quei territori, investono e tendono a poter ancora sviluppare quel contesto. Grazie.

MARCIANI, Assessore

Il Consigliere interrogante, giustamente, espone la grave situazione in cui versano i territori del Comprensorio, del Monte Faito e della Costiera Amalfitana e Sorrentina seguito dei recenti incendi che hanno interessato le aree e anche I timori legati all'arrivo dell'autunno e dell'inverno, quindi i conseguenti fenomeni atmosferici. Occorre tuttavia precisare che la problematica in argomento riguarda non solo le aree segnalate, ma tutta la Regione Campania con una superficie di aree incendiate pari ad oltre 11 mila ettari. Sono infatti agli atti degli uffici richieste di Sindaci di tutte le Province campane che rappresentano criticità analoghe, per questo la direzione generale Governo del territorio e Protezione Civile della Regione ha attenzionato immediatamente il problema dell'aggravarsi delle situazioni a rischio idrogeologico nelle aree percorse da incendi e ha attivato, da subito, iniziative di verifica tese a definire nel dettaglio, ai Comuni interessanti, le superfici coinvolte e la concomitante presenza di aree a rischio idrogeologico. A tal fine sono state acquisite le foto messe a disposizione dal sistema Copernicus e ha anche elaborato la mappa di criticità per le aree vesuviane e Monti Lattari, incrociando i dati con le mappe di pericolosità dell'ex Autorità di Bacino Regionale, con i dati provenienti dal sistema antincendio boschivo e da quelli derivanti dalle segnalazioni degli enti locali. Parallelamente gli uffici del Genio Civile hanno avviato un'azione di verifica sui siti segnalati dalle Amministrazioni comunali, al fine di ottenere un quadro delle azioni da porre tempestivamente in essere, per risolvere le criticità immediate, oltre che per definire le necessità complessive, anche economiche. Anche le aree segnalate saranno oggetto - nei prossimi giorni - di specifici sopralluoghi di verifica. Peraltro, in Costiera Amalfitana sono già stati eseguiti una serie di sopralluoghi in base alle varie segnalazioni pervenute, altri saranno effettuati nei prossimi giorni. Va anche sottolineato che tutto l'apparato costituente il sistema di Protezione Civile Regionale, unitamente agli operatori del Genio Civile e del volontariato, ha operato continuativamente nella fase più critica dell'emergenza, sia pure impegnato, purtroppo, in situazioni significative e drammatiche e concomitanti, che hanno investito - senza soluzione di continuintercettazione - il territorio regionale. Nonostante ciò, anche in fase di emergenza meteorologica è direttamente e prontamente intervenuto e non ha lesinato il proprio significativo supporto in tutti i casi che si sono manifestati. Nel prossimo immediato periodo, anche a valle delle verifiche, si potrà quantizzare l'ulteriore fabbisogno finanziario necessario ad affrontare le criticità del territorio. Le attività di mitigazione e del rischio idrogeologico sono al contempo promosse anche dalla Direzione Generale Ambiente, Difesa Suolo, Ecosistema regionale, che nell'ottica d'individuare gli interventi utili ed indispensabili per la mitigazione del rischio, sta effettuando, anche essa una ricognizione delle aree percorse dal fuoco, sovrapponendole con quelle qualificate a rischio R3 ed R4, per individuare quali interventi effettuare e su quali aree. Corre l'obbligo di precisare che erano stati previsti interventi per la sistemazione degli alvei torrentizi ed opere idrauliche sui versanti del Monte Faito, nell'ambito dell'accordo di programma dell'11 novembre 2010, con risorse per 10 milioni di euro bloccatosi in quanto il Comune di Castellammare di Stabia, che aveva redatto il progetto preliminare, ha comunicato la propria indisponibilità a svolgere la funzione di soggetto attuatore. Tale intervento è stato ripreso e di recente la Direzione Generale Ambiente della Regione ha richiesto al Comune di rinnovare la propria disponibilità a realizzare delle opere. In ultimo, per quanto attiene la richiesta di attivazione dello stato di emergenza nazionale per gli aspetti idrogeologici, la Regione provvederà senz'altro, ove ricorrano i presupposti tecnici amministrativi previsti dalla normativa nazionale e che le strutture amministrative competenti andranno ad accertare.

LONGOBARDI (De Luca Presidente)

Resto soddisfatto della risposta, anche se è un argomento talmente importante e delicato che è oggetto di attenzione continua, mai mollare la presa su questi aspetti, quindi controlleremo, insieme alla Giunta tutti i passi che già sono stati fatti in una fase di emergenza incredibile, abbiamo affrontato una fase in cui centinaia di focolai erano accesi, abbiamo fatto fronte, con i pochi mezzi a nostra disposizione, ma tutti messi nella disponibilità delle nostre comunità. Credo siano tre elementi che l'Assessore ha messo in evidenza in maniera puntuale, il primo è quello dell'intervento legato alle emergenze nel momento in cui c'erano i focolai da dover domare per azioni criminali mai verificate nella storia della Regione Campania, il secondo elemento è fare gli interventi, mi risultano gli interventi già in corso in determinate aree del Genio Civile che sta verificando le zone di maggiore pericolosità, ma sembra il territorio continuare su questi aspetti, a controllare che vengano fatte delle specifiche valutazioni tecniche. Il terzo elemento che mi è parso di aver capito, quello anche va controllato minuto dopo minuto, è quello d'intervenire sia per la tutela delle attività commerciali, quindi un sostegno anche economico, verificare soprattutto un sostegno economico non solo per la messa in sicurezza, ma per ridare a quelle aree quello che è stato ormai, negli ultimi due anni della nostra Amministrazione soprattutto, punto di riferimento per l'accoglienza turistica, quindi rilancio dello sviluppo territoriale. Credo che ci siano gli elementi, lo Stato Centrale, perciò citavo anche la raccolta firme e ne approfitto per ringraziare - anche oggi c'è la presenza - per la sensibilità e l'attenzione all'argomento, l'Assessore con delega al Monte Faito, in delegazione del Comune di Vico oggi presente, una delegazione dei Comuni dei Monti Lattari, il Presidente del Fai Rete che sta facendo un lavoro straordinario in tutto il contesto dell'area del Monte Faito e delle aree limitrofe, dove le attività commerciali hanno avuto maggiori rischi. I funzionari del Demanio con delega al Faito stanno verificando quotidianamente dal primo all'ultimo dei disagi sui Monti Lattari e area costiera. Rimango soddisfatto da questa risposta e insieme verificheremo il prosieguo dei lavori. Continuiamo su questa strada. Grazie.

Eventi alluvionali del 2, 3 e 11 settembre 2017. Smottamenti idrogeologici in Costiera Amalfitana. Interventi Regione Campania
PRESIDENTE (D'Amelio)

Interrogazione: -Eventi alluvionali del 2, 3 e 11 settembre 2017. Smottamenti idrogeologici in Costiera Amalfitana. Interventi Regione Campania- Reg. Gen. n. 95/2 a firma del consigliere Alberico Gambino (Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale), già distribuita in Aula.

GAMBINO (Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale)

Grazie signor Presidente. Premesso che durante il periodo estivo il territorio della Costiera Amalfitana è stato interessato da violenti incendi che hanno bruciato migliaia e migliaia di ettari di superficie e hanno causato danni gravissimi all'equilibrio naturale; le piogge del 2, 3 e dell'11 settembre a causa degli incendi hanno provocato da un lato veri e propri eventi di colate detritiche e fango sulle zone sottostanti e dall'altro crollo improvviso di massi precipitati a valle senza incontrare alcuna resistenza stante la mancanza della barriera del bosco bruciato; considerato che gli oggettivi eventi prodottosi hanno messo in ginocchio le amministrazioni comunali interessate, che pur con pochi mezzi e risorse hanno fatto di tutto e il possibile per arginare gli eventi e per ripristinare le minime condizioni di vivibilità sui territori abitati. I comuni hanno fatto fronte all'emergenza ricorrendo d'urgenza all'intervento di imprese locali dotate di mezzi adeguati. Gli interventi effettuati non hanno avuto la finalità di verificare lo stato reale del dissesto, quindi occorre mettere in sicurezza i luoghi più colpiti e più franosi e ridurre il rischio e i pericoli per le popolazioni residenti, per effettuare le verifiche necessarie e per concretizzare operativamente gli interventi. I comuni non hanno risorse umane, risorse strumentali, nonché risorse economiche adeguate. I comuni non sono neppure in grado di coprire con le scarsissime disponibilità dei propri bilanci integralmente quei costi già fatti durante questa fase di emergenza. Tanto premesso, il sottoscritto interroga la Giunta e per essa l'Assessore all'Ambiente e alla Protezione Civile nonché la competente Direzione Generale Lavori Pubblici e Protezione Civile per sapere: a) Quali interventi sono stati effettuati nel territorio dei comuni della Costiera Amalfitana durante gli eventi alluvionali del 2, 3 e dell'11 settembre 2017; b) In che modo si intende sviluppare ogni azione per supportare operativamente e in risorse umane e strumentali l'azione dei comuni nella messa in sicurezza del territorio in tempi urgenti; c) Quante e quali risorse sono state destinate per sviluppare le azioni di supporto di cui al punto b) precedentemente evidenziato; d) Quale azione intende mettere in campo e quante risorse economiche intende erogare in favore dei comuni interessati per consentire loro di far fronte agli impegni economici già assunti non colmabili con le sole risorse comunali per gli interventi emergenziali effettuati. Grazie.

MARCIANI, Assessore

Grazie Presidente. In merito all'interrogazione, come già evidenziato in parte nell'interrogazione precedente del consigliere Longobardi, la problematica in argomento non ha riguardato purtroppo solamente la zona costiera, ma una zona importante della regione Campania. La Direzione Generale ha attenzionato immediatamente il problema dell'aggravarsi delle situazioni di rischio idrogeologico nelle aree che erano in precedenza state percorse da incendio in alcuni casi e ha attivato da subito iniziative per verificare il dettaglio dei comuni interessati, le superfici coinvolte e la concomitante presenza di aree a rischio idrogeologico. Per il fine sono state acquisite in questo caso le foto messe a disposizione dal sistema Copernicus e sono state elaborate mappe di criticità per le aree vesuviane e per la parte dei Monti Lattari incrociando i dati con le mappe di pericolosità dell'Autorità di Bacino Regionale e con i dati provenienti anche dal sistema antincendio boschivo e da quelli derivanti dalla segnalazione degli enti locali. Parallelamente gli uffici del Genio Civile hanno avviato un'azione di verifica sui siti segnalati da tutte le amministrazioni comunali al fine di ottenere un quadro delle azioni da porre tempestivamente in essere per risolvere criticità immediate oltre che per definire le necessità complessive anche economiche. In Costiera Amalfitana sono stati eseguiti una serie di sopralluoghi in base alle varie segnalazioni pervenute e proprio ieri, 14 settembre, sono stati effettuati mirati sopralluoghi nel comune di Positano e nell'isola di Capri per verificare nel primo caso il reiterarsi fenomeni di trasporto solido con l'occlusione di briglie e opere idrauliche, peraltro già svuotate, e nel secondo caso il verificarsi di crolli in aree percorse da incendi. Altri se ne effettueranno nei giorni a seguire. Va anche sottolineato che tutto l'apparato costituente il sistema di protezione civile regionale unitamente agli operatori del Genio Civile e del volontariato ha operato continuativamente in tutta la fase più critica dell'emergenza sia pure impegnato purtroppo in situazioni significative drammatiche concomitanti che hanno investito senza soluzione di continuità il territorio regionale. Nonostante ciò anche in fase di emergenza metereologica è direttamente e prontamente intervenuto e non ha lesinato il proprio significativo supporto in tutti i casi che si sono manifestati. La Direzione Generale competente assicura che proseguirà nelle prossime settimane i sopralluoghi nei luoghi a rischio così anche da valutare le risorse economiche necessarie per avviare nel più breve tempo possibile le opere urgenti di messa in sicurezza.

GAMBINO (Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale)

Grazie Presidente. Mi auguro che concretamente e realmente questa Giunta regionale, al contrario di come avviene, che promette tanto e mantiene zero, metta da parte la superficialità con cui affronta i reali problemi. Abbiamo visto in che modo superficiale ha affrontato il problema dell'emergenza incendi durante il periodo estivo e adesso ci troviamo ad affrontare un'altra emergenza altrettanto grave, se non ancora di più, di quella che la Giunta ha affrontato con grande superficialità nel periodo estivo. I comuni hanno già risorse esigue, i comuni hanno già affrontato una serie di spese per far fronte a questa emergenza a cui evidentemente Regione Campania e la Giunta regionale non aveva dato peso prima che si verificassero questi eventi alluvionali del 2, del 3 e dell'11 settembre. Noi auspichiamo con grande determinazione che si possa voltare pagina e avere una Giunta regionale a sostegno e a supporto di quelle che sono le esigenze concrete e reali e non solo a chiacchiere del territorio testé rappresentato. Grazie.

Problematica recupero ticket da esenzione da reddito, per prestazioni sanitarie usufruite in esenzione senza averne il diritto
PRESIDENTE (D'Amelio)

Interrogazione: -Problematica recupero ticket da esenzione da reddito, per prestazioni sanitarie usufruite in esenzione senza averne il diritto- Reg. Gen. n. 93/2, a firma del consigliere Carmine De Pascale (De Luca Presidente), già distribuita in Aula.

DE PASCALE (De Luca Presidente):

Grazie Presidente. Volevo introdurre questa mia interrogazione che rivolgo al Presidente della Giunta, quindi alla Giunta, che nasce dalla necessità, visto che c'è un riordino, una razionalizzazione e un'ottimizzazione dell'organizzazione sanitaria, di andare a vedere l'organizzazione amministrativa che deve rispondere a questa nuova visione della sanità campana. Da quanto ho potuto appurare ci sono degli sprechi che secondo me possono essere sanati e che possono far risparmiare alla Regione Campania decine di milioni di euro. Mi riferisco alla problematica dell'esenzione ticket da reddito. Ci troviamo di fronte a una numerosa richiesta da parte di cittadini che non hanno diritto ad avere l'esenzione ai ticket, però loro ottengono, in primis, quest'esenzione, poi l'Agenzia delle Entrate fa i dovuti accertamenti, risulta poi che non avevano titolo a richiedere il ticket e tutte le prestazioni che hanno usufruito devono essere recuperate in termini finanziari. Si tratta di decine di milioni di euro, si tratta di recuperare questi fondi che potrebbero essere meglio utilizzati da parte dell'organizzazione della sanità campana, quindi la mia domanda parte soprattutto dagli avvisi che vengono inviati a migliaia di utenti. Lì, ci sono i primi risparmi che si possono realizzare, magari con una convenzione che si fa con delle organizzazioni postali, private, oppure con le poste italiane, poi dalla modulistica che non è uguale per tutte le A.S.L., per tutti i distretti sanitari, quindi si potrebbero unificare, in sostanza bisogna mirare - questo chiedo al Presidente della Giunta - ad uniformare le procedure, procedere ad una convenzione per gli avvisi postali o per le notifiche, istituire dei punti di ascolto presso tutte le A.S.L., creare un coordinamento regionale affinché si adottino le stesse procedure per tutte le A.S.L.. Non è ammissibile, a mio parere, che un'A.S.L. 1 si rivolga ad Equitalia per il recupero dei ticket non dovuti, mentre abbiamo l'A.S.L. 3 che si rivolge ad un'agenzia di Torino, insomma, c'è questo panorama che è molto diverso nell'ambito della stessa organizzazione sanitaria, da un'A.S.L. e un'altra. Allo stato attuale abbiamo, da una mia indagine fatta, che si recupera soltanto il 20-30 per cento nei casi più virtuosi di ciò che bisogna recuperare, per esempio, il distretto sanitario di Napoli 3, su 500 mila euro che doveva recuperare, tra i più virtuosi riesce a recuperare 300 mila euro. Questo ritengo sia da approfondire, da parte della Giunta, di adottare delle procedure che siano uniformi, che consenta, quantomeno, di arrivare ad un recupero di questi ticket, di queste esenzioni sanitarie, che si arrivi al 70 per cento, questo vuol dire far arrivare dei fondi alle organizzazioni sanitarie campane per decine e decine di milioni di euro.

MARCIANI, Assessore

Il recupero dei ticket sanitari è disciplinato dal decreto ministeriale dell'11 settembre 2009 che individua la procedura di verifica delle esenzioni e della compartecipazione alla spesa sanitaria in base al reddito, in particolare, le autocertificazioni del reddito, per accedere al codice si esenzione, sono verificate attraverso un incrocio tra i dati dichiarati dal paziente con quelli in possesso dell'Inps e dell'Agenzia delle Entrate. Conseguentemente la procedura rilascia l'elenco dei pazienti per i quali i dati autocertificati risultano non veritieri. Per quanto concerne invece la modalità per il recupero da parte delle aziende sanitarie locali e delle somme dovute dall'assistito, il decreto ministeriale su indicato all'articolo 1 comma 12 rinvia espressamente ad un successivo provvedimento del Ministero delle Economie e delle Finanze che di concerto con il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, alla data odierna, non è stato ancora emanato. In assenza di tale provvedimento, in data 7 giugno 2017, la direzione generale ha richiesto espressamente al Ministero delle Economie e delle Finanze e al Ministero della Salute, l'emanazione del decreto per la definizione delle modalità di recupero da parte delle aziende sanitarie locali, delle somme eventualmente dovute dall'assistito. Tuttavia, tale richiesta, pur se sollecitata il primo agosto 2017 scorso, è, finora, rimasta senza riscontro. Per quanto riguarda la presenza di una piattaforma informatica per la raccolta e l'utilizzo dei dati, compresi i ticket riscossi, si ricorda che la stessa già esiste ed è gestita direttamente dal Mef attraverso il sistema tessera sanitaria a cui hanno accesso tutti gli sportelli delle A.S.L. Infine, in ordine alla richiesta d'istituire, negli uffici preposti al rilascio delle esenzioni del reddito dei punti d'ascolto, si rappresenta che presso le A.S.L. già esiste personale formato, che inoltre, periodicamente, partecipa ad attività di aggiornamenti, che ha proprio tale compito di cercare di orientare i pazienti rispetto alle possibili esenzioni.

DE PASCALE (De Luca Presidente)

Grazie per la risposta. Fermo restando tutto ciò che compete al Ministero della Salute e tutto ciò che compete alla parte ministeriale, come Agenzie delle Entrate e altro, credo che la Regione Campania si debba dotare di una propria organizzazione per il recupero dei ticket non dovuti. Se ci fosse stata un'organizzazione unica, quello che io chiedo è anche l'istituzione di un centro di coordinamento e nella mia domanda c'è anche la richiesta di qualificazione del personale, forse anziché il 20 per cento del recupero saremmo stati ad una percentuale più alta, quindi chiedo che venga presa in considerazione la possibilità, da parte della Giunta regionale, di approfondire questa tematica ed arrivare ad una soluzione o un percorso che porti ad elevare la percentuale di recupero. Questo significa far arrivare nelle casse della Regione Campania dei fondi, oltre a dare un'indicazione di come bisogna procedere ai cittadini, ma anche di dare l'impressione di un'efficienza, fare arrivare fondi che potrebbero essere spesi in settori della sanità dove c'è bisogno. La mia richiesta è di un approfondimento ulteriore, e arrivare, con un'organizzazione efficiente, ad elevare la percentuale di recupero delle esenzioni ticket.

Criteri accesso elenco OSS Aziende Sanitarie e Ospedaliere campane
PRESIDENTE (D'Amelio)

Premesso che negli anni, attraverso una serie di misure d'interventi volti alla realizzazione di work experience e tirocini formativi destinati a soggetti in possesso di qualifica di operatorie socio sanitario OSS, la Regione Campania e per essa le aziende sanitarie ospedaliere, hanno avuto modo di formare adeguatamente, presso le proprie strutture, quindi sul campo, personale particolarmente qualificato; che tale personale, rigorosamente selezionato, attraverso avvisi pubblici che a tutti gli effetti hanno verificato la sussistenza di requisiti professionali, avvisi, quindi, considerabili al pari di procedure di evidenza pubblica, così come previsto per quelle concorsuali; che tra questi avvisi, a titolo esemplificativo, si segnalano i progetti di work experience di cui alla delibera di Giunta regionale numero 1548 dell'08/10/09, i decreti dirigenziali, come il numero 7/2011, avente ad oggetto -Fondi Por 2007-2011, avviso pubblico, priminpresa OSS, tirocini di inserimento lavorativo per OSS-; che nel tempo l'Arlas, l'Agenzia regionale per il lavoro, attualmente in liquidazione, ha istituito e curato la tenuta degli elenchi, shortlist, degli operatori sociosanitari formati, ex legge regionale numero 16 del 2014; che con legge regionale numero 1 del 2016 si è stabilita la soppressione dell'Arlas e che con conseguente decreto commissariale è stata disposta la chiusura del sito www.osscampania.org.; che con successivo decreto dirigenziale numero 121 della Direzione generale istruzione formazione, lavoro e politiche giovanili del 30.04.2015. si è provveduto alla riapertura della sollecitata shortlist OSS, facendo seguito a quanto contenuto nell'articolo 1 comma 143 della legge 16/2014. Tenuto conto: Che successivamente alla delibera di Giunta regionale numero 225 del 18 maggio 2016 la Regione Campania provvedeva in assenza di qualsiasi ulteriore dettato normativo all'istituzione di un registro regionale degli operatori sociosanitari: Che l'Azienda Universitaria Ospedaliera -San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona- incideva in esecuzione della delibera del commissariato n. 133/2016, un avviso pubblico per reclutamento di operatori sociosanitari e del conferimento di incarichi a tempo determinato; Considerato: Che diverse Aziende Ospedaliere e Sanitarie regionali al fine di far fronte al fabbisogno di personale OSS stanno ricorrendo in convenzione all'utilizzo della graduatoria dell'Azienda Universitaria -San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona-; Che tuttavia tale procedura, sebbene conforme al dettato normativo nazionale, contrasta con quanto stabilito dalla specifica norma che il legislatore regionale ha voluto indicare per il personale in questione dotato di specifica qualifica OSS, disperdendo così un patrimonio professionale adeguatamente formato attraverso gli enti del sistema sanitario regionale; Interroga il Presidente della Giunta regionale, onorevole Vincenzo De Luca, per sapere: Se ritiene opportuno adottare un provvedimento univoco al fine di indicare alle Aziende Sanitarie Ospedaliere campane il rispetto della normativa di cui all'articolo 1, comma 143, del 2014 per salvaguardare le esperienze maturate sul campo dai su citati professionisti; Se non si ritiene opportuno modificare i criteri di accesso all'elenco degli OSS dando maggior peso a chi ha maturato l'esperienza di cui alla premessa. Grazie.

MARCIANI, Assessore

Grazie Presidente. In merito alla questione relativa agli operatori sociosanitari in data 16 dicembre 2016 in un incontro che c'è stato tra le parti sociali a cui hanno partecipato anche i rappresentanti degli operatori sociosanitari e gli uffici regionali competenti, è già stata evidenziata l'impossibilità di prevedere nelle procedure di reclutamento percorsi preferenziali riservati agli operatori iscritti nel registro. In particolare è stato rappresentato che la vigente normativa nazionale in materia di procedure di reclutamento di personale sia a tempo determinato sia a tempo indeterminato disciplina espressamente sia le modalità di valutazione sia i punteggi da attribuire a titoli o attestati della pregressa esperienza di ciascun candidato. Tale normativa nazionale quindi non può essere disattesa dalle amministrazioni procedenti nemmeno in presenza di una difforme norma regionale che invece soggiace alla diversa procedura stabilita dalla norma statale. Ne discende quindi che l'attuale applicazione dell'articolo 143 della legge regionale n. 16/2014 esporrebbe certamente la Regione a un futuro contenzioso dall'esito incerto e con probabili e conseguenti aggravi di spesa a carico del bilancio regionale e pertanto si ritiene la suddetta norma non applicabile rispetto ai casi in oggetto.

CESARO (Forza Italia)

Quella norma non è stata cancellata, quindi oltre a uno sperpero di soldi e di persone che comunque hanno lavorato e hanno anche raggiunto una professionalità che non viene sfruttata, se magari un OSS di Napoli che vede un avviso pubblico del -Ruggi d'Aragona- e magari non conviene da Napoli andare là, però quella classifica diviene la classifica da cui tutti devono prendere i nomi, mi sembra quasi una beffa per tante persone e per tanti OSS che già negli ospedali hanno dimostrato di saper fare il proprio lavoro. La risposta non è alquanto soddisfacente.

Rotazione incarichi dirigenziali comparto sanità - verifica applicazione contesti organizzativi ASL regionali
PRESIDENTE (D'Amelio)

Interrogazione: -Rotazione incarichi dirigenziali comparto sanità - verifica applicazione contesti organizzativi ASL regionali- Reg. Gen. 97/2 a firma della consigliera Flora Beneduce (Forza Italia), già distribuita in Aula.

BENEDUCE (Forza Italia)

Grazie Presidente. Premesso: Che la rotazione degli incarichi dirigenziali avviene secondo criteri generali e oggettivi adottati dall'Azienda Sanitaria Locale ai sensi del Piano aziendale triennale di prevenzione della corruzione e comunque alla scadenza del contratto a prescindere dall'esito della valutazione riportata dal dirigente; Che l'articolo 18 del contratto collettivo nazionale 8 giugno 2000, comparto sanità area dirigenza medica e veterinaria, disciplina le sostituzioni dei dirigenti medici e veterinari allo scopo di assicurare la continuità dei compiti organizzativi e assistenziali dei servizi sanitari, e in particolare nei casi di assenza del direttore di struttura complessa viene previsto che lo stesso individui preventivamente e con cadenza annuale nell'ambito della propria struttura il dirigente cui affidare la sostituzione nel rispetto dei previsti criteri (articolo 18, secondo comma); Che nei casi in cui le aziende non possono fare ricorso alla sostituzione interna sopra descritta, la norma prevede che la struttura temporaneamente priva di titolare possa essere affidata ad interim ad altro dirigente con corrispondente incarico (articolo 18, ottavo comma) senza prevedere ulteriori o diverse possibilità di sostituzione; tale disciplina si completa con le previsioni contenute nell'articolo 11 del contratto collettivo nazionale del 3 novembre 2005; Che nel caso che l'assenza sia determinata dalla cessazione del rapporto di lavoro del dirigente interessato la sostituzione è consentita per il tempo strettamente necessario ad espletare le procedure di cui al DPR n. 483 e 484 del 1997, ovvero dell'articolo 17 bis del decreto legislativo n. 502/1992, in tal caso può durare sei mesi prorogabili fino a dodici (articolo 18, quarto comma); Che nei casi in cui l'assenza dei dirigenti indicati nei commi precedenti sia dovuta alla fruizione di un'aspettativa senza assegni per il conferimento di incarico di direttore generale, ovvero di direttore sanitario e di direttore dei servizi sociali, ove previsto dalle leggi regionali, presso la stessa o altra azienda, ovvero per mandato elettorale ai sensi dell'articolo 71 del decreto legislativo n. 29/1993, e della legge n. 816/1985 e successive modifiche o per distacco sindacale l'azienda applica il quarto comma e provvede con l'assunzione di altro dirigente con rapporto di lavoro e di incarico a tempo determinato per la durata dell'aspettativa concessa (articolo 18, quinto comma); Considerato che la ratio dell'articolo 18 del contratto collettivo 8 giugno 2000, comparto sanità e area dirigenza medica e veterinaria, è quella di evitare una situazione di incertezza sul piano organizzativo e che non giova alla funzionalità delle strutture, perché gli operatori hanno bisogno di certezza di riferimenti gerarchici; Considerato altresì che la mancata applicazione del principio di rotazione, ancorché in caso di sostituzioni, non contempera sia l'interesse dell'Azienda Sanitaria ad attribuire il posto al più idoneo in ossequio al principio del buon andamento sia ad assicurare la parità di trattamento e le legittime aspirazioni degli interessati; Ritenuto che il piano di rientro della sanità campana pone le Aziende Sanitarie Locali in una condizione di continua emergenza con la conseguente proroga di incarichi dirigenziali senza soluzione di continuità; Rilevato che tale condizione assume la violazione dei principi di buon andamento delle amministrazioni pubbliche nonché del principio di parità di trattamento; Tanto premesso considerato, ritenuto e rilevato interroga il Presidente della Giunta, l'onorevole Vincenzo De Luca, per conoscere lo stato di applicazione del principio di rotazione degli incarichi dirigenziali nei contesti organizzativi delle ASL regionali. Grazie.

MARCIANI, Assessore

Grazie Presidente. La Regione Campania già con una circolare, la n.3346 del 2008, avente ad oggetto -Incarichi temporanei dei direttori di struttura complessa-, al fine di fornire un ausilio alle aziende in uniforme applicazione del dettato contrattuale vigente in materia, ha prospettato relativamente al conferimento di incarichi in caso di assenza temporanea o definitiva del direttore di struttura complessa l'individuazione dei dirigenti in possesso dei requisiti per l'incarico di sostituzione con la valutazione comparata dei curricula all'inizio di ogni anno. L'applicazione del principio di rotazione è previsto dai piani triennali di prevenzione della corruzione e della trasparenza, rientra nell'ambito delle autonomie gestionali di ciascuna azienda, così come stabilito dalla legge 190/2012 e come precisato dall'Anac nel parere 1310 del 2016. In base tali indirizzi metodologici e agli ulteriori orientamenti espressi dall'Autorità Nazionale Anticorruzione, il piano triennale di prevenzione della corruzione deve tener conto anche del recente decreto legislativo Madia sulla trasparenza varato dal Governo in ottemperanza della delega ricevuta dalla legge 124/2015. Secondo la normativa vigente la rotazione del personale rappresenta una misura organizzativa preventiva finalizzata a limitare il consolidarsi di relazioni che possano alimentare dinamiche improprie nella gestione amministrativa conseguenti alla permanenza, nel tempo di determinati dipendenti nel medesimo ruolo o funzione, rappresentando soprattutto un criterio organizzativo che può contribuire alla formazione del personale, accrescendo le conoscenze e la preparazione professionale del lavoratore. In tale ottica essa va vista prioritariamente come uno strumento ordinario di organizzazione e l'utilizzo ottimale delle risorse umane, da non assumere, in via emergenziale o con valenza primitiva, come tale va accompagnata e sostenuta anche da percorsi di formazione che consentano una riqualificazione professionale. Fermo restando che è compito di ciascuna azienda adottare il piano triennale anticorruzione e fissare, in questo contesto, i criteri e i principi della rotazione e degli incarichi, la competente direzione generale - mediante le articolazioni amministrative proposte, anche alla luce del quesito posto dalla Consigliera - provvederà, nei prossimi tre mesi, a verificare la sussistenza del piano triennale da parte di tutte le aziende regionali e a monitorare l'attuazione così da conoscere lo stato e le modalità di applicazione del principio di rotazione degli incarichi dirigenziali nell'ambito delle aziende sanitarie della Regione, fermo restando - naturalmente - l'autonomia organizzativa che assiste dette aziende.

BENEDUCE (Forza Italia)

Non mi sento affatto soddisfatta della risposta anche perché la risposta mi è sembrata che si sia cercato di mandare un calcio fuori angolo. Avevo chiesto espressamente di conoscere perché non si adottano le misure per fare i dirigenti di struttura complessa, perché non si avviano i concorsi, anche perché non siamo più nel disavanzo, il turnover ci consente di assumere medici e primari. Mi riferivo o al fatto che l'articolo 18 è tenuto da alcuni medici, non da 6 mesi più 6 mesi, ma addirittura da anni, da oltre 10 anni che non si attuano i concorsi, questo fa sì che non si possa fare neppure la formazione, tant'è che adesso i nostri atenei sono usciti fuori, alcuni corsi di specializzazione che rappresentavano un punto di eccellenza, proprio perché non si è provveduto all'assunzione, a fare concorsi per ordinari e associati, anche perché le A.S.L. non procedono affatto alla formazione dei medici. Quando un medico si sente con la Spada di Damocle, con un articolo 18 che può essere revocato da un momento all'altro, non funziona bene tutto il reparto. Abbiamo assistito, in questi ultimi mesi, a tanti scandali che sono accaduti nella sanità, dove non si sa chi è il responsabile, poi si legge che sono tutti articoli 18. Quanto tempo ancora dobbiamo aspettare affinché si possa parlare finalmente di sana sanità iniziando dal fare concorso per direttore di strutture complesse.

Predisposizione bandi afferenti all'obiettivo 8.3.1 del PSR (sostegno alla prevenzione dei danni arrecati alle foreste da incendi, calamità naturali ed eventi catastrofici)
PRESIDENTE (D'Amelio)

Interrogazione: -Predisposizione bandi afferenti all'obiettivo 8.3.1 del PSR (sostegno alla prevenzione dei danni arrecati alle foreste da incendi, calamità naturali ed eventi catastrofici)- Reg. Gen. n. 98/2, a firma della consigliera Maria Muscarà (Movimento 5 Stelle), già distribuita in Aula.

MUSCARA' (Movimento 5 Stelle)

L'argomento è già noto, molto caldo, anche se la parola non è proprio quella idonea, parliamo dei bandi che afferiscono all'obiettivo 8.3.1 del PSR e sono il sostegno alla prevenzione dei danni arrecati a foreste da incendi, calamità naturali ed eventi catastrofici. Il PSR (Programma Sviluppo Rurale) include una misura, la misura 8 che è dedicata, in modo specifico, agli investimenti nello sviluppo delle aree forestali, per il miglioramento della redditività delle foreste. La somma che ammonta è molto elevata e sono circa 173 milioni di euro. Questa misura, naturalmente, raggruppa una serie di azioni che tendono non solo a valorizzare le potenzialità del bosco, ma anche - come risorsa ambientale, economica e turistica - l'attivazione di una serie articolata d'interventi, come il rimboschimento, oppure, naturalmente, anche la prevenzione, infatti, tra le diverse tipologie d'intervento c'è la misura 8.3.1 che si chiama -Sostegno alla prevenzione dei danni arrecati alle foreste da incendi e calamità naturali-. Per questa misura, soltanto nel luglio 2017, è stato emanato un bando che è a scadenza ottobre. Per quella che ci interessa di più, la 8.3.1, non è stato ancora attivato nessun bando e risulta, nella pagina della sezione del sito, in fase di definizione. Sembra quasi che si sia puntato più al rimboschimento che alla prevenzione, il che non è una buona politica. Ritenuto che la direttiva habitat della Comunità Europea, dispone, all'articolo 6, che gli stati membri debbono adottare le opportune misure per evitare - nelle zone speciali di conservazione - il degrado degli habitat naturale e degli habitat specie, nonché la perturbazione delle specie per cui le zone sono state designate. La legge 21/2000, legge quadro in materia di incendi, affida, alle Regioni, la competenza in maniera di previsione, prevenzione e lotta agli incendi e che - come dimostrato dai drammatici eventi di luglio e agosto - la prevenzione degli incendi avrebbe avuto un ruolo fondamentale per evitare lo scempio e la distruzione di gran parte del territorio campano a cui abbiamo assistito. Chiediamo, quindi, al Presidente della Giunta e all'Assessore ai Fondi Europei, quali sono le ragioni per la mancata predisposizione dei bandi che afferiscono, in modo particolare, alla misura 8.3.1 che è il sostegno alla prevenzione degli incendi e quali sono le tempistiche per l'attivazione di questi bandi - sempre che siamo ancora in tempo - per evitare una nuova estate di fuoco.

MARCIANI, Assessore

Gli interventi previsti dalla misura 8.3.1 prevedono un sostegno a copertura dei costi sostenuti per la creazione di infrastrutture di protezione e per investimenti volti alla prevenzione e monitoraggio agli incendi boschivi e di altre calamità naturali al fine di preservare gli ecosistemi forestali, migliorarne le funzionalità e garantita la pubblica incolumità. Tale misura ha una dotazione finanziaria pari a 77 milioni di euro. Occorre rammentare che la stessa si pone in continuità con la misura 226 del PSR della programmazione 2007-2013 la cui logica d'intervento prevedeva - tra l'altro - l'attuazione di idonei strumenti preventivi legati alla prevenzione degli incendi boschivi. In particolare, con tale misura, si è proceduto al finanziamento di azioni di prevenzione degli incendi boschivi con un numero di progetti, conclusi alla data del 31 dicembre 2015, pari a 242 ed una platea di beneficiari rappresentata da 18 comunità montane e 2 Province con effetti preventivi su una superficie di 36 mila 942 ettari. Tali interventi, costituiti principalmente da installazioni o miglioramenti di attrezzature fisse e apparecchiature di comunicazione per il monitoraggio degli incendi boschivi e da infrastrutture protette, hanno prodotto i loro migliori effetti proprio durante il periodo degli incendi di luglio scorso al punto da poter affermare che i danni provocati dagli incendi sarebbero stati ben più gravi in assenza di tali investimenti. Le analisi dei risultati raggiunti alla misura 226, finalizzate a scongiurare inutili sovrapposizioni d'interventi che avrebbero compromesso l'efficienza di quelli previsti alla misura 8.3.1, sia in termini di diffusione territoriale che d'incisività degli specifici investimenti, ha determinato lo spostamento della calendarizzazione e del relativo bando rispetto alle tipologie di intervento rivolte al patrimonio forestale regionale. Alla luce di tali risultati, dunque, la direzione generale sta dando attuazione alla tipologia di interventi di cui alla misura 8.3.1 e comunica che la fase attuativa è già in uno stato avanzato prevedendo che entro il mese di settembre si procederà, analogamente agli altri bandi, a raccogliere le osservazioni dei princpali portatori di interesse per poi passare alla pubblicazione del bando al massimo entro il dicembre 2017.

MUSCARA' (Movimento 5 Stelle)

Non soddisfa questa risposta per due motivi, il primo motivo è che nonostante la presentazione che lei abbia fatto, quello che è successo è sotto gli occhi di tutti, quindi ci state dicendo che nonostante vi siate mossi in tempo, abbiate finanziato 242 azioni e 18 comunità campane, la Campania è andata a fuoco. C'è qualcosa che non va o nel vostro finanziamento o nell'attribuzione di questi fondi o nel monitoraggio e il controllo dell'uso che si fa di questi fondi. Stiamo parlando di quello che è successo un mese fa, un mese fa la Campania è andata a fuoco e nessuno riuscita a porre rimedio, erano sbandati i Vigili che non riuscivano a trovare aiuto e conforto nelle comunità, erano sbandati i volontari che non sapevano cosa salvare. Ricordo, l'ho già fatto e lo ricordo nuovamente, una frase detta da un volontario, uno che ha detto di voler andare ad aiutare, ha detto: -Abbiamo dovuto sacrificare il bosco per scalvare la discarica-. Il Vesuvio, che è sede di discariche, oltre che patrimonio ambientale, è stato sacrificato per salvare la discarica. Per favore, non mi parlate né di prevenzione, né di soldi che avete distribuito a destra e manca perché li avete distribuiti male se è questo il risultato. La Comunità Europea si è interrogata e a dispetto del vostro ottimismo ha fornito delle informazioni molto importanti che evidenziano le responsabilità delle autorità locali, oltre che quelle nazionali, in modo particolare per il Parco del Vesuvio. Monte Somma e Vesuvio ricadono nella direttiva habitat e andavano assolutamente finanziate e programmate tutte le azioni di controllo, e non è stato fatto, per una cifra che riguarda proprio 77 milioni di euro. La risposta della Commissione europea conferma le gravi responsabilità della Regione Campania, oltre che del Governo nazionale, per aver tolto il corpo forestale dello Stato senza sostituirlo in maniera degna. Purtroppo è stata data l'ennesima prova che la Campania, già martoriata da roghi tossici e discariche, non è monitorata da sistemi di allarme di sicurezza efficace. La Comunità Europea conferma inoltre che la tutela e la conservazione della biodiversità, di luoghi come il Parco del Vesuvio, siano sottoposte a azioni locali, nazionali e comunitarie che non solo non sono state garantite, ma sono state violate. Ancora più grave è apprendere che ci sono stati fondi e che questi fondi non si sa bene come siano stati utilizzati. L'argomento non lo lasceremo cadere, questa del 2017 è la terza estate che affrontiamo e nel 2017 la superficie che è andata a fuoco è 10 volte superiore a quella del 2016. Rispetto a questa cosa bisognerebbe operare da subito nelle Commissioni, in tutte le Commissioni, così come abbiamo chiesto, per evitare un nuovo scempio. Quello che mi rammarica e che veramente penso sia una mancanza di rispetto nei confronti del Consiglio, è trasformare questo question time, che avrebbe lo scopo di creare un'interlocuzione tra i Consglieri e tutta la Giunta, si trovi invece semplicemente a fare un'interrogazione a risposta scritta, soltanto che l'interrogazione viene letta perché hanno delegato lei, in maniera degnissima, a sostituire tutti quanti gli altri e così non va bene. Il Question Time è l'unica occasione nella quale de visu il Consiglio parla con la Giunta, la Giunta è assente e risponde per iscritto. È una mancanza di rispetto.

Avviso pubblico S.V.O.L.T.E. Ritardo definizione requisiti e procedure di iscrizione nel Registro C.A.V.
PRESIDENTE (D'Amelio)

nterrogazione -Avviso pubblico S.V.O.L.T.E. Ritardo definizione requisiti e procedure di iscrizioni nel registro C.A.V.-. Reg. Gen. 101/2, a firma della consigliera Carmela Fiola (Partito Democratico), già distribuita in Aula.

FIOLA (Partito Democratico)

Grazie Presidente e buongiorno colleghi. L'interrogazione è volta a definire i tempi che ci diamo quando facciamo delle leggi, quando stabiliamo delle cose in Consiglio per farli rispettare. Appunto, con la delibera dirigenziale n. 63 del 17 luglio 2017 è stato approvato l'avviso pubblico S.V.O.L.T.E. L'articolo 3 del suddetto bando enuncia che possono partecipare allo stesso i soggetti che gestiscono i centri antiviolenza istituiti dalla Regione Campania e finanziati attraverso il decreto dirigenziale n. 25 del 17 gennaio 2017 ai sensi della legge regionale 2 del 2011. Considerato che la legge regionale 31 marzo 2017 n. 10 -Misure per l'efficientamento dell'azione amministratiava e l'attuazione degli obiettivi fissati dal DEFR 2017-, collegato alla stabilità regionale per il 2017, ha istituito il registro dei centri antiviolenza e delle case di accoglienza con il quale la Giunta regionale, con propria delibera, sentita la Commissione consiliare competente in materia avrebbe dovuto definire i requisiti e le procedure di iscrizione, nonché la modalità di tenuta e di aggiornamento dello stesso. Considerato altresì che la suddetta legge regionale del 31 marzo n. 10 ha stabilito che possono fruire dei finanziamenti regionali i soggetti iscritti al registro dei centri antiviolenza. Tanto premesso, si interroga l'Assessore alle Pari Opportunità al fine di conoscere, soprattutto in considerazione della pubblicazione dell'avviso in questione, le motivazioni del ritardo di oltre quattro mesi - ne sono sei - ormai accumulato nella definizione dei requisiti e delle procedure di iscrizione, nonché delle modalità della tenuta e dell'aggiornamento di questo registro. Grazie.

MARCIANI, Assessore

Grazie Presidente. Ringrazio la consigliera Fiola che con quest'interrogazione mi dà maniera di chiarire che non abbiamo dimenticato di rispondere e di creare quello che è il nostro registro, quindi di modificare nel dettaglio quelli che sono dei requisiti per i centri antiviolenza e per le case rifiugio che, tra l'altro, già esistono e che devono essere eventualmente modificati. Abbiamo voluto aspettare perché, com'è ben noto, esiste un tavolo nazionale che sta redigendo un nuovo piano nazionale antiviolenza che è in fase di definizione. Tra l'altro, la Regione Campania partecipa in maniera attiva alla redazione di questo piano nazionale antiviolenza avendo anche un ruolo di delega, da parte delle altre Regioni, per alcuni percorsi particolari, cito ad esempio il codice rosa, come altri aspetti legati a quelli che sono i criteri dei centri antiviolenza. Ritenevamo, per questo, poco tempestivo emanare dei criteri particolari relativi ai codici rosa e alle case di accoglienza che potessero essere in contrasto con quelle che sono le norme nazionali. Mi sembra opportuno ricordare, come la Consigliera sa benissimo, che anche il Consiglio regionale, attraverso le sue Commissioni, sta lavorando ad alcune proposte di legge che potrebbero modificare ulteriormente quella che è la tematica dell'antiviolenza. Sono queste le motivazioni che ci hanno spinto a verificare quelli che sono gli esiti di questi lavori che comunque non avranno una tempistica molto lunga e che quindi permettono di avere un lavoro che possa essere il più aggiornato possibile. Per concludere, mi sembra comunque opportuno stabilire che non siamo in un caso di carenza di normativa regionale, esiste già una normativa regionale che disciplina, in maniera anche molto dettagliata, quello che è il funzionamento delle strutture socio assistenziali e la loro rilevazione. In maniera dettagliata, si tratta del Regolamento regionale di attuazione della legge regionale del 23 ottobre 2007 n. 1, è stato emanato un decreto del Presidente della Giunta regionale della Campania n. 4 del 7 aprile 2014, tra l'altro, corredato al catalogo dei servizi che è stato approvato con apposita delibera che è la 107 del 23 aprile 2014. In particolare, nel catalogo, si stabilisce che i requisiti che sono specifici per i servizi residenziali, semiresidenziali, territoriali e domiciliari, di cui al Regolamento 11 del 2007, devono possedere per poter essere autorizzati e accreditati al funzionamento su tutto il territorio. Non siamo in una carenza di normativa, ma stiamo aspettando quelle che possono essere le indicazioni nazionali e regionali più precise per avere un aggiornamento sul tema.

FIOLA (Partito Democratico)

Ringrazio l'Assessore anche se il mio parere è che se il Consiglio ha deciso di proseguire in un determinato modo, ci saranno sicuramente delle leggi regionali, ma questo c'è sempre perché la normativa è sempre in via di modifica. L'Assessore sa benissimo i problemi che abbiamo avuto e che abbiamo ancora con i centri antiviolenza, che lei stessa ha dichiarato di aver telefonato ad alcuni centri antiviolenza che hanno ricevuto anche i finanziamenti regionali, ma di non ricevere risposta alle telefonata e quindi anche dei centri antiviolenza che non rispondono più ai requisiti che l'Assessore ha appena dichiarato che esistono in questo catalogo, che sono anche la reperibilità 24 ore su 24, piuttosto che la formazione di un personale tutto al femminile. Erano questi i motivi di urgenza per la tenuta di questo registro. Tra le altre cose, so benissimo delle varie leggi che sono all'attenzione del Consiglio regionale. Sono firmataria di due proposte, una presentata nel 2015, l'altra presentata nel 2016 richiamate anche dal bando perché hanno ad oggetto lo stesso tema. Proprio perché stiamo dando altri finanziamenti e stiamo procedendo, questa è una cosa importante sulla quale la Regione Campania si sta dedicando perché ritengo fondamentale che questo sia l'aiuto da dare alle donne per farle denunciare anche per i fatti di cronaca ai quali stiamo assistendo in questi giorni. Spero che l'attenzione resti sempre alta e che i fondi pubblici siano destinati veramente a chi opera nel settore per ottenere quel fine per il quale tutti noi lavoriamo che è quello della tutela delle donne e soprattutto dei bambini che in questi casi sono veramente le vere vittime.

Tutela delle denominazioni protette nell'UE e delle eccellenze campane - caso dei pomodori San Marzano
PRESIDENTE (D'Amelio)

Interrogazione: -Tutela delle denominazioni protette nell'UE e delle eccellenze campane - caso dei pomodori San Marzano- Reg. Gen. 88/2, a firma del consigliere Gennaro Saiello (Movimento 5 Stelle), già distribuita in Aula.

SAIELLO (Movimento 5 Stelle)

Finalmente torniamo su un argomento che ci sta molto a cuore, sta molto a cuore ai consumatori campani, ma soprattutto alle aziende del nostro territorio regionale che producono questa primizia che è ormai riconosciuta nel mondo. Parliamo del pomodoro San Marzano dell'agro nocerino sarnese la cui produzione e lavorazione coinvolge l'economia di ben 41 Comuni di tre Province: Napoli, Salerno e Avellino. Dal 1996 il pomodoro ottenuto dalla coltivazione di questi terreni, seguendo il relativo disciplinare di trasformazione, ha ottenuto il riconoscimento della DOP (Denominazione di Origine Protetta). Nell'interrogazione da me depositata il 10 febbraio 2016 evidenziavo quanto già segnalato all'interno del Parlamento europeo in merito al fatto che l'utilizzo del termine -San Marzano- è stato riscontrato nell'etichettatura di pomodori prodotti e commercializzati da aziende in Belgio, quindi da aziende belghe. Questa è una cosa che, se è vera, ovviamente danneggia enormemente l'economia della nostra regione e l'economia di un prodotto tipico, di una primizia tipica, e crea oltretutto confusione anche sul mercato per quanto riguarda i consumatori, che si trovano ad acquistare prodotti che praticamente non sono quelli prodotti nelle nostre zone. Sull'argomento, da quanto riferito nell'ambito del Parlamento Europeo, ci fu la risposta del commissario europeo Phil Hogan, il quale dichiarò che spetta ovviamente alle autorità competenti degli Stati membri affrontare questo problema, quello dei controlli sulle DOP, e spetta soprattutto ai giudici degli Stati membri, quindi l'Italia, a pronunciarsi su casi di evocazione come quella descritta. Sono infatti previste a livello nazionale apposite sanzioni amministrative per tutti coloro i quali nella presentazione, produzione e commercializzazione di prodotti utilizzino impropriamente segni distintivi come questo. Nella mia interrogazione avevo posto questo problema chiedendo alla Giunta se si fosse attivata in tal senso e se intendesse avviare una propria indagine anche facendo leva sul Ministero competente, verificare questo eventuale abuso messo in atto in Belgio e quali misure avesse in mente per tutelare ulteriormente la commercializzazione e la produzione dei nostri prodotti riconosciuti come DOP. Con la risposta pervenuta a distanza di un anno, precisamente il 9 febbraio 2017, l'Assessorato rispondeva che sull'argomento era stato istituito nel 2016 un apposito tavolo di filiera al quale erano state poste determinate questioni di questo tipo, che però necessitavano di un approfondimento. Quello che noi chiediamo con il question time di oggi è capire a distanza di otto mesi da quel tavolo cosa è emerso in tal senso per difendere l'economia campana e le nostre primizie locali.

MARCIANI, Assessore

Grazie Presidente. La Direzione sta costantemente lavorando nell'evidenziare la necessità di più efficaci strumenti sia in fase di controllo dei prodotti sia per reprimere quelle che sono tutte le iniziative di contraffazione. In particolare il Consorzio di tutela del pomodoro San Marzano dell'Agro Sarnese - Nocerino DOP, in qualità di organismo preposto alla tutela della denominazione, su delega del MIPAAF ha presentato una modifica al disciplinare di produzione prevedendo la cosiddetta marcatura dei contenitori utilizzata nell'industria di trasformazione con la sigla SM in aggiunta all'identificazione dell'azienda e del lotto. Tale richiesta che è stata prontamente istruita dagli uffici regionali e dal Ministero dell'Agricoltura è in attesa della pubblica audizione per completare l'iter procedurale previsto. Inoltre l'ANICAV, l'Associazione Nazionale degli Industriali e delle Conserve Alimentari Vegetali, al fine di rafforzare la presenza sui mercati internazionali delle storiche eccellenze campane, ha preannunciato l'imminente presentazione di una richiesta di registrazione del marchio comunitario pomodoro pelato di Napoli IGP. Con tale denominazione si intende connotare il pomodoro pelato come prodotto specifico dell'industria di trasformazione dell'area meridionale in quanto interesserà, oltre alla Campania, anche altre zone del sud Italia, tra le quali Foggia. Conseguentemente tale nuovo marchio, completato l'iter burocratico, si affiancherà alla DOP del pomodoro San Marzano. In aggiunta a quanto finora rappresentato occorre anche evidenziare che ulteriori iniziative sono state realizzate dalla Giunta anche attraverso il programma di sviluppo regionale 2014/2020 nel quale sono state previste diverse misure a supporto delle filiere ortofrutticole e in particolare del pomodoro San Marzano DOP. In maniera specifica la sottomisura 3.1 con la quale vengono rimborsati per un massimo di cinque anni i costi ai produttori che decidono per la prima volta di aderire al regime di qualità del pomodoro San Marzano, la sottomisura 3.2 che prevede contributi di sostegno alle attività di informazione e promozione svolte da associazioni di produttori nel mercato interno, la 4.1.1 che finanzia investimenti per l'ammodernamento delle aziende agricole, la 4.2.1 che prevede finanziamenti alle aziende agroindustriali per la trasformazione, la commercializzazione e lo sviluppo di prodotti agricoli, la sottomisura 10.1 e 11 che prevedono un aiuto a superficie per le aziende che praticano rispettivamente la produzione integrata e quella biologica. Infine la misura 16 che finanzia progetti innovativi di cooperazione tra diversi attori della filiera. Infine la Direzione Generale ha rappresentato l'impegno a sottoporre alla Commissione Europea una proposta normativa che consenta di inserire nei futuri accordi commerciali bilaterali clausole di tutela del pomodoro San Marzano e di tutte le denominazioni regolamentate da norme comunitarie.

SAIELLO (Movimento 5 Stelle)

Grazie Presidente. Della risposta ringrazio l'Assessore e mi ritengo soddisfatto in parte perché bisogna fare sempre di più per quanto riguarda la difesa dei nostri prodotti a tutela dell'economia locale. Ovviamente monitoreremo l'attuazione di tutte queste misure che sono state già inserite nella programmazione e quindi saremo da pungolo affinché si possa veramente contrastare in maniera sempre più incisiva questo fenomeno che sta dilagando in questo caso in Belgio, ma per quanto riguarda altri prodotti ci sono segnalazioni anche in altri paesi europei e non. Grazie.

Avviso pubblico a favore dei liberi professionisti operanti sul territorio regionale
PRESIDENTE (D'Amelio)

Interrogazione: -Avviso pubblico a favore dei liberi professionisti operanti sul territorio regionale- Reg. Gen. 102/2, a firma della consigliera Fiola (PD), già distribuita in Aula.

FIOLA (Partito Democratico)

Grazie Presidente. Questa interrogazione è proprio in riferimento al decreto dirigenziale n. 2 del 23 gennaio 2017, della Direzione Generale n. 2, la Direzione Generale Sviluppo economico e Attività produttive, relativo all'avviso pubblico dei liberi professionisti operanti sul territorio regionale. Si interroga l'Assessore alle Attività produttive al fine di conoscere le motivazioni per le quali non è stata ancora pubblicata la graduatoria attesa da centinaia di professionisti relativa all'avviso menzionato e pubblicata sul BURC del 23 gennaio 2017, se e quando è stata costituita la Commissione di valutazione e lo stato dell'arte dell'istruttoria afferente le pratiche presentate. Grazie.

LEPORE, Assessore

Grazie Presidente. Innanzitutto la ringrazio per la sua disponibilità per avere consentito che in una giornata densa di impegni vi fosse una flessibilità. Le do atto di aver consentito di regolare gli impegni in modo tale da permettermi la partecipazione. In secondo luogo mi rivolgo agli uffici della Presidenza regionale. Naturalmente nello spirito anche io di massima collaborazione e trasparenza rispondo sulla base della nota che ho ricevuto, però rilevo che dobbiamo regolare meglio i lavori guardando bene le richieste che pervengono, nel senso che noto che questa richiesta riguarda attività di gestione che, come la Presidente e gli uffici sanno, è un'attività di stretta competenza degli uffici avendo noi per legge competenze di indirizzo e di controllo e che l'articolo 129 del Regolamento vigente prevede che il question time venga fatto su questioni puntuali legate a fatti che siano di recente avvenimento. Lo faccio non solo perché sia a verbale, ma perché possiamo regolare in modo preciso, visto che ci sono altre forme che consentono di poter avere le informazioni che riguardano le attività di gestione a disposizione di tutti, compresi i Consiglieri regionali. Proprio perché si tratta di attività di gestione non farò altro che leggere quello che con grande spirito di collaborazione la Direzione Generale Attività produttive ha prodotto. Non aggiungo interpretazioni proprio perché si tratta di attività di gestione e vorrei che fossero utilizzati gli strumenti normativi che abbiamo a disposizione per poter avere informazioni di questo tipo. Siccome mi pare che anche in qualche altro caso sul question time odierno ci siano state richieste che avevano un aspetto di questo genere, mi permetto di sottolinearlo, così come sottolineo che l'atto da cui si parte non riguarda solo il sottoscritto, ma è a firma del Presidente della Giunta regionale e, oltre dell'Assessore alle Attività produttive, anche dell'Assessore ai Fondi europei. In ogni caso, pur essendo un atto a firma del Presidente della Giunta regionale, dell'Assessore alle Attività produttive e dell'Assessore ai Fondi europei rispondo sulla base della nota che ho ricevuto. L'iniziativa è stata programmata con la deliberazione della Giunta regionale n. 17 del 17 gennaio 2017 proposta dal Presidente della Giunta regionale, dall'Assessore alle Attività produttive e dall'Assessore ai Fondi europei a firma della Direzione Generale Sviluppo economico e Attività produttive e della Direzione Generale Autorità di gestione FESR sotto l'egida della programmazione unitaria destinando all'uopo l'importo di 10 milioni di euro. L'avviso per la concessione di contributi finalizzati a finanziamento di programmi di investimento presentati da liberi professionisti operanti sul territorio regionale è stato approvato con decreto dirigenziale n. 2 del 23 gennaio 2017, pubblicato sul BURC n. 8 del 23 gennaio 2017, la procedura prevedeva l'avvio delle attività di registrazione sulla piattaforma informatica entro il sessantesimo giorno dalla pubblicazione e la chiusura dello sportello per la presentazione di domande alle ore 18.00 del 12 giugno 2017. Sulla piattaforma informatica dedicata sono pervenute entro il suddetto termine 757 domande per una richiesta complessiva di contributi pari a euro 10.243.171. A seguito della fase di riorganizzazione generale degli uffici della Giunta regionale e della transizione che si è conclusa con l'attribuzione di incarichi dirigenziali delle nuove unità organizzative con il decreto dirigenziale n. 141 del 14 luglio 2017, pubblicato sul BURC n. 56 del 17 luglio 2017, si è proceduto alla sostituzione del responsabile unico di procedimento e alla nomina della Commissione di valutazione delle istanze, che quindi è stata nominata, che a fronte delle note carenze di organico di cui soffre la Direzione Generale è composta per la maggioranza dei membri da personale afferente ad attività altre e pertanto dedito a tale funzione necessariamente non a tempo pieno. All'indomani della sua costituzione, la commissione si è insediata e ha iniziato i lavori istruttori. Si rappresenta dunque che la numerosità delle domande pervenute potrebbe assorbire in definitiva l'intera dotazione finanziaria della misura e che gli uffici nell'ambito dei vincoli esistenti e indicati sono impegnati a portare a conclusione la procedura al più presto nei tempi tecnici strettamente necessari. Aggiungo di mio solamente che la Direzione Generale ritiene che nel giro stretto al massimo di questo anno si dovrebbe completare tutta la procedura avendo presente che si tratta di una numerosità consistente di domande e i tempi che io ho delineato. Questa risposta la lascio in modo che possa rimanere agli atti. Trattandosi di attività di gestione abbiamo dato la risposta per spirito di collaborazione con l'interrogante e con il Consiglio, però riterrei che sarebbe utile regolare queste materie per evitare di dovere entrare in attività che la legge assegna solamente agli uffici, mentre a noi assegna attività di controllo, che sono anch'esse regolate per legge. Grazie.

FIOLA (Partito Democratico)

Grazie Presidente. Prima di procedere alla risposta vorrei dire all'Assessore che è proprio l'attività di controllo che lui dovrebbe fare, visto che quando si tratta di pubblicizzare i bandi e di annunciare i milioni di euro che la Campania mette a disposizione per i professionisti siamo tutti bravi a dire quello che stiamo facendo e quindi ad appropriarci e intestarci le vittorie e i risultati che potremmo raggiungere con tutto questo. Assessore, la prego di non ridere perché - gliel'ho detto già l'altra volta - è un segno di maleducazione e lei insiste. (Intervento fuori microfono) Il fatto personale non esiste. (Intervento fuori microfono) L'ha fatto lei e anche più volte. Sto parlando io e io non l'ho interrotta. Quando si tratta di pubblicizzare queste cose è opera di tutti, ma poi l'attività di controllo e di gestione, visto che lei è l'Assessore e ha fatto il bando, è sotto la sua direzione, quindi dovrebbe essere lei. Io non le ho chiesto niente, ma le ho chiesto se è stata fatta la commissione e a che punto sono le domande perché ci sono centinaia di professionisti che aspettano la Regione Campania per aprire i propri studi e per portare altri risultati a quelli che già si sono aggiunti in questi mesi. Non vedo quale sia il problema e non sono d'accordo sulla sua puntualizzazione che ha risposto anche se non dovrebbe. È una domanda e ho fatto un question time che mi è stato accettato. Anche lei penso riceverà delle mail per sapere a che punto sono le graduatorie e quanto tempo manca, quindi, poiché sappiamo l'esigenza degli altri e del mondo che vive al di fuori, perché magari noi siamo troppo chiusi nelle nostre stanze senza pensare a quelli che stanno fuori e ai tempi che per noi potrebbero essere normali, perché non abbiamo personale e cambiano i dirigenti, ma di tutto questo fuori non importa a nessuno, ma vogliono i risultati e li vogliono in tempi giusti, invito la Giunta a rispettare i tempi per far sì che le promesse che facciamo si attuino nei tempi giusti. Grazie Presidente.

PRESIDENTE (D'Amelio)

Prima di passare all'altro Question Time ho il dovere di dire che l'Assessore Lepore ha posto alcune questioni che trasferisco agli uffici, ma vorrei ricordare all'Assessore Lepore che il Presidente del Consiglio non interviene nel merito perché lo fanno gli uffici legislativi della Giunta e del Consiglio. Se l'ufficio legislativo della Giunta lo ritiene irricevibile non lo accetta, quindi abbiamo il dovere, come livello politico, di non intervenire sui livelli tecnici, che se sbagliano pagano perché sbagliano. È compito dei due uffici legislativi ammettere, non ammettere e ritenere se sono in regola. Trasmetterò quello che lei ha detto agli uffici e si sentiranno gli uffici legislativi.

Avviso pubblico S.V.O.L.T.E. Ricorso al Registro Nazionale delle associazioni e degli enti che svolgono attività a favore degli immigrati, ai sensi del d.P.R. 31 agosto 1999, n.394
PRESIDENTE (D'Amelio)

Interrogazione: -Avviso S.V.O.L.T.E. Ricorso al Registro Nazionale delle associazioni e degli enti che svolgono attività a favore degli immigrati, ai sensi del DPR 31 agosto 1999, n. 394- Reg. Gen. 103/2, a firma della consigliera Fiola (PD), già distribuita in Aula

FIOLA (Partito Democratico)

Grazie Presidente. Premesso che con decreto dirigenziale n. 63 del 17 luglio 2017 la Direzione Generale per le Politiche sociali e sociosanitarie ha approvato l'avviso pubblico SVOLTE e l'articolo 3 del suddetto bando enunciava la possibilità di partecipare ai soggetti che gestiscono i centri antiviolenza istituiti dalla Regione Campania e ai soggetti iscritti nell'apposito registro; considerato che in coerenza con le disposizioni del decreto legislativo 25 giugno 1998, n. 286, il testo unico concernente la disciplina dell'immigrazione e delle norme sulla condizione dello straniero, la Regione favorisce l'inclusione sociale, economica e culturale delle persone straniere che dimorano nel nostro territorio in collaborazione con le associazioni di stranieri e con le organizzazioni stabilmente operanti in loro favore. Per le finalità di cui al testo richiamato la Regione Campania con legge n. 6 dell'8 febbraio 2010 ha previsto l'istituzione del registro regionale degli enti e delle associazioni che operano in favore delle persone straniere al quale sono iscritte le associazioni, gli enti e gli organismi senza fini di lucro aventi sede permanente nel territorio regionale che svolgono attività particolarmente significative nel settore dell'immigrazione da almeno un anno. In attuazione delle richiamate disposizioni legislative la Giunta regionale ha inoltre individuate, con proprio atto deliberative, i criteri e le modalità per l'iscrizione nel registro regionale delle associazioni, enti ed altri organismi privati che operano in favore delle persone immigrate. Tanto premesso, s'interroga l'Assessore alle Pari Opportunità al fine di conoscere le motivazioni del ricorso al registro nazionale per individuare i soggetti ammissibili a partecipare all'avviso in questione, di fatto non tenendo in considerazione alcuna l'esistenza di un registro regionale delle associazoni, degli enti e degli altri organismi privati che operano in favore delle persone immigrate aventi sede in Campania e che hanno svolto, da meno di un anno, attività particolarmente significative nel settore dell'immigrazione. Grazie.

MARCIANI, Assessore

Grazie Presidente e grazie Consigliera per avermi dato l'opportunità di chiarire questo aspetto. Come ben sa l'Avviso S.V.O.L.T.E. è destinato alle donne vittime di violenza e ad un'altra tipologia di donne che si trova in gravi condizioni di difficoltà, cioè le donne vittime di violenza e di tratta. Trattandosi di una particolare tipologia di donne, abbiamo volute utilizzare il registro nazionale, non il registro regionale, perché il registro nazionale prevede una specificità destinata proprio alle donne vittime di violenza e di tratta che la legge regionale non ha. In maniera dettagliata, il registro nazionale è istituito presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali a norma dell'articolo 52 del DPR 394, in particolare, la seconda sezione, l'articolo 52 comma 1 lettera B prevede l'iscrizione nelle associazioni, enti, altri organismi privati abilitati alla realizzazione di programmi di assistenza e protezione sociali degli stranieri, quindi, visto che la destinataria delle azioni programmatiche nel richiamato avviso sono donne vittime di violenza e di tratto, le relative attività di presa in carico e accompagnamento possono essere gestate esclusivamente da soggetti iscritti nel registro nazionale in quanto quest'ultimo contempla anche associazioni, enti o altri organismi privati che sono abilitati alla realizzazione di programmi di assistenza e protezione sociale a favore degli stranieri vittime di violenza o grave struttamento. Ci sembrava un'ulteriore protezione che possiamo dare a queste donne, vista la grave tipologia anche di disagi che si trovano ad affrontare e il registro regionale, purtroppo, in questo momento, non era in grado di garantirci. Proprio a sottolineare la non univocità della nostra scelta segnaliamo anche che il bando del Dipartimento Pari Opportunità che è destinato, anche in questo caso, a tipologie simili, quindi anche in questo caso, a donne vittime di violenza e di tratta, ha chiesto, anche in questo contraso, che le associazioni che partecipano al bando siano iscritte al medesimo registro. Visto che anche l'avviso nazionale è antecedente a quello regionale, ci sembrava anche un passo importante seguire la stessa strada che era stata seguita anche da un bando nazionale.

FIOLA (Partito Democratico)

Ringrazio l'Assessore, come ho già detto prima, siamo tutti per la tutela di queste donne, ma potevamo comunque dare la possibilità, visto che si tratta di violenze di tratta, anche alle associazioni che operano sul territorio e che sono inserite nel registro regionale di partecipare, quindi non escludendo quelle del territorio e ovviamente tutelando quelle che in maniera maggiore si occupano di tratta riferendoci al registro nazionale, ma includendo anche quelle che magari operano sul territorio e che quindi sono anche forse più vicino alle donne che subiscono violenza, perché operano tutti i giorni sui territori e magari hanno un rapporto di fiducia personale con queste donne. Quindi magari nei prossimi avvisi possiamo anche tenere conto non solo della normative nazionale che quella, a prescindere dal fatto di uniformarci se sappiamo che ci sono associazioni che sono più e meglio organizzate, non mi fermo al fatto territoriale. Ovviamente la cosa principale è la tutela e la garanzia di dare un servizio migliore a queste donne, però non mi sento di escludere le associazioni che operano di fatto tutti i giorni sul nostro territorio, grazie.

Avviso pubblico -Accordi Territoriali di genere
PRESIDENTE (D'Amelio)

Interrogazione: -Avviso Pubblico -Accordi Territoriali di Genere- Reg. Gen. n. 104/2, a firma della consigliera Carmela Fiola (PD), già distribuita in Aula.

FIOLA (Partito Democratico)

In riferimento alle graduatorie definitive afferenti l'avviso accordi territoriali di genere pubblicato sul Burc n.61 del 31.07.2017, all'articolo 7 dello stesso avviso si riporta che progetti presentati privo dell'elenco strutture sono da considerare inammissibili, non prevedendo eventuale integrazione. L'assenza di questi elenchi strutture è stata messa in evidenza in precedente graduatoria provvisoria, pubblicata sul BURC 26 del 27.03.2017 per avviso pubblico -Accordi territoriali di genere, presa d'atto delle attività della Commissione di Valutazione, presa d'atto degli elenchi provvisori e dei progetti non ammissibili della graduatoria provvisoria dei progetti ammissibili-. Pertanto s'interroga l'Assessore alle Pari Opportunità al fine di conoscere le motivazioni per le quali, nonostante alcuni progetti privi sul suddetto elenco strutture siano riportati nelle graduatorie definitive. Grazie.

MARCIANI, Assessore

È importante chiarire che l'elenco che è stato pubblicato con questo decreto ha avuto lo scopo di utilizzare quello che nella procedura amministrativa viene definito come soccorso istruttorio al fine di garantire il favor partecipationis ed evitare che ci possano essere delle misure espulsive sproporzionate. Visto che - è importante sottolinearlo - nessun ente, com'è previsto nell'articolo che citava prima la Consigliera, che era sprovvisto dell'elenco delle strutture, è stato autorizzato. A conferma di ciò si rappresenta che sono stati espletati anche accesso agli atti che hanno verificato l'effettiva trasmissione di quello che era l'elenco e che tutte le proposte sprovviste di tale elenco sono state ritenuto inammissibili. Quello che invece ha fatto l'avviso è stato chiedere alcuni chiarimenti di dettaglio per gli enti che avevano fornito l'avviso, ma ci sembrava importante, vista anche la tipologia dei destinatari dedicata, quando si tratta di bambini, che fosse ben chiaro che tutti i requisiti fossero ben dettagliati, penso, ad esempio, alla suddivisione dei servizi per fasce di età, la denominazione generica dei servizi oppure la non chiara identificazione dei prestatori. Quindi, quello che è stato fatto e verificato tramite questo decreto e le integrazioni che sono state chieste è verificare che il dettaglio già fornito in sede di partecipazione fosse reale e congruo. Al fine di evitare che una parte della documentazione fosse presentata e un'altra no, gli uffici hanno ritenuto di richiedere tutto l'elenco, ma ciò non vuol dire che non era stato presentato, ma solamente per evitare che le integrazioni fossero parziali, quindi è stato richiesto tutto, ma in nessun modo, quella che era la ratio dell'avviso e i criteri previsti dall'avviso, sono stati distolti dall'originaria destinazione.

FIOLA (Partito Democratico)

Se c'è una colonna -documentazione da presentare-, cogli che inizialmente l'elenco non c'era, era questa la precisazione da fare, perché se s'intende che quell'avviso è per la documentazione da integrare, non ci dovrebbe essere il richiamo all'elenco strutture, perché vuol dire che non c'è stato prima, quindi in questo caso, per le prossime volte, siamo un po' più precisi, anche per dare conto della trasparenza e di tutte le cose che facciamo, che le facciamo in modo regolare. Grazie.

PRESIDENTE (D'Amelio)

Dichiaro chiusa la seduta di Question Time.

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