Question Time del 23 marzo 2017

Indice:
1 - Comunicazione del Presidente
2 - Collettore fognario Giugliano - Melito -Sant'Antimo
3 - Personale dei Consorzi di Bacino
4 - Incendio sito stoccaggio ecoballe di Villa Literno
5 - Trasferimento del Presidio Sanitario Polifunzionale di Corso Vittorio Emanuele di Napoli
6 - Ristrutturazione Palazzo Penne
7 - Fornitura dei libri di testo in favore degli alunni meno abbienti della scuola dell'obbligo e della scuola secondaria superiore - Mancata iscrizione nel Bilancio 2017
8 - ASL NA/3 Sud - Prestazioni sanitarie e sociosanitarie in esternalizzazione
9 - Problematiche rimozione ecoballe
Comunicazione del Presidente
PRESIDENTE (D'Amelio)

Diamo inizio ai lavori del Question Time "Interrogazione a risposta immediata ai sensi dell'articolo 129 del Regolamento Interno". Intanto comunico che con nota del 22 marzo 2017 l'assessore Lucia Fortini ha comunicato che non potrà partecipare all'odierna seduta di Question Time per improrogabili impegni istituzionali precedentemente fissati. Pertanto l'interrogazione Reg. Gen. n. 51/2 a firma del consigliere Zinzi è rinviata alla prossima seduta di Question Time.

Collettore fognario Giugliano - Melito -Sant'Antimo
PRESIDENTE (D'Amelio)

Passiamo all'interrogazione: "Collettore Fognario Giugliano - Melito - Sant'Antimo" Reg. Gen. n. 25/2, a firma del consigliere Armano Cesaro (Forza Italia), già distribuita in Aula. Diamo la parola al consigliere Cesaro che ha facoltà di illustrarla.

CESARO (Forza Italia)

Grazie Presidente. Premesso che con precedente interrogazione scritta si chiedeva conto dello stato di attuazione dell'intervento denominato "Collettore Fognario Giugliano – Melito – Sant'Antimo", facente parte del più complesso intervento di potenziamento ed ammodernamento della rete ferroviaria Piscinola, Mugnano, Giugliano, Aversa Centro. Con nota del 21 gennaio 2016 la Direzione Generale per la Mobilità, nel riscontrare la summenzionata interrogazione, così concludeva: "La nuova programmazione finanziaria, sostitutiva dei precedenti piani, è stata ridefinita solo con l'adozione della deliberazione di Giunta regionale numero 39 del 24 febbraio 2014 e da ultimo, parte di tali risorse finanziarie sono state rese disponibili solo a seguito dell'adozione della delibera Cipe 2015, registrata presso la Corte dei Conti e pubblicata GU n. 163". Conseguentemente acquista la disponibilià economica, l'EAV Srl ha avviato le attività necessarie alla ripresa dei lavori e tra queste la risoluzione del contenzioso in essere con la concessionaria Ascosa, nascente dalla sospensione dei menzionati piani attuativi. Considerato che ad oggi, dopo 12 mesi dalla precedente interrogazione, non risultano ancora avviati i lavori per il completamento dell'opera in argomento. Tanto premesso interrogo il Presidente della Regione Vincenzo De Luca per conoscere quali siano i tempi previsti per l'inizio dei lavori e per il loro completamento. Grazie.

BONAVITACOLA, Assessore

È noto che questo intervento rientra tra le più generali problematiche di realizzazione di opere infrastrutturali attinenti le competenze Ente Autolomo Volturno che come sapete sta per uscire, grazie ad un intervento del Governo nazionale, su sollecitazione della Giunta regionale ed è una situazione di sostanziale fallimento. In questo contesto, l'azione di risanamento che è in corso prevede una serie di transazioni con vari soggetti, tra cui anche l'Ati Ascosa che è il concessionario affidatario dell'intervento di cui all'interrogazione. Da informazioni fornite dall'Ente Autonomo Volturno, in data 20 febbraio 2017, in epoca recente, a valle dell'erogazione dei fondi disposti ai sensi dell'articolo 11 del decreto legge 193/2016 che è quello che ha consentito la provvista di risorse di cui innanzi, è stato sottoscritto, a titolo transattivo, tra Ente Autonomo Volturno, soggetto attuatore dell'intervento, che è il concessionario Ati Ascosa, un atto ricognitivo che prevede il riavvio delle attività subito dopo il pagamento di una rata a scadenza il 30 marzo 2017, quindi imminente. Il responsabile del procedimento all'intervento dell'Ente Autonomo Volturno ha inoltre precisato che il programma generale, in via di definizione, da parte del citato ente e del concessionario, prevederà il completamento degli interventi in un arco di tempo complessivo di milleottantacinque giorni, naturali, consecutivi e sarà articolato su più lotti, ognuno funzionalmente indipendente dagli altri, per cui vi sarà un'utilità progressiva dell'opera in corso di completamento. Le previsioni di chiusura dei lavori saranno quindi differenti per ogni lotto. A titolo esemplificativo un primo lotto sarà disponibile dopo quattrocentocinquanta giorni, a partire dal verbale di riavvio dei lavori, mentre l'ultimo lotto terminerà dopo milleottantacinque giorni che è il termine finale di completamento delle opere.

CESARO (Forza Italia)

Speriamo nella celerità. Sicuramente la risposta è esaustiva, quindi attendiamo soltanto l'inizio dei lavori. Grazie.

Personale dei Consorzi di Bacino
PRESIDENTE (D'Amelio)

Passiamo all'interrogazione "Personale dei Consorzi di Bacino" Reg. Gen. n. 54/2 a firma del consigliere Luciano Passariello (Fratelli d'Italia – Alleanza Nazionale), già distribuita in Aula. La parola al consigliere Passariello che ha facoltà di illustrarla.

PASSARIELLO (Fratelli d'Italia – Alleanza Nazionale)

Prima di passare all'interrogazione vorrei fare una piccola premessa: come Gruppo, io particolarmente, stiamo seguendo da un po' di tempo queste vicende che riguardano i vari disoccupati della Regione Campania ed io mi sono dato come indirizzo il vigilare su quanto sta accadendo e su quanto sta mettendo in campo la Regione Campania, l'ho fatto anche nei Bros ed il mio interesse è quello di vigilare e accompagnare il processo nel senso di vigilare che tutto avvenga come deve avvenire. Ho fatto questa premessa perché c'è qualche Sindaco – di cui evito di fare il nome – di Acerra, il dottor Lettieri, che invece dice che stiamo giocando sulla pelle di queste persone. Non giochiamo sulla pelle di nessuno, vogliamo vigilare che tutto avvenga con correttezza. Fatta questa premessa dovuta, salto la premessa dell'interrogazione, visto che i soggetti attuatori del programma straordinario di cui all'articolo 45, devono utilizzare, per la copertura del relativo fabbisogno occupazionale, le unità del personale dei Consorzi di Bacino della Regione Campania, costituite ai sensi e per gli effetti della legge 10 del 1993 e delle società da essi partecipate, anche in via indiretta, già dipendenti alla data del 31.12.2008, con priorità per il personale assunto alla data del 31.12.2001, così come inclusi negli elenchi predisposti dai commissari liquidatori. Si prende atto che alla data del 30 agosto 2016, le istanze presentate dai lavoratori aderenti ai bacini che hanno manifestato la disponibilità a partecipare a percorsi formativi, ammontano a milleduecentonovantotto unità rispetto alle 960 unità previste dal DD del 12.08.2016, delle integrate risorse per il soddisfo di tutte le istanze a suo tempo pervenute, rilevato che la prima fase formativa si è conclusa e che una seconda fase formativa è in itinere, si chiede quali ulteriori azioni intende predisporre l'Amministrazione regionale oltre a quelle già previste dal dettato legislativo a suo tempo adottato, per una sicura e stabile ed immediata collocazione dei lavoratori del personale dei Consorzi di Bacino, grazie.

BONAVITACOLA, Assessore all'Ambiente

La vicenda è abbastanza nota, voglio solo dare qualche aggiornamento. In primo luogo la tutela di questi lavoratori discende da una legge nazionale, la n. 26 del 2010, a valle della fase di emergenza, questi lavoratori sono stati, in qualche modo, un po' abbandonati al loro destino. Come spesso avviene, si è inquadrato questo come un tema di mera assistenza. La legge 14/2016 del riordino del ciclo dei rifiuti e in particolare l'articolo 45, che l'interrogante correttamente ricordava, si muove in una logica completamente diversa. Sono professionalità che devono essere poste al servizio non di un'attività assistenziale, ma del ciclo di gestione dei rifiuti ordinario nella regione Campania. In primo luogo a servizio di quell'obiettivo, che è l'obiettivo strategico del piano di gestione dei rifiuti, altrimenti il piano di gestione dei rifiuti sarebbe claudicante o addirittura sbagliato nei suoi presupposti di base, che è il raggiungimento del livello di raccolta differenziata previsto dalla legge al 65 per cento in tempi brevi o comunque in modo abbastanza veloce. L'articolo 45 è in primo luogo finalizzato ad autorizzare questo personale a questo scopo. Naturalmente la Regione non può organizzare la raccolta differenziata, perché è un compito che spetta ai comuni. La Regione può dare una mano, essere al fianco, mettere risorse e consentire che si avvii un percorso virtuoso. Abbiamo individuato una fascia di comuni, che sono i comuni con popolazione superiore a 15 mila abitanti e che erano sotto la soglia del 45 per cento. Stiamo definendo programmi operativi sulla base dell'accordo quadro col CONAI per incentivare la differenziata in questi comuni. Stiamo dialogando con questi comuni e stiamo definendo programmi operativi comune per comune. Non tutti e venticinque i comuni che rientrano in questo elenco hanno risposto allo stesso modo, com'è ovvio che sia, ma abbiamo delle risposte positive. In più abbiamo, come noto, pubblicato un avviso per le compostiere di prossimità, che sono piccoli impianti, oggi regolati anche da un recente decreto del Ministero dell'Ambiente con procedura semplificata, che sono naturalmente soprattutto al servizio di nuclei frazionali dei piccoli comuni, ma non è escluso che possano essere utilizzati anche nei centri urbani. L'insieme di queste due misure, quindi il piano della raccolta differenziata nei comuni che ho detto, e la distribuzione sul territorio di questa impiantistica, comporrà un piano di ricollocazione professionale di questi lavoratori che stanno compiendo una seconda fase formativa integrando il programma proprio per essere applicati a questi impianti, che non sono centrali atomiche, ma sono impianti che richiedono una qualche conoscenza e competenza gestionale. Ovvio che a valle di una fase di governo della transizione all'inserimento del ciclo ordinario la Regione non potrà ad aeternum sostenere finanziariamente queste attività e dovranno rientrare nella gestione del ciclo ordinario e quindi anche nella tariffa a carico dell'utenza, che regola la gestione del ciclo ordinario. Questi sono gli obiettivi su cui stiamo lavorando e credo che nei prossimi mesi dovremmo avere anche un quadro abbastanza definitivo su questo.

PASSARIELLO (Fratelli d'Italia)

Il quadro è chiaro e l'unico timore che abbiamo, ma che maggiormente hanno questi lavoratori, è che i tempi affinché tutto ciò avvenga siano o diventino lunghi e che dopo la seconda fase di formazione che stanno facendo si troveranno di nuovo a dover scendere in piazza per far sentire la propria voce. Noi pensiamo e speriamo che tutto ciò non avvenga. Presidente, lancio una proposta e un'idea: noi abbiamo due – tre filoni riguardanti l'occupazione. Abbiamo la vicenda del Bros, la vicenda degli ex LSU e degli ex Bacini. Io credo che su questo panorama bisognerebbe creare una lente di ingrandimento e un qualcosa che non so come chiamare. Magari un osservatorio, una vigilanza e un qualcosa che lavori e che vigili su queste tre operazioni che secondo me sono vitali e saranno vitali per la Regione Campania e per i lavoratori stessi. Grazie.

Incendio sito stoccaggio ecoballe di Villa Literno
PRESIDENTE (D'Amelio)

Passiamo all'interrogazione: "Incendio sito stoccaggio ecoballe di Villa Literno" Reg. Gen. 55/2, a firma del consigliere Francesco Emilio Borrelli (Campania Libera – PSI – Davvero Verdi). Concedo la parola al consigliere Borrelli, che ha facoltà di illustrarla.

BORRELLI (Campania Libera – PSI – Davvero Verdi)

Grazie. Egregio Vicepresidente, sappiamo purtroppo che quello che è successo nella notte tra il 18 e il 19 marzo e sappiamo che la piazzola n. 5, dov'era in corso lo smantellamento e l'imballaggio di rifiuti per la grande rimozione di ecoballe voluta dall'attuale Giunta e dall'attuale maggioranza della Regione Campania è andata bruciata. C'è stato un rogo che ha causato notevoli danni e la nostra preoccupazione – lei sa bene che da tempo seguiamo e abbiamo sempre spinto affinché fossero levate le ecoballe e si arrivasse alla bonifica di questo territorio – è legata a due fattori, il primo dei quali è che tipo di controllo era stato messo in essere. Non le nascondo che nei vari sopralluoghi che avevamo fatto avevamo segnalato la nostra preoccupazione perché non è la prima volta che i siti di ecoballe vengono bruciati, e noi siamo assolutamente convinti che non solo l'incendio è di origine dolosa, come sembrerebbe essere, ma che c'è una precisa strategia da parte della criminalità organizzata a voler evitare lo smaltimento delle ecoballe, a rallentarne quantomeno l'eliminazione perché chiaramente in quelle aree, nel momento in cui saranno levate totalmente le ecoballe, si tornerà a creare una riqualificazione e quindi non potranno essere più luoghi di degrado o dove nelle prossimità casomai realizzare altri sversatoi abusivi, cosa che in passato purtroppo è successa. La seconda cosa è che tipo di controllo eventualmente straordinario può essere messo in campo casomai facendo un incontro e una riunione del comitato di ordine e sicurezza con i prefetti di Napoli e Salerno per evitare che questi episodi si ripetano nuovamente.

BONAVITACOLA, Assessore

Grazie Presidente. In primo luogo è inutile qui ricordare che l'allestimento di un cantiere, ancorché nella gestione di un servizio, non di un'opera pubblica, ma in questo caso i termini non cambiano è nella responsabilità dell'appaltatore, quindi è nei doveri dell'appaltatore apprestare ogni cautela e ogni misura di precauzione per evitare che possano introdursi all'interno dell'area di cantiere soggetti estranei o possano insorgere accadimenti come quello che è accaduto. La struttura di missione e i direttori del servizio ovviamente stanno approfondendo la dinamica e, se è ipotizzabile, una qualche forma di responsabilità per negligente custodia del cantiere. Su questo credo che sia opportuno attendere questi esiti e questi approfondimenti prima di esprimere un giudizio. Non sfugge all'interrogante e a noi tutti la singolarità di un cantiere, che comunque è all'interno di un'estensione di superficie per svariati ettari (per tutto il complesso di stoccaggio di ecoballe tra Giugliano e Villa Literno parliamo di 120 ettari). È evidente che nella seconda tornata di gare che ci apprestiamo ad avviare proprio nei prossimi giorni, il disciplinare e il capitolato terranno conto di un livello accentuato di oneri di vigilanza e di sorveglianza in modo da prevenire possibilmente altri episodi di questo tipo, ma atteso che probabilmente si tratta di un incendio doloso noi non possiamo escludere che possano verificarsi ulteriori episodi. Per quello che riguarda le misure, è evidente che noi dobbiamo realisticamente lavorare su due piani. Il primo è quello di accrescere in fase preventiva la custodia di questi siti; in secondo luogo, non potendosi escludere in astratto la possibilità di insorgenza di un fenomeno di combustione in un'area così vasta, occorre prestare strumenti di pronto intervento per agire in immediata prossimità del fenomeno per evitare che si propaghi, ma naturalmente si tratta anche di una combustione non difficile, attese le caratteristiche ormai fondamentalmente inertizzate di questi rifiuti, e proprio in occasione dell'evento di qualche giorno fa, favorito da un forte evento che ha naturalmente contribuito ad alimentare in rapida sequenza la propagazione dell'incendio. La struttura competente ha naturalmente invitato la Prefettura di Caserta e le istituzioni preposte all'ordine pubblico ad accentuare anch'esse la vigilanza sui territori e forme di pattugliamento in un clima di collaborazione reciproca che non è mai mancata e che sicuramente l'episodio di cui all'interrogazione contribuirà a rafforzare maggiormente per il futuro.

BORRELLI (Campania Libera – PSI – Davvero Verdi)

Ringrazio il Presidente Bonavitacola per la risposta. So che si sta facendo un grande lavoro e, d'altronde, lo stiamo verificando; io sono andato almeno una quindicina di volte a seguire il lavoro dei cantieri e a verificare anche le difficoltà, considerato che questo tipo di smaltimento non ha precedenti e modelli precedenti, pertanto diciamo che la Regione Campania da questo punto di vista sta facendo scuola. Sono contento anche del fatto che nelle nuove gare ci siano maggiori oneri per la vigilanza e la sorveglianza e anche nell'eventuale verifica di una negligenza nella custodia del cantiere, pertanto mi reputo pienamente soddisfatto della risposta.

Trasferimento del Presidio Sanitario Polifunzionale di Corso Vittorio Emanuele di Napoli
PRESIDENTE (D'Amelio)

Passiamo all'interrogazione: "Trasferimento del Presidio Sanitario Polifunzionale di Corso Vittorio Emanuele di Napoli" Reg. Gen. 56/2, presentata dal consigliere Francesco Emilio Borrelli (Campania Libera – PSI - Davvero Verdi), già distribuita in Aula. Concedo la parola al consigliere Borrelli, che ha facoltà di illustrarla.

BORRELLI (Campania Libera – PSI – Davvero Verdi)

Ringrazio il Presidente. Il problema che si è venuto a creare è legato al Presidio Sanitario Polifunzionale di Corso Vittorio Emanuele n. 690 ed è da tempo parte integrante della rete assistenziale. La struttura, secondo il Piano aziendale vigente, comprende una serie di unità operative che sono nell'interrogazione: la Direzione sanitaria e la Direzione amministrativa; rappresenta un importante riferimento, e posso confermarlo perché ho verificato l'operatività, per la diagnostica radiologica complessa, per le patologie pneumologiche e anche per le diverse specialistiche afferenti alla struttura ambulatoriale di diagnosi e cura. Tale struttura è sorta sulle ceneri di un Consorzio di prevenzioni antitubercolare con una delibera del 2009 ed è stata individuata come polo di sorveglianza regionale delle tubercolosi. La Direzione Generale dell'ASL Napoli 1, con disposizione n. 137 del 7 novembre 2016, ha comunicato che tali locali sono destinati ad ospitare i servizi di psichiatria attualmente dislocati in via Croce Rossa, prevedendo il contestuale trasferimento degli ambulatori di pneumologia e dermatologia in non meglio precisati locali che saranno successivamente individuati. La preoccupazione del territorio, non solo mia, è di avere chiarezza rispetto a questa vicenda e di sapere quali destinazioni, dove saranno effettivamente destinati in questi ambulatori e, soprattutto, di poter verificare se veramente necessario questo trasferimento.

BONAVITACOLA, Assessore

Ringrazio il Presidente. Naturalmente si tratta di una materia di competenza dell'Azienda Sanitaria Locale Napoli 1 Centro alla quale abbiamo rivolto la richiesta di approfondimenti e io non posso che riferire quello che c'è stato detto. L'Azienda nell'ambito del Piano di risanamento ha intrapreso un complesso piano di dismissione dei fitti atto a ridurre drasticamente l'onere economico sostenuto per il pagamento dei relativi canoni di locazione. A tal fine si precisa che è stato realizzato un risparmio per le casse aziendali di euro 5 milioni 138 mila euro annui, oltre agli oneri riflessi derivanti dalla cessazione dei pagamenti per la gestione degli impianti e delle attività di pulizia, custodia e vigilanza. Tra le azioni intraprese è prevista la dismissione dell'immobile posto in Napoli, in via Croce Rossa, civico 8, che comporterà un risparmio annuo di euro 162 mila come allocazione delle attività sanitarie ivi allocate presso immobili di proprietà aziendale, tra i quali il trasferimento dell'unità in questione nei locali di Corso Vittorio Emanuele. Tanto premesso, si comunica che in conformità di quanto disposto nella disposizione n. 137/2016 sono stati individuati i locali ove ospitare le attività sanitarie oggetto del question time che rimarranno allocate nell'ambito dell'immobile di Corso Vittorio Emanuele, civico 690, precisamente al piano terra, stabile A, negli ambienti allo stato curvati dalla Direzione Presidiale, che, invece, sarà trasferita in altri locali, pertinenza distaccata, sempre sita nel complesso immobiliare di Corso Vittorio Emanuele, ex casa del custode, attualmente oggetto di ristrutturazione, giusta disposizione n. 126 del 2017. Ci sarà, pertanto, una mobilità all'interno di beni di proprietà aziendale al fine di ridurre i fitti passivi per ragione di economia di spesa.

BORRELLI (Campania Libera – PSI – Davvero Verdi)

Ringrazio il Presidente. Sono ovviamente soddisfatto della risposta. Voglio far presente al Vicepresidente Bonavitacola che probabilmente se l'ASL, tramite i suoi dirigenti e funzionari, comunicasse meglio al personale medico delle varie strutture, agli utenti e anche ai Consiglieri, perché io prima di arrivare al question time avevo fatto più richieste, probabilmente eviteremo, perché è chiaro che la risposta che danno è assolutamente ragionevole. Il tema, certe volte, è sempre della comunicazione, ovvero di far sapere all'utente e a chi vuole avere notizie risposte chiare e limpide come è stato fatto in quest'occasione.

Ristrutturazione Palazzo Penne
PRESIDENTE (D'Amelio)

Interrogazione: "Ristrutturazione Palazzo Penne" Reg. Gen. 57/2, presentata dalla consigliera Flora Beneduce (Forza Italia), già distribuita in Aula. Concedo la parola alla consigliera Beneduce, che ha facoltà di illustrarla.

BENEDUCE (Forza Italia)

Ringrazio il Presidente, il Presidente della Giunta e l'assessore Bonavitacola. Premesso che la Regione è proprietaria di Palazzo Penne, di un immobile vincolato situato nel centro storico di Napoli, nella piazzetta di Adoro Monticelli, che, pur possedendo altri immobili nel centro storico di Napoli, solo l'edificio, da tutelare quale patrimonio culturale, è interamente di proprietà della Regione; che l'acquisto dell'immobile fu finanziato con i fondi POR 2000 – 2006, stabilendo di destinarlo, dopo il restauro, a funzioni di residenza per studenti o ospiti stranieri, biblioteche e sale per convegni; che successivamente Palazzo Penne selezionato, con decreto di Giunta regionale n. 421 del 2011, quale edificio strategico da recuperare nel centro storico di Napoli con un costo totale di investimento di 13 milioni e mezzo di euro per il quale erano state rese disponibili le risorse sull'obiettivo operativo 1.7, edifici pubblici sicuri del POR FESR 2007 – 2013; che con decreto di Giunta regionale n. 256 del 29 maggio 2012 fu individuato quale beneficiario il soggetto attuatore dei lavori di ristrutturazione l'Agenzia regionale campana per la difesa del suolo, l'Arcadis, in ragione delle competenze tecniche attribuite per legge; che con determina dell'allora Commissario di Arcadis del 27 luglio 2012 fu costituito un gruppo di progettazione per l'elaborazione dei livelli progettuali come da decreto legislativo n. 163 del 2006 e successive modifiche e integrazioni e il DPR n. 207 del 2010 e successive modifiche e integrazioni; che Palazzo Penne, dopo la ristrutturazione, sarebbe dovuto diventare sede operativa della Presidenza della Giunta Regionale per le attività della Protezione civile, nonché sede degli uffici dell'Arcadis competente all'attuazione degli interventi di tutela del suolo e assetto idrogeologico in base all'articolo 1, comma 253, della legge regionale n. 4 del 13 marzo 2011. Considerato che Palazzo Penne è l'unica testimonianza dell'architettura civile napoletana, del periodo "angioino-durazzesco" di notevolissimo interesse storico, artistico e culturale, che continua a versare in un terribile stato di degrado e abbandono; - che non si conosce lo stato di attuazione della progettazione relativa alla ristrutturazione ed al restauro di Palazzo Penne; - che la Regione Campania, proprietaria del bene, ha diretta competenza sulla gestione e sulla salvaguardia dello stesso. Tutto ciò premesso e considerato, la sottoscritta interroga il Presidente della Giunta Regionale della Campania affinché non si incorra nell'eventuale applicazione dell'articolo 733 del Codice Penale, per conoscere: - quali iniziative la Giunta regionale vorrà intraprendere per scongiurare il pericolo di definitivo degrado di un bene culturale di così alto valore, per salvaguardare l'interesse della collettività al godimento dello stesso, per tutelare l'incolumità pubblica; - Io stato di attuazione della progettazione all'epoca affidata all'Arcadis; - le motivazioni per cui i fondi destinati per il progetto a valere sulle risorse dell'Obiettivo operativo 1.7 "Edifici Pubblici Sicuri" del POR-FESR 2007-2013 non sono poi stati utilizzati per la ristrutturazione del Palazzo Penne e per quale eventuale altra opera sono stati destinati". Grazie.

BONAVITACOLA, Assessore

Grazie, Presidente. La vicenda è una vicenda classica dei nostri tempi, nella quale vi è un aggravio di burocrazia e una sostanziale montagna di carte, mentre questo edificio, di grande valore storico e di grande importanza culturale per le ragioni che venivano ricordate dall'interrogante, versa in uno stato di crescente fatiscenza. In passato fu ipotizzato di destinare questa struttura a sede operativa della Presidenza della Giunta regionale per le attività di protezione civile nonché quale sedi degli uffici dell'Agenzia regionale campana per la difesa del suolo, ipotesi, a parere dello scrivente, abbastanza discutibile. Ma al di là di questo, lo stato dell'arte in ordine agli interventi non è particolarmente incoraggiante perché la destinazione al finanziamento a valere sulle risorse POR Campania 2007-2013 Obiettivo operativo 1.7 non è andata a buon fine perché non sono stati rispettati i tempi previsti dal ciclo di programmazione. Il 14 marzo è stato trasmesso al responsabile dell'Obiettivo operativo 1.7 il progetto definitivo e contestualmente trasmesso parere di competenza alla Soprintendenza, al Comune di Napoli e alla Soprintendenza archeologica. In data 20 luglio 2016 Arcadis ha chiesto al Comune di Napoli un parere di conformità del progetto definitivo. Alla luce di quanto sopra, l'intervento non può più beneficiare ovviamente del finanziamento sul vecchio ciclo, tant'è che con nota n. 40545 del 19 gennaio 2017 la Direzione generale per le politiche territoriali ha trasmesso all'unità di gestione e agli uffici della programmazione unitaria l'elenco dei progetti ammessi a finanziamento e non conclusi e in tale elenco viene indicata anche una possibile coerenza della ristrutturazione di Palazzo Penne con le finalità dei nuovi strumenti di programmazione, per cui necessariamente andrà valutata l'ammissibilità del finanziamento nell'ambito del nuovo ciclo. Aggiorno, però, che il Comune di Napoli, con nota del 10 ottobre 2016, ha ritenuto non conforme alle previsioni della variante generale la destinazione ad uffici dell'agenzia Arcadis, per cui si renderà necessario anche garantire la conformità urbanistica degli interventi attraverso un'intesa con il Comune di Napoli.

BENEDUCE (Forza Italia)

Grazie, Presidente. Grazie, assessore Bonavitacola. Anche se la sua risposta è stata abbastanza esaustiva per tutti questi passaggi e per tutte queste cose che si sono perse nei vari rivoli della burocrazia, purtroppo devo constatare con amarezza che proprio anche la burocrazia, che ci mette molto in queste cose, non ci dà una mano e noi non sapremo mai quando questo bene storico e di grande valenza possa essere riconsegnato ai cittadini della Campania e a tutta l'umanità. Grazie.

Fornitura dei libri di testo in favore degli alunni meno abbienti della scuola dell'obbligo e della scuola secondaria superiore - Mancata iscrizione nel Bilancio 2017
PRESIDENTE (D'Amelio)

Passiamo all'interrogazione: "Fornitura dei libri di testo in favore degli alunni meno abbienti della scuola dell'obbrigo e della scuola secondaria superiore – mancata iscrizione nel bilancio 2017" Reg. Gen. n. 58/2 a firma del consigliere Armando Cesaro (Forza Italia), già distribuita in Aula. Concedo la parola al consigliere Cesaro, che ha facoltà di illustrarla

CESARO (Forza Italia)

Grazie, Presidente, per buona pace della collega Ciarambino. Premesso: - che con Decreto del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca n. 595 del 24 giugno 2015 sono stati assegnati alla Regione Campania 15.603.742 euro per la fornitura dei libri di testo in favore degli alunni meno abbienti della scuola dell'obbligo ed 5.127.861 euro per quelli delle scuole secondarie superiori per l'anno scolastico 2015; - che tale Decreto autorizzava la Giunta ad iscrivere nel Bilancio regionale 2017, per competenza e per cassa, le somme trasferite; Considerato: - che la delibera n. 18, con la quale sono stati approvati i criteri di riparto del sopraccitato Fondo statale, è stata emanata in data 26/01/2016, cioè sette mesi dopo la pubblicazione del Decreto ministeriale; - che la stessa deliberazione di Giunta rinviava inspiegabilmente a successivo provvedimento l'acquisizione al bilancio 2016 delle predette somme, accertate e riscosse nell'anno 2015; - che la stessa demandava alla Direzione Generale per l'istruzione, la Formazione, il Lavoro e le Politiche Giovanili, con il supporto dell'UOD Istruzione, la predisposizione del relativo Piano di riparto; - che tale Piano di riparto è stato reso ed approvato con Decreto Dirigenziale n. 59 del 20/0512016; Atteso: - che dalla data di emanazione del Decreto ministeriale n. 595 del 2015 ad oggi sono trascorsi ben 21 mesi senza che si sia provveduto all'iscrizione delle relative risorse nel Bilancio 2017; - che tale circostanza, oltre a riverberarsi negativamente sull'attività di gestione finanziaria delle amministrazioni comunali campane, ha creato gravi disagi alle famiglie campane in difficoltà. Tanto premesso, interrogo il Presidente della Regione Campania per conoscere le ragioni della mancata iscrizione nel Bilancio 2017 e delle predette somme previste e conseguentemente quali misure s'intendono adottare per risolvere la problematica in questione. Grazie.

BONAVITACOLA, Assessore

Qui vi è stata una successione di disposizioni, soprattutto statali, in materia di contabilità di bilancio, in particolare per quanto riguarda il divieto di reiscrizione di alcune risorse che non erano state impegnate nei termini di legge, questo ha determinato questo ritardo, in particolare l'Ufficio comunica che ha predisposto una bozza di deliberazione di acquisizione al bilancio 2015 del fondo statale assegnato, che tuttavia non ha poi avuto seguito, perché nel 2016, sebbene siano stati predisposti e adottati i relativi provvedimenti di assegnazione e di riparto tra i Comuni, in particolare con la delibera di Giunta regionale numero 18 del 26 gennaio 2016 che ha fissato i criteri di riparto del fondo statale e il decreto direttoriale numero 59/2016 e di riparto effettivo delle risorse, non è stato però in realtà possibile acquisire in bilancio le risorse accertate e acquisite nel 2015, per effetto delle disposizioni introdotte dalla sopravvenuta legge 28.12.2015 n. 208 che è la legge di stabilità per il 2016. Tale previsione sopravvenuta ha reso impossibile la reiscrizione delle suddette risorse nell'esercizio finanziario 2016 e sono queste conseguentemente divenute parte dell'avanzo vincolato. Nell'anno 2017, anche per risolvere la problematica in questione, la direzione generale bilancio della Regione Campania sta procedendo ad una ricognizione delle entrate vincolate, che potranno essere reiscritte secondo la normativa nazionale, quindi poi essere spese, nel corso dell'esercizio 2017, nel rispetto dei margini derivanti dagli equilibri di bilancio.

CESARO (Forza Italia)

Mi sembra di capire che la Giunta abbia dimenticato di scrivere in bilancio 20 milioni di euro, non 20 mila lire. Questi 20 milioni erano soldi sottratti a famiglie che stavano in difficoltà, quindi da un lato facciamo gli abbonamenti gratis agli studenti e dall'altro lato dimentichiamo 20 milioni dati dallo Stato per le famiglie in difficoltà. Speriamo che per l'anno 2017 riusciamo a recuperare questi fondi, anche perché sono fondi per le famiglie che hanno serie difficoltà economiche, grazie.

ASL NA/3 Sud - Prestazioni sanitarie e sociosanitarie in esternalizzazione
PRESIDENTE (D'Amelio)

Passiamo all'interrogazione "A.S.L. Napoli 3 Sud – Prestazioni sanitarie e sociosanitarie in esternalizzazione" Reg. Gen. n. 59/2, a firma della consigliera Valeria Ciarambrino (Movimento 5 Stelle), già distribuita in Aula. Concedo la parola alla consigliera Ciarambino, che ha facoltà di illustrarla.

CIARAMBINO (Movimento 5 Stelle)

Questo Question Time affronta un tema quantomai attuale in una Regione come la nostra con una gestione della sanità che spesso sconfina dall'inefficienza all'illegalità. Stando anche alle ultime indagini in corso che coinvolgono le principali A.S.L. e ospedali della Campania, senza contare le sacche di spreco, l'utilizzo improprio dei soldi pubblici e la mancanza di un controllo adeguato a tutti i livelli. La vicenda odierna è specifica e puntuale, ma temiamo possa rappresentare una modalità di gestione quantomeno impropria piuttosto diffusa. Ascoltatemi con attenzione perché l'oggetto di quest'interrogazione è paradossale e denota una schizofrenia gestionale. Chi sancisce l'illegittimità formalizzandola è lo stesso soggetto che la perpetua, almeno stando agli elementi in nostro possesso. Con delibera n. 72 del 20 gennaio 2009 l'A.S.L. Napoli 5 indiceva una gara per l'affidamento del servizio inerente le prestazioni assistenziali, psicologiche, OSS, infermieristiche, riabilitative di assistenza domiciliare integrata, per il periodo di un anno. Con determina dirigenziale n. 74 del 6 aprile 2010, la gara veniva aggiudicata, provvisoriamente, all'Ati tra cooperativa Nuova Sair, Consorzio Confini, Linde Medicale Srl per un periodo di un anno. Nel 2010, per un anno, con scadenza 13 giugno 2011 e l'importo complessivo di circa 3 milioni 800 mila euro. Con nota del 31 maggio 2016, sono passati 5 anni, a firma del Commissario Straordinario dell'A.S.L. Napoli 3 Sud, si prendeva atto che a fronte della durata annuale, stabilita nel contratto, il servizio era ancora in corso, in più, il fatturato, per gli anni 2014-2015 era rispettivamente, per ciascun anno, lievitato dai circa 3 milioni di euro ad oltre 8 milioni di euro, tre volte tanto. Nella stessa nota del Commissario si legge: l'attuale affidamento presenta elevati profili d'illegittimità, proroga tacita per oltre cinque anni a fronte di un affidamento annuale, la lievitazione dei compensi a tre volte quanto stabilito e anche un'anomalia, un'incongruità tra l'atto notarile di costituzione dell'Ati e quanto riportato in fattura. Finalmente un Commissario che sancisce le illegittimità. Il Commissario ammette l'illegittimità, ma al contempo decide di procedere ad un rinnovo dell'affidamento non superiore ai 4 mesi. Ricordiamoci che siamo a maggio 2016. I 4 mesi iniziali di proroga diventano dieci, tant'è che il 9 febbraio 2017, con deliberazione 77, in difformità con quanto statuito nella precedente nota commissariale, si fa un nuovo rinnovo fino al 15 aprile 2017, quindi un servizio che doveva essere esternalizzato per un solo anno dura invece da dieci anni, a colpe di proroghe, anche violando i principi ordinamentali di evidenza pubblica e di tutela della concorrenza. Il ricorso all'esternalizzazione dei servizi infermieristici potrebbe rappresentare una surrettizia elusione delle norme disciplinanti le modalità di reclutamento del personale nelle Pubbliche Amministrazioni, ispirate noto principio del concorso pubblico. Nell'intera vicenda quello che colpisce è la totale assenza delle azioni poste in essere per l'accertamento delle responsabilità connesse alla costatata illegittimità dell'affidamento e proroga di fatto. Sulla scorta di tutto quanto sopra rappresentato si ritiene doveroso avere evidenza dei controlli che sono stati effettuati dai competenti uffici ispettivi, visto che ne abbiamo anche uno di rivello regionale, in ordine alla procedura di affidamento in narrativa rappresentata, quali esiti e quali azioni s'intendano intraprendere per porre fine alle reiterate proroghe non sufficientemente motivate in ordine all'economicità per la mancanza di personale. Grazie.

BONAVITACOLA, Assessore

Vi è una corposa documentazione agli atti, che poi l'interrogante potrà anche visionare, mi limito ai passaggi salienti, fondamentalmente si sono, nel tempo, susseguite delle proroghe in origine motivate dal fatto che l'A.S.L. Napoli 3 è nata dalla fusione di precedenti aziende sanitarie locali del territorio, per cui nella successive dei rapporti attivi e passivi in capo all'A.S.L. Napoli 3 Sud subentrante, si sono verificate esigenze di allineamento delle varie scadenze dei servizi precedentemente affidati dalle distinte A.S.L. che poi sono confluite in questa unica A.S.L., questo per una prima fase. Successivamente è insorta una problematica nei rapporti tra l'A.S.L. e la Consip, in particolare l'A.S.L. ha rivolto numerose sollecitazioni per avere indirizzi sulle modalità di affidamento Consip del servizio che era stato provvisoriamente prorogato. Non avendo avuto riscontro da parte della Consip in ordine all'autorizzazione e all'espletamento di un'autonoma procedura di gara, con nota 41299 del 9 maggio 2016 e dell'allora Commissario Straordinario di questa A.S.L. indirizzata al Ministero dell'Economia e delle Finanze e della Logistica e per conoscenza a Consip, fu chiesto di potersi avvalere del supporto dell'Amministrazione di cui sopra e cioè attraverso la Consip SpA quale centrale di committenza per procedere all'espletamento di una gara su delega, per l'affidamento del servizio di cui al disciplinare tecnico allegato alla deliberazione 193 del 24 marzo 2016. Alla data del primo giugno 2016, non avendo avuto riscontri in merito, si provvide a reiterare la richiesta a Consip SpA stante l'estrema urgenza di procedere a un nuovo espletamento della gara di che trattasi, soprattutto a seguito dell'entrata in vigore del nuovo Codice degli appalti, che impone il ricorso a una centrale di committenza. Con la citata nota si rappresentava inoltre che la centrale acquisti della Regione Campania (Soresa) non aveva inteso manifestare la volontà di procedere all'espletamento della procedura concorsuale. Alla data del 14 giugno 2016, non risultando riscontri da parte di CONSIP, si provvide con deliberazione del 16 giugno, nelle more dell'indicazione dell'espletamento della gara, a rinnovare per quattro mesi l'affidamento all'ATI precedentemente aggiudicataria. Vi è tutta una lunga corrispondenza e da ultimo, tenuto conto dei tempi necessari all'espletamento della procedura concorsuale, si è ritenuto da parte dell'ASL procedere a un ulteriore rinnovo dell'affidamento (sostanzialmente di proroga). Con la deliberazione n. 193/2016 era stato approvato il disciplinare per la nuova gara, senonché questo disciplinare è stato oggetto di un ricorso innanzi al TAR Campania, che con sentenza n. 1057/2017 ha accolto la domanda e annullato il disciplinare stesso nelle parte in cui non prevede il possesso dell'accreditamento istituzionale quale requisito necessario per concorrere alla procedura di gara per l'esternalizzazione delle prestazioni psicologiche, infermieristiche, riabilitative e sociosanitarie per le cure domiciliari aziendali a carico del servizio sanitario regionale. Allo stato occorre prendere atto della riportata sentenza e conseguenzialmente formulare un nuovo disciplinare tecnico propedeutico all'indizione e all'espletamento della gara, ovvero ipotizzare l'internalizzazione del servizio (fin qui l'ASL). È evidente, e qui parla la Giunta regionale, che occorrerà capire se questo errore del disciplinare tecnico, che a me appare abbastanza vistoso, cioè non avere previsto tra i requisiti il previo accreditamento, è un errore ascrivibile a una cattiva interpretazione della normativa, ovvero è espressione di una grave negligenza. In questo caso occorrerà anche accertare le responsabilità di chi ha scritto questo testo evidentemente in maniera incongrua, che è stata dichiarata persino illegittima. Questo attiene ovviamente ai compiti di vigilanza della competente Direzione generale, alla quale l'Amministrazione regionale rivolgerà un esplicito invito al fine di chiudere questa storia, perché è evidente che proroghe rinnovate nel tempo ancorché giustificate dal quadro abbastanza farraginoso e confuso delle norme che regolano la materia non possano essere più giustificate e ulteriormente tollerate.

CIARAMBINO (Movimento 5 Stelle)

Presidente, mi risponda che metteranno in atto una vigilanza. Giacché mi risulta che il compito di controllo nei riguardi delle ASL, dei bilanci e di come vengono spesi i soldi in Sanità sia già di competenza della Regione. Mi permetta di dire che si tratta di una vigilanza quantomeno tardiva visto che siamo a una proroga che dura da sette anni, quando l'affidamento iniziale era di un anno e questa Giunta regionale governa già da due anni e ha istituito appositamente un ufficio ispettivo. A fronte anche di una declaratoria, cioè di un'ammissione da parte del commissario straordinario che sancisce l'illegittimità a più livelli, quindi non solo attraverso una proroga di fatto, ma anche riguardo agli importi e a una serie di anomalie sull'intestazione delle fatture, oggi ci svegliamo e diciamo che faremo dei riscontri. Se questo è il modo di gestire, sono molto preoccupata perché questo chiaramente è un episodio che noi siamo riusciti a scovare e di cui abbiamo evidenza, ma mi immagino quante altre anomalie di questo tipo ci siano. Un altro aspetto fondamentale è che il ricorso all'esternalizzazione dei servizi infermieristici, come vi dicevo, potrebbe rappresentare un'elusione surrettizia delle norme che disciplinano la modalità di reclutamento. Lo dice la stessa Soresa, che lei ha citato, perché l'ASL Napoli 3 Sud, nel provare a bandire nuova gara, chiede un parere alla Soresa e la Soresa risponde che si tratta di una richiesta di personale, per cui è necessario che questa azienda chieda autorizzazione alla struttura commissariale perché possa valutare se l'acquisizione del personale richiesto rientri nelle forme alternative di reclutamento che sono vietate dal decreto 6/2016. A ciò si aggiunge che questa richiesta di esternalizzazione dovrebbe essere motivata da una carenza di personale; a noi risulta che c'è un improprio utilizzo del personale infermieristico, che dilaga proprio nell'ASL 3 Sud, presso gli uffici amministrativi. Quindi gli infermieri li mettiamo a fare gli amministrativi, poi esternalizziamo il servizio e concediamo proroghe su proroghe con una lievitazione e una triplicazione dei costi senza nessun controllo da parte della Regione. Ne prendiamo atto.

Problematiche rimozione ecoballe
PRESIDENTE (D'Amelio)

Passiamo all'interrogazione: "Problematiche rimozione ecoballe" Reg. Gen. n. 60/2, a firma del consigliere Vincenzo Viglione (Movimento 5 Stelle), già distribuita in Aula. Concedo la parola al consigliere Viglione, che ha facoltà di illustrarla.

VIGLIONE (Movimento 5 Stelle)

Grazie Presidente. In realtà ci sarebbero un po' di questioni da affrontare, una delle quali è già stata affrontata dal consigliere Borrelli, al quale ha dato risposta il Vicepresidente Bonavitacola, che riguardava un po' le misure di sicurezza predisposte per quanto riguarda il cantiere aperto presso il sito in cui si stanno realizzando le operazioni di trasferimento. Chiaramente è un'ammissione che non ci convince più di tanto per il semplice motivo che, a fronte di un appalto da decine di milioni di euro, dire che bisogna implementare il sistema di sicurezza e non essere intervenuti prima sapendo che è un punto molto delicato su cui si va a intervenire sia per le caratteristiche del sito in quanto è stato detto che i rifiuti hanno questa caratteristica di essere altamente infiammabili per natura e soprattutto, alla luce degli ultimi accadimenti, visto che l'incendio è doloso, ci sarebbe da capire quale può essere la matrice, soprattutto perché sappiamo benissimo che da quelle parti ci sono le attenzioni di alcuni clan. Non sono esplicite, ma possiamo essere quasi sicuri che in qualche modo aleggiano da questo punto di vista. Basta riprendere l'episodio dell'azienda che era deputata al trasporto delle balle che dovevano andare via dal sito di Lo Spesso – in questo caso di Villa Literno – verso il porto di Salerno. L'unica che ha cominciato a lavorare, la Fontana Service, dopo poco tempo è stata raggiunta da interdittiva antimafia, tant'è vero che la Regione aveva risposto che in questo caso bisognava intervenire in sostituzione dell'azienda che aveva visto sospendere il proprio mandato per garantire l'efficienza del servizio di trasporto. Sta di fatto che l'ultimo carico, a quanto ci risulta, è partito il 6 febbraio, oggi siamo a quasi due mesi di distanza e non sappiamo adesso che costa sta succedendo, tant'è vero che i cancelli sono chiusi, non si sta lavorando, abbiamo fatto un passaggio ieri e sembra che le operazioni siano ferme. In ordine a queste problematiche che si stanno verificando, non ultima quella che riguarda l'incendio che si è verificato qualche giorno fa, quello che chiedevamo alla Giunta è innanzitutto, visto che nei mesi scorsi si è parlato di problematiche nell'accordo con gli Stati membri che hanno rallentato le operazioni di trasferimento fuori dal territorio nazionale, se in qualche modo si è raggiunto un accordo con gli Stati e se possiamo avere notizie di quali possono essere i nuovi trasferimenti e quando avverranno, soprattutto perché si è fatto molto trionfalismo su questo tema dicendo che bisognava spostare addirittura 500 tonnellate al giorno. È un numero che lascia pensare, perché si tratta di un flusso enorme dal punto di vista di trasferimento in una sola giornata. Chiediamo quindi se ci sono evoluzioni dal punto di vista degli accordi con gli Stati membri. L'altro quesito è come, e mi riallaccio al servizio dei trasporti, dal momento che ci risulta che l'ultimo carico sia partito il 6 febbraio verso il porto di Salerno e oggi siamo al 22 marzo, la Regione si sta occupando del servizio di trasferimento perché, se è vero che l'ultimo carico è partito il 6 febbraio e la Regione aveva detto che si sarebbe sostituita all'azienda per la quale è stato sospeso il servizio in virtù di questa interdittiva antimafia, bisogna capire come la Regione sta sostituendo questo servizio. In ordine generale chiaramente chiediamo se sono arrivate delle pressioni e se risultano delle pressioni da parte di qualsiasi soggetto. Tutte le piste portano alla matrice dolosa dell'incendio, quindi chiediamo se sono stati rilevati episodi di intimidazione oppure pressioni anche sull'azienda che si sta occupando delle operazioni di trasferimento. Prima l'Assessore ha detto che è in capo all'azienda l'operazione di sorveglianza; è vero che se ci sono state delle pressioni e l'azienda le ha denunciate va tutto in capo alla magistratura, però sono tutte operazioni che andrebbero messe a sistema perché, perché se andiamo a vedere i dati che fornisce la struttura in ordine a quanti sono i quantitativi spostati, siamo veramente molto in ritardo rispetto al crono programma; se sappiamo che i fondi che dovevano arrivare sono in qualche modo vincolati al rispetto del cronoprogramma, tutto lascia pensare che c'è un serio rischio di perdere soldi per realizzare le operazioni e, soprattutto, questo smentisce la grande operazione avviata. Noi sappiamo che c'è l'impegno della Giunta, ma chiaramente dobbiamo raccontare la verità a chi ci ascolta dall'altra parte, che continua a chiedere conto di quello che sta avvenendo.

BONAVITACOLA, Assessore

Noi raccontiamo sempre la verità, non è nel nostro stile narrare immagini di fantasia o raccontare frottole. Chiariamo, tuttavia, alcune cose per amore della verità. Noi, intanto, non abbiamo mai detto che la Regione di sostituiva ad un'impresa per il trasporto delle ecoballe verso l'imbarco di una nave; non rientra nei nostri compiti. Probabilmente gli uffici avranno riferito che in presenza di una misura interdittiva occorreva che il raggruppamento aggiudicatario provvedesse diversamente a organizzare questo servizio. Non è previsto - mi consenta di correggerla su questo, Lei è un Consigliere attento - alcun accordo tra gli Stati per regolare lo smaltimento o il recupero dei rifiuti stoccati in balle. La normativa europea prevede che il soggetto responsabile fa istanza all'Autorità ambientale del sito e mantiene i rapporti con l'Autorità ambientale del sito al fine di ottenere le relative autorizzazioni. Non vi è, pertanto, a monte un accordo tra Amministrazioni. L'Amministrazione titolare e noi, dopo un adeguato approfondimento, attese anche le originalità di questa vicenda, abbiamo accertato che nel momento in cui la Regione giuridicamente assume il compito di rimuovere queste ecoballe è equiparabile al soggetto che normalmente assume la responsabilità di essere il produttore di rifiuti e, in quanto tali, esercitando questa funzione, abbiamo collaborato con i soggetti affidatari per inoltrare alle autorità competenti le richieste di autorizzazione. Voglio, inoltre, chiarire un altro aspetto: noi non stiamo sui siti a verificare ogni settimana e ogni mese i carichi e i tempi; noi abbiamo affidato un servizio, vi è un contratto, una scadenza di diciotto mesi dall'avvio del servizio e vi sono delle penali a carico di chi non rispetta questi termini, pertanto contrattualmente è quella la scadenza che per noi conta. È chiaro che vi sono dei ritardi - e questo non ci fa piacere - dovuti alle autonome valutazioni delle autorità estere che prendono i tempi che ritengono di prendere e sui quali noi non abbiamo uno scarso potere d'incidenza, bensì zero potere d'incidenza. Voglio in particolare ricordare, ad esempio, che la Romania e la Spagna non hanno rilasciato il nullaosta richiesto: la Romania ha già rigettato una notifica finalizzata al recupero dei rifiuti come combustibili alternativi in un cementificio in base a valutazioni di incompatibilità del loro ordinamento perché era un rifiuto di origine urbana; la Spagna, per un presunto superamento del carbonio organico disciolto, ancorché derogabile, secondo la normativa della Galizia, regione spagnola, sede di impianti in cui dovevano essere conferiti i rifiuti. Per quanto concerne la Bulgaria, invece, è in corso il procedimento di autorizzazione di una notifica di trasporto per centomila tonnellate; allo Stato non è stato mosso alcun rilievo dal Ministero dell'Ambiente bulgaro e verosimilmente l'autorizzazione sarà rilasciata entro pochi giorni. Per quanto concerne il Portogallo, attualmente è stata autorizzata una notifica di 20 mila tonnellate ed è in istruttoria un ampliamento e una notifica per altre 40 mila presso il medesimo impianto e un'altra ancora di 20 mila presso un termovalorizzatore. Le società aggiudicatarie, quindi, invece dei lotti quattro e otto, pur avendo indicato in sede di gara impianti siti all'estero, fino ad oggi hanno conferito per il recupero dei rifiuti rimossi presso gli impianti italiani che avevano comunque indicato in sede di gara. Con nota del 22 marzo la struttura di emissione, al fine di prevenire incendi come quello accaduto presso il lotto cinque, ha richiesto alle prefetture della Provincia della Regione Campania un'attività di controllo straordinario delle aree. In ordine alla questione dell'interdittiva, preciso, come avevo già anticipato, che il trasporto dell'ecoballe al Porto di Salerno è stato garantito con i mezzi delle società BM Service e Sirio Ambiente Consulting S.r.l. La situazione, pertanto, è naturalmente articolata e questo conferma la giustezza della nostra scelta e del nostro approccio di non affidare il problema dell'ecoballe esclusivamente a trasporto extra Regione. Io ricordo che il nostro programma straordinario assegna in misura molto limitata al trasporto extra regionale il trattamento e lo smaltimento in confronto con gli uffici dell'ANAC a far partire nelle prossime settimane le altre due filiere, quelle più importanti, quella della produzione del CSS presso l'impianto di Caivano e una filiera per un impianto di recupero di materia che sarà la filiera di completamento per l'intero programma. È ovvio che in base alle previsioni originarie avevamo destinato a un milione di tonnellate il trasporto extra regionale, pertanto faremo la seconda gara e ovviamente terremo conto e faremo tesoro di alcune indicazioni che sono venute da questa prima esperienza; non si rimuovono ecoballe ogni giorno in Italia e neanche nel mondo, pertanto, ovviamente, nella seconda tornata cercheremo di superare in meglio alcune difficoltà e criticità. Naturalmente rimane insuperabile il problema che il trasporto extra nazionale in ambito europeo non può non determinare l'occorrenza di un'autorizzazione di competenza di stati esteri; questo è inevitabile ed è nella responsabilità esclusiva dei soggetti affidatari. La Regione in questo non ha possibilità di incidenze.

VIGLIONE (Movimento 5 Stelle)

Ringrazio il Presidente. Chiaramente non possiamo essere soddisfatti del resoconto che ha fornito l'assessore Bonavitacola per il semplice motivo che, in effetti, ci confermano le difficoltà che probabilmente andavano ponderate con un po' più di attenzione quando si è fatta della rimozione dell'ecoballe una bandiera risolutiva. Sappiamo benissimo che ci sono delle difficoltà immani quando si tratta di operare in questo settore, soprattutto per quello che è rappresentato, lo scempio dell'ecoballe, e per quella che è la difficoltà nel rappresentare questo tipo di cosa, pertanto andava probabilmente fatta un'analisi più approfondita a monte perché quando si è parlato di piano straordinario - che è stato presentato e poi rivisto dalla Giunta regionale - si puntava nella direzione del trasferimento fuori Regione e addirittura fuori Nazione; ci saremo, pertanto, aspettati che già a monte, prima di realizzare il piano straordinario, ci fossero in qualche modo degli accordi o si avesse la garanzia di poter andare in maniera molto più rapida e spedita verso la risoluzione di questa problematica. Oggi il Presidente ci conferma che ci sono procedure in corso e difficoltà da risolvere, che, da un certo punto di vista, smentiscono quello che si era detto. Noi non abbiamo parlato di numeri, era stata la Giunta regionale che, quando ha presentato questo progetto, ha parlato di numeri e delle cinquecento tonnellate al giorno. Sappiamo che ci sono delle difficoltà e, probabilmente, si poteva essere molto più cauti prima di lasciarsi andare a toni trionfalistici.

PRESIDENTE (D'Amelio)

Grazie consigliere. Dichiaro chiusa la seduta del question time.

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