Question Time del 9 aprile 2021

Question Time del 9 aprile 2021

indice:
1 - Comunicazioni del Presidente
2 - Realizzazione biodigestore da costruirsi nel comune di Gricignano di Aversa (CE)
3 - Insediamento impianto trattamento rifiuti organici nella centrale ex Montefibre Acerra -applicazione del Regolamento del 27 luglio 2012 n.8 BURC n.48 del 6 agosto 2012
4 - Chiarimenti urgenti sui costi di smaltimento delle ecoballe
5 - Condizione del servizio di emergenza 118 conseguente al taglio della indennità aggiuntiva ai medici in esso operanti
6 - Richiesta di vaccinazione prioritaria anti SARS - COV -2/COVID -19 per operatori di distribuzione e assistenza di apparecchiature elettromedicali
7 - Campagna vaccinale anti sars Cov 2 - criticità
8 - Situazione Monte Faito
9 - Stabilizzazione lavoratori LSU della Regione Campania
Comunicazioni del Presidente
PRESIDENTE

Diamo inizio al Question Time di oggi. Ricordo che ai sensi dell'articolo 129 del Regolamento Interno, il Consigliere proponente ha la facoltà d'illustrare l'interrogazione per non più di 1 minuto. A ciascuna delle interrogazioni presentate risponde il rappresentante della Giunta per non più di tre minuti. Successivamente, l'interrogante o altro Consigliere del medesimo Gruppo, ha il diritto di replicare per non più di due minuti. Ricordo, inoltre, che le interrogazioni all'ordine del giorno sono state elencate nell'ordine di presentazione.

Realizzazione biodigestore da costruirsi nel comune di Gricignano di Aversa (CE)
IODICE MARIA LUIGIA

Presento una questione molto delicata che cercherò di sintetizzare, data la lunghezza e la tortuosità dell'argomento. Premesso - che in data 15/10/2020 la società Ambiente Campania Spa ha presentato istanza di VIA secondo il Procedimento Autorizzatorio Unico Regionale, avente ad oggetto la realizzazione di un biodigestore per la produzione di biometano mediante purificazione di biogas ottenuto dalla digestione anaerobica della frazione organica da costruirsi sul Comune di Gricignano di Aversa (CE); - che ad oggi sono già pervenuti pareri preventivi contrari al progetto in questione, da parte del dipartimento dei Vigili del Fuoco e dell'Associazione Italiana Medici per I 'Ambiente; - che tutti i Comuni interessati hanno presentato le proprie osservazioni contrarie come per legge al progetto impiantisco in questione, mettendo in evidenza I 'incompatibilità dell'opera rispetto agli obiettivi della programmazione ed alle previsioni del Piano Regionale per la Gestione dei rifiuti organici, nonché con le disposizioni EDA. Inoltre, si evidenzia che nella relazione lo stesso proponente non tiene conto dei dati risultanti dagli atti di monitoraggio al Piano regionale In gestione Rifiuti aggiornati al 2019, da dove si evince che ormai il fabbisogno delle capacità di trattamento della FORSU in Campania appare saturo. Dalla relazione dell' ing. Girardi, presentata dai Comuni di Gricignano d'Aversa e Marcianise, si evince che delle 90 mila tonnellate, di cui si richiede autorizzazione al trattamento ai fini energetici, solo il 9 per cento dei rifiuti in ingresso potranno essere rappresentati da frazioni organiche da raccolta differenziata comunale porta a porta, visto che tra le innumerevoli tipologie di rifiuto, secondo la relazione tecnica presentata dal proponente, solo 4 riguardano rifiuti organici di provenienza da raccolta differenziata comunale e tutti gli altri si possono riferire a scarti di produzione industriale, agricola, alimentare, fino a scarti industriali di natura tessile e vari. Ci sono già aziende che si stanno predisponendo a fornire materie organiche non urbana, con autorizzazioni regionali. Pertanto, essendo un impianto privato e di grandi dimensioni, per logiche di mercato, tratterà un quantitativo di rifiuto organico elevato di qualunque provenienza, proprio per recuperare le risorse investite. Poi, non ci convince l'operazione di vendita del terreno, infatti, da un primo preliminare stipulato in data giugno 2020, risulta che l'immobiliare Grecini s.r.l., proprietaria del terreno, promette di vendere alla Infraedil s.r.l. Nello stesso preliminare Infraedil s.r.l. si riserva il diritto di cedere il contratto a terzi. Poi, con un secondo preliminare, Infraedil s.r.l. cede la suddetta compravendita ad Ambiente Campania s.r.l. ed infine Ambiente Campania s.r.l.si impegna a versare il corrispettivo di 2 milioni 175 mila 800 euro a Immobiliare Grecini s.r.l. per I 'acquisto del terreno. Considerato che i Comuni di Gricignano di Aversa (CE), di Marcianise (CE), Teverola (CE) e Carinaro (CE) hanno fatto richiesta di inchiesta pubblica per chiarire determinate situazioni e a tali richieste lo staff tecnico risponde con un diniego, sostenendo che la richiesta degli enti ha il "solo scopo di ostacolare il buon andamento del procedimento amministrativo..." e che "la Regione Campania non prevede alcuna I 'inchiesta pubblica". Da rilevare anche che sono in programmazione tre impianti pubblici di biodigestore nella Provincia di Caserta: Sessa Aurunca, Caserta e Casal di Principe, ma non è stata fatta alcuna realizzazione. Inoltre, è da prendersi atto, questa è la cosa sicuramente più importante, del recente del recente studio dell'Istituto Superiore di Sanità commissionato dalla Procura Della Repubblica Dl Napoli Nord che ha messo in relazione I 'elevato tasso di crescita delle malattie gravi rispetto alla vicinanza di siti di trattamento rifiuti in 38 Comuni del terra dei Fuochi. Tutto ciò premesso si denuncia la mancata imparzialità del funzionario competente nell'aver espresso giudizio sulle motivazioni che avrebbero spinto gli Enti Locali a fare richiesta di ricorso all'inchiesta pubblica, oltre per aver fatto trapelare una già determinata favorevole volontà alla realizzazione dell'impianto da parte dell'Ente Regionale al di fuori dei tempi e dei luoghi previsti dalla legge in materia. Poi, riteniamo che soprattutto nei territori della nostra Regione, colpiti dalla tragedia della Terra dei Fuochi, debba prediligersi una gestione di rifiuti a carattere pubblicistico e non certamente di operazioni speculative da parte di operatori privati del settore.

BONAVITACOLA FULVIO

Grazie Presidente. Credo che in qualche modo vada ricondotto l'istituto, sicuramente utilissimo del Question Time alle finalità di un'attività anche ispettiva di conoscenza dei Consiglieri regionali sugli atti dell'Amministrazione in carica e che riguardano le competenze dell'Amministrazione in carica. Il Question Time non può riguardare questioni che non investono le attività dell'Amministrazione nell'esercizio delle sue competenze, devono trovare altre modalità per dare le doverose informazioni, ma questo non può impegnare il Consiglio regionale. Dico questo, come ripeterò anche per altri Consiglieri, perché dobbiamo stabilire delle regole a monte e chiarire che nell'indistinto pianeta del ciclo dei rifiuti non tutto è deciso nelle stanze dell'Amministrazione regionale e del Governo regionale. Nel ciclo dei rifiuti convivono impiantistiche pubbliche e impiantistiche di iniziativa privata. L'impiantistica pubblica rientra in una programmazione pubblica, dal punto di vista generale, con il Piano di gestione dei rifiuti, abbiamo fatto nascere gli Enti d'ambito perché i Comuni associati, che sono tenuti a svolgere anche una funzione positiva nella gestione di questo problema, definiscono i programmi dei rispettivi territori. Non è previsto alcun divieto legale di competenza regionale ad iniziative imprenditoriali private, le quali sono regolate dal Codice dell'Ambiente e dai principi generali che tutelano l'iniziativa economica. Ci sono ragioni ambientali di merito che vanno valutate caso per caso in relazione al progetto, ma non è che si può fare una pianificazione impedendo a monte e a prescindere iniziative di carattere privato. Quali sono le ragioni per le quali si può dare un giudizio negativo e quindi denegare un'autorizzazione? Sono strettamente tecniche. Chi le fa? Non le fa né la Giunta, né l'Assessore, né il Consiglio, le fanno gli uffici in una competenza gestionale e l'Amministrazione regionale, a questa competenza gestionale è del tutto estranea, sia se si fanno cose straordinaria sia se si fanno degli errori. In questo caso credo che non sia stato fatto nessun errore, giusto per chiarezza, ma credo che sia anche opportuno chiarire chi fa che cosa, in particolare, per quanto riguarda i contenuti di quest'interrogazione, fatta questa premessa, va anche chiarito che gli aspetti, che pure sono stati evidenziati, riguardanti il diniego della consultazione pubblica, sono aspetti che riguardano valutazioni che ha fatto l'ufficio, non è consentito dedurre, da valutazioni opinabili, carenza di serenità o d'imparzialità, questo non è accettabile e d'altronde, la normativa prevede che in alcuni casi, naturalmente una normativa nata per affrontare tematiche impiantistiche di altra natura, in alcuni casi può essere, è nella facoltà dell'Ente, avviare una consultazione particolare, in questo caso i comuni hanno avuto la possibilità di esprimersi, si sono espressi nelle sedi dovute, così com'è riportato in atti, così come mi viene detto che non è vero che la documentazione non è consultabile, la documentazione è consultabile sul sito web regionale al link Via Vas, poi lo darò all'interrogante per non scendere nei dettagli. Da ultimo le vicende proprietarie, ma maggior ragione, non sono oggetto di valutazione degli uffici. Il proponente deve dimostrarsi titolare della disponibilità di quel bene producendo degli atti. Cosa ci sia dietro quello o eventualmente a valle di accordi paralleli, collaterali che riguardano la proprietà dell'area non è oggetto dell'approfondimento istruttorio che fa l'ufficio competente. Quindi, rispondo precisando bene quali sono i confini dell'attività d'indirizzo politico e le competenze degli organi di Governo e quali sono attività gestionali degli uffici competenti che mi assumo la responsabilità, in tutte le sedi perché ogni loro autonoma determinazione. Questo per amore, per chiarezza e per far capire bene chi fa che cosa. Grazie.

Insediamento impianto trattamento rifiuti organici nella centrale ex Montefibre Acerra -applicazione del Regolamento del 27 luglio 2012 n.8 BURC n.48 del 6 agosto 2012
SANTANGELO VINCENZO

Presidente, buongiorno. Premesso che da organi di stampa si è appreso che in data 10 marzo 2021 la Regione Campania, congiuntamente all'Arpac, ha rilasciato la Via (Valutazione impatto ambientale) per la realizzazione di un impianto di trattamento di circa 80 mila tonnellate all'anno di rifiuti organici, tra cui anche la frazione organica da raccolta differenziata, da rifiuti urbani, da realizzarsi nella Centrale ex Montefibre sita nel Comune di Acerra; ove mai la notizia fosse veritiera, i comuni limitrofi non sono stati né convocati, né informati, nella fattispecie trattasi dei comuni di Maddaloni e di San Felice a Cancello; che tale impianto in funzione, impatterà sull'ambiente circostante e pertanto sulla salute dei cittadini dei comuni limitrofi di Maddaloni e San Felice a Cancello; che tali comunità di Maddaloni e San Felice a Cancello già soffrono della presenza dell'impianto di Termovalorizzatore di Acerra senza che il gestore della società A2A provveda al ristoro come previsto dal Regolamento in oggetto. Pertanto, al fine di dare risposte alle citate comunità, relativamente alle problematiche derivanti dai già citati impianti realizzati e realizzanti, si chiede alla signoria vostra chiarimenti relativamente alla Via rilasciata per la realizzazione di tale impianto e la convocazione ad horas di un tavolo di concertazione per l'applicazione del Regolamento de qua.

BONAVITACOLA FULVIO

Ovviamente ribadisco quello che ho detto a proposito di analoga interrogazione di cui abbiamo parlato poc'anzi. Se le informazioni richieste riguardano aspetti procedimentali siamo borderline, nel senso che sono procedure nella disponibilità degli uffici e, quindi, gli uffici sono tenuti, evidentemente, a dare una risposta. Non riguardano, in questo caso, valutazioni di merito, non si chiede cosa pensa la Regione della Via, perché la Regione è un'entità complessa. Allora, la politica della Via non pensa a niente, perché non può pensare a niente, gli uffici possono farsi un'idea, perché si devono pronunciare sulla Via. Se si chiedono notizie sulle procedure è diverso, nel senso che riguardano aspetti formali, che sarebbe anche possibile circoscrivere ad un'interlocuzione diretta con gli uffici, ma di questo parleremo in altra occasione per ottimizzare e meglio razionalizzare anche questo importante istituto di partecipazione del Consiglio regionale alla vita dell'Ente. Ora, in questo caso la direzione rappresenta che l'istanza per l'impianto di produzione di biometano, ottenuto dalla digestione anaerobica della frazione organica dei rifiuti, è inutile che precisiamo, d'iniziativa privata, è stata acquisita agli atti il 9 maggio 2019 e sono state svolte due fasi di consultazione pubblica, ai sensi dell'articolo 23 comma 1 lettera E del decreto legislativo 152, quindi, in questo caso l'ufficio ha ritenuto che vi fossero le ragioni per avviare questa consultazione. Il primo avviso è stato pubblicato il 3 luglio 2019 sul sito web regionale. Dalla suddetta data e per la durata di 60 giorni il pubblico interessato avrebbe voluto presentare le osservazioni concernenti la valutazione impatto ambientale. L'Amministrazione comunale, territorialmente interessata, avrebbe dovuto provvedere alla pubblicazione dell'avviso già pubblicato dallo Stato sul proprio Albo Pretorio. A seguito della trasmissione, da parte del proponente, la documentazione integrativa, a riscontro della richiesta dello Staff, è stata fatta una seconda fase di pubblicazione. Il secondo avviso è stato pubblicato il 18 agosto 2020 sempre sul solito sito web. Dalla suddetta data e per la durata di 30 giorni il pubblico interessato avrebbe potuto presentare osservazioni concernenti la Via. Entro i termini previsti dai già menzionati avvisi non sono pervenute osservazioni da parte dell'Amministrazione comunale di Maddaloni o da cittadini interessanti al procedimento. Il Comune di San Felice a Cancello ha partecipato a tutte le fasi della procedura relativa al procedimento in oggetto esprimendo il competente parere che è stato superato dalla Conferenza dei Servizi. Deduco "superato" significa che è stato espresso, da parte del Comune, un parere negativo, la Conferenza dei Servizi ha fatto una valutazione collegiale che ha, evidentemente, ritenuto non decisive le motivazioni di un parere negativo, quindi, si è andati oltre nel procedimento. La Direzione aggiunge che tutta la documentazione inerente procedimento è consultabile sul sito web regionale Via Vas al link viavasregionecampania.it e così via. Sono queste notizie date dagli uffici perché era un'interrogazione formalmente informativa, sostanzialmente, solo stato delle procedure, poi il Consigliere interrogante potrà avere anche la documentazione scritta.

Chiarimenti urgenti sui costi di smaltimento delle ecoballe
ZINZI GIANPIERO

Grazie. Sarò molto sintetico, dato il minuto a disposizione. Siamo a conoscenza che il Piano di rimozione e di smaltimento delle ecoballe in Campania si sarebbe dovuto concludere in tre anni, quindi si doveva smaltire il cento per cento delle ecoballe. Sappiamo che ad oggi la percentuale di smaltimento è intorno al 17 per cento, quindi, il Piano non ha dato le risposte che ci saremmo aspettati. La mia domanda è: fino ad oggi, questo smaltimento di rifiuti stoccati in valle, quanto c'è costato? Atteso il finanziamento dello Stato di 450 milioni di euro di poco più di quattro anni fa. Grazie.

BONAVITACOLA FULVIO

Devo in primo luogo dire che le percentuali si devono calcolare in modo corretto, altrimenti non sono percentuali. Lei, non può calcolare, utilizzando una sola filiera, cioè quella del trasporto fuori Regione, la percentuale delle ecoballe rimosse sull'intero, perché non abbiamo previsto di trasportare fuori Regione tutte le ecoballe. Egregio Consigliere, lei è persona attenta, è persona corretta, quindi, la invito ad approfondire meglio i numeri, perché i numeri dicono cose diverse. Quando abbiamo previsto le tre filiere, abbiamo previsto che solo una parte minimale andasse fuori Regione, la parte prettamente preponderante era destinata al trattamento in due impianti: uno a Caivano, nello Stir di Caivano, per la produzione di combustibile solido secondario e un altro a Giugliano, per il recupero di materia. Se vogliamo fare la tabellina con tassametro, perché è un'ossessione che ormai vi avvolge da tempo, dovete calcolare non la percentuale del trasportato fuori Regione sull'intero, ma dovete anche valutare in che fase è l'avanzamento delle altre filiere, altrimenti la percentuale sul trasporto regionale è fuorviante perché riguarda una, e anche minimale, dell'intero programma. Veniamo alle altre due filiere. Egregio Consigliere, se lei trova un'altra Regione italiana, mi permetto di dire anche europea, nella quale in tre anni e mezzo si è approvato un progetto, ottenute tutte le autorizzazioni, espletata una procedura di gara, firmato un contratto e avviato i lavori nei tempi che abbiamo impiegato noi, per Caivano e per Giugliano, gliene sono grato, lei mi accompagna dove questo è avvenuto e noi andiamo ad apprendere. Penso di poter dire, senza spocchia, che forse l'indagine la può estendere anche a livello europeo. Se vogliamo parlare di fatti e di dati, per quanto riguarda il tema dei costi, i costi sono rappresentati in una tabella che le consegnerò brevi manu, sono tutti dentro il finanziamento e posso dire, e mi pare una cosa importante in questo Paese, che i fondi assegnati alla Regione Campania per lo smaltimento delle ecoballe sono stati impegnati fino all'ultimo euro. Il tema ecoballe, dal punto di vista amministrativo, è finito, perché non ci sono altri atti da compiere in quanto siamo nella fase di contratti di affidamento e di cantieri. Potrei dire che il tema ecoballe, dal punto di vista dell'attività dell'Amministrazione regionale, è un tema da archiviare. Naturalmente, nella realtà, gli impianti devono essere collaudati e, a Caivano siamo in una fase molto avanzata, non voglio dare date perché ovviamente le date dipendono da come l'azienda svilupperà i lavori e manterrà i tempi, quindi, poi diventano impegni miei o dell'Amministrazione. Diciamo che in tempi ragionevolmente brevi avremo l'attivazione di questi impianti, prima Caivano e poi Giugliano, questo ci consentirà di presentarci, in modo diverso davanti alla Commissione europea per avere una riduzione prima parziale, mi auguro prima o poi totale, della famosa multa. Aggiungo anche che abbiamo sicuramente, nel trasporto extraregionale, scontato dei ritardi dovuti al fatto che in quegli anni, per due ragioni note: la chiusura del mercato cinese nel ricevere le plastiche e per l'invasione dei grandi termovalorizzatori del nord Europa, a seguito della decisione della Gran Bretagna di puntare sulla termovalorizzazione e di chiudere le discariche, e in attesa di fare il loro termovalorizzatore in Gran Bretagna hanno prenotato tutti o gran parte degli impianti del nord Europa, questo ha creato un blocco nella nostra possibilità di portare fuori Regione questi rifiuti. Abbiamo dovuto fare la cosa più difficile nel momento più complicata. Adesso, siamo in una fase più avanzata, la filiera del trasporto fuori Regione è in uno stato molto avanzato, ma quello che è importante e richiamerei l'attenzione, è che abbiamo deciso di fare due impianti che complessivamente tratteranno 600 mila tonnellate di ecoballe all'anno. Sono due impianti quasi comparabili all'impianto di Acerra che tratta poco più di 700 mila tonnellate all'anno. Li stiamo realizzando senza Esercito, senza commissari, senza particolari agevolazioni, semplicemente con le procedure previste dalla Repubblica Italiana, anche, e lo dico non perché è un impianto, anzi, colgo l'occasione per ringraziarla, anche con la supervisione dell'Anac perché avevamo fatto dei protocolli di vigilanza collaborativa e l'Anac è stata vigilante, ma soprattutto collaborativa. È questo il contesto della vicenda ecoballe all'attualità.

ZINZI GIANPIERO

Grazie. Assessore, anche io le riconosco la correttezza, il garbo e anche l'impegno. Detto questo, i dati che ho citato sono dati che ho ottenuto dalla struttura di missione e non riguardano il trasportato, ma il rimosso, quindi, se le ho citato delle cifre sbagliate è perché ho ricevuto tabulati e cifre sbagliate. Dopodiché ricordo, come tutti, gli annunci del 2016 con l'allora Presidente del Consiglio Renzi e l'attuale Presidente della Regione Campania De Luca su uno dei siti, dei tanti siti che ospitano le ecoballe dire: le rimuoveremo e libereremo la Campania, al plurale, entro tre anni. Se quel tipo di annuncio riguardava semplicemente l'espletamento delle funzioni amministrative, lei me lo sta dicendo oggi e io ne prendo atto, io avevo capito che Governo nazionale e Regione Campania avrebbero liberato la Campania materialmente dalle ecoballe. Grazie della spiegazione. Tornerò ad interrogarla magari sulla tempistica prevista per la reale rimozione dei rifiuti stoccati in valle. Grazie.

Condizione del servizio di emergenza 118 conseguente al taglio della indennità aggiuntiva ai medici in esso operanti
IOVINO FRANCESCO

Ringrazio il Presidente e l'Assessore della presenza. Mi limiterò a dare dei dati velocemente. Si interviene, circa 15 anni fa, con l'istituzione del 118 e viene successivamente, per motivare le strutture sanitarie, ma in particolar modo i medici, viene fatto un disposto, il 3 novembre 1999, questo disposto individua nel lavoro del 118 un lavoro usurante e a elevato rischio. Questo genera un'integrazione di circa 5,16 euro per ogni ora di lavoro prestata per i medici e tutto il servizio del 118. Successivamente, a distanza di circa 15 anni, la magistratura contabile individua quell'indennità un'indennità non dovuta nei confronti dei medici e genera un contenzioso richiedendo ai medici a servizio del 118 in un momento anche difficile, ma a volte le coincidenze non vengono generate dal sistema amministrativo, ma vengono generate dal fato, quindi, in un momento anche difficile come quello della pandemia, si genera questo contenzioso. I contenziosi vengono, in un certo senso, stimati, dai 50 mila euro ai 130 mila euro per quanto riguarda i medici che prestavano i servizi e i parasanitari che prestavano servizio nel 118, fino, poi, al punto che si arriva che un'ASL, l'ASL Napoli 1 inizia a decurtare una parte dello stipendio per accantonarlo per una successiva compensazione, una successiva sentenza definitiva della Corte dei Conti per avere le somme avute indebitamente da parte dei medici. Naturalmente, questo ha generato due fattori, uno è un fattore di rischio operativo, perché già la struttura del 118 non è una struttura che aveva già una task force, anche in questo momento, pronta, perché, in effetti, i numeri sono quelli che sono, le richieste, anche a causa del Covid, sono state tante. Ha messo un po' quello che era lo status originale del 118, perché, poi, molte patologie vengono stabilizzate sul posto, l'ictus e quanto altro, quindi, a me ha generato un forte disagio per la medicina del 118. Naturalmente la mia richiesta è capire qual è lo stato attuale, perché so che poi nel tempo, anche questa mia proposta è slittata di un po' di giorni, capire qual è lo stato del rapporto tra il contenzioso e tra i medici che operano nel 118, affinché si trovi una soluzione, naturalmente sempre nell'interesse della comunità sanitaria, nell'interesse del momento pandemico e, quindi, troviamo questo stato di equilibrio più sereno anche da parte di chi svolge un lavoro come quello del 118. Grazie.

MARCHIELLO ANTONIO

Grazie Presidente. Volevo capire perché questo ritardo. Già abbiamo risposto, io personalmente per conto del Presidente, ad un'analoga interrogazione, credo un mese fa, quindi, l'argomento è già ben chiaro, cioè, la Corte dei conti, il Viceprocuratore si sta occupando della questione e dice che ci sono dei soldi indebitamente percepiti da questi medici ricostruendo tutta la questione. L'indennità fu disposta con delibera regionale della Campania, n. 6872 del 3 novembre 1999 in favore dei medici della ex Guardia Medica lasciati a svolgere, nell'ambito del processo di attivazione del sistema 118, il compito di medico di emergenza territoriale a titolo di remunerazione aggiuntiva al trattamento economico previsto per il medico di guardia medica, dal contratto allora vigente, in considerazione di una specifica attività lavorativa che le stesse delibere definivano usurante e ad elevato rischio fisico. Tale modalità di remunerazione non è stata contemplata nei successivi accordi collettivi nazionali della medicina generale che hanno stabilito un orario omnicomprensivo inglobando tutte le voci di costo aggiuntive previste dalla precedente disciplina, fatta salva la possibilità di corresponsione di compensi aggiuntivi o integrativi erogabili sulla base di negoziazione decentrata regionale in relazione all'espletamento di compiti diversi ed ulteriori rispetto a quelli previsti dalla contrattazione nazionale, riferibili a determinati progetti o ad attività finalizzate al perseguimento di specifici obiettivi e risultati oggettivamente valutabili e rendicontabili. Pertanto, il magistrato contabile inquirente ha ritenuto illegittima la corresponsione di tali indennità e ha ritenuto necessario il recupero delle somme indebitamente corrisposte al fine di non determinare un danno all'erario. Va ora considerato che nell'ambito del sistema sanitario nazionale le ASL sono configurate come enti strumentali della Regione dotati di personalità giuridica pubblica, di autonomia organizzativa, amministrativa, patrimoniale, contabile, gestionale e tecnica. In tale contesto la Regione, ai sensi dell'articolo 2 del Decreto Legislativo n. 502/92, ha demandato, nell'ambito del sistema sanitario nazionale, il ruolo di programmazione e d'indirizzo, con competenza esclusiva della regolamentazione e organizzazione dei servizi e delle attività destinate alla tutela della salute e dei criteri di finanziamento delle ASL. Ciò posto, si rammenta che l'accordo collettivo nazionale regola, a livello nazionale, il rapporto di lavoro dei medici di Medicina Generale e per quanto attiene la materia del 118, il trattamento economico dei medici dell'emergenza territoriale, con le stesse aziende sanitarie locali. Ne consegue che nel momento in cui entra in vigore l'accordo collettivo nazionale di lavoro le aziende sanitarie locali hanno l'obbligo di applicare, in piena autonomia, le norme in esso contenute, sia in campo sanitario e tecnico gestionale sia in quello del trattamento economico, circa il rispetto della quota oraria fissa stabilita dall'articolo 98 comma 1 del citato accordo per lo svolgimento dei seguenti compiti: interventi di assistenza e di soccorso avanzato esterni al presidio ospedaliero con mezzo attrezzato secondo la vigente normativa, attività assistenziali e organizzative in occasione di maxi emergenze e nucleare, biologico, chimico o radiologico, previo svolgimento di apposito corso di formazione predisposto a livello regionale o aziendale, trasferimenti assistiti a bordo di autoambulanze attrezzate, attività presso centrali operative anche nell'ambito dei dipartimenti di emergenza urgenza. È invece demandato alla contrattazione regionale e aziendale la definizione di compensi da corrispondere ai medici dell'emergenza territoriale per lo svolgimento degli ulteriori compiti individuati dall'articolo 95 commi: 3, 4, 5, 6, dell'accordo collettivo, cioè, collaborare per il tempo in cui non sono impegnati in compiti propri all'incarico nell'attività di primo intervento dei presidi territoriali delle aziende sanitarie e nelle strutture di pronto soccorso dei presidi ospedalieri dell'ASL stessa, facenti parte dei dipartimenti di emergenza ed urgenza; essere utilizzati per attività presso punti di soccorso fissi o mobili in occasione di manifestazioni sportive, fieristiche e culturali, svolgere, nelle centrali operative attività di coordinamento in riferimento interno ed esterno al servizio, operare interventi di assistenza e di soccorso avanzato, strumenti attrezzati ad ala fissa, ala rotante, auto e moto medica e altri mezzi di trasporto attrezzati. A tal proposito la Direzione Generale della Salute evidenzia che quest'attività di competenza regionale risulta regolarmente in corso ed in via di definizione ad opera dell'organismo paritetico deputato che è il Comitato ex articolo 24 dell'accordo. In ogni caso la Regione non si è sottratta, fin dalla sua insorgenza, a valutare ogni possibile soluzione che salvaguardi la tenuta del servizio di emergenza-urgenza e la professionalità dei suoi operatori, ha partecipato, infatti, a tavoli di confronto sul tema con le organizzazioni sindacali di riferimento, è intervenuta alle riunioni in Prefettura che hanno riguardato il tema ed ha, inoltre, dichiarato la disponibilità, con l'intervento del Gabinetto del Presidente della Giunta, a richiedere e ad avviare colloqui con la Magistratura contabile ed inquirente che si auspica di realizzare quanto prima.

IOVINO FRANCESCO

Voglio ringraziare l'Assessore come magistralmente ha esposto anche l'atto procedurale rispetto a quelle che erano le dinamiche intervenute pre 99 e post 99 e quelle che sono, poi, le competenze di merito, perché, a volte, è semplice, in un certo qual senso, sviscerare l'argomento della sanità, ma, poi, dietro la sanità c'è una natura giuridica rispetto alla quale intervengono delle responsabilità. È stato ancora più bello sentire che né l'Assessore, né il Presidente, né gli organi, quindi il Capo di Gabinetto e tutti partecipano, quindi non si sottraggono, quindi, veramente soddisfatto. Grazie per il lavoro.

Richiesta di vaccinazione prioritaria anti SARS - COV -2/COVID -19 per operatori di distribuzione e assistenza di apparecchiature elettromedicali
DI FENZA PASQUALE

Grazie Presidente, sarò breve. Allora, parliamo delle aziende che oggi lavorano presso le strutture ospedaliere, quindi, parliamo di tutti gli impiegati, i tecnici che oggi aiutano ad andare avanti per quanto riguarda le apparecchiature e le forniture ospedaliere. Il mio invito è quello di dare oggi una priorità a tutti coloro che portano avanti le strutture ospedaliere, quindi i tecnici, a vaccinarsi quanto prima, anche perché, come so e come vedo, si trovano spesso in situazioni costretti a lasciare addirittura le forniture all'esterno degli ospedali perché comunque sono esposti a un grosso rischio Covid. Tra infermieri, medici e tecnici di società di forniture elettromedicali passa ben poco; io chiedo all'Assessore Marchiello in questo momento una corsia preferenziale per tutti gli addetti che lavorano presso queste aziende e che oggi sono l'elemento essenziale affinché tutto funzioni nel migliore dei modi. Grazie Assessore.

MARCHIELLO ANTONIO

Grazie Presidente. Sarò breve. Voglio precisare al Consigliere che la Regione Campania deve attenersi al piano nazionale. L'ultimo piano nazionale è stato pubblicato il 10 marzo, se ricordo bene, e noi ci siamo attenuti a quel piano. Prima c'era stata una liberalità per le regioni e adesso c'è stata una frenata. L'unità di crisi regionale relativamente ai quesiti posti dal Consigliere, che chiede di valutare l'inserimento degli addetti alla distribuzione e assistenza di apparecchiature elettromedicali per personale sanitario con indicazione prioritaria alla vaccinazione anti Covid-19 ha relazionato evidenziando che il vigente piano vaccinale della Regione Campania, aggiornato a marzo 2021, quindi dopo il 10, e in perfetta aderenza al piano nazionale, reca indicazioni tassative in ordine alle categorie prioritarie che sono gli ultraottantenni e i soggetti vulnerabili (fragili). Per essi si intendono sia i disabili gravi ex legge 104/92 che i pazienti fragili per patologie specifiche di cui alla tabella 1 del piano, mentre per ogni altra categoria vale al momento la prevalenza unica delle fasce di età. Purtroppo, siamo rigidi perché siamo stati obbligati.

DI FENZA PASQUALE

Assessore, grazie della risposta, perché conoscevo ed ero consapevole del piano nazionale, però, visto che abbiamo un rapporto regioni/Governo, c'è sempre la possibilità di far ragionare qualcuno dall'altra parte, visto che sono abbastanza limitati. Io le ho fatto un paragone tra infermieri e medici, che sono i nostri eroi, con le società di vendita e assistenza di apparecchiature elettromedicali. Grazie.

Campagna vaccinale anti sars Cov 2 - criticità
CIARAMBINO VALERIA

Grazie Presidente. Io voglio cominciare con due immagini. La prima è questa, ed è uno studio della Fondazione GIMBE, secondo il quale la Campania è ultima in Italia per percentuale (...) completato il ciclo vaccinale. I dati odierni della Regione Campania sulle percentuali di utenti vaccinati sono dati piuttosto ambigui perché vengono forniti in percentuale non sul numero dei soggetti che nella nostra regione hanno diritto a essere vaccinati secondo le categorie, ma su quelli che hanno aderito. Vediamo che i fragili che ad oggi hanno ricevuto la seconda dose, su quelli che hanno aderito, quindi la percentuale in realtà è ancora più bassa, è solo dello 0,87 per cento. Questa è la premessa. Noi sappiamo che il Presidente Draghi ieri, ma prima ancora il 10 marzo, col nuovo piano vaccinale nazionale, ha sottolineato l'importanza per il nostro Paese di proteggere anzitutto e con rapidità le persone anziane e quelle portatrici di gravi disabilità. Queste persone rappresentano il 90 per cento dei deceduti in quest'anno di pandemia e il rispetto di questo ordine di priorità ha condotto altri Paesi, come per esempio la Germania, all'abbattimento del numero dei ricoveri e degli accessi in terapia intensiva e del tasso di mortalità. Se invece guardiamo la rappresentazione dell'andamento dell'epidemia nel nostro Paese e nella nostra regione in particolare scopriamo che è una linea retta in ascesa piuttosto che in discesa, cioè le ospedalizzazioni non stanno diminuendo, e anzi stanno aumentando, la mortalità è molto alta e noi abbiamo vaccinato evidentemente i soggetti sbagliati, se è vero che nella definizione di altro abbiamo il 26,26 per cento dei vaccinati, se è vero che negli operatori sanitari abbiamo vaccinato anche il personale amministrativo delle ASL e degli ospedali, se è vero che oggi annunciato urbi et orbi di voler vaccinare i sedicenni, purché residenti, a Capri e Ischia. La verità è che, finché noi non metteremo il piano di vaccinazione regionale nell'ordine corretto di priorità, dando quindi, così come si deve, non soltanto per una questione di umanità, che un'istituzione dovrebbe rappresentare, ma soprattutto per una questione di convenienza, perché... come ha detto con molta chiarezza il Presidente Draghi, in virtù delle vaccinazioni si uscirà, le restrizioni verranno abolite e noi siamo ancora in zona rossa perché abbiamo tassi di ospedalizzazione molto alti, terapie intensive in sofferenza e tassi di decessi molto alti. Vaccinare prima i fragili significa ridurre fortemente le ospedalizzazioni e i decessi e poter uscire dalle restrizioni che oggi stanno penalizzando tutte le categorie economiche della regione Campania. In virtù di questa premessa, che mi sembra piuttosto logica, io ho rappresentato un interrogativo, e chiedo scusa se articolato, perché il Question time presuppone che ci sia un'unica domanda, ma è fondamentale per chiarirci. Vorrei capire quali sono le cause della minimale immunizzazione dei cittadini più vulnerabili, prossima allo zero per cento in Campania, quanti medici di assistenza primaria hanno dato la disponibilità alle vaccinazioni domiciliari, perché sappiamo che il 16 marzo c'è stato un accordo con i medici di medicina generale. Peraltro, un accordo oneroso per la Regione Campania, quindi ci aspettiamo, e ne siamo certi, che i medici di medicina generale intendano collaborare; sono quelli che conoscono i loro pazienti e che possono raggiungerli a domicilio. Quindi chiedo di sapere quanti medici di assistenza primaria hanno dato la disponibilità alle vaccinazioni domiciliari o presso gli hub aziendali e quanti al mero inserimento dell'anamnestica in piattaforma, quanti medici ad oggi hanno omesso la comunicazione sulla modalità prescelta di partecipazione alla campagna vaccinale e quali procedimenti e verifiche sono state intraprese nel merito dalle Direzioni competenti, quali sono le modalità individuate per realizzare gli obiettivi del piano vaccinale e rendere possibile una maggiore accessibilità alla vaccinazione dei cittadini più fragili. Assessore, sappiamo bene che gli ultraottantenni non sono neppure in grado di utilizzare internet, quindi immaginare che si possano da soli inserire in piattaforma è veramente fantascienza. Chiedo se, allo stato, non si ritiene di impegnare per il raggiungimento prioritario di questo obiettivo tutte le risorse disponibili e tutti i vaccini a RNA che saranno approvvigionati, condizionando i progetti in favore di target specifici (penso quelli a vocazione turistica), alla prodromica e preliminare immunizzazione massiva dei cittadini più vulnerabili. Grazie.

MARCHIELLO ANTONIO

Grazie Presidente. Ci sono state molte domande, però mi limito a dire quello che mi viene riferito. Con riferimento ai quesiti posti relativi all'immunizzazione dei cittadini più vulnerabili, alla quantità e all'impegno dei medici di assistenza primaria e alle soluzioni per accelerare la campagna vaccinale, viste le attività promosse e attualmente in via di definizione in ambito regionale, l'unità di crisi per l'emergenza epidemiologica segnala che il vigente piano vaccinale della Regione Campania aggiornato a marzo 2021 e in perfetta aderenza al piano nazionale reca indicazioni tassative in ordine alle categorie prioritarie che sono gli ultraottantenni e i soggetti vulnerabili, per essi intendendo sia i disabili gravi sia i pazienti fragili per patologie specifiche, di cui alla tabella 1 del piano, mentre per ogni altra categoria vale invece il criterio delle fasce di età. Allo stato si registra la somministrazione vaccinale per gli over 80 di circa il 76 per cento dei cittadini fragili oltre il 47 per cento, tanto sia in ragione del fatto che nella prima fase sono stati individuati come prioritari operatori sanitari e operatori e ospiti delle RSA e delle case di riposo sia in ragione della disponibilità dei vaccini, che ancora sono limitati. Intanto abbiamo sottoscritto accordi di collaborazione con le organizzazioni che rappresentano i medici di medicina generale, che da una recente rilevazione presso le aziende sanitarie hanno confermato un'altissima percentuale di adesione alla campagna vaccinale. Abbiamo anche curato l'adesione di oltre 1800 specializzandi in discipline mediche, che da qualche giorno sono stati assegnati alle ASL da loro individuate e sono in via di definizione accordi collaborativi con le farmacie, gli specialisti ambulatoriali, gli odontoiatri e i pediatri di libera scelta. Tale potenziamento di personale, unitamente agli sforzi delle aziende pubbliche, daranno un impulso rilevante al processo in corso. In effetti, come ben sapete, il Presidente si è attivato anche per acquistare un vaccino fuori Europa. Dobbiamo essere attenti perché è un vaccino validissimo utilizzato in buona parte del mondo e sta dando ottimi risultati, ma non so per quale tipo di speculazione, di valutazione o di tempistica EMA non lo valuta. C'è da discutere. Noi ce la mettiamo tutta. Noi crediamo nei nostri concittadini, Consigliera.

CIARAMBINO VALERIA

Assessore, molte delle cose che lei ha detto le ho citate in premessa, quindi mi aspettavo che lei valutasse che le avevo acquisite in termini di conoscenza. Quello che invece volevo sapere era altro. Con i medici di medicina generale la Campania cosa sta facendo e che controlli sta mettendo in pista in virtù dell'accordo sottoscritto perché avvengano le iscrizioni sulla piattaforma per i soggetti fragili? Questo perché i medici di medicina generale possano partecipare sempre più attivamente alla campagna vaccinale. Su questo non ho ricevuto risposta, quindi vuol dire che farò una richiesta di accesso agli atti. Dopodiché non possiamo continuare a utilizzare i dati in maniera impropria, perché dire che il 76 per cento degli over 80 è stato vaccinato è falso. Il 76 per cento di quanti hanno aderito è stato vaccinato. Io vorrei capire quanti hanno aderito rispetto a coloro che andrebbero invece vaccinati, rispetto a quelli che sono gli over 80 in Campania. Gli over 80 - lo ribadisco - molto difficilmente sono in grado da soli di iscriversi sulla piattaforma, quindi queste sono le domande che noi dovremmo porci come istituzione per ottimizzare al massimo l'efficacia della campagna vaccinale. Invece vedo che noi continuiamo a dare i numeri perché ci vogliamo mettere le medaglie e intanto siamo ultimi in Italia per immunizzati con seconda dose. Con riguardo alla disponibilità - lo ribadisco, Assessore - per quanto mi riguarda, non esiste colore politico nella difesa degli interessi della nostra terra, quindi io sarò al fianco di chiunque porrà questioni che sono nei termini di difendere quello che spetta alla nostra regione - questa è la premessa generale - anche si trattasse di una scarsa fornitura di vaccini da parte del Governo nazionale rispetto a quello che ci spetta, ma il punto non è questo, e gliel'ho chiarito, perché laddove noi abbiamo iniziato a vaccinare le categorie professionali piuttosto che i soggetti fragili o per classi di età abbiamo vaccinato soggetti che stanno dietro una scrivania e non in una corsia di ospedale, quindi utilizzando dosi di vaccino che avremmo potuto utilizzare per immunizzare i soggetti che rischiano di più. Io mi aspetto, nell'interesse di tutti noi, perché questa regione deve ripartire e soprattutto le persone devono essere salvaguardate nella loro incolumità e nella loro vita, un'attenzione sempre crescente. Non ci interessa di far finta di essere i primi della classe, ma ci interessa che realmente in Campania le persone e l'economia, successivamente, siano messe in sicurezza. Grazie.

Situazione Monte Faito
CIRILLO LUIGI

Anche meno, perché il discorso è molto chiaro, Presidente. Del parco regionale Monti Lattari fanno parte 27 comuni, dalla provincia di Salerno alla provincia di Napoli, e uno dei sentieri più importanti come itinerario è il Monte Faito. La Regione Campania nella scorsa legislatura ha investito; si ricorda la funivia, il lavoro che si è fatto, l'implementazione delle corse e l'ammodernamento (lo ricordo io stesso perché ero già in quella legislatura). Il Monte Faito appartiene a due soggetti sovracomunali, visto che è un bene di interesse così diffuso e chiaramente è patrimonio di tutti, tant'è vero che anche sul sito del Comune di Vico Equense, che è interessato dal Monte Faito, si cita il fatto che al Monte Faito si accede da Vico Equense per strada e da Castellammare con funivia, quindi è un'opportunità di sviluppo turistico che secondo me va incrementato da parte di tante realtà territoriali, come Castellammare, Vico, i comuni di Agerola, di Pimonte, eccetera. Nel momento in cui la proprietà e i due soggetti sono sovracomunali si può pensare a delle progettualità che chiaramente creino un turismo diffuso che interessi più territori e si faccia tutto in sinergia. Secondo me è impensabile che un singolo comune possa acquisire a bene comunale un monte come Monte Faito. Questa è una mia valutazione; non dico che non si può fare, perché la Città metropolitana può cedere la sua quota di comunione a un altro ente (questo è legittimo), ma secondo me è inopportuno, perché si troverà la situazione in cui non si sa Regione Campania e un singolo comune in quale ottica gestiscono e progettano. Io non voglio andare a favore di questo o altro comune, ma anzi dobbiamo andare in un'ottica che abbracci tutti i territori e favorisca tutti i territori, e che faccia sì che tutti i territori possano avere la stessa voce in capitolo. Se c'è un problema di organizzare e di progettare, perché ci sono due soggetti che parlano sulla stessa vicenda, cioè Città metropolitana e Regione Campania, e comporta rallentamenti, questo non va a vantaggio del territorio e del monte. Questo è chiaro. Se una soluzione ci deve essere, la più logica è la semplificazione, che vuole che da due si passi a uno e, se uno deve essere, non è che occorre chissà quale scienza giuridica per capire che la cosa più opportuna sia quella che la Regione Campania debba acquisire tutto il Monte Faito, in modo che la Regione Campania abbia strumenti per fare le migliori progettualità alle porte della nuova programmazione dei fondi europei, del nuovo settennato. Investiamo su quel monte, mettiamo in sinergia tutti i comuni interessati territorialmente parlando al Monte Faito, ci si mette attorno a un tavolo, si progettano le migliori soluzioni e i migliori investimenti, ma la regia deve essere regionale. Questo è il mio punto di vista che chiaramente si traduce in una domanda molto chiara: la Regione Campania, alla luce della vicenda che è emersa e che ormai è di dominio pubblico, sul fatto che c'è un'intesa di massima per avviare o meno un contratto di cessione della proprietà dalla Città metropolitana al Comune di Vico Equense, senza nessuna speculazione, su questa vicenda ha una posizione? Quale posizione ha? Intende finalizzare l'acquisizione dell'altra parte della Città metropolitana, visto che nella scorsa legislatura si era già parlato di questa ipotesi? Chiedo una risposta chiara da parte della Regione Campania non al Consigliere Cirillo, ma a un intero territorio, visto che su questa questione le polemiche sono state la qualunque. C'è la volontà di un soggetto unico, Regione Campania? Poi si capisce organizzativamente come lo si fa, ma non entro nel merito perché questo è affare di Giunta. L'indirizzo politico è questo? Se sì, siamo d'accordo, ma se non è questo ci troverete contro. Non solo noi, ma anche i territori

MARCHIELLO ANTONIO

Consigliere, io sono Assessore al Demanio da poco, però, da quello che vedo, mi attengo alle norme. Con i soldi pubblici non si può fare una cosa diversa da quella che prevede la norma; le leggo la risposta e la valutiamo insieme. La gestione del bene in comproprietà per quote indivise pari al 50 per cento con la Città metropolitana viene eseguita costantemente e con un continuo monitoraggio dell'intera area. per quanto riguarda la parte nostra, noi siamo attenti. Tuttavia, le risorse di bilancio non risultano sufficienti a disporre interventi risolutivi. Ciò posto, al fine di dare esauriente risposta al quesito formulato, si evidenzia che l'acquisto di beni immobili da parte degli enti pubblici territoriali è possibile solo se destinati a finalità istituzionali e previa individuazione del valore con conseguente determinazione della congruità del prezzo in presenza di indispensabilità e indilazionabilità dell'acquisto da comprovare documentalmente. La Direzione regionale per le risorse strumentali, che mi ha preparato questa risposta, ha dichiarato la propria disponibilità per ogni eventuale intervento ed evidenzia che per l'acquisto di beni immobili da parte dell'ente pubblico occorre conciliare sia le esigenze di un'attenta programmazione economica sia gli eventuali vincoli finanziari. Quello che lei dice probabilmente non è impossibile, ma non è che si risolve in tempi brevi. Bisogna capire, valutare e fare un tavolo di lavoro.

CIRILLO LUIGI

Mi era chiaro che non lo si fa dalla sera alla mattina, non occorreva questa come risposta, così come mi era chiaro, sulla fattibilità, visto che stiamo parlando che la Regione in questo momento è già comproprietaria. Non ho messo in dubbio quello che ha fatto la Regione, anzi, ho citato prima degli interventi fatti nella scorsa Legislatura. Essendo al 50 per cento, lo si può diventare al 100 per cento. Poi, i discorsi tecnici normativi. Stavo parlando in un'ottica di efficientamento della progettazione e della programmazione, se sono l'unico proprietario di un bene e non mi devo interfacciare con un altro proprietario, è ovvio che efficiento l'organizzazione, ma questo penso che sia la base di tutto. Non ho capito, cioè ho capito che la direzione generale ci ha risposto che è possibile, ma questo in realtà lo sapevamo già, non ho capito, visto che la direzione generale attua un indirizzo politico, la Giunta regionale, organo politico, che indirizzo politico ha? Questo avevo chiesto e non mi avete risposto. Non voglio rubare tempo al Question Time, però questi sono discorsi tecnici, la volontà politica c'è? Poi si vede come attuarlo. Vorrei capire la vostra posizione, come Giunta regionale e come Regione.

MARCHIELLO ANTONIO

Consigliere, bisogna fare una programmazione, bisogna capire dove si vuole arrivare. Non è che mi sveglio questa mattina, faccio l'Assessore al Demanio e decido. Bisogna fare un percorso, capire, valutare se c'è la possibilità dell'idea e si va avanti. Chiederò gli atti, me ne faccio carico.

CIRILLO LUIGI

C'è stata una mozione nella scorsa Legislatura approvata. Le mozioni lasciano il tempo che trovano, come spesso accade. Il tema è politico. Assessore, lei mi ha risposto in maniera perfetta sul piano tecnico. Politicamente, la Giunta regionale che vuole fare? Mi aspettavo che ci venisse a chiarire questo in Aula e non il discorso tecnico giuridico. Non avete ancora una posizione.

Stabilizzazione lavoratori LSU della Regione Campania
SCHIANO DI VISCONTI MICHELE

Assessore, è oramai da tempo che si legge su tutti i quotidiani di quest'agitazione dei LSU, da 25 anni che circa 500 lavoratori socialmente utili, in uno stato di condizione di precarietà, nonostante che tutti apprezzano la loro professionalità anche negli Enti dove sono allocati o addirittura facendo mansioni probabilmente anche in sostituzione degli stessi dipendenti mancanti nelle Pubbliche Amministrazioni. Considerato che la legge finanziaria del 2000 considera la scadenza del 31 marzo 2021 come termine ultimo per la stabilizzazione dei LSU, volevo sapere ad oggi qual è lo stato dell'arte, cosa si intende fare e cosa si vuole fare e addirittura se al termine del 31 marzo si intende prorogare o meno questa stabilizzazione di queste LSU.

MARCHIELLO ANTONIO

Grazie. In ordine al quesito posto dal Consigliere, la Direzione per il Lavoro ha riferito quanto segue in merito alle diverse fasi del procedimento di stabilizzazione: la legge 145 del 2018 e il legge 160 del 2019 hanno previsto un meccanismo di stabilizzazione curato dal dipartimento della funzione pubblica e a valere sulle risorse del fondo sociale per l'Occupazione e la Formazione che prevede la possibilità, per i soli Enti utilizzatori, di stabilizzare entro il 31 dicembre 2020 i lavoratori socialmente utili in deroga al Piano triennale per il fabbisogno e alla normativa vigente in materia di assunzioni in soprannumero alla dotazione organica e con un finanziamento a regime pari ad euro 9 mila 296 annui lordi per ogni LSU. Detto termine è stato prorogato dalla legge 178 del 2020 al 31 marzo 2021 e ulteriormente prorogato, con l'ultimo decreto-legge, al 31 maggio 2021. Con circolare del 15 dicembre, il Dipartimento della Funzione Pubblica, ha dettato l'iter attuativo cui la Regione Campania ha aderito nei termini che si vanno ad illustrare. Nel mese di febbraio 2020, in attuazione della delibera di Giunta 55, è stato presentato al richiamato Dipartimento, apposita manifestazione di interesse per la stabilizzazione di tutti lavoratori presenti nel bacino. Nel mese di novembre 2020, a cura della scrivente direzione, sono stati caricati, sulla piattaforma mobilità.it i nominativi e i profili dei 632 lavoratori socialmente utili da stabilizzare, cioè 105 unità di categoria C utilizzati presso la Protezione Civile, 4 di categoria B utilizzati presso la Protezione Civile, 523 di categoria A utilizzati presso i diversi uffici regionali e presso altri Enti pubblici in virtù di accordo con la stessa Regione. In data 21 dicembre 2020, sono stati pubblicati, con decreto della DG Risorse Umane, 2 avvisi di selezione pubblica, rispettivamente per 105 posti di categoria C e 523 posti di categoria A e 4 di categoria B e sono stati, in pari data, comunicati al Dipartimento per la Funzione Pubblica, i nominativi dei componenti delle Commissioni esaminatrici. Tra il 23 e il 26 dicembre, i lavoratori hanno presentato l'istanza sulla piattaforma, messa a disposizione dall'Amministrazione Ripam, Formez Spa, quindi, della funzione pubblica. Il 30 dicembre sono state effettuate, in modalità telematica gestita da Ripam, le prove scritte per i 105 posti di categoria C, nel mese di marzo 2021 sono state effettuate, da parte delle Commissioni esaminatrici, i colloqui per i 101 candidati di categoria C ammessi con decreto della direzione Risorse Umane al colloquio e 406, più 4 candidati B, rispettivamente categoria A e categoria B, ammessi con decreto della direzione Risorse Umane n. 26 del 2021 a sostenere il colloquio. Il 31 marzo 2021, in esito all'approvazione delle graduatorie, sono stati stipulati 100 contratti per l'assunzione dei LSU di categoria B presso la Protezione Civile e in via di definizione, l'istruttoria relativa all'ammissibilità di sei candidati che non ricompresi negli elenchi trasmessi alle Commissioni esaminatrici, si sono presentati nei giorni previsti per sostenere il colloquio. Si confida che la proroga dei termini per la conclusione delle procedure di stabilizzazione al 31 maggio, consentirà alla competente direzione delle risorse umane, nonostante la numerosità dei lavoratori da assumere e le restrizioni imposte dalla pandemia in atto, di chiudere la procedura nei termini previsti.

SCHIANO DI VISCONTI MICHELE

Grazie Assessore Marchiello, grazie per la risposta. Sicuramente questa proroga al 31 maggio porterà, spero, alla risoluzione di tutti questi casi, quindi, a mettere in servizio e a stabilizzare gli LSU. La ringrazio. Buona giornata.

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