Question Time del 7 maggio 2021

Question Time del 7 maggio 2021

indice:
1 - Comunicazioni del Presidente
2 - Zoo delle Maitine di Pesco Sannita
3 - Inchiesta Direzioni Distrettuali Antimafia di Potenza e Lecce - sversamento illegale di rifiuti nel territorio del Vallo di Diano - determinazioni
4 - Stato di attuazione misure regionali per il miglioramento della qualità dell'aria
5 - Destinazione ex Presidio Ospedaliero di Teano (CE)
6 - Criticità organizzative SEU territoriale 118
7 - Stato di attuazione del bando per la concessione di contributi al canone di locazione per l'annualità 2019
8 - Vendita Palazzo Monte di Pietà ai fini commerciali. Intervento Regione Campania
9 - Istituzione Pronto Soccorso presso L'A.O.U. Federico II
10 - Vaccini personale marittimo cd aereo
Comunicazioni del Presidente
PRESIDENTE

Buongiorno a tutti. Prego i colleghi Consiglieri di prendere posto. Diamo inizio al Question time della seduta odierna. Ricordo che ai sensi dell'articolo 129 del Regolamento interno il Consigliere proponente ha la facoltà di illustrare l'interrogazione per non più di un minuto. A ciascuno delle interrogazioni presentate risponde il rappresentante della Giunta per non più di tre minuti; successivamente l'interrogante o altro Consigliere del medesimo gruppo ha il diritto di replicare per non più di due minuti. Ricordo inoltre che le interrogazioni all'ordine del giorno sono state elencate nell'ordine di presentazione. Comunicazioni per il Question time del 7 maggio 2021: faccio presente che con nota del 6 maggio 2021 la Consigliera Maria Luigia Iodice ha comunicato che non potrà partecipare all'odierna seduta, e pertanto ha chiesto di rinviare la discussione dell'interrogazione a propria firma Reg. Gen. 47 alla prossima seduta. Con nota del 7 maggio 2021 anche il Consigliere Gianpiero Zinzi ha comunicato che per insormontabili eventi sopraggiunti non potrà partecipare all'odierna seduta di Question time, e pertanto ha chiesto di rinviare la discussione dell'interrogazione a propria firma Reg. Gen. 44 alla prossima seduta.

Zoo delle Maitine di Pesco Sannita
ABBATE LUIGI

È un momento di particolare tensione, di particolare necessità per il territorio. Con nota del primo aprile 2021 il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, ha invitato le amministrazioni regionali a provvedere, sotto stretto coordinamento dei servizi veterinari, alle necessità assistenziali per quanto riguarda gli zoo, i circhi, gli acquari che sono presenti sul territorio. A questo si è aggiunto anche il grido di aiuto da parte dello Zoo delle Maitine, che insiste nella provincia di Benevento, per vedere e chiedere alla Regione quali fossero i provvedimenti di carattere economico che potevano mantenere in vita queste strutture. Grazie.

MARCHIELLO ANTONIO

Grazie Presidente. In merito alla problematica sollevata dal Consigliere interrogante, la Direzione Generale per i Lavori pubblici e la Protezione civile ha rappresentato preliminarmente che la Protezione civile regionale non dispone di risorse per fronteggiare direttamente con i privati situazioni di necessità. Nel rammentare poi che il sindaco è autorità comunale di protezione civile ai sensi dell'articolo 54 del Testo Unico degli Enti Locali, che disciplina le attribuzioni del sindaco nelle funzioni di competenza statale, la predetta Direzione ha precisato tuttavia che, in linea con quanto già rappresentato dal Dipartimento della Protezione civile nazionale con la nota richiamata del primo aprile 2021 relativa all'assistenza agli animali presso zoo, circhi e acquari in ambito di emergenza pandemica Covid-19, la Protezione civile regionale, all'uopo compulsata dall'autorità comunale di protezione civile, ovverosia il sindaco, sarà pronta a valutare le primarie necessità assistenziali degli animali ospitati presso zoo, circhi e acquari. Inoltre la Direzione generale per la Tutela della salute e coordinamento del sistema sanitario nazionale, in particolare la UOD di Prevenzione e sanità pubblica veterinaria, in ordine alla richiesta di concreto sostegno materiale alle strutture private in relazione alle difficoltà gestionali ha precisato che non può essere a tanto dedicato il fondo sanitario nazionale e ha aggiunto comunque che i servizi veterinari si interessano delle strutture di che trattasi per i controlli di competenza e che eventuali ipotesi di maltrattamento sono segnalate all'autorità giudiziaria.

ABBATE LUIGI

Grazie Assessore. Rimane sempre quella perplessità di mettere da parte queste situazioni di precarietà, che è vero che interessano gli animali, ma interessano anche la società civile, quella didattica. Grazie Assessore. Lei è stato molto chiaro nella risposta. Grazie.

Inchiesta Direzioni Distrettuali Antimafia di Potenza e Lecce - sversamento illegale di rifiuti nel territorio del Vallo di Diano - determinazioni
PELLEGRINO TOMMASO

Grazie Presidente. Purtroppo, ancora una volta la criminalità organizzata ha utilizzato il nostro territorio per attività illecite. In questo caso si parla di sversamento di rifiuti avvenuto nel territorio del Vallo di Diano, a sud di Salerno, un'area che ha un particolare punto di forza proprio nell'ambiente, nel paesaggio, nella natura, nella biodiversità. Un territorio, tra l'altro, anche all'interno del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, quindi un'area di particolare pregio e di particolare tutela. Le Direzioni Distrettuali Antimafia di Potenza e di Lecce hanno evidenziato come ci fosse presente uno stato parallelo, lo stato dove attraverso una serie di attività illecite venivano utilizzate quelle risorse provenienti dalle attività illecite per immetterle nel tessuto economico sano, nel tessuto economico ordinario, determinando che cosa? Anche un danno notevole a tutto quel settore dell'imprenditoria e quel settore economico sano, onesto e perbene. Ovviamente c'è grande preoccupazione espressa da parte non solo degli imprenditori di quel territorio, ma anche e soprattutto dalle famiglie, dalle popolazioni, dai genitori. Colgo l'occasione anche per ringraziare i giovani, i forum dei giovani e le associazioni che hanno dato vita a comitati spontanei, a dimostrazione della grande sensibilità che c'è su questi temi. Mi fa piacere anche sottolineare la grande sensibilità sui temi legati alla legalità e alla tutela del territorio da parte del Presidente De Luca, il quale sappiamo sia in questa legislatura sia nella precedente ha voluto un Assessorato alla Legalità, a dimostrazione dell'impegno forte della Regione Campania rispetto ai temi legati alla lotta e al contrasto alle illegalità. Ciò che chiedo nell'interrogazione, anche per rassicurare le popolazioni, è l'intervento istituzionale che faccia sentire la presenza delle istituzioni, magari attraverso un'azione di monitoraggio ambientale. Nei giorni scorsi abbiamo incontrato anche i dirigenti dell'ARPAC - colgo l'occasione per ringraziare anche il Consigliere Pierro, che ha fatto un'interrogazione e che insieme ha incontrato i dirigenti dell'ARPAC - proprio per valutare di mettere in campo un'azione di monitoraggio ambientale e soprattutto un'analisi specifica non solo dei terreni interessati dallo sversamento dei rifiuti, ma anche dell'area contigua, perché voglio ricordare che in quel territorio, oltre al pregio naturalistico e ambientale, c'è un grande ruolo che ha l'agricoltura, quindi dobbiamo fare di tutto per rassicurare, tranquillizzare e non danneggiare chiaramente quel tessuto economico. Grazie.

BONAVITACOLA FULVIO

Grazie Presidente. Naturalmente è intuitivo capire che la vicenda sollevata dall'interrogante riguarda due profili: uno strettamente giudiziario, essendo un'indagine in corso a iniziativa della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Potenza, e un aspetto ambientale, che riguarda gli effetti di queste attività malavitose nel territorio segnalato. Per quanto riguarda gli aspetti giudiziari, è evidente che il fenomeno del traffico e lo sversamento illegale dei rifiuti, che è un tema purtroppo ahinoi ancora di attualità, investe questioni molto delicate sulle quali, essendovi indagini in corso, come in questo caso, occorre evitare interferenze o comunque arrecare danno alle attività investigative. Per quanto riguarda l'aspetto ambientale, che ci interessa in primo luogo e che impone un'attenzione, ma non solo un'attenzione, e interventi in concreto, è superfluo ricordare all'interrogante che, in base alle competenze in tema di sversamenti illeciti, l'autorità di prossimità che deve prendere la prima iniziativa è quella comunale, diffidando i responsabili degli abusi a intervenire e poi esercitando i poteri sostitutivi o in via ordinaria, sostituendosi al proprietario come Comune medesimo, o chiedendo consensualmente l'accordo con la Regione. Spesso ciò accade perché i Comuni non hanno le disponibilità finanziarie per fare questi interventi. Vorrei dire che sulla questione specifica l'ARPAC, che si è recata sul posto e ha sviluppato anche delle prime attività di caratterizzazione, ha ipotizzato un piano abbastanza articolato con riserva di approfondimento, e compatibilmente con le primarie attività di istituto già in atto e previa garanzia della necessaria copertura finanziaria. In particolare, si tratta di un'ipotesi di monitoraggio che sarebbe possibile attivare, a opinione di ARPAC, in riferimento alle criticità evidenziate dal Consigliere interrogante unitamente a una stima dei relativi costi che sarebbe necessario coprire in caso si ritenesse opportuno determinare un attualizzato quadro della situazione ambientale, in armonia con i principi e le norme comunitarie, con particolare riferimento al principio che chi inquina paga. Alla luce del contesto che si occupa delle suddette linee di attività sono state formulate sulla base di un quadro informativo non ancora ben definito perché non siamo neanche ancora di fronte alla perimetrazione dei siti interessati dalle attività e ancora oggi quindi si tratta di un'attività investigativa in evoluzione. Per quanto riguarda le attività ipotizzate, è indispensabile operare in stretta sinergia e coordinamento con la Procura della Repubblica di Potenza, titolare dell'indagine sul traffico, per evitare, come dicevo prima, interferenze. Nel dettaglio l'ARPAC e il suo dipartimento provinciale di Salerno hanno fornito una dettagliata relazione che l'interrogante potrà visionare con l'individuazione delle azioni, dei costi di accertamento, delle eventuali violazioni delle norme ambientali e dei livelli di inquinamento delle matrici coinvolte (suolo, sottosuolo, acque superficiali e acque sotterranee). È evidente che queste attività fuoriescono dalle funzioni ordinarie e le possibilità operative dell'ARPAC andrebbero a essere caricate su una provvista finanziaria specifica. Ricordo che nella discussione che ha preceduto la presentazione degli emendamenti al previsto collegato alla legge finanziaria ci sono state anche diverse iniziative. Se non ricordo male, c'era anche una proposta emendativa del Consigliere Matera, che voleva destinare delle risorse specificamente a questa attività. Non so se ce ne sono state anche altre (ricordo questa). In quella sede probabilmente un segnale di intervento straordinario e anche di previsione di risorse probabilmente andrà dato per consentire un piano specifico. Credo che dobbiamo avere il massimo rigore e la massima attenzione. Mi permetto anche di aggiungere di evitare generalizzazioni e di arrecare un danno di immagine a un territorio straordinario che non può essere identificato o associato in maniera meccanica a fatti che sono circoscritti e che sono ben limitati anche nella loro dimensione territoriale. Rigore, responsabilità, ma non generalizzazione.

PELLEGRINO TOMMASO

Mi fa piacere sottolineare che l'individuazione di risorse, ma soprattutto anche per evitare di generalizzare e per evitare un danno ulteriore al territorio, l'azione di monitoraggio ambientale e l'azione di analisi serve proprio a evidenziare la situazione che c'è, cioè fotografare esattamente quella che è la realtà che c'è nei nostri territori. Il messaggio è proprio nella direzione di andare a tranquillizzare le popolazioni e coloro che vivono e i tanti operatori economici che ci sono nel territorio. Mi fa piacere che ci sia un'apertura importante anche per l'individuazione di risorse che ovviamente esulano un po' dall'attività ordinaria, perché si tratta di situazioni non previste e non programmabili, e il collegato o comunque altri tipi di modalità per intervenire, conoscendo su questi temi anche la sensibilità dell'Assessore Bonavitacola, che anche in altre circostanze ha dato dei segnali forti, penso che sicuramente possiamo dare un messaggio di rassicurazione alle popolazioni del Vallo di Diano. Grazie

Stato di attuazione misure regionali per il miglioramento della qualità dell'aria
MUSCARA' MARIA

Grazie Presidente. Il tema della qualità dell'aria è il tema della salute dei cittadini campani. Siamo in procedura di infrazione ormai da più anni, l'Europa condannerà, così come ci ha condannato per i rifiuti, anche per l'aria. La cosa strana è che sono trascorsi due anni dall'approvazione della delibera, quella del 2019, approvata dopo le modifiche richieste dal Ministero, delibera che serviva per adottare le misure per il miglioramento della qualità dell'aria. Recentemente ho fatto un'interrogazione nella quale chiedevo conto dei lavori fatti a seguito di questo accordo e ho appreso stranamente che questo accordo, che risale al 2019, è stato sottoscritto nel febbraio 2021 e registrato alla Corte dei conti il 12 marzo 2021, cioè praticamente ieri. Nonostante siamo già stati allertati dalla Comunità europea perché la qualità dell'aria in alcune aree particolari è particolarmente dannosa e pericolosa per la salute, la Regione Campania firma un accordo e lascia tutto lì dov'è. Chiedevo naturalmente di chiedere conto di quali fossero gli atti introdotti per spendere per esempio i 4 milioni di euro che il Ministero dell'Ambiente ha messo a disposizione della Regione Campania. Suppongo che, visto le date così recenti, sia stato fatto ben poco, nonostante nell'accordo di programma fossero individuate varie azioni importanti: un tavolo tecnico con l'ente di distribuzione dell'energia elettrica, per esempio, il divieto di combustione all'aperto del materiale vegetale, in alcune zone particolari dove il valore del PM10 è particolarmente elevato. I fondi strutturali che hanno come oggetto l'efficientamento energetico sono stati ben utilizzati? È stato inserito per esempio all'interno di questo progetto il divieto di incentivazione di interventi di installazione di impianti termici a biomassa nelle zone nelle quali il valore limite del particolato PM10 è particolarmente elevato? Chiedo quali sono state per esempio le misure per il trasporto pubblico su ferro per collegare la periferia al centro, i protocolli di intesa con le attività portuali, i controlli sulle emissioni degli impianti soggetti ad Autorizzazione Integrata Ambientale, naturalmente per il PM10, perché il PM2,5, come sappiamo, non viene considerato. Oltretutto se sono state messe in atto sia il potenziamento della rete di monitoraggio delle centraline con le misure orarie del PM10 e del PM2,5 che l'estensione della speciazione del particolato.

BONAVITACOLA FULVIO

Grazie Presidente. Vorrei dare delle informazioni sulla base delle notizie che sono prese dagli uffici e poi farò qualche considerazione di carattere più politico o comunque di indirizzo generale. L'accordo di programma per l'adozione di misure per il miglioramento della qualità dell'aria nella Regione Campania è stato sottoscritto in data 11 febbraio 2021 e la sua esecutività decorre dal 12 marzo 2021, data in cui la Corte dei conti ha provveduto alla registrazione. È evidente quindi che la complessità del citato accordo necessita adesso di tempi tecnici per la sua messa in esecuzione. L'accordo prevede una serie di misure. Molte venivano ricordate correttamente dall'interrogante. Investono la mobilità e il miglioramento delle infrastrutture su ferro, il collegamento dei centri limitrofi, l'utilizzo di fonti rinnovabili, il divieto di incentivazione di interventi di installazione di impianti termici a biomassa legnosa, la sospensione, il differimento e il divieto di combustione all'aperto del materiale vegetale e la sottoscrizione di intese con le autorità portuali per nuovi servizi marittimi di trasporto combinato attraverso l'utilizzo dell'elettrificazione delle banchine, la realizzazione di impianti fotovoltaici da collocare sulla superficie di edifici demaniali, il potenziamento di attività di controllo presso le industrie e installazioni soggette ad AIA e in aree con forte superamento del PM10, campagne di monitoraggio. È un quadro abbastanza corposo. È evidente che noi siamo in un contesto nazionale che ha visto l'Italia, purtroppo, censurata con una procedura di infrazione in itinere da parte dell'Unione europea. Questo impone al Paese, e quindi anche alla Regione Campania, di colmare dei ritardi che obiettivamente ci sono stati per il miglioramento della qualità dell'aria. A tale proposito vorrei anche dire che di recente la Giunta regionale ha preso l'iniziativa importante attraverso la costituzione di un centro ad alta tecnologia di monitoraggio ambientale. Abbiamo stanziato sette milioni di euro per la sua realizzazione. Questo centro è previsto presso una sede prestigiosa, che è la Reggia di Carditello in provincia di Caserta. Non a caso la scelta della provincia di Caserta, un'area sensibile sui temi ambientali per le ragioni che tutti conosciamo. Nell'ambito delle attività di questo centro di monitoraggio vi sarà una particolare attenzione al tema delle polveri sottili attraverso strumenti di rilevazione che non sono solo quelli tradizionali mediante l'installazione di centraline di rilevazione, ma attraverso l'utilizzo di sistemi di rilevazione satellitare, perché le tecnologie più avanzate consentono perfino di arrivare all'identificazione delle polveri sottili attraverso questo sistema di rilevazione. Io non sono un tecnico e mi sono molto sorpreso quando mi è stato spiegato che questa è una metodica molto efficace. È molto efficace perché ci consente di fare un monitoraggio non statico, ma dinamico. La qualità dell'aria è una problematica dinamica in quanto tale perché, a differenza di una discarica, che è un sito, o di reflui, che hanno un loro percorso di origine e destinazione, la qualità dell'aria è connessa a una molteplicità di variabili, quindi ha una sua intrinseca dinamicità. Quindi metodiche che integrano le rilevazioni con centraline e con sistemi satellitari sono metodiche importanti perché ci danno il senso di un'evoluzione. Faccio un esempio: in molti ci meravigliamo come mai la rilevazione delle polveri sottili nel mese di agosto è diversa dal mese di febbraio. Il confronto è importante perché dal confronto si capisce perché un fenomeno si manifesta in un arco temporale definito. Allora in questo caso la risposta è abbastanza banale: perché nel mese di agosto non abbiamo in funzione i sistemi di riscaldamento domestico che abbiamo nel periodo invernale. Questo ci dà un dato: l'incidenza rilevante, che è stata sottovalutata in passato, della tematica del riscaldamento domestico. Potrei fare tanti esempi. Addirittura, i moti ventosi e il loro andamento durante l'arco temporale di un anno determinano delle diversificazioni, ovviamente in rapporto poi alle condizioni orografiche dei territori interessati. Questa centrale di monitoraggio che faremo alla Reggia di Carditello per noi è molto importante perché ci possa dare un sistema di rilevazione e anche di gestione dinamica dei dati, unendo - ripeto - sistemi ad alta tecnologia con sistemi più tradizionali. Ovviamente non basta soltanto la rilevazione; vedremo quando il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) assumerà contorni più definiti, perché oggi è un po' un'araba fenice perché non si capisce bene di che cosa stiamo parlando. Non la faccio lunga, perché il tema della qualità dell'aria ci porterebbe a esplorazioni verso l'infinito; un tema strategico è l'inquinamento nelle aree portuali, che erroneamente si pensa riguardi soltanto la specifica area portuale, ma in realtà è un problema che si diffonde in un territorio molto più vasto. Quindi c'è il tema dello stazionamento delle navi in banchina e il tema di sostituire gli attuali motori a combustile fossile con motori a trazione sostenibile, in particolare con l'uso - oggi - dell'elettrico, sicuramente di un ibrido e in prospettiva dell'idrogeno. È chiaro che questo non può riguardare soltanto lo stazionamento, ma riguarda anche in particolare la flotta dei mezzi che vengono utilizzati per i collegamenti con le isole minori. Pensiamo nel Golfo di Napoli il volume di traffico che c'è nel rapporto tra Sorrento, Castellammare, Napoli e Pozzuoli con Ischia, Procida e Capri. Per sostituire l'attuale flotta, che ci richiama a immagini romantiche e nostalgiche, ma non è certamente un esempio di modernità e anche di buona presentazione per i turisti che vengono a visitare queste località straordinarie, noi pensiamo di utilizzare i fondi del PNRR, così come anche per andare a un modello gestionale diverso. Investimenti in questo campo non potranno mai essere recuperati con la gestione, per cui l'ipotesi di un progetto di finanza per cui un armatore o una compagnia fa un investimento di centinaia di milioni con la prospettiva di rientrare con la gestione del servizio per pochi anni è un'ipotesi inesistente, quindi dobbiamo andare a un modello diverso, quello che si sta facendo anche con i mezzi su gomma. È il pubblico che fa gli investimenti strategici; i mezzi diventano un'infrastruttura mobile e si dà l'affidamento esclusivamente della gestione del servizio, che può essere remunerata attraverso la gestione in un arco di tempo definito. Il tema del contrasto all'inquinamento dell'aria è un tema che investe sia infrastrutture pubbliche sia infrastrutture miste sia proprietà private. Chiudo davvero; stiamo ragionando con la Direzione Difesa Suolo per individuare dei meccanismi di incentivazione per la sostituzione dei camini tradizionali con camini a copertura a vetro, che hanno un'incidenza in termini di inquinamento del 10 - 20 per cento rispetto a quelli ordinari, e un sistema di abbattimento nei punti di emissione in atmosfera degli impianti utilizzati dalle attività commerciali, di ristorazione, pizzerie e così via. Ovviamente non possiamo finanziare tutto col pubblico, quindi bisognerà combinare un finanziamento pubblico e un'incentivazione anche dei proprietari privati e degli operatori privati, nel caso delle attività commerciali, perché su questo potremmo avere dei risultati importanti. È un progetto in fase di allestimento e credo che sarà sottoposto in tempi non lunghi anche all'approvazione degli organi competenti per verificare che risorse possiamo destinare su questo argomento. Quindi c'è un ventaglio ampio di iniziative importanti su cui dobbiamo recuperare anche dei ritardi che sicuramente non riguardano in verità solo la Campania, altrimenti non si spiegherebbe una procedura di infrazione che riguarda purtroppo l'intero Paese.

MUSCARA' MARIA

Io non posso dichiararmi assolutamente soddisfatta da questa risposta, che, pur nonostante il piacevole eloquio del Vicepresidente Bonavitacola, non è riuscita a centrare la domanda che io ho posto. Quello che chiedevo è come mai, nonostante la procedura di infrazione, che quindi fa riferimento a delle note che sono sicuramente precedenti al 2019, e nonostante questo accordo di programma, che prevedeva un impegno molto forte con il Ministero (accordo del 2019), questo sia stato non soltanto firmato adesso (nel 2021), presentato alla Corte dei Conti nel 2021, ma di fatto di quello che è stato scritto e indicato qua dentro non è stato fatto nulla. Va benissimo Carditello, tutto quello che volete fare, ma è un "vedrò", "farò", "dirò". Di fatto il problema è talmente grave che l'Europa ci sta condannando nuovamente. Non potremo andargli a raccontare quello che faremo, ma non lo potremo neanche raccontare ai cittadini che muoiono di inquinamento perché ci sono zone, nella Regione Campania, dove l'inquinamento già registrato, con i debolissimi apparecchi di Arpac, gli sforamenti sono uno ogni tre giorni, non parliamo di un fatto occasionale, parliamo di un nocumento che ormai da anni viene sofferto da popolazioni intere, vuoi la cattiva posizione orografica, vuoi la vicinanza di impianti, vuoi che non è stato fatto nulla, per esempio, per il trasporto pubblico. Lei mi diceva: sì, elettrificheremo anche le banchine. Il progetto era già vecchissimo, abbiamo anche perso i soldi, il Comune di Napoli ha perso i soldi per l'elettrificazione che era prevista nel porto di Napoli, che è il maggior inquinamento per la città di Napoli. Mi parlava poi dei pullman, quindi, del trasporto su gomma che viene modernizzato. La Regione Campania due anni fa ha comprato pullman e, almeno l'80 per cento, sono pullman diesel. Saranno anche pullman diesel di ultima generazione, ma sono pullman diesel. Di fatto, rispetto a quest'impegno che era stato preso nel 2019 e a questi 4 milioni di euro, devo dire che la Regione Campania fino ad adesso non ha fatto assolutamente nulla. Mi dispiace, a dire la verità, mi aspettavo una risposta che fosse più concreta e meno proiettata in quello che faremo dopo. Lei è qui, in Regione Campania già da sei anni, su questo tema bisognava muoversi e muoversi in tempo.

Destinazione ex Presidio Ospedaliero di Teano (CE)
PISCITELLI ALFONSO

Premesso che la Giunta della Regione Campania con il provvedimento del 27 settembre 2010 deliberava, nel quadro del riassetto territoriale regionale degli ospedali, la chiusura del nosocomio di Teano, già destinatario di importanti ed onerosi lavori di ammodernamento e messa a norma; per effetto del già menzionato provvedimento l'Ospedale Sidicino veniva convertito in "Ospedale di Comunità", la cui funzione elettiva veniva inaugurata nel luglio 2012 con attività, a fase alterne, fino a settembre 2020 offrendo interventi sanitari a bassa intensità clinica; con lo stato emergenziale pandemico da Covid 19, la già menzionata struttura sanitaria veniva convertita temporaneamente in Covid Resort, con la funzione di alleggerire il carico delle strutture ospedaliere per Covid 19; dall'inizio della pandemia da Covid 19 l'ex nosocomio Sidicino è stato posto al centro di specifici dibattiti al fine di collocare, presso la ex struttura sanitaria, un centro per le cure "cardio-polmonari", come lo stesso Sindaco di Teano ha più volte confermato l'attivazione di un "Presidio di Pronto soccorso" e di una Clinica dedicata alla diagnosi e alla cura delle malattie cardio-polmonari (così sulla stampa Mattino di Caserta del 7 luglio 2020; 13 settembre 2020; 20 settembre 2020; 30 settembre 2020). Considerato che ad oggi le sale operatorie e la strumentazione radiologica, presenti presso l'ex ospedale, giacciono inutilizzate e i servizi ambulatoriali sarebbero implementabili; ad oggi e dalla seconda decade di dicembre 2020 il Covid Resort di Teano non annovera la presenza di alcun malato Covid. Ritenuto che l'offerta sanitaria specialistica è altresì affidata pressoché totalmente a quella privata, anziché implementare con costi bassissimi quella pubblica, atteso che presso la struttura sidicina sono già presenti molte apparecchiature specialistiche per il servizio di chirurgia ambulatoriale, il servizio Rx e i servizi di ecografia e ginecologia; potrebbe essere avviato, pertanto, con sicuro successo anche presso la struttura sidicina il Progetto "Ambulatori della Salute - Chronic Care Center" così come posto dalla deliberazione del Direttore Generale n. 1018 del 04.08.2020; il suddetto progetto sarebbe funzionale ad armonizzare ed integrare l'offerta ospedaliera presente sul territorio consentendo la capillare presa in carico di pazienti affetti da patologie croniche ed evitando al contempo ospedalizzazioni inappropriate. Si interroga il Governatore della Campania, su quale sarà la sorte del Covid Resort di Teano alla fine della pandemia, ovvero se la medesima struttura, come annunciato da fonti politiche della maggioranza, sarà oggetto di precipua conversione in clinica specialistica cardio-polmonare e quali azioni urgenti e immediate intenda intraprendere al fine di salvaguardare ed implementare l'offerta sanitaria territoriale di un'intera area senza più servizi. Mi riferisco a questo, in secondo momento lo farò anche alla zona di Rocca Romana e dell'Ospedale di Rocca Romana. Grazie.

MARCHIELLO ANTONIO

Il coordinamento del Sistema Sanitaria ha evidenziato che l'Ospedale di Teano, la struttura dismessa, è stata riconvertita in Ospedale di comunità, ai sensi del decreto del commissario n. 33 del 2016. Successivamente, l'Asl di Caserta, nell'ambito della rimodulazione della propria offerta di assistenza sanitaria, dell'emergenza Covid 19, ha deliberato di utilizzare la struttura nosocomiale come Covid Resort dedicato a pazienti Covid positivi da sottoporre a trattamenti a bassa intensità di cure. Al momento del completo rientro dalla crisi sanitaria, l'ospedale di Teano sarà nuovamente utilizzato come Ospedale di comunità, salva diversa destinazione che verrà definita nell'ambito del Piano Ospedaliero della Regione Campania, secondo le esigenze del territorio. Non è escluso quello che dice il Consigliere, si faranno le valutazioni di merito.

PISCITELLI ALFONSO

Assessore, stiamo diventando interlocutori fissi, fermo restando che ovviamente le mie richieste e le mie interrogazioni vanno rivolte direttamente al Presidente De Luca, di cui lei è in rappresentanza. Ho fatto una specifica domanda, rispetto agli impegni presi in campagna elettorale da un'Amministrazione, da un Sindaco e da chi attualmente fa parte della Maggioranza di quest'Amministrazione, se quegli impegni presi, anche a mezzo stampa, saranno mantenuti. È questo quello che chiedevo. Lo so che è un Ospedale di comunità e che probabilmente risulterà ancora essere un Ospedale di comunità, ma rispetto a quando ci si è impegnati, non dico venduti, in campagna elettorale, rispetto a un impegno preso per la popolazione che soffre di non assistenza, chiedevo alla Regione Campania e al Presidente De Luca se quegli impegni saranno mantenuti. Giustizia va fatta anche su quanto fatto in campagna elettorale. Non posso ritenermi assolutamente soddisfatto della risposta. Assessore, non è per lei, a lei posso solo riconoscere la presenza continua alle risposte, avevo chiesto un'altra cosa, vuol dire che la richiederò di nuovo, perché questa popolazione merita risposte precise. Grazie.

Criticità organizzative SEU territoriale 118
CIARAMBINO VALERIA

Grazie Presidente. Sono 5 anni che in questo Consiglio regionale, fin dalla scorsa Legislatura, mi batto per la salvaguardia di quello che è un servizio salvavita, che è la prima linea della nostra assistenza sanitaria, è la colonna vertebrale del Sistema Sanitario Nazionale e Regionale, tanto più lo è stato in questa fase pandemica in cui sapete bene che il 118, durante il primo lockdown, addirittura era il servizio che faceva i tamponi a domicilio. In Campania c'è una grossa criticità con riguardo al servizio dell'Emergenza Urgenza a cui non si è posto rimedio, neanche durante l'emergenza pandemica che è la perdurante assenza di una governance regionale presente nelle carte, negli atti di programmazione formali, ma di fatto mai attuata. La conseguenza è che abbiamo sette diverse centrali operative in Regione con standard ed efficienze totalmente diseguali e una diversa dotazione di mezzi e personale. In particolare, quello che si evince, ed è una battaglia che combatto da tempo, è la propensione delle Asl a esternalizzare e frazionare il servizio a numerose Associazioni presenti sul territorio. Penso che il record lo detenga l'Asl di Salerno, in deroga ad un'analisi dei fabbisogni che tenga conto degli standard definiti dall'Agenas e dalla stessa programmazione regionale e con modalità che non garantiscono adeguata e qualificata dotazione organica. Con delibera della Giunta regionale 378 del 23 luglio scorso, si è adottato il Piano di riorganizzazione e potenziamento delle attività di assistenza ad alta intensità ai sensi e con le risorse stanziate con il decreto-legge n. 34. Questo Piano prevedeva l'acquisto di 73 nuove ambulanze, con una dotazione finanziaria di 7 milioni di euro. Tuttavia, a fronte di queste risorse investite, ad oggi continuano a pervenire segnalazioni di disfunzioni dell'intero set, sia in relazione alle richieste di intervento in emergenza sia per quanto riguarda i trasferimenti secondari. Quasi tutte le postazioni del servizio di Emergenza Urgenza sono esternalizzate, nonostante le Asl posseggano mezzi di soccorso di proprietà allo stato inutilizzati. L'affidamento delle postazioni alle Associazioni di volontariato avviene senza gara ad evidenza pubblica, in maniera estemporanea e frammentaria, così da garantire, ai diversi operatori del territorio, la fornitura del servizio sulle diverse postazioni, secondo una logica meramente distributiva delle risorse, in carenza di uniformità di modus operandi, di protocolli condivisi, di standard minimi di esperienza dei soccorritori. Quando me ne sono occupati, in Commissione Trasparenza, ma a tutt'oggi continuo a ricevere segnalazioni che addirittura si ricorra a turni di servizio del personale sanitario e soccorritore, io lo chiamo "finto volontariato", con orari di servizio di 24 ore consecutive per singolo professionista. La riorganizzazione complessiva del sistema di Emergenza Urgenza regionale e l'istituzione di un dipartimento regionale a presidio dell'uniformità del sistema, è programmata da anni, c'è una specifica risoluzione di indirizzo approvata nella scorsa Consiliatura all'unanimità in Commissione Sanità, a tutt'oggi inattuata. È necessario garantire il diritto alle cure, specie in ambito territoriale, soprattutto in questa congiuntura epidemica, almeno proporzionata alle ingenti risorse impegnate dal Governo, secondo la centralità del paziente. Oggi, invece, preferiamo subordinare la centralità del paziente a interessi economici di varia natura. Per questa ragione, chiedo se non si ritiene, almeno nell'attuale congiuntura pandemica, di intraprendere le azioni necessarie per adeguare i servizi di emergenza urgenza territoriale e di trasferimento secondario allo standard delle altre Regioni italiane che hanno una governance regionale, un organico professionalizzato e strutturato e mezzi di soccorso avanzato, e se non si ritiene che le cospicue risorse impegnate dal Governo debbano essere finalizzate per elevare la qualità del servizio piuttosto che continuare a derogare alla medicalizzazione dei mezzi, all'impiego di professionisti infermieri, ricorrendo, invece, come dicevo a esternalizzazioni massive e impiego di volontari, l'ultima è l'affidamento dell'Asl Napoli 1, la gara dell'Asl Napoli 1, dove partecipano, peraltro, associazioni che hanno guai giudiziari, dice la in stampa. Ci sono anche queste problematiche.

MARCHIELLO ANTONIO

Grazie Presidente. In merito al primo quesito, la direzione generale per la Tutela della Salute, ha fornito i seguenti elementi di risposta: la pandemia da Covid 19, e lo sappiamo tutti, ha messo a dura prova le organizzazioni e la gestione del sistema di emergenza ed urgenza in tutt'Italia, oltre che nel mondo intero, evidenziando l'esigenza di effettuare una revisione e un processo di rinnovamento del sistema di emergenza e urgenza territoriale. Per questi motivi, attualmente, è in discussione a livello governativo una proposta di legge che sottolinea l'esigenza di assicurare la piena integrazione funzionale tra il sistema di emergenza e urgenza preospedaliero, il Pronto Soccorso, il Dea (Dipartimento di Emergenza e Accettazione) e con le unità ospedaliere di diagnosi e cura, tra cui, in primis, quelle radiologiche, diagnostiche ed interventistiche, la rianimazione generale, le altre unità operative di cure intensive, nonché con i percorsi chirurgici di urgenza e di emergenza. È un'esigenza nazionale. Con riferimento al secondo quesito, la medesima direzione generale ha precisato: il sistema 118 garantisce la risposta clinica alle emergenze e alle urgenze che avvengono in ambito preospedaliero e coordina la loro ospedalizzazione al fine di garantire, ad ogni paziente, la risposta clinicamente più appropriata e l'ospedalizzazione nella sede adeguata e nei tempi dovuti. In tale senso, il sistema coordina anche i trasferimenti secondari, da Ospedale ad Ospedale, dei pazienti acuti, afferenti alle reti tempo dipendenti, (STEMI, stroke, trauma, emergenze neurochirurgiche, vascolari, pediatriche ed ostetriche). Con decreto dirigenziale n. 30 del 6 febbraio 2020, in Regione Campania è stato costituito un gruppo di lavoro per la definizione del trasporto secondario programmato a servizio delle reti tempo dipendenti, le cui attività sono state rallentate proprio a causa dell'emergenza Covid. Contemporaneamente, presso il Ministero della Salute, è istituito un tavolo tecnico per modificare, in applicazione ai nuovi sistemi di garanzia, i criteri individuati dal DM 2 aprile 2015 n. 70 per la definizione del fabbisogno delle postazioni territoriali dei mezzi di soccorso avanzati.

CIARAMBINO VALERIA

Sembra di stare in Parlamento, cioè, non mi è stato minimamente risposto alle domande, se non con riferimento a quello che si sta facendo in Parlamento. Mica ho chiesto se in Parlamento si sta pensando di riorganizzare il servizio? Lo so bene che ci sono proposte di legge, siamo anche noi firmatari di una di queste proposte. Assessore, ho grande rispetto per lei, mi aspetto che anche voi della Giunta abbiate rispetto per noi Consiglieri, io ho posto dei quesiti e voi non mi avete risposto. Lei mi ha risposto che si sta riorganizzando il sistema a livello nazionale, parlandomi dell'integrazione funzionale tra Pronto Soccorso e area dell'emergenza ospedaliera. Lo so bene che c'è bisogno dell'integrazione funzionale, lo prevede proprio l'istituzione stessa del 118, che deve essere integrato con l'area dell'Emergenza Urgenza ospedaliera. C'è in corso un'ipotesi di ristrutturazione? Benissimo. Poi, mi dice che c'è un gruppo di lavoro per il trasporto secondario e un tavolo tecnico al Ministero per rivedere il fabbisogno. Perfetto, che c'entra con quello che ho chiesto? Ho chiesto quando, a livello regionale, intenderemo adottare la governance, il dipartimento dell'emergenza urgenza o una qualunque forma di governance integrata che consenta di superare la frammentazione e la grande disparità nell'offerta sul territorio regionale. Su questo, non mi avete risposto. Ho chiesto pure: queste risorse che il Governo vi ha dato, 7 milioni di euro, per comprare ambulanze, non pensate di doverle utilizzare per potenziare il servizio, piuttosto che continuare ad affidare a cooperative o Associazioni che utilizzano finti volontari e, addirittura, gli fanno fare turni di 24 ore, e la conseguenza purtroppo è la ricaduta di un servizio non efficiente, come dovrebbe, sui cittadini. Ho fatto queste domande. Forse avete letto un'altra interrogazione. Mi dispiace molto non aver ricevuto risposte. Approfitto per dire che almeno a livello nazionale, grazie a un emendamento che è stato inserito nel maxiemendamento del decreto Sostegni, approvato con la fiducia al Senato, almeno abbiamo evitato che gli operatori del 118 dovessero pure restituire le indennità che hanno percepito in virtù del lavoro straordinario che hanno fatto negli ultimi 20 anni. Mi dispiace molto, trovo che questo sia un atteggiamento poco rispettoso nei riguardi delle nostre prerogative, perché il Question Time serve a porre questioni a cui ci si aspetta una risposta immediata, altrimenti faremmo risposte scritte, se non rispondiamo e divaghiamo, penso che stiamo, tutti insieme, perdendo tempo. Grazie.

Stato di attuazione del bando per la concessione di contributi al canone di locazione per l'annualità 2019
CIRILLO LUIGI

Assessore, grazie per la presenza. Pongo una questione che riguarda i canoni di locazione a seguito della graduatoria per il 2019, la Regione Campania stanzia più di 10 milioni di euro. Con il Piano socioeconomico la somma viene notevolmente incrementata. C'è un impegno, da parte della Regione Campania, arriviamo a 47,5 milioni di euro e la Regione Campania mette a disposizione la procedura online per velocizzare anche la procedura, al fine di arrivare, con quest'incremento di risorse, a garantire 100 euro, a prescindere dalla cifra, inoltre, a garantire la copertura del 50 per cento. È chiaro che c'è stato un impegno dal punto di vista dello stanziamento e di agevolare e semplificare le procedure. Il problema è che ci arrivano numerose segnalazioni che a 9 mesi di distanza, le somme che avrebbero dovuto erogare i Comuni non sono ancora arrivate ai beneficiari di quella graduatoria e in un periodo in cui c'è stato un anno e mezzo di lockdown generalizzato a tratti, e nel momento in cui c'è una forte crisi, da ogni punto di vista, soprattutto economica, per numerose famiglie, mai quanto questo beneficio, mai quanto queste risorse, 47,5 milioni di euro, risultano essenziali per queste famiglie. Mi chiedo se la Regione è al corrente di queste criticità che sono state raccontate a me, come Consigliere regionale, che tipo di monitoraggio vuole e intende sviluppare rispetto a questo fenomeno, perché sarebbe veramente un'occasione mancata dopo aver fatto quest'impegno sia dal punto di vista delle risorse, dal punto di vista di agevolare la procedura e poi i soldi non arrivano, per colpa dei Comuni, però evitiamo anche lo scaricabarile, capiamo se la Regione Campania si vuole fare cabina di regia, come monitoraggio, per capire quali sono i problemi che stanno riscontrando i Comuni per erogare queste somme.

DISCEPOLO BRUNO

Grazie Presidente e grazie anche al Consigliere Cirillo che mi dà la possibilità di dare delle informazioni più precise su questa questione, che è stata certamente al centro della nostra azione nei mesi scorsi e continua ad esserlo con un'attività di qui a un momento di continuo monitoraggio, sostegno e supporto per quello che è possibile alle Amministrazioni comunali, ma anche per quello che possiamo, di stimolo a completare le procedure. Il Consigliere Cirillo fa riferimento, evidentemente, al bando per la concessione di contributi al canone di locazione per l'annualità 2019, specifico questo in uno a quello che è il contenuto dell'interrogazione perché poi abbiamo avuto altri bandi, ai quali pure farò riferimento, un bando che è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania il 3 febbraio 2019. Questo vuol dire che tutti gli atti propedeutici, di preparazione, di scrittura del bando stesso e quant'altro, e le delibere, sono atti che risalgono a un periodo tra dicembre 2018 e gennaio 2019. Mi soffermo su quest'aspetto perché è molto importante evidentemente, nel senso che tutto questo bando è stato immaginato, scritto, emanato, prima dell'insorgere dell'emergenza sanitaria del Covid e questo bando era la ripresa e la riattivazione di una misura che aveva già funzionato negli anni tra il 1999 e il 2015, a seguito dei fondi emanati con la legge 431 del 1998, da parte ministeriale che, si badi bene, in quegli anni affidava un'esclusiva gestione di quest'intervento alle Amministrazioni comunali. Prima ancora dell'insorgere della pandemia, abbiamo immaginato, nella sede dell'emanazione di quel bando, già una forma di semplificazione, di velocizzazione delle procedure, proprio perché venivamo da esperienza che conoscevamo, di lentezza, da parte delle Amministrazioni comunali alle gare, di bandi, anche alle graduatorie locali, che abbiamo immaginato di realizzare una piattaforma regionale unica, abbiamo distribuito le risorse non come nel passato, sulla proporzione della popolazione genericamente presa, ma relativamente alla proporzione delle domande per territori che sono giunte su questo bando e abbiamo istruito una graduatoria, evidentemente provvisoria, che abbiamo trasferito ai Comuni in uno con le risorse. È però rimasto all'interno di questo meccanismo, perché previsto dalla legge e perché l'emergenza non era ancora insorta, quindi, quella drammatica situazione di urgenza, che dovessero essere effettuati i controlli preliminari prima dell'assegnazione, per la definizione della graduatoria definitiva e, contemporaneamente, per la legittimità delle domande e dei contributi da riconoscere. Naturalmente, questo, ha costituito un problema. Sempre correttamente, il Consigliere Cirillo ha ricordato che noi, con l'insorgere dell'epidemia, abbiamo adottato un Piano socioeconomico regionale, nel quale abbiamo fatto ogni sforzo per intervenire anche su questo settore, della difficoltà dei canoni di lozione da parte di una popolazione che era entrata in una fase di criticità, anche economica e sociale. Abbiamo esteso i contributi e abbiamo fatto uno sforzo che, per quello che ci risulta, non ha fatto nessuna Regione in Italia. Abbiamo messo a disposizione circa 70 milioni di euro sul capitolo dell'Abitare. Abbiamo emanato un secondo bando specifico, Emergenza Covid si chiamava, adesso dove forti della consapevolezza della situazione e liberi di ogni condizionamento di fondi ministeriali, abbiamo stabilito che i controlli fossero a campione, successivamente all'elargizione dei contributi stessi, infatti i tempi sono stati tutt'altro. Abbiamo fatto un bando per il mutuo prima casa, per sostenere anche chi era in difficoltà per il mutuo prima casa e l'abbiamo gestito direttamente come Regione, nell'arco di poche settimane sono stati concessi tutti i contributi e trasferiti. Altra questione, evidentemente, è stato l'andamento del bando per il 2019. Monitoriamo quotidianamente questa situazione e sollecitiamo le Amministrazioni comunali, perché certamente non ci fa piacere, dopo lo sforzo che abbiamo introdotto per recuperare 70 milioni per questo capitolo, sapere che i cittadini ancora stanno aspettando, in alcuni casi, questi fondi. Qual è il quadro attuale per dare le informazioni sul monitoraggio ad oggi? Su 452 Comuni che hanno partecipato, in qualche modo sono stati coinvolti attraverso i cittadini di quei Comuni che hanno fatto richiesta, 258 Comuni hanno concluso tutte le procedure e hanno assegnate tutte le risorse e sono stati liquidate, da parte della Regione, tutte le risorse. Tenete conto che 34 di queste non hanno avuto bisogno dell'integrazione perché a seguito dei controlli, sulla parte che avevamo già anticipato, non c'è stato bisogno di integrare perché sono venute meno, con i controlli, alcune domande; 194 non hanno ancora concluso e, di queste, 34 hanno trasferito una rendicontazione parziale e ben 160 non hanno trasferito ancora alcuna documentazione. Tanto detto, sicuramente valuteremo la possibilità, a un certo punto, di chiudere e di stabilire. Diciamo che a questo punto, i Comuni che non hanno ancora trasferito, devono rendersi conto che non possono tenere aperte le procedure all'infinito. A noi, risultano anche Comuni che stanno provando ripetutamente a chiedere la documentazione in ogni forma ai cittadini che hanno fatto domanda e non hanno presentato la documentazione. Evidentemente si saranno resi conto di aver fatto la domanda, ma non di avere i titoli, e non potranno rimanere, queste graduatorie, aperte all'infinito. C'è da tener conto di difficoltà oggettive delle Amministrazioni comunali. Sono state coinvolte in un percorso complesso, per un ammontare di euro e di domande pervenute, fate conto sono circa cento mila che complessivamente sono state presentate, hanno dovuto gestire questi bandi contemporaneamente ad altre assegnazioni di fondi per la famiglia, per le altre emergenze, e hanno lavorato in regime di smart working. Detto tutto questo, naturalmente, tenteremo ancora, nel monitoraggio che facciamo, di capire se e com'è possibile dare un'ulteriore accelerazione. Posso solo rincuorare anche il Consigliere che a breve avremo altre risorse, anche di natura ministeriale, per il sostegno ai fitti e la morosità incolpevole e certamente terremo conto di tutta quest'esperienza per modificare ulteriormente i meccanismi ed essere in grado di corrispondere, in tempi ancora più celeri, a quest'esigenza di gran parte della popolazione campana. Grazie.

CIRILLO LUIGI

Assessore, grazie per la precisione della risposta. È chiaro che i casi di persone che hanno fatto domanda e non hanno titolo, vengono meno, c'è la decadenza del diritto dal beneficio, è un meccanismo automatico. Penso che sia un fatto che rientri in ogni tipo di bando, la preoccupazione è per quei Comuni che non hanno ancora presentato niente, a distanza di tutto questo tempo. Quello che noi dobbiamo fare, per non vanificare l'impegno, è di metterceli veramente, ma parlo alla parte politica, perché rinviare tutto agli uffici, è burocrazia. Penso che abbiamo un ruolo politico, dobbiamo chiamare uno ad uno questi Sindaci e capire cos'è successo. Qual è il problema. Non parliamo di dieci o venti Comuni, siamo nell'ordine di centinaia. È chiaro che un problema c'è, perché se mettiamo tante risorse, qual è il problema che non vengono erogate? Manca il personale? Non avete le competenze? Cosa non avete? Dobbiamo predisporre una task force da parte della Regione per venire incontro a quest'esigenza? Qual è il tema? Non ho la bacchetta magica, nessuno ha la soluzione in mano, però in quanto Assessore, che è espressione politica di una Giunta regionale, chiamatevi le parti politiche, chiamatevi i Sindaci e chiedete qual è il problema. Diversamente, se tutto rimane nell'ambito della burocrazia, segue i tempi della burocrazia italiana, con tutto il rispetto per chi ogni giorno va a lavorare in questa burocrazia, ma noi che facciamo parte politica non ci possiamo fermare al monitoraggio e all'acquisire i dati. L'appello che faccio è: mettiamoci a lavorare, tutti gli altri Consiglieri, che ognuno è espressione di un territorio, capiamo quali sono questi Comuni, queste centinaia di Comuni, facciamo delle audizioni. Sono Segretario di Commissione Trasporti, c'è il Vicepresidente, chiamiamo il Presidente Cascone e mettiamoci a fare le audizioni finché non abbiamo risolto il problema, altrimenti, va bene acquisire il dato ai fini di migliorare la programmazione per il futuro, e questo è il minimo, ma intanto, ci sono persone che aspettano questi soldi, che ha diritto, al netto dei casi che decadranno per mancanza di titoli, ma mettiamoli per conto, e diamo una mano a questi territori. Io ci sto, penso che tutti gli altri Consiglieri ci siano, vogliamo dare una mano alla Giunta. Non vanifichiamo un impegno enorme che è stato fatto e anche una semplificazione burocratica con la gestione unica. È questo l'appello che le faccio, Assessore.

Vendita Palazzo Monte di Pietà ai fini commerciali. Intervento Regione Campania
NAPPI SEVERINO

Premesso che nell'immenso patrimonio storico, artistico e monumentale della città di Napoli è annoverato il Palazzo del Monte di Pietà, per la sua storia, per quello che rappresenta, anche per la funzione che ha assunto, rispetto alla quale, il Banco di Napoli, quando ne era proprietario sostanziale, ha sempre avuto un'attenzione straordinaria, preservandone sia la destinazione d'uso, sia garantendo, nel tempo, che mantenesse la magnificenza che lo ha consentito anche di essere inserito con attenzione da parte dell'Unesco nel Patrimonio generale del Centro Storico. Sappiamo che per effetto della tragica, triste vicenda del Banco di Napoli, e del successivo confluire dello stesso all'interno del Gruppo attualmente dell'Intesa Sanpaolo, è emersa una chiara volontà, da parte dei privati, di acquisire questo straordinario monumento, uno dei simboli di questa città, nel patrimonio privato, si dice per una destinazione alberghiera, si dice, addirittura, con dei finanziamenti pubblici. È chiaro che a nostro avviso, c'è un'intera città che su questo tema ha aperto un dibattito ormai da tempo, la qualità, la quantità, la storia, il valore culturale impongono invece che un interesse, anche se sano, da parte dei privati, può danneggiare ulteriormente una città che ha avuto già ferite gravissime sotto questo versante, rispetto alle quali una scelta meramente privatistica di destinazione d'uso sarebbe un attentato di dimensioni colossali, anche rispetto a quello che quella realtà rappresenta. Ecco perché, a nostro avviso, Stato Regione e Comune, nei rispettivi ambiti di competenza, hanno un dovere preciso di intervenire con chiarezza nella tutela del bene indicato, per mantenere una destinazione pubblica, anzi, come dirò da un attimo, per provare a dare contenuto più solido e forse a questa prospettiva. Del resto, il Codice dei Beni Culturali, in generale, già impone al privato di mantenere e conservare il bene e poi allo Stato, alla Regione e agli Enti Locali di contribuire a quest'attività attraverso una funzione di garanzia e di controllo. In questo, da quello che abbiamo acquisito, la Fondazione Sanpaolo, che controlla il Gruppo Intesa, ha riferito anche alle Associazioni filantropiche che si sono interessate, di avere disponibilità a evitare un trasferimento ai privati di questo bene, a condizione che ci sia una chiara, specifica, finalistica destinazione che preservi in modo qualitativamente elevato, la destinazione pubblica di questo straordinario documento, quindi, la necessità del coinvolgimento delle Amministrazioni locali in questo percorso. Ecco perché vorrei sapere se il Presidente della Regione Campania intende intervenire per scongiurare il pericolo di un attentato ulteriore al nostro patrimonio artistico, storico e culturale e farlo attraverso un confronto pubblico, aperto anche alle Associazioni che possono dare un contributo rispetto alla finalizzazione e rispetto all'utilizzo del bene, con la Fondazione, in modo tale che sia possibile acquisire, dalla stessa, la disponibilità, a titolo gratuito, in comodato o nelle forme che sarà possibile attraverso l'intervento dei livelli di Governo regionale, e soprattutto se accanto a questa destinazione di carattere generale ci sia la volontà di individuare, attraverso un concorso, magari internazionale di idee, con il coinvolgimento aperto e esteso a un tavolo pubblico, non qualcosa di deciso e definito in tavoli riservati, di cui si apprende solo successivamente una finalizzazione pubblica e se in quel caso la gestione di queste attività possa essere fatta attraverso i fondi della nuova programmazione europea. Grazie.

MARCHIELLO ANTONIO

La direzione generale per le Politiche Culturali ed il Turismo, ha fornito i seguenti elementi di risposta: in merito alla proposta del Piano presentato dalla società Monte di Pietà di Napoli Srl, comunicata dalla società Invitalia, con cui un soggetto privato si propone di avviare un investimento presso il complesso storico del Monte di Pietà di Napoli, attesa l'importanza sotto il profilo artistico e culturale del Palazzo Carafa, noto come Palazzo di Monte di Pietà, la direzione ha evidenziato alla società Invitalia, Agenzia Nazionale per l'Attrazione, che non sono stati forniti, agli uffici regionali, elementi che evidenzino che il progetto in parola ne preveda una valorizzazione che tenga conto della peculiarità dell'immobile e della sua storia e che ne garantisca un'adeguata fruibilità sotto il profilo culturale e sociale e che pertanto, senza l'acquisizione della specifica documentazione in merito a tali aspetti, non è possibile esprimere il richiesto parere. Occorre anche aggiungere che il diritto di prelazione potrà essere esercitato solo a seguito di formale comunicazione con gli Enti pubblici. In ordine a una prospettiva di valorizzazione pubblica, occorre evidenziare che l'edilizio di Palazzo Carafa è di particolare rilievo storico, nonché di specifica valenza simbolica, poiché sede storica del Monte di Pietà, e di notevole pregio architettonico e artistico ubicato sul Decumano Inferiore, nel centro di Napoli, nel cuore del sito Unesco, tale da poter costituire uno specifico attrattore nel complessivo sistema reticolare di museo diffuso, costituito dal centro antico di Napoli. Costituito dal centro antico di Napoli. Con decreto del Mibact del 16 giugno 1995, il Palazzo è stato dichiarato d'interesse particolarmente interessante ai sensi della legge 1089/39 ed è quindi sottoposto a tutte le disposizioni di tutela previste dalla stessa legge. Il Provvedimento di vincolo ministeriale posto a tutela del bene impedisce eventuali modifiche degli spazi interni. Per procedere ad una più articolata definizione dei suddetti punti, nonché per tracciare una più puntuale proposta di valorizzazione del bene, è comunque necessario acquisire maggiori informazioni sull'edificio, in particolare per quel che riguarda la presenza di beni immobili di pregio: elementi decorativi, arredi, nonché documenti di archivio, correlati alla storica funzione di Banco dei Pegni che dovrebbero necessariamente essere acquisiti in comodato d'uso insieme al Palazzo per permettere la definizione di un adeguato progetto di valorizzazione da condividere nella sua elaborazione e attuazione con gli uffici competenti del Mibact, la Sovraintendenza Archeologica delle Belle Arti, il paesaggio per il Comune di Napoli e il Polo Museale della Campania, nonché per una prospettiva di azione integrata con il Comune di Napoli in qualità di Ente Gestore del Sito Unesco Centro Storico. Per avere tutte queste informazioni sono in atto, allo stato, le giuste interlocuzioni con la Banca Intesa.

NAPPI SEVERINO

Prendo atto che la Giunta regionale conosce il Monte di Pietà, questo ci conforta. Lei conosce il valore storico e che conosce l'importanza per la cittadinanza. Prendo ancora atto di una generica disponibilità a seguire la vicenda. Recepisco un interessamento. Colgo, tuttavia, l'assenza di una precisa risposta sul tema dell'impegno diretto della Regione, in termini finanziari e in termini progettuali, per cui, la questione oggi è quella di aver preso atto del fatto che la Giunta sa che c'è questo problema, seguiremo questo problema consapevoli che troppo spesso, però, sinora, le parole sono restate tali rispetto ai progetti di quest'Amministrazione. Speriamo che non sia questo il caso. Vigileremo perché questa realtà possa essere preservata nel modo più semplice che abbiamo indicato e che ci permettiamo di offrire come strumento di lavoro perché altrimenti tutto diventa un passacarte e non far fatti e noi abbiamo bisogno in questa città più che altrove, in questa Regione più che altrove di fatti concreti. Grazie.

Istituzione Pronto Soccorso presso L'A.O.U. Federico II
BORRELLI FRANCESCO EMILIO

Grazie Presidente. Il sottoscritto Consigliere Francesco Emilio Borrelli, componente della Commissione consiliare Sanità, premesso che: le strutture di Pronto Soccorso della Città di Napoli, ed in particolare quello dell'Ospedale Cardarelli, continuano a registrare situazioni di difficile gestione dato l'alto numero di accessi; come richiesto dal sottoscritto da tempo, ancor prima dell'emergenza pandemica, l'attivazione di un Pronto Soccorso presso il Policlinico della Università Federico II porterebbe considerevoli vantaggi; notevole sarebbe il contributo per offrire un'assistenza adeguata con la decongestione degli attuali presidi, inoltre darebbe la possibilità di completare il percorso di formazione per gli specializzandi della Scuola di Medicina e Chirurgia della Federico II, che attualmente svolgono tirocini sull'emergenza presso l'AO Cardarelli; il Consiglio della Scuola di Medicina e Chirurgia dell'Università Federico II ha deliberato nello scorso mese di febbraio un progetto per realizzare il Pronto Soccorso anche per soddisfare le esigenze didattiche, di ricerca ed assistenza; oltre agli orientamenti espressi dal Consiglio regionale, negli ultimi tempi si sono susseguiti numerosi ed autorevoli interventi unanimemente concordi con la necessità di un Pronto Soccorso presso la Federico II; tanto premesso, il sottoscritto interroga il Presidente della Giunta regionale per conoscere lo stato dell'iter del progetto di apertura del Pronto Soccorso presso l'Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli, il cronoprogramma degli interventi, nonché le risorse finanziarie disponibili per la realizzazione.

MARCHIELLO ANTONIO

La risposta è brevissima, perché in considerazione della circostanza che la delibera del Consiglio della Scuola di Medicina e Chirurgia dell'Università Federico II, come ricordava, la situazione di Pronto Soccorso risale a febbraio 2021, quindi, parliamo di due mesi fa, la Direzione Generale per la Tutela della Salute e Coordinamento del Sistema Sanitario comunica che si stanno affrontando le questioni relative alla realizzazione del progetto di che trattati, inoltre, è in corso un approfondimento delle diverse tematiche, quale fase propedeutica ad ogni determinazione, anche per l'impatto sul Piano Ospedaliero vigente, per come validato dai Ministeri affiancanti. Molto brevemente: per istituire un Pronto Soccorso non è semplicissimo, ci sono dei tempi non lunghissimi, ma neanche brevi, ci sono dei tempi medi che vanno rispettati: ricerca di personale, organizzazione, ne ho visto fare qualcuno, quindi so, ovviamente ci stanno lavorando, quindi, il Consigliere che, di consueto, controlla su tutto, penso che farà anche questo tipo di attività.

BORRELLI FRANCESCO EMILIO

Ribadisco il concetto. Ho chiesto un cronoprogramma, perché ci stanno lavorando, ci hanno messo la testa dopo anni in cui si è tentato, in tutti i modi, di non realizzare il Pronto Soccorso, è una battaglia che alcuni di noi portano avanti dalla scorsa Consiliatura, alcuni anche da prima. Le Università e i Policlinici in particolare, non mi riferisco soltanto a quello della Federico II, ma anche a quello dell'Università Vanvitelli, devono interagire con il territorio, per farlo, una delle cose più importanti è il Pronto Soccorso, in particolare, poi, è surreale che i laureandi del Policlinico vanno a fare il tirocinio presso il Cardarelli che, al di là dell'emergenza Covid, che è un altro tema, è il Pronto Soccorso più grande del Mezzogiorno e spesso strapieno di gente che non ha altri luoghi dove poter andare, quindi, il Policlinico sarebbe un luogo perfetto, tra l'altro con una presenza e un'organizzazione, un numero di edifici notevole, è evidente che ci vuole del tempo, ma non vorrei - sottolineo che non vorrei - che in realtà il motivo per cui non si apre ancora il Pronto Soccorso è una guerra tra baroni universitari, cioè, tra chi pensa di voler aprire rapidamente un Pronto Soccorso, casomai con pochi posti letto o solo con l'OBI, il che sarebbe inutile, perché entrerebbero dal Policlinico e uscirebbero per andare al Cardarelli e tra chi, invece, continua a dire che è un progetto molto importante, quindi, butta la palla in avanti di anno in anno. Questo è molto importante e chiediamo, pubblicamente, di avere il cronoprogramma perché ci risulta ci siano i finanziamenti, c'è un indirizzo molto preciso, unanime, da parte del Consiglio regionale della Campania, c'è una necessaria nel territorio, non solo nel Policlinico della Federico II, ma anche della Vanvitelli e c'è una giusta divisione di lavoro tra chi svolge quest'attività al Cardarelli e al Policlinico. Pensate che alcuni medici chiamano la divisione tra le due strutture, perché sono confinanti su alcune zone il Cardarelli e il Policlinico, la Striscia di Gaza, cioè da una parte stanno tranquilli - è paradosso quello che sto dicendo, sottolineo che al Policlinico ci sono validi professionisti - e dall'altra, al Cardarelli, stanno in guerra, non è accettabile una cosa del genere. Il Policlinico, i baroni e non baroni danno il loro contributo alla città, al territorio e al sistema sanitario. Questa è la richiesta. Grazie.

Vaccini personale marittimo cd aereo
SANTANGELO VINCENZO

Premesso che: l'emergenza Covid non accenna a terminare procurando quotidianamente ulteriori contagi sull'intero Territorio Nazionale; la Regione Campania con le ASL ha organizzato più Hub per le somministrazioni dei vaccini producendo in tal senso risultati efficaci ed efficienti sul territorio regionale; con delibera di Giunta Regionale n.175 del 21.04.2021 si è proceduto all'estensione della campagna vaccinale alle attività economiche e produttive sottoscrivendo più protocolli d'intesa tra la Regione Campania Confindustria e Organizzazioni Sindacali ASL NA1 Centro e Napoli 2 Nord, nonché le Associazioni di Albergatori (Federalberghi) dell'isola di Capri e delle isole di lschia e Procida per rendere queste ultime Free Covid. Considerato che: a seguito di ciò, comunque resta escluso dalla campagna vaccini il personale marittimo e aereo in quanto inserito nel SASN (Assistenza Sanitaria al Personale Navigante) Ministero della Salute e non essendo riconosciuto dalle aziende sanitarie non è abilitato alla registrazione sulla piattaforma regionale per aderire alla campagna vaccini; in Regione Campania i lavoratori marittimi sono circa 40 mila e molti di essi sono impiegati nei trasporti marittimi dà e per le isole del Golfo; pertanto, al fine di rendere effettivamente Free Covid le isole del Golfo è fondamentale vaccinare il già citato personale. Tutto ciò premesso e ritenuto si interroga: il Presidente della Giunta Regionale per conoscere quali azioni ha intrapreso o vorrà intraprendere presso il Ministero della Salute al fine di trovare una soluzione congiunta ed immediata per inserire il personale marittimo ed aereo nelle liste prioritarie per la somministrazione del vaccino al fine di rafforzare e garantire il progetto Isole Free Covid. Grazie.

MARCHIELLO ANTONIO

Grazie Presidente. In merito alla problematica sollevata dall'interrogante, la Direzione per la Tutela della Salute comunica che la Regione, nel rispetto del Piano Nazionale di Vaccinazioni Anti-Covid sta celermente completando la vaccinazione dei soggetti afferenti alle classi individuate come prioritarie dallo stesso piano, quindi sappiamo quali sono. In parallelo all'esecuzione di quanto prescritto dal Piano Nazionale, per incrementare il livello di adesione alla campagna vaccinare sono già in valutazione le esigenze connesse alla specificità della realtà regionale quali la consistente numerosità dei lavoratori marittimi, peraltro impiegati nei trasporti da e per le isole. In particolare, voglio ricordare al Consigliere che proprio stamattina è stato intervistato su RAI 3 il Presidente De Gregorio che ha rappresentato - abbiamo aperto un Hub in settimana e in Presidente lo ha inaugurato presso l'EAV - che lì, presso questa Hub, si fanno 200 vaccini al giorno per i dipendenti EAV, quindi in 10 giorni massimo verranno completati, a seguire si faranno i vaccini a tutti gli altri addetti ai lavori del trasporto pubblico, compresi quelli marittimi e compresi i tassisti. Stiamo procedendo, come Regione, sempre in sintonia con le esigenze sul territorio, al di là di quello che dice Figliuolo su come procedere, il Presidente De Luca dà le indicazioni e i marittimi ci sono. Tra l'altro, precisava oggi sempre De Gregorio che a fine turno alcuni vaccini non vengono effettuati, poiché non tutti si presentano, per cui, chi è presente viene vaccinato, perché non si può perdere un vaccino. Meglio vaccinare un quarantenne - ha precisato De Gregorio - anziché perdere un vaccino. Mi sembra sia corretto. Quello che lei dice sarà sicuramente, nei prossimi giorni, fatto.

SANTANGELO VINCENZO

Grazie Assessore. In riferimento a ciò che diceva, proprio nell'ultimo intervento, proporrei di mandare un messaggio chiaro a questi operatori del settore, perché, probabilmente, non sanno che in alcune Hub, dopo un certo orario, se ci sono vaccini disponibili, si possono vaccinare. Grazie

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