Question Time del 17 maggio 2019

Indice:
1 - Introduzione Presidente
2 - Tavolo coordinamento regionale multi - specialistico Sindrome Fibromialgica - tempi di costituzione e stato delle attività
3 - Bando di gara relativo al servizio di pulizia e sanificazione ambientale di tutti i presidi dell'ASL NA/2 Nord
4 - Comunicazioni del Presidente
5 - Procedure concorsuali per dirigenti amministrativi da parte di AA.SS.LL. e AA.00. e mancato utilizzo della graduatoria valida per identici profili presso l'ASL di Avellino
6 - Comunicazioni del Presidente
7 - Anomalia dati e picchi PM 10 rilevati dalla centralina di Pomigliano d'Arco
8 - Piano di ammodernamento del parco autobus regionale
Introduzione Presidente
PRESIDENTE (Russo)

Dichiaro aperta la Seduta di Question Time. Mi preme, anche se è una Seduta di Question Time, stigmatizzare l'atto criminale violento che è accaduto all'Ospedale Pellegrini di Napoli. Credo che nella veste di massima istituzione di questa Regione dobbiamo con forza esprimere la nostra solidarietà e vicinanza a tutto il personale medico, alle forze dell'ordine e a quanti operano in questo settore. È gravissimo un atto di violenza come quello che si è perpetrato oggi, a pochi giorni da un altro atto di violenza analogo. Invito il Consiglio regionale ad esprimere, insieme alla mia persona, nella qualità di Presidente di questa Seduta, la massima solidarietà ai nostri operatori. Grazie. Ricordo che ai sensi dell'articolo 129 del Regolamento Interno il Consigliere proponente ha la facoltà di illustrare l'interrogazione per non più di un minuto. A ciascuna delle interrogazioni presentate risponde il rappresentante della Giunta per non più di tre minuti. Successivamente l'interrogante o altro Consigliere del medesimo Gruppo ha il diritto di replicare per non più di due minuti. Ricordo inoltre che le interrogazioni all'ordine del giorno dell'odierna Seduta di Question Time sono state elencate nell'ordine di presentazione.

Tavolo coordinamento regionale multi - specialistico Sindrome Fibromialgica - tempi di costituzione e stato delle attività
PRESIDENTE (Russo)

Interrogazione: "Tavolo di coordinamento regionale multi-specialistico Sindrome Fibromialgica - Tempi di costituzione e stato delle attività" Reg. Gen. n. 335/2 a firma della consigliera Flora Beneduce (Forza Italia), già distribuita in Aula.

BENEDUCE (Forza Italia)

Buongiorno a tutti. Grazie signor Presidente. Premesso che la Fibromialgia è una malattia complessa e debilitante, caratterizzata da dolore muscolare cronico diffuso ed astenia, associato a rigidità e ad una vasta gamma di disturbi funzionali (cefalea, colite, disturbi del sonno) che possono gravemente compromettere la qualità di vita di chi ne è affetto. La sindrome, è molto diffusa ed insorge prevalentemente nelle persone ancora giovani tra 25 e i 35 anni (uomini) e tra 45 e i 55 anni (donne). Considerato che in molti casi non vi è una diagnosi immediata della patologia e questo comporta una cronicizzazione della malattia stessa. I risultati spesso insoddisfacenti delle terapie e il mancato riconoscimento in ambito lavorativo delle disabilità proprie della sindrome comportano uno stato di vera e propria invalidità sociale e lavorativa. Ritenuto che nella seduta deI 28 luglio 2016 il Consiglio Regionale ha approvato l'istituzione, presso l'Assessorato competente, di un tavolo di coordinamento regionale multi specialistico dedicato alla "Sindrome Fibromialgica" interroga il Presidente della Giunta, commissario ad acta per la Sanità, per conoscere se il tavolo di coordinamento regionale multi-specialistico Sindrome Fibromìalgica è operativo. In caso di risposta affermativa, conoscere tutte le attività svolte, a tutt'oggi, dal coordinamento regionale in oggetto.

MARCHIELLO, Assessore alle Attività Produttive

Grazie Presidente. La Fibromialgia da molti anni è oggetto di un numero cospicuo di segnalazioni e atti parlamentari volti a richiamare una maggiore attenzione da parte delle istituzioni e la classe medica nei confronti dei pazienti affetti dalla predetta patologia, nonché ad ottenere l'inserimento della sindrome tra le malattie invalidanti che danno diritto all'esenzione della spesa sanitaria per le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale. I suddetti atti, inoltre, hanno posto la questione all'esame della Commissione nazionale per l'aggiornamento dei Lea e la promozione dell'appropriatezza del servizio sanitario. Si è in presenza, dunque, di una patologia complessa in relazione alla quale i lavori per la costituzione del tavolo tecnico multidisciplinare attualmente sono in itinere e a breve dovrebbero essere conclusi. Al momento, per l'insediamento del tavolo, si sta provvedendo ad individuare le tipologie di professionisti che consentano, in virtù delle specifiche competenze, di fare fronte alla vasta gamma di disturbi dei pazienti affetti dalla sindrome di che trattasi. Al contempo, al fine di comprendere il rilievo della malattia sul territorio regionale e le risposte in termini di assistenza fornite dal servizio sanitario regionale, la direzione generale per la tutela della Salute ha operato una puntuale ricognizione sul territorio presso le Aziende sanitarie locali, le Aziende Ospedaliere e le Aziende Universitarie, riscontando che la patologia viene attualmente seguita da ambulatori di reumatologia, neurologia e neurochirurgia con un approccio multidisciplinare. Tuttavia, allo stato, sul territorio regionale non è attiva una rete per la presa in carico dei pazienti affetti da fibromialgia per la mancanza di centri di riferimento e di percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali. La Direzione generale per la Tutela della salute in ogni caso si è attivata per la costituzione del summenzionato Tavolo di coordinamento regionale multi-specialistico per verificare la possibilità di istituire un Centro di riferimento regionale dedicato alla patologia in oggetto. Giova segnalare, infine, che attualmente sul territorio regionale l'assistenza ai pazienti affetti da fibromialgia è fornita dalle seguenti strutture con le sotto indicate modalità: A.S.L. di Benevento. Assistenza assicurata mediante ambulatori della branca di reumatologia della specialistica ambulatoriale; A.S.L. di Salerno. Assistenza assicurata dal Presidio Ospedaliero Scarlato di Scafati, dove i pazienti affetti da tale patologia dolorosa afferiscono all'ambulatorio istituzionale di screening. Il paziente, una volta inquadrato, viene preso in carico dallo specialista reumatologo di riferimento; A.S.L. Napoli 3. Il Distretto di Torre del Greco accoglie la maggior parte dei pazienti fibromialgici; Azienda Ospedaliera Federico II. Presso la Federico II insiste il Cento per il Mezzogiorno che ha la possibilità di effettuare la biopsia di cute con relativo studio delle fibre mieliniche. La patologia viene trattata, poi, da neurologi e reumatologi; Azienda sanitaria di Caserta, Sant'Anna e San Sebastiano. I pazienti afferiscono agli ambulatori di reumatologia; Azienda ospedaliera Santobono. I pazienti piccoli vengono seguiti e trattati delle strutture pediatriche di neurologia, neurochirurgia e day hospital medico.

BENEDUCE (Forza Italia)

Assessore, devo ringraziarla, anche perché ho fatto richiesta alla struttura della Sanità e non ho avuto risposta, quindi per avere risposte scritte purtroppo devo fare il question time. Io voglio soltanto segnalare che l'Organizzazione Mondiale della Sanità già nel 1992 ha classificato la fibromialgia come patologia invalidante. E poi ancora di più le dirò che lo scorso 14 febbraio anche la XII Commissione permanente della Sanità ha adottato un disegno di legge sulla disposizione in favore delle persone affette da fibromialgia. Questa mozione è stata votata all'unanimità in Consiglio regionale tre anni fa, nel 2016, quindi io vorrei capire come mai non si propone questo Tavolo tecnico visto che si va un po' a tentoni perché non esiste a tutt'oggi una vera terapia, anche se, dalle mie conoscenze scientifiche, so che da circa un mese ci sono dei farmaci apposta per questo. Siccome si gira a tentoni e per la maggior parte sono le donne che sono affette da questa patologia, ecco perché io mi sono impegnata a portare avanti questo discorso. Ci tengo che si faccia questo Tavolo tecnico. Lei mi ha detto dell'A.S.L. Napoli 3 - Torre del Greco; io le dico ancora più: anche nel reparto di medicina che io dirigo come primario facciamo la reumatologia e ci interessiamo di fibromialgia, quindi i dati non sono neanche esatti, però questo Tavolo tecnico serve, appunto, per dettare delle linee guida, costituito con dei professionisti seri che conoscono la malattia affinché facciano degli studi clinici appropriati proprio per intavolare questa patologia, che molte persone non sanno che esiste, per cui se sentono dolore un po' dappertutto e non sanno che è fibromialgia, poi, quando viene fatta una diagnosi certa, oramai è troppo avanti, per cui diventa veramente una patologia invalidante. Mi auspico che venga al più presto costituito questo Tavolo tecnico e ci siano delle linee guida, con dei professionisti seri, competenti, e che ci sia anche un registro per sapere quante sono le persone che sono già affette da fibromialgia e quelle di nuova diagnosi, così avremo un quadro preciso è su questo possiamo lavorare anche per avere delle nuove evidenze scientifiche e per trovare delle terapie appropriate. Grazie.

Bando di gara relativo al servizio di pulizia e sanificazione ambientale di tutti i presidi dell'ASL NA/2 Nord
PRESIDENTE (Russo)

Passiamo all'interrogazione Registro Generale n. 333/2 avente ad oggetto: "Bando di gara relativo al servizio di pulizia e sanificazione ambientale di tutti i presidi dell'ASL NA/2 Nord", a firma del consigliere Francesco Emilio Borrelli, che ha facoltà di illustrare l'interrogazione.

BORRELLI (Campania Libera - PSI - Davvero Verdi)

Ringrazio la collega Muscarà e la Presidenza perché mi hanno permesso di intervenire prima per motivi legati a una brutta notizia della nostra città, la scomparsa dell'editore di un'importante emittente locale, Radio Marte. Leggo subito il documento che riguarda questa situazione. Con la delibera n. 427 del 2 maggio 2018 l'Autorità Nazionale Anticorruzione inviava alla Corte dei Conti della Campania e alla Procura della Repubblica di Napoli gli atti dell'istruttoria avviata in merito agli appalti del servizio di pulizia e sanificazione dell'ASL Napoli 2 Nord. In poche parole, era verificata una serie di criticità e poi il servizio era aggiudicato provvisoriamente alla multiservizi, definita negli atti dell'autorità "Azienda derivata dal cambio di denominazione della Epm multiservizi", ovvero da quella che era sotto osservazione dell'ANAC. Questo affidamento diretto perdurava fino all'annullamento del provvedimento antimafia quando interveniva la stipula di un contratto quinquennale, dal marzo 2008 al marzo 2013, anche se il servizio era già gestito dalla multiservizi e poi Epm, la stessa società che aveva cambiato nome, sulla base della sola aggiudicazione provvisoria. Per arrivare subito alla domanda, atteso che a tutt'oggi non risultano ancora concluse le procedure concorsuali e nelle more la ditta Epm continua ad operare in regime di proroga; chiedo di conoscere lo stato e la presumibile data di` conclusione dell'iter procedimentale per l'assegnazione dei due lotti relativi all'avviso del servizio di pulizia e sanificazione dell'ASL Napoli 2 Nord e se nelle more dell'aggiudicazione definitiva della suddetta gara non si intenda attivare le procedure previste dal Codice degli Appalti per un affidamento provvisorio e chiudere con l'attuale ditta la stagione delle proroghe ultra decennali, anche alla luce delle "osservazioni" dell'ANAC in merito al lungo periodo di proroga.

MARCHIELLO, Assessore alle Attività Produttive

La procedura a evidenza pubblica divulgata in Gazzetta Ufficiale n. 58 del 21 maggio 2018 è stata oggetto di impugnativa che ha costretto la Direzione Generale dell'ASL Napoli 2 Nord ad attendere gli esiti definitivi del giudizio di merito conclusosi con la pronuncia del Consiglio di Stato n. 1857 del 21 marzo 2019. In accoglimento delle indicazioni giurisprudenziali si è proceduto a modificare gli atti di gara che sono stati ulteriormente adeguati al sopraggiunto decreto legge n. 32 del 2019, pubblicato sulla Gazzetta del 18 aprile ultimo, apportando le dovute modifiche al capitolato di gara che, secondo quanto dichiarato dall'azienda, entro lunedì prossimo sarà trasmesso a Soresa per la prevista autorizzazione. Al contempo, in merito ai quesiti posti dall'interrogante e alla ricostruzione operata, la Direzione Generale dell'ASL evidenzia le seguenti circostanze, peraltro costituenti fatti notori. 1) La CONSIP spa, dopo aver indetto nell'anno 2014 una procedura a evidenza pubblica nazionale, ha pubblicato sul proprio sito Web istituzionale, di volta in volta di massima con cadenza trimestrale, le date di conclusione della procedura medesima. Tali scadenze sono state (e sono ancora) sistematicamente disattese; 2) I ripetuti differimenti anno, di fatto, ingenerato nell'Amministrazione dell'ASL Napoli 2 Nord, come anche in altre Amministrazioni, il legittimo affidamento e la fondata aspettativa dell'imminente conclusione del procedimento nazionale da parte di CONSIP. 3) Il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 24 dicembre 2015 nell'istituire un elenco dei soggetti aggregatori individua all'articolo 1 le categorie di beni e servizi, nonché le soglie al superamento delle quali le Amministrazioni ivi elencate, tra cui gli enti del Servizio Sanitario Nazionale, devono ricorrere a CONSIP spa o ad altro soggetto aggregatore per lo svolgimento delle relative procedure. Tra dette categorie di beni e servizi sono da rinvenire il servizio di pulizia e sanificazione per gli enti del Servizio sanitario nazionale. Alla luce degli interventi normativi che si sono succeduti nel tempo, l'Amministrazione dell'ASL Napoli 2 Nord ritiene, pertanto, di vedersi costretta ad espletare una procedura a evidenza pubblica dalla manifesta complessità, a fronte e nonostante il chiaro disposto legislativo, che, imponendo ai soggetti aggregatori di provvedere, pone sostanzialmente un divieto alle altre stazioni appaltanti di procedere in autonomia (vedi, tra l'altro, l'articolo 1, comma 3, del richiamato DPCM). In merito all'eventualità di un affidamento provvisorio, immaginato dal Consigliere interrogante, al fine di porre termine alla continua e reiterata proroga finora disposta, l'ASL Napoli 2 Nord ritiene che la procedura preordinata a un affidamento provvisorio e urgente, è giuridicamente non percorribile, considerato che l'ANAC, con nota 20163 del 5 marzo 2018, ha ritenuto che la pubblicità dell'avviso, anche se urgente, deve rispettare le norme indicate dagli articoli 72 ed 73 del decreto legislativo 50/2016 e del decreto ministeriale 2 dicembre 2016. Peraltro, ad avviso dell'Azienda sanitaria, il riferimento a un generico affidamento provvisorio contenuto nell'interrogazione, oltre a non trovare un addentellato normativo e a prevedere tempi sicuramente non brevi, che potrebbero sovrapporsi a quelli della gara, non pare tener conto del contesto sanitario in cui si inserisce l'appalto del servizio di pulizia e sanificazione, notoriamente delicato, complesso e attraversato da notevoli tensioni sociali e sindacali, vista anche la clausola del mantenimento della situazione occupazionale di circa trecento dipendenti, irrimediabilmente destinate ad acuirsi nell'evenienza di un probabile doppio passaggio di cantiere. In tale difficile panorama l'amministrazione dell'Azienda ritiene di essersi sempre mossa con la massima prudenza e avvedutezza amministrativa sul presupposto che i provvedimenti pregressi predisposti dalla disciolta ASL Napoli 2 fossero, come in vero appaiono per la direzione della Napoli 2 Nord, in linea con le disposizioni normative all'epoca vigenti in materia. In conclusione, dopo il rilascio dell'autorizzazione da parte di Soresa, l'ASL Napoli 2 Nord comunica che riserverà la massima attenzione alle procedure amministrative previste e provvederà ad aggiudicare la gara presumibilmente entro sei mesi dal suddetto rilascio, fatta salva l'ipotesi che Consip proceda, essa stessa, all'aggiudicazione definitiva della procedura nazionale.

BORRELLI (Campania Libera - PSI - Davvero Verdi)

La replica è brevissima. Non capisco la relazione che hanno fatto all'Assessore, che ovviamente non ha nessuna responsabilità diretta, però il giochino della proroga delle società che fanno appalti di pulizia, che fanno il servizio mensa, ristorazione e bar e quello di vigilante, è stato riscontrato che è il modo più diretto ormai con cui la camorra entra negli ospedali. Non a caso al San Giovanni Bosco avevano risposto più o meno similmente a quello che ci ha risposto l'ASL Napoli 2, ma poi è arrivato un commissario, che ha deciso di verificare che ad esempio il bar non pagava la pigione da vent'anni, e nessuno verificava, e che la ditta di pulizia aveva avuto proroghe illegittime, indi per cui chiedo all'Assessore di chiedere un ulteriore approfondimento, come farò io, perché oggettivamente parlando, le proroghe delle ditte di pulizia, delle ditte di vigilanza e quelle dei servizi di bar e ristorazione all'interno degli ospedali sono elementi tramite i quali si è infiltrata fino ad oggi la camorra e ha fatto grandi affari. Aggiungo ovviamente che certe volte ci sono dei problemi normativi per fare le nuove gare, e lo capisco, ma certe volte sono dei giochini (lo vediamo dalle inchieste). Emerge che ci sono il funzionario o il dirigente corrotto che era in rapporto con questi ambienti criminali. Da questo punto di vista credo che una ditta debba rimanere nell'attività secondo il periodo e secondo le regole, non di proroga in proroga.

PRESIDENTE (Russo)

Grazie Consigliere. La prima interrogazione che era all'ordine del giorno, che era a firma del consigliere Saiello, non ha più motivo, almeno in questa seduta, di essere discussa. Se così fosse, e me ne dà conferma la Capogruppo del Movimento 5 Stelle, eviteremmo di far venire l'Assessore, che comunque sta per venire. Prego, Consigliera.

MUSCARA' (Movimento 5 Stelle)

Dalle notizie che avevamo, l'Assessore era a Roma per discutere in un tavolo, che riguardava proprio questo tema, l'argomento che era del Question Time. Per cui, il collega che ha posto il Question Time e che è a Roma allo stesso tavolo ha ritenuto inutile, anzi, verrà sostituito da un Question Time più attuale.

Comunicazioni del Presidente
PRESIDENTE (Russo)

Avvisiamo l'Assessore di questa vicenda.

Procedure concorsuali per dirigenti amministrativi da parte di AA.SS.LL. e AA.00. e mancato utilizzo della graduatoria valida per identici profili presso l'ASL di Avellino
PRESIDENTE (Russo)

Interrogazione: "Procedure concorsuali per dirigenti amministrativi da parte di AA.SS.LL. e AA.OO. e mancato utilizzo della graduatoria valida per identici profili presso l'A.S.L. di Avellino" Reg. Gen. n. 334/2 a firma del consigliere Francesco Emilio Borrelli (Campania Libera - P.S.I. - Davvero Verdi), già distribuita in Aula.

BORRELLI (Campania Libera - PSI - Davvero Verdi)

Premesso che con Deliberazione n. 1745/18 del Direttore Generale dell'A.S.L. Avellino veniva approvata la graduatoria definitiva del concorso per n. 2 posti di "Dirigente Ruolo Amministrativo - Posizione funzionale: Dirigente Amministrativo" indetto con deliberazione del Direttore Generale dell'A.S.L. di Avellino n. 970/2017; alcune AA.SS.LL. e AA.00. della Campania con varie Deliberazioni successive al 31/12/2018 hanno messo a concorso posti da Dirigenti Amministrativo identici a quello approvato tramite Deliberazione n. 970/17 dall'ASL di Avellino, in particolare, l'A.O. dei Colli (4 posti con deliberazione n. 181 del 27/03/2019), l'A.O. San Giovanni di Dio e Ruggì D'Aragona di Salerno (3 posti con deliberazione n. 829 del 07/11/2018), l'A.O. Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta (2 posti con deliberazione n. 1014 del 03/01/2019), ASL Napoli i Centro (4 posti con deliberazione n. 1128/17 e successiva deliberazione n. 319 del 16/04/2019), nonché l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno (3 posti con deliberazione 335 del 05/03/2019). Accertato che nei citati bandi approvati da quest'ultime Aziende sanitarie ed ospedaliere, non era richiesto nessun requisito o titolo ulteriore rispetto a quelli ordinariamente necessari ed indispensabili per il concorso della Dirigenza Amministrativa, e tale da poter dimostrare che l'Amministrazione avesse voluto ricercare candidati in possesso di un surplus di competenze particolari per specifici settori di attività. Acclarato che i più recenti interventi giurisprudenziali hanno statuito che gli Enti del Servizio Sanitario Nazionale, prima di procedere all'indizione di nuovi concorsi debbono, prioritariamente, procedere allo scorrimento delle proprie graduatone ancorché valide, ovvero, in mancanza, possano attingere da quelle di altre Amministrazioni previo accordata con le stesse. Da ultimo, il TAR Campania con Ordinanza n. 120 del gennaio 2019 ha sospeso, in sede cautelare la Deliberazione del direttore generale dell'A.S.L. Napoli 1 con la quale è stato indetto il concorso pubblico per titoli ed esame, per la copertura, a tempo indeterminato di n. 6 posti di Dirigente Biologo statuendo "che il ricorso appare suffragato dal requisito del fumus boni iuris, essendo, secondo la normativa vigente, l'indizione del concorso pubblico modulo di provvista esclusivamente residuate, utilizzabile solo e condizionatamente alla definizione negativa delle procedure di mobilità e all'inesistenza di graduatorie di altre amministrazioni, afferenti te figure equivalenti da acquisire, in assenza di particolari circostanze di fatto o di ragioni di interesse pubblico prevalente debitamente motivato. Valutato sussistente l'ulteriore elemento del periculum in mora, insito nella prosecuzione detta nuova procedura concorsuale censurata con inibizione dell'utilizzo della graduatoria vigente. Rilevato che l'A.S.L. Napoli 2 Nord nel mese di dicembre 2018 ha stipulato apposita convenzione con l'A.S.L. di Avellino per attingere dalla graduatoria di quest'ultima solo Collaboratori Amministrativi Professionali; l'A.S.L. di Caserta nel mese di marzo 2019 ha stipulato apposita convenzione con l'A.S.L. di Avellino per attingere, dalla graduatoria di quest'ultima, solo Biologi Dirigenti; l'Azienda Ospedaliera Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta ha stipulato apposita convenzione con I'A.S.L. di Avellino, per attingere dalla graduatoria di quest'ultima, solo Collaboratori Amministrativi Professionali; l'A.S.L. Napoli 1, nel mese di Gennaio 2019, ha stipulato apposita convenzione con l'A.S.L. di Avellino per l'utilizzo reciproco di graduatorie concorsuali. Tanto premesso il sottoscritto Consigliere interroga il Presidente della Giunta regionale per sapere se non intenda impartire agli Enti della Regione Campania disposizioni affinché per la copertura dei posti vacanti di Dirigente Amministrativo, come da fabbisogno triennale e in tutti i casi analoghi, provvedano all'immediato utilizzo della graduatoria finale approvata con Deliberazione del Direttore Generale dell'A.S.L. di Avellino relativa al concorso per 2 posti di dirigente in ruolo amministrativo - posizione funzionale. Per concludere, indire tanti concorsi quando ci sono delle graduatorie in essere, causando ulteriori spese, ovviamente, e possibilità di ricorsi o altre cose, quando si può attingere a personale con graduatorie chiuse, secondo me è sempre sbagliato.

MARCHIELLO, Assessore alle Attività Produttive

Grazie, Presidente. In materia di modalità e di selezione del personale, il nostro ordinamento riconosce alla pubblica amministrazione taluni poteri discrezionali che sono stati meglio definiti dalle pronunce dei giudici amministrativi. In particolare, le pronunce del Consiglio di Stato - V e III Sezione, n. 3724 e 3272 del 2015 hanno chiarito che le pubbliche amministrazioni non hanno l'obbligo, ma una mera facoltà di scorrere le graduatorie ancora valide, anche se il loro mancato utilizzo è da motivare adeguatamente mediante il ricorso a canoni di ragionevolezza. Ne discende che coloro che sono utilmente collocati nelle graduatorie valide non potranno invocare la titolarità di un diritto soggettivo pur vantando un interesse legittimo al buon andamento, all'imparzialità e alla ragionevolezza delle decisioni assunte dalla pubblica amministrazione. Dette pronunce concorrono, poi, a delimitare gli ambiti dei poteri discrezionali in capo alla pubblica amministrazione in materia di procedure di selezione del personale attenendosi al consolidato orientamento che ha trovato accoglimento nella pronuncia in adunanza plenaria del Consiglio di Stato n. 14/2011 che ha chiarito che in presenza di graduatorie concorsuali valide e efficaci, l'amministrazione, se stabilisce di provvedere alla copertura dei posti vacanti, deve motivare la determinazione riguardante le modalità di reclutamento del personale anche qualora scelga l'indizione di un nuovo concorso in luogo dello scorrimento delle graduatorie vigenti. Gli enti hanno dunque l'obbligo di fornire, dell'esercizio della propria discrezionalità, un'adeguata motivazione che deve tenere conto del principio di carattere generale per cui il concorso pubblico costituisce la regola e che lo scorrimento delle graduatorie non può essere dilatato all'infinito. La richiamata pronuncia dei giudici di Palazzo Spada ha inoltre sottolineato che lo scorrimento di una graduatoria può prevedersi solo se sussiste omogeneità assoluta tra i posti da coprire con l'uno e con l'altro meccanismo selettivo, ovvero con la più remota e la più recente graduatoria concorsuale, ribadendo che la posizione del candidato collocato in graduatoria è attratta a situazioni di interesse legittimo. Si evince, dalle pronunce dei giudici amministrativi, che le pubbliche amministrazioni non godono di un ampio e generalizzato potere discrezionale, e allorquando esercitano le proprie potestà autoritative indicendo un nuovo bando di concorso, dovranno tenere conto degli istituti che l'ordinamento prevede, primo fra tutti la copertura dei posti che si intendano porre a concorso con il ricorso all'istituto della mobilità e il ricorso allo scorrimento di graduatorie ancora valide, il cui mancato utilizzo per figure equivalenti ai posti a messi a concorso deve essere adeguatamente motivato in termini di circostanze di fatto, di ragioni di interesse pubblico e di ragionevolezza (Consiglio di Stato, V Sezione, sentenza n. 2929 /2016). In merito, infatti, la Corte costituzionale, con sentenza n. 211/2012, in occasione dello scrutinio di legittimità della legge Basilicata n. 17/2011, ha chiarito la costituzionalità della norma regionale allorquando questa, nello stabilire che gli enti del Servizio sanitario regionale provvedono al reclutamento del personale anche utilizzando graduatorie valide di pubblici concorsi approvate da altre amministrazioni del Servizio sanitario regionale, fa salve le limitazioni e le procedure previste dalla normativa vigente, riferendosi in tal modo alle procedure di mobilità previste dalla normativa statale (articolo 30, comma 1, del 165/2001), le quali, dunque, devono ritenersi obbligatorie. Non ultimo, nella predetta sentenza del 2016, per evidenziare che la mobilità costituisce un'ipotesi normale e obbligatoria di reclutamento dei pubblici dipendenti prima di procedere all'utilizzo delle graduatorie degli altri concorsi precedentemente espletati oppure da indirne nuovi. La Direzione Generale per la tutela della salute ha poi precisato di essere più volte intervenuta sugli aspetti sollevati dal presente question time, ribadendo gli orientamenti emersi in sede giurisprudenziale. Devono infatti ricordarsi le circolari commissariali 1550 e 1824 del 2014, la 3523 del 2015, nonché le circolari del 2017 e quelle del sub commissario ad acta n. 2082 e 2198 del 2017 e, da ultimo, la circolare presidenziale 1450 del 2018, tutte riguardanti l'utilizzo delle graduatorie vigenti e comunicate a tutte le aziende sanitarie presenti sul territorio campano. Con le circolari si è ritenuto necessario impartire linee guida cui le aziende sanitarie dovranno attenersi per il corretto completamento del percorso assunzionale, imponendo come preliminare all'espletamento di ogni forma di reclutamento di personale l'attivazione delle procedure di mobilità di cui all'articolo 30, comma 2-bis, del 165 del 2001. Nelle stesse circolari è previsto che, all'esito negativo delle procedure di mobilità, le Amministrazioni, prima di avviare nuovi concorsi, possono utilizzare le graduatorie approvate da altre Amministrazioni, previo accordo tra le stesse, per l'organizzazione di percorsi congiunti di reclutamento di figure professionali comuni, sia nel settore del comparto sia della Dirigenza, sulla base di omogenei criteri di vicinanza territoriale e di discipline.

BORRELLI (Campania Libera - PSI - Davvero Verdi)

Io penso che ci sia una grande assunzione di responsabilità dei vertici ad aumentare i tempi per l'assunzione di personale interno quando non si attinge a graduatorie già realizzate. Ovviamente io verificherò con sempre maggiore attenzione, ma trovo abbastanza inquietante che si preferisce spendere più soldi e allungare i tempi del servizio ai cittadini piuttosto che attingere a graduatorie già realizzate. Mi domando il perché. Tra l'altro, in questo caso tutta la discussione che c'è in atto secondo la quale "non possiamo utilizzare le graduatorie di dieci venti anni fa" non funziona perché questa è una graduatoria recente, per cui appare veramente inspiegabile il motivo per il quale non si scorre una graduatoria che è stata realizzata recentemente. Lo dico, tra virgolette, facendo sempre una riflessione per il territorio in generale. A me non interessa se le graduatorie si fanno a Salerno, Napoli o Benevento, a me interessa che il concorso sia fatto secondo regole e che quel personale è stato selezionato ed è utilizzabile dalla Pubblica Amministrazione. Molto spesso, invece, sembra che si vogliono fare le cose chiuse in casa e questo non porta mai bene alla Pubblica Amministrazione.

LONGOBARDI (De Luca Presidente)

Voglio lasciare agli atti che, dopo un confronto avuto con l'assessore Bonavitacola, considerata anche l'importanza della materia e la necessità di fare degli approfondimenti per arrivare tra quindici giorni in Aula portare delle soluzioni concrete, abbiamo definito di rimandare tra due venerdì, tra quindici giorni, e mettere in calendario le due interrogazioni affinché si possa verificare meglio tramite gli uffici e arrivare qui con una risposta certa e concreta. Voglio di lasciare questa dichiarazione agli atti, richiamiamo tra quindici giorni entrambe le interrogazioni.

PRESIDENTE (Russo)

Comunico che con la nota del 16 maggio 2019 il consigliere Luciano Passariello ha comunicato che, a seguito di improrogabili impegni istituzionali, non potrà essere presente all'odierna seduta di question time, pertanto l'interrogazione a sua firma, Registro Generale n. 330/2 non è discussa.

Comunicazioni del Presidente
Anomalia dati e picchi PM 10 rilevati dalla centralina di Pomigliano d'Arco
PRESIDENTE (Russo)

Interrogazione "Anomalia dati e picchi PM 10 rilevati dalla centralina di Pomigliano d'Arco," Reg. Gen. n. 331/2 a firma della consigliera Maria Muscarà (Movimento 5 Stelle). La parola alla consigliera Muscarà per illustrazione dell'interrogazione.

MUSCARA' (Movimento 5 Stelle)

Torniamo a parlare delle centraline per la qualità dell'aria, e in modo particolare per Pomigliano. Pomigliano, come tutti già sappiamo, si trova in una zona particolarmente infelice, per quello che riguarda la qualità dell'aria. Questo lo percepiamo e lo vediamo con certezza dall'analisi dei bollettini dell'ARPAC, che riguardano lo sforamento del PM10 proprio per Pomigliano. Un esempio su tutti: il 26 aprile, quindi una data molto recente, è stato rilevato un valore di 116 microgrammi/metro cubo, dati ancora più allarmanti se pensiamo che il limite di concentrazione è di 50 microgrammi. In più al 28 aprile i giorni di sforamento per Pomigliano erano già trentasei, ma ben sappiamo che i trentacinque sono il massimo consentito per un anno intero. Inoltre si è rilevato che nelle ore notturne c'è un rapporto PM2,5/PM10 molto condizionato da una forte presenza di particolato fine. Questi sforamenti avvengono in maniera ciclica nei pressi della centralina, quindi non sappiamo se è un malfunzionamento della centralina stessa, però dobbiamo anche rilevare che a pochi chilometri dalla stazione di monitoraggio ci sono gli STIR di Tufino e di Giugliano, che hanno emissioni atmosferiche importanti, specialmente per quello che riguarda il trasporto dei rifiuti all'impianto, in modo particolare per Tufino, dove il benzene era altissimo, con picchi di 35 microgrammi al metro cubo. Dobbiamo anche ricordare - lo abbiamo denunciato anche in Commissione Ambiente e ci sono indagini anche della Procura su questo stabilimento - che a Pomigliano c'è uno stabilimento con attività di produzione di cemento (cementificio e bitumificio). Inoltre questa industria è stata classificata come industria insalubre di prima classe. I cittadini hanno più volte denunciato questa cosa per l'invivibilità della zona, la quantità di polvere che si trova sui balconi e sui davanzali, la difficoltà di respirare e odori nauseabondi che impediscono una decente qualità della vita. Alla luce di queste cose, noi chiediamo se la Giunta e l'Assessore abbiano verificato innanzitutto la correttezza di questi dati, che già di per sé sono allarmanti, e, se i dati sono corretti, se si è studiato quali siano le cause di questi sforamenti e quali sono i provvedimenti che si intende assumere per ricondurre a una normalità, che ahimè in quelle zone non c'è mai stata, la sostenibilità della vita dei cittadini.

BONAVITACOLA, Assessore all'Ambiente

Grazie Presidente. Si tratta di un'interrogazione molto tecnica, quindi necessariamente devo leggere la relazione prodotto dall'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale, con la quale si precisa che la correttezza dei dati medi giornalieri di PM10 rilevati dalla strumentazione installata presso la centralina della rete regionale di monitoraggio della qualità dell'aria di Pomigliano d'Arco è dimostrata dall'analisi statistica condotta sulle serie di dati del 2016, 2017, 2018 e 2019. In particolare è stata verificata la correlazione dei valori medi giornalieri di concentrazione di PM10 rilevati dalla centralina limitrofa di Acerra scuola "Caporale". Gli studi condotti hanno mostrato un'elevata correlazione delle serie storiche di dati con indici di correlazione mediamente pari a 0,8, come mostrato nei grafici trasmessi dall'ARPAC, che si mettono a disposizione della Consigliera interrogante, e che sono in atti. La correlazione è confermata anche per l'anno 2019 a seguito della sostituzione dell'analizzatore marca OPSIS, modello SM200, a scansione giornaliera, con l'analizzatore marca Fai, modello SVM2AL, a scansione oraria. Infatti gli indici di correlazione risultanti sono comparabili con quelli determinati per gli anni precedenti. Come si evince dagli ulteriori grafici, anche questi messi a disposizione dell'interrogante. Dall'esame dei dati sopra illustrati può evincersi che il funzionamento della strumentazione di misura, ubicato a Pomigliano D'Arco e il fenomeno di inquinamento da polvere sottili, sono correlati in un contesto di area vasta. Inoltre, l'Arpac ha comunicato che la rete di monitoraggio della qualità dell'area è controllata quotidianamente da personale qualificato che svolge costanti verifiche sui dati acquisiti e sulla strumentazione, in linea con le prescrizioni tecniche vigenti. Pertanto ha rappresentato che non è prevista la sostituzione della strumentazione dal momento che dalle verifiche effettuate non emergono malfunzionamenti. Con riferito a quanto esposto dalla consigliera Muscarà, in ordine ai rilevamenti effettuati nei giorni 25 e 26 aprile, si specifica che nelle predette date il territorio regionale e anche buona parte del territorio nazionale, è stato investito da un notevole afflusso di polveri sahariane, così come analizzato dal report, evento sahariano del 23 e 26 aprile, pubblicato sul sito del centro meteorologico e climatologico cemecarpacampania.it. Per quanto riguarda le cause dell'inquinamento da PM10, l'aggiornamento dell'inventario effettuato nell'ambito del progetto Area Sana, promosso dal CNR e finanziato dalla Regione Campania, ha evidenziato che per il Comune di Pomigliano D'Arco, oltre il 60 per cento delle emissioni è dovuto alle biomasse. Un quadro approfondito sulle cause che producono elevato inquinamento da polveri sottili nel territorio di Pomigliano D'Arco e nei Comuni circostanti, corredato anche da risultati di speciazione del particolato, è riportato nella relazione sulle campagne di monitoraggio delle polveri sottili del territorio nolano acerrano e sull'andamento meteorologico, anche questo pubblicato sul sito istituzionale dell'Arpac al link www.arpacampanoa.it. Da ultimo si rappresenta che la direzione generale per il ciclo integrato delle acque dei rifiuti, valutazione e autorizzazioni ambientali, per quanto attiene alle attività di propria competenza, ha assicurato che avvierà immediatamente i dovuti controlli sulle emissioni di tutti gli impianti titolari di autorizzazioni ambientali presenti nella zona monitorata dalla centrale di Pomigliano D'Arco, questo per avere anche una comparazione con le emissioni originate da impianti di trattamento rifiuti o altri impianti che comunque hanno interferenze con il contesto ambientale. Il quadro descritto dall'Arpac e dalla direzione è questo. Vi sono in atti, poi li consegniamo alla Consigliera, degli allegati che riguardano quei profili di correlazione su area vasta di cui parlavo nella risposta. È evidente che il tema delle emissioni in atmosfera in alcuni punti della nostra Regione, questo certamente ne è uno dei principali, meritano un monitoraggio costante e una verifica puntuale al fine di apprestare delle idonee misure di contenimento e le risultanze di questa campagna di monitoraggio nei pressi degli impianti sicuramente saranno una base per la nostra futura azione. Grazie.

MUSCARA' (Movimento 5 Stelle)

Grazie all'Assessore per la risposta che però non soddisfa la mia richiesta. Dalla lettura degli atti dell'Arpac avremmo potuto avere le notizie che lei ci ha letto e che sono sicuramente estremamente tecniche, ma il problema esiste, ossia c'è una centralina che abbiamo visto, funziona benissimo, c'è una correlazione anche con gli anni precedenti, che c'è una situazione del territorio sia per la sua posizione sia perché intorno ci sono una serie di industrie, che è particolarmente gravosa. Alla luce di questi fatti, quindi abbiamo un territorio che è sfavorito dal punto di vista della sua orografia, abbiamo una serie di impianti che impattano, abbiamo delle biomasse, perché poi la polvere sahariana sicuramente, ma sono stati pochi giorni, qui abbiamo sforamento anche negli anni precedenti che superano i 100 giorni di sforamento l'anno. Quello che chiedevo è: quale azione la Regione Campania, alla luce di questa prova provata e di questa certezza, cioè una situazione assolutamente insalubre per i cittadini denunciata in questo momento da me, ma già denunciata dalle Associazioni di Pomigliano in Commissione Ambiente quando hanno denunciato l'invivibilità del quartiere, della cittadina, a causa proprio di queste difficoltà. Quindi spero, a dire la verità, che alla luce di questi documenti che l'ARPAC ci ha dato, che io già conoscevo e che confortano lei sulla bontà del funzionamento di questa centralina, si prendano necessariamente dei provvedimenti. Se sono le biomasse, bisogna verificare le biomasse; se sono i camion che portano i rifiuti, bisogna operare dei correttivi. Certo, così non è possibile continuare, quindi spero vivamente che questa sollecitazione sia di impulso. Grazie.

Piano di ammodernamento del parco autobus regionale
PRESIDENTE (Russo)

Passiamo all'interrogazione Registro Generale n. 332/2 avente ad oggetto: "Piano di ammodernamento del parco autobus regionale", a firma della consigliera Maria Muscarà. Prego, Consigliera.

MUSCARA' (Movimento 5 Stelle)

Grazie. Ritorniamo nuovamente alla qualità dell'aria. Ahimè, l'abbiamo affrontata un attimo fa con l'inquinamento legato alla zona di Pomigliano e al buon funzionamento della centralina. Adesso parliamo invece di trasporto. La Regione Campania ha avviato un piano di ammodernamento del materiale rotabile attraverso ACaMIR. Il decreto legislativo n. 257 dispone che nelle province ad alto livello di inquinamento per il particolato PM10 (tra cui c'è la Campania, è notevolmente presente la Campania), in caso di rinnovo del parco mezzi, almeno il 25 per cento dei mezzi acquistati su base triennale sia destinato a veicoli elettrici, veicoli a funzionamento ibrido bimodale o multimodale, entrambi con ricarica esterna, nonché ad ibridi, entro e non oltre le gare bandite entro il 30 giugno 2018. Nella proposta del nostro Governo presentata nel dicembre 2018 si è inteso promuovere una progressiva riduzione degli autoveicoli con motori diesel e benzina al fine contenere le emissioni inquinanti per conseguire gli accordi - che sembrano sempre più lontani - di Parigi sui cambiamenti climatici, di aumentare, quindi, le percentuali di obbligo di acquisto di veicoli con combustibili alternativi. Le gare indette da ACAMIR per conto della Regione Campania hanno previsto l'acquisto di autobus a Gasolio, seppure di categoria Euro 6, per centri urbani e isole (persino i piccoli bus per le isole, dove possono entrare, nelle stradine piccole, soltanto pullman piccoli, saranno diesel). Considerato che la vita media di un autobus è di circa 15 anni, gli autobus acquistati ci terranno compagnia sicuramente fino al 2030. Le province campane sono indicate da una recente direttiva europea come quelle più inquinate. La Regione Campania, nel 2019 - il 19 febbraio, quindi poco tempo fa - annunciava con il comunicato n. 43 che "nel corso del 2019 saranno bandite procedure di gara per l'acquisto di 260 autobus, per 80 milioni di euro; per la fine del 2020 il parco autobus del trasporto pubblico sarà stato rinnovato da circa 800 nuovi mezzi, a fronte di un finanziamento totale di 200 milioni di euro". Visto che la Commissione europea, in riferimento proprio ai continui superamenti del particolato PM10 e del biossido di azoto nel territorio italiano e della Campania, ha avviato due procedure di infrazione nei riguardi dell'Italia - per cui tra un po' cominceremo a pagare nuove multe che riguardano questi sforamenti - la Regione si impegnava a prevedere un piano per la qualità dell'aria con l'elaborazione di un modello di regolamentazione omogenea per l'accesso alle zone ZTL, la tariffazione della sosta, la limitazione temporanea della circolazione di veicoli non alimentati a carburanti alternativi. Il Ministero, tra l'altro, si impegna anche a promuovere tutte iniziative, anche di carattere legislativo, per accelerare la progressiva diffusione di veicoli a basso impatto ambientale; nella stessa delibera si indica tra le fonti emissive, quelle critiche, responsabili dei superamenti, il traffico veicolare, il riscaldamento e le biomasse; ahimè, le scelte della Regione Campania non sono quelle che sembrano congrue a queste direttive, quindi chiediamo quali siano le motivazioni che hanno indotto la Regione Campania all'acquisto di sugli autobus a gasolio, che, per quanto di ultima generazione, non sono confacenti all'obiettivo di progressiva sostituzione dei veicoli diesel con veicoli a immissione elettrico, idrogeno combustibili alternativi come quello del metano e nonostante ci siano questi sforamenti continui che conosciamo e la procedura d'infrazione che ricadrà sulle nostre tasche di qui a poco; in quale misura le nuove gare prevedranno l'acquisto di autobus ad alimentazione non convenzionale, quella metano e ibrida che abbiamo già detto prima, e quali siano le misure realizzate per l'attuazione del Piano per le infrastrutture di ricarica elettrica.

MARCHIELLO, Assessore alle Attività Produttive

In via preliminare giova rappresentare che l'ammodernamento del parco rotabile destinato ai servizi di trasporto pubblico locale e regionale rientra in una più ampia strategia di efficientamento del settore. Sul piano del parco veicolare da destinare ai servizi minimi di trasporto pubblico la Regione Campania ha attivato con deliberazione 386 del 2015 e successive delibere di aggiornamento 255 del 2016, 151 del 2017, 267 e 713 del 2018, un programma di investimento dinamico rimesso alla responsabilità di attuazione dell'Acamir alla quale è stato demandato anche il compito di definire, sulla base dei fabbisogni delle aziende esercenti i servizi minimi di trasporto pubblico su tutto il territorio regionale, la tipologia di autobus maggiormente aderente alle esigenze da soddisfare, tenendo conto, oltre che degli obiettivi di efficientamento del parco, anche delle concrete esigenze di miglioramento della qualità ambientale per una mobilità sempre più sostenibile. Il programma di investimento per l'acquisto di materiale rotabile da destinare al trasporto pubblico locale e regionale ha un'accezione dinamica, nel senso che è possibile di aggiornamenti continui che consentono di impiegare al meglio le opportunità di finanziamento che, di volta in volta, si presentano, coniugandole con le esigenze di innovazione e sostenibilità ambientale. A tale scopo con la delibera 713 del 6 novembre 2018 "Rinnovo del parco mezzi adibiti al trasporto pubblico locale con tecnologie innovative, programmazione delle risorse della delibera CIPE n. 98 del 2017" è stato approvato l'aggiornamento al Piano di investimenti, prevedendo, tra le tipologie di autobus da acquistare, i mezzi alimentati a metano e i cosiddetti ibridi, come da documentazione che si rimette a disposizione della Consigliera interrogante. Nel Piano regionale di investimenti relativo al materiale rotabile su gomma non sono previsti esclusivamente autobus a gasolio, ma sono inclusi tre lotti dedicati a veicoli ad alimentazione alternativa nel pieno rispetto della normativa vigente in materia di rinnovo dei parchi autobus. Lotto 1, urbano e suburbano, lunghezza da undici metri a 12,4, sono a metano e per un costo di 11 milioni 700 mila euro; Lotto 2, di lunghezza inferiore, sempre a metano e per un costo di 10 milioni 947 mila euro; Lotto 3, di lunghezza pari a 11,5 metri, ibrido, per un costo di 8 milioni 153 mila euro. Deve evidenziarsi che il decreto legislativo 16 dicembre 2016, n. 257, all'articolo 18, comma 10, impone il vincolo del ricorso a veicoli meno impattanti dal punto di vista ambientale, ma nel caso di rinnovo dei parchi utilizzati per il trasporto pubblico locale tale vincolo è riferito sui servizi urbani. In sostanza, la normativa impone il vincolo di acquisto di veicoli a gas naturale compresso, a gas naturale liquefatto, veicoli elettrici e ibridi nella percentuale del 25 per cento solo per gli autobus adibiti a servizi urbani. Dalla ricostruzione operata nella tabella già posta a disposizione della Consigliera, si evince agevolmente che tale percentuale è pienamente rispettata. L'incidenza, in termini di valore economico degli investimenti nuovi bus ad alimentazione alternativa metano e ibridi, sul totale dei nuovi autobus previsti del tipo urbano e suburbano, è di circa il 40 per cento. Appare utile evidenziare che, dei tre lotti dedicati a veicoli ad alimentazione alternativa, due sono già stati ordinati, e comprendono trentacinque autobus modello City mood di 12 metri, di cui numero quindici a due porte e numero venti a tre porte, fornitura aggiudicataria Industria Italiana Autobus, arrivo previsto tra ottobre e novembre 2019, e sedici autobus Urbanway di 12 metri, ibrido, di cui dieci a tre porte e sei a due porte, fornitore aggiudicatario Iveco, arrivo previsto ottobre 2019. Quanto alle misure relative all'attuazione del Piano per le Infrastrutture di Ricarica Elettrica (PNIRE), la Regione ha provveduto alla redazione, con il supporto di ACaMIR, di un articolato progetto generale di intervento secondo gli indirizzi del piano nazionale con le seguenti caratteristiche: fare proprie le strategie e le politiche regionali in materia di ambiente e tenere conto nella pianificazione generale della più complessiva strategia regionale in materia di mobilità e trasporto, prevedere, in coerenza con quanto stabilito dall'articolo 10 del PNIRE, un riparto delle risorse suddivise al 60 per cento tra le aree metropolitane e il 40 per cento delle risorse per le aree non metropolitane, prevedere altresì un riparto programmatico rispetto agli ambienti di intervento strutturato per tipologia di area, percentuale di installazione, e quota di finanziamento pubblico per un totale di circa 4 milioni 400 mila euro. In questo caso abbiamo aree pubbliche per un 50 per cento di installazione, per 2 milioni 195 mila euro come quota di finanziamento, aree di distribuzione carburante per un 20 per cento di installazione, per 878 mila euro di quota, aree private accessibili al pubblico per un 15 per cento, per 658 mila euro, e aree private di carica domestica, per un altro 15 per cento, per altri 658 mila euro, per un totale di 4 milioni 390 mila euro, a fronte dei 4,4 milioni programmati. Il progetto generale di intervento per l'attuazione del PNIRE è stato approvato con delibera n. 258 del 7 giugno 2016. La delibera ha tra l'altro preso atto delle somme assegnate alla Regione dal decreto ministeriale del 22 dicembre 2015 e ha programmato interventi successivamente inseriti nel Piano della mobilità, messi a cofinanziamento regionale e a valere sulle risorse del PORFESR 2014/2020, per circa 5,5 milioni di euro. In sede di Conferenza Unificata in data 9 marzo 2017, è stata sancita l'intesa sullo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, che approva l'accordo di programma con le regioni e gli Enti locali per la realizzazione di reti di ricarica dei veicoli elettrici. Infine, a seguito della delibera del CIPE che ha approvato l'accordo di programma pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 20 marzo 2018, ciascuna Regione sottoscrive con il MIT una convenzione specifica sulla base del proprio piano. Da ultimo, con nota del 13 dicembre 2018, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha comunicato le condizioni per la sottoscrizione delle convenzioni con le singole regioni, sulle quali attualmente è in corso un confronto con lo stesso Ministero, attivato in sede di coordinamento tecnico della Commissione Infrastrutture, Mobilità e Governo del territorio e della Conferenza delle regioni e province autonome.

MUSCARA' (Movimento 5 Stelle)

Grazie della risposta che mi ha dato. Naturalmente gliela richiederò, perché ci sono dei dati che voglio controllare. Per quello che riguarda le infrastrutture di ricarica elettrica, di cui lei mi ha parlato per ultimo, parliamo di un piano che doveva già partire a giugno 2016. Sento che ancora è un piano, però quello che volevo verificare è dove verranno messe, se siamo ancora sul piano del farò o se già c'è qualche cosa di pronto sul territorio, in modo particolare magari per il servizio privato, che già si è ammodernato rispetto a quello pubblico. Guarderò la documentazione, ma quello che continuo a non capire è per quale motivo sia stata fatta una gara per i diesel. Perché compriamo dei diesel? Sono fondi di magazzino? I pullman e i bus durano dieci, quindici o vent'anni, quindi abbiamo investito in un mezzo che di qui a pochi anni sarà assolutamente fuorilegge. Per le condizioni nelle quali la Campania si trova, per una grossissima difficoltà di spostamento e per una qualità dell'aria legata, almeno da quello che leggiamo, in modo particolare al trasporto, bisognava fare meglio e prima. Comunque le considerazioni le faremo alla lettura degli atti, per quanto continuiamo a trovare inaudito che la Regione Campania compri bus diesel. Ricordo che altrove con i fondi europei si sono finanziati bus a idrogeno, mentre noi qui compravamo dalla Polonia quelli usati. Grazie.

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