Question Time del 07 dicembre 2018

Indice:
1 - Comunicazione del Presidente
2 - Ecoballe depositate in sito Beton Cave Srl in Nocera Inferiore. Smaltimento
3 - Intervento di rimozione e smaltimento rifiuti area via vicinale Siepe Nuova, Frattamaggiore (NA)
4 - Riorganizzazione ambiti distrettuali - servizio idrico integrato
5 - Vertenza lavoratori Consorzio di Bacino Salerno 2
6 - Programmi di intervento sulla viabilità regionale finanziati con le risorse FSC 2014/2020 di cui alla delibera Cipe 54 - 2016
7 - Redazione testi unici
8 - Trattamento e cura dell'atrofia muscolare spinale (SMA) in Campania
9 - Assicurazione della continuità delle terapie per i bambini affetti da disturbo dello spettro autistico
10 - Ospedale del Mare: Calendario operatorio dicembre 2018 e mancata attivazione ambulatorio PICC
11 - Attribuzione ed erogazione delle risorse previste nel PSR Programma 2014/2020
Comunicazione del Presidente
PRESIDENTE (D'Amelio)

Dichiaro aperta la Seduta di Question Time

Ecoballe depositate in sito Beton Cave Srl in Nocera Inferiore. Smaltimento
PRESIDENTE (D'Amelio)

Interrogazione: "Ecoballe depositate in sito Beton Cave Srl In Nocera Inferiore. Smaltimento" Reg. Gen. 207/2, a firma del consigliere Alberigo Gambino (Fratelli d'Italia), già distribuita in Aula.Concedo la parola al consigliere Gambino

GAMBINO (Fratelli d'Italia)

Grazie signor Presidente. È da un po' di tempo che avevo protocollato quest'interrogazione. Con interrogazione a risposta scritta Reg. Gen. n. 96 dell'08 gennaio 2016 sottoponevo, all'Assessore all'Ambiente ed ai competenti Uffici Regionali, la problematica riferita alle Ecoballe stoccate nel sito di Nocera Inferiore di proprietà della società Beton Cave Srl evidenziando che esse risultavano ancora giacenti e non erano state considerate nel Piano Regionale di smaltimento di cui al Decreto Dirigenziale Dipartimento Risorse Umane e Finanziarie n. 115 del 24 dicembre 2015. All'interrogazione non veniva data alcuna risposta, in sede consiliare - però - e nel corso della discussione sulla modifica al piano stralcio operativo, l'Assessore Regionale all'Ambiente assicurava che le ecoballe in argomento sarebbero state considerate smaltite nel corso della procedura successiva che si sarebbe poi approvata dalla modifica al Piano stralcio operativo in prossima elaborazione. La Giunta Regionale della Campania, Struttura di Missione per lo smaltimento dei RSB, con nota prot. 0306615 deI 28 aprile 2017, a firma Avv. Giancarlo Avolio, Dirigente Unità Operativa Dirigenziale Area Amministrativa, comunicava che con DGRC n. 5 del 10 gennaio 2017 era stato aggiornato il Piano stralcio operativo per la rimozione e lo smaltimento delle ecoballe e che in esso "erano/sarebbero considerate" anche lo smaltimento delle 407 ecoballe (per complessive 541 tonnellate) nel sito della Beton Cave Sri in Nocera Inferiore, fattispecie di cui "la struttura di missione era a conoscenza". La nota prima ricordata concludeva comunicando che "come previsto dal piano stralcio Operativo si provvederà alla rimozione e sarà pertanto cura della scrivente struttura provvedere ad informare circa le modalità ed i tempi previsti". Atteso che il DGRC n. 5 del 10 gennaio 2017, con la quale è stato aggiornato il piano stralcio operativo, non prevedeva, né prevede, alcun intervento di rimozione e smaltimento riferito alle ecoballe in argomento considerato che l'aggiornato piano stralcio operativo (portato da 785 mila tonnellate a 961 mila 934 tonnellate) prevede la rimozione e lo smaltimento delle seguenti ecoballe. Ci sono una serie di siti dove sono state previste ecoballe aggiuntive da smaltire, ma non risulta in alcun modo Nocera Inferiore, il sito Beton Cave Srl. Ad oggi, infatti, nessun intervento di rimozione è stato effettuato, né alcuna comunicazione è stata più fornita alla società Beton Cave SrI e tanto nonostante i continui solleciti della stessa: a) le 407 ecoballe giacciono ancora nel sito con rilevanti danni di natura ambientale, e nulla è dato sapere sullo stato della procedura di rimozione e lo smaltimento di tale ecoballe, né se detta rimozione è stata prevista in altri e diversi atti della Struttura di Missione. Tanto premesso si interroga la Giunta Regionale della Campania, e per essa l'Assessore Regionale all'Ambiente, per sapere: b) le ragioni che hanno indotto a non inoltrare alla società Beton Cave Srl l'errata comunicazione prot. n. 0306615 del 28.04.2017; c) se, ed in quale atto codificato, le ecoballe in argomento sono state inserite in piani operativi di rimozione e smaltimento e, se positivo, qual è lo stato attuale delle procedure operative; d) quali provvedimenti urgenti intende assumere per rimuovere e smaltire le n. 407 ecoballe di cui trattasi e di cui abbiamo poc'anzi parlato. Grazie.

BONAVITACOLA, Assessore all'Ambiente

Grazie, Presidente. L'interrogante solleva il problema della mancata programmazione della rimozione di 457 tonnellate di ecoballe nel comune di Nocera Inferiore e precisamente presso un'area di proprietà della società Beton Cave. Occorre inquadrare questo tema nel programma più generale che riguarda i quantitativi di ecoballe giacenti sull'intero territorio della regione Campania perché parliamo di una programmazione regionale. Ora, l'intero quantitativo è di 5 milioni 600 mila tonnellate, quindi parliamo di 457 a fronte di 5 milioni 600 mila. Ma anche le 457 meritano attenzione, non è che il numero piccolo non esiste; è un numero piccolo, ma va comunque considerato. Ora, nella prima fase, almeno limitatamente alla filiera del trasporto fuori regione... perché sapete che questa a sua volte è una filiera minimale, dimensionalmente, rispetto all'intero programma, perché il grosso è previsto attraverso impianti di trattamento in Campania su cui non torno (l'impianto di Caivano per il combustibile solido secondario per 2 milioni 400 mila tonnellate e l'impianto di Giugliano per il recupero di materia per 1 milione 200 mila tonnellate). La prima filiera - quella con la quale siamo partiti prima perché non era necessario fare gli impianti - ha previsto due fasi per circa complessivi 850 mila tonnellate, due fasi perché si è deciso di seguire due criteri: il primo, di alleggerire il carico nei territori più densamente interessati al fenomeno, che sono in primo luogo di comuni di Giugliano e Villa Literno (ricordo che solo questi due comuni ne hanno insieme più di 4 milioni); poi si è seguito un altro criterio: essendo il trasporto fuori regione un trasporto appaltato ad imprese che dovevano allestire singoli cantieri, si è individuata una soglia minima di 5 mila tonnellate laddove i siti dovessero essere discontinui. Ci sono dei siti nei quali 100 mila tonnellate stanno nello stesso posto e ci sono dei siti nei quali 100 mila tonnellate sono la sommatoria di più siti. Allora si è valutato in quella fase di non fare accorpamenti di eccessive polverizzazioni per evitare diseconomie di scala e gestioni in quella fase non compatibili con l'importo a base d'asta. Queste sono le ragioni, non ce ne sono altre. Naturalmente adesso, e devo dire anche su impulso nell'interrogante, abbiamo previsto un aggiornamento del programma di gestione di tutto il tema dell'ecoballe, confermando le due filiere impiantistiche per le quali non abbiamo motivo di fare alcun ripensamento, ma prevedendo un'ulteriore fase di smaltimento, anche con interventi fuori regione, dei siti che non sono stati considerati. Vi sono tante priorità che riguardano il territorio regionale, all'interno di questo - ho già discusso con la struttura di missione - trattandosi di un'entità abbastanza modesta, sicuramente sarà inserita anche la Beton Cave di Nocera Inferiore, o attraverso estensione agli affidamenti già in essere in base alle previsioni di gara che poi sono state trasfuse all'interno dei contratti di appalto o attraverso una procedura ad hoc. Quindi le ragioni per cui il tema non è stato risolto prima sono quelle che ho detto, però voglio confermare che è all'esame, ma a livello di giorni, l'aggiornamento del piano che prevede l'inserimento di questo sito tra quelli di priorità di smaltimento.

GAMBINO (Fratelli d'Italia)

Presidente, Vice Presidente, io non entro in merito alla questione del modo in cui è stata gestita e si sta gestendo la problematica dello smaltimento dell'ecoballe in Regione Campania perché è un fallimento totale di quest'Amministrazione su un tema così delicato e importante rispetto al quale, come lei stesso ha evidenziato, ci sono ancora 5 milioni 600 mila eco balle da smaltire. Il Governatore De luca qualche mese fa nel mese di febbraio scorso disse che si sarebbero dovute smaltire tutte le ecoballe, ma questo fa parte del folcrore dei proclami del Governatore De Luca ai quali siamo sottoposti quotidianamente e settimanalmente. Prendo atto che anche la struttura dirigenziale della Regione Campania a suo tempo aveva iscritto delle cose inesatte perché, diversamente da quanto lei in questo momento ci sta dicendo con onestà intellettuale, sta dicendo che sarà sia cura procedere a una riorganizzazione dello smaltimento dell'ecoballe, anche dei siti più piccoli, anche se qui parliamo di 541 tonnellate di rifiuti che si trovano in un sito a Nocera Inferiore e non penso che sia poco. Sono state scritte delle cose purtroppo ancora inesatte. Noi, ovviamente, per quanto mi riguarda e per quanto concerne l'attività che mi compete, saremo attenti affinché nei prossimi giorni, come lei ha poc'anzi evidenziato, si potrà finalmente iniziare a tracciare una linea che sia propositiva per risolvere complessivamente il problema dell'ecoballe nella nostra Regione perché è un problema annoso e del quale noi, purtroppo, avevamo tristemente preannunciato che non fosse una cosa semplice e purtroppo avevamo ragione, così come tristemente, ahinoi (questo sarà oggetto di un prossimo intervento), avevamo preannunciato in Consiglio Regionale che anche il sistema del riordino del ciclo dei rifiuti nella nostra Regione sarebbe stato un fallimento. La situazione sembra drammatica, mi auguro che lei e la Giunta Regionale possa porre rimedi nel più breve tempo possibile ed evitare che i rifiuti in Campania possano di nuovo tornare a giacere per le strade dei nostri territori come accadeva un tempo ed eravamo famosi come la Regione della monnezza.

Intervento di rimozione e smaltimento rifiuti area via vicinale Siepe Nuova, Frattamaggiore (NA)
PRESIDENTE (D'Amelio)

 

PRESIDENTE (D'Amelio)

Interrogazione "Intervento di rimozione e smaltimento rifiuti area via vicinale Siepe Nuova, Frattamaggiore (NA)", Reg. Gen. n. 252/2, a firma del consigliere Tommaso Malerba (Movimento 5 Stelle). Concedo la parola al consigliere Malerba per l'illustrazione dell'interrogazione.

MALERBA (Movimento 5 Stelle)

Buongiorno Presidente. Buongiorno, Assessore, grazie di essere venuto qui questa mattina. Abbiamo interloquito prima di questa discussione, è anche corretto che sia. Questa storia è un po' lunga. Sono stato giorni fa con delle persone e le posso confermare, pur leggendo alcuni verbali dell'ARPAC, che si era già provveduto in passato. Questa strada è sotto il cavalcavia dell'asse mediano. Pur comprendendo l'inciviltà diffusa di alcuni nostri concittadini, che spesso credono che le aree pubbliche o di pertinenza siano un luogo di sversatoio, ma, di fatto, la comunità frattese da diversi anni è in una situazione decisamente abbastanza indecorosa perché quest'area (mi hanno confermato anche con delle foto ed è un'area nostra, c'è un cartello affisso che dice che è di proprietà regionale) è ancora oggetto di sversamento di rifiuti di vario genere. Nelle more delle nostre competenze la questione di oggi è cercare di provvedere quanto prima, non solo dare un segnale che siamo presenti come istituzione perché la materia dei rifiuti è annosa e complicata, ma dare risposte alle persone che vivono nei paraggi e che da diversi anni vivono in questa situazione di una discarica a cielo aperto. Attendo una sua risposta per poi ulteriormente articolare in merito alla questione che le ho sottoposto, però chiaramente ci sono stati anche aggiornamenti che dopo discuteremo in questo confronto di merito al solo fine di risolvere questa questione, che è diventata di fatto insostenibile. Peraltro questa città oggi è anche un po' in crisi. Grazie.

BONAVITACOLA, Assessore All'ambiente

Indubbiamente questo è uno dei tanti episodi di rifiuti abbandonati lungo gli assi viari. L'ufficio ha relazionato sull'interrogazione evidenziando che in una prima fase l'attività di rimozione sarebbe stata effettuata a iniziativa del Comune di Frattamaggiore, tuttavia deduco, dall'interrogazione e dalle valutazioni di approfondimento ulteriore in esito alla relazione dell'ufficio, che probabilmente siamo di fronte non a un episodio singolo, e storicamente determinato, ma al ripetersi di episodi di abbandono presso lo stesso sito, per cui una rimozione avvenuta in un'epoca precedente non risolve il problema, perché si ripropone in epoca successiva. Devo dire che noi dobbiamo dare impulso a un'azione abbastanza sistematica di segnalazione di caratterizzazione in sito e di rimozione e smaltimento dei rifiuti abbandonati. Abbiamo avviato un programma importante, oltre quello dei presidi nei territori interessati da questo fenomeno, il cosiddetto perimetro dei comuni della Terra dei fuochi, e nei prossimi mesi sarà operativo un servizio di manutenzione e monitoraggio costante di una parte consistente della rete viaria extraurbana della regione, ivi compresa l'area interessata. Si farà sul modello tradizionale della manutenzione delle strade dell'ANAS, ovviamente in appalto a terzi. Non sono previste assunzioni o interventi a carico delle società regionali. Si tratta di un programma di manutenzioni a cui ha lavorato l'Agenzia regionale per la mobilità, le infrastrutture e le reti, e questo sarà forse il passo in avanti decisivo, perché su 4 mila chilometri di rete viaria regionale avremo un servizio di monitoraggio e anche di manutenzione. Faccio un esempio: sarà previsto l'utilizzo di sostanze che determinano una caratteristica ignifuga del rifiuto abbandonato, un po' quello che si usa per spegnere gli incendi. In questo caso ci sono delle sostanze chimiche utilizzabili in maniera anche banale che consentono almeno di rendere quel cumulo non combustibile in attesa della caratterizzazione e della rimozione. Credo che sarà questo in generale il passo in avanti importante. Sulla questione specifica credo che sia necessario disporre un sopralluogo congiunto insieme al Comune e all'ARPAC per capire di che parliamo. Parliamo del permanere dei rifiuti che furono oggetto della vecchia caratterizzazione o parliamo di rifiuti che nel frattempo sono stati ulteriormente abbandonati? Su questo prevedere almeno un intervento ad hoc. Quello che facevo prima era un inquadramento dell'informativa di carattere generale, ma ciò non esclude che si debba attrezzare un sopralluogo puntuale e anche delle misure puntuali per risolvere questo problema.

MALERBA (Movimento 5 Stelle)

La ringrazio. Pur comprendendo che siamo persone delle istituzioni, posso comprendere il vostro agire, però lei può capire che l'insoddisfazione non può provenire solo da me, ma semplicemente essere costruttivo ed esortarla quantomeno a dare risposte all'insoddisfazione e anche al grado di esaurimento di quelle persone. Sarà mia cura andarci anche oggi, perché sostengono varie tesi: alcuni dicono che è stata pulita in parte, e altri dicono in parte no. Quello che chiedo a questa Amministrazione, e a lei in particolare, è di provvedere con una certa urgenza, anche per testimoniare la vicinanza delle istituzioni, perché si facciano carico, pur conservando una responsabilità, che è diffusa in alcune persone, che conservano un grado di inciviltà che è insostenibile, però chiederemo ai cittadini del posto anche di darci una mano, se diamo una concreta dimostrazione che andiamo sul posto a breve e ripuliamo, che ci sia un mutuo controllo da parte di tutti a difesa di queste aree perché a quella gente veramente devo dare una risposta definitiva. La ringrazio se possiamo fare a breve un sopralluogo e vedere i fatti come stanno. Far capire che le istituzioni sono presenti perché solo con il buon esempio e con il controllo possiamo in qualche modo mettere fine a questo annoso problema che sono i rifiuti abbandonati. Grazie.

Riorganizzazione ambiti distrettuali - servizio idrico integrato
PRESIDENTE (D'Amelio)

Interrogazione: "Riorganizzazione ambiti distrettuali - Servizio idrico integrato" Reg. Gen. 257/2, a firma del consigliere Vincenzo Viglione (Movimento 5 Stelle), già distribuita in Aula. Concedo la parola al consigliere Viglione per l'illustrazione dell'interrogazione.

VIGLIONE (Movimento 5 Stelle)

Grazie Presidente. Buongiorno agli Assessori e ai colleghi in Aula. Le notizie che ci arrivano dai giorni recenti, da Capua, in merito a quelle che sono state le vicende che hanno visto gli sversamenti di liquami all'interno del Fiume Volturno e il sequestro degli impianti di sollevamento che dovevano in qualche modo veicolare questi liquami verso l'impianto di depurazione del vicino Comune di Marcianise sono a dir poco allarmanti soprattutto perché parliamo di uno sversamento in uno dei principali corsi d'acqua della Campania e dal momento che è anche un elemento su cui stiamo lavorando, anche sul panorama legislativo, cioè la tutela dei bacini idrici e tutto questo che è il patrimonio della nostra Regione, chiaramente è preoccupante soprattutto perché si è aperta anche una serie di indagini di carattere giudiziario sulle quali non siamo noi a decidere. Tuttavia, visto e considerato che fondamentalmente parliamo di un sistema di gestione del ciclo delle acque, quindi sistema di smaltimento dei liquami fognari, gestione degli impianti idrici, questo ci fa pensare ad una mancata concretizzazione di quelli che erano i principi contenuti nella legge 15 del 2015 regionale che abbiamo approvato qui, in Consiglio regionale, quindi parliamo di una legge di tre anni fa. Alla luce di questi fatti, quello che vorremmo avere come chiarimenti da parte della Giunta è: dal momento che sul sito dell'Ente idrico campano non ci risulta, nonostante l'articolo 14 della legge prevede una serie di comunicazioni, al di là degli obblighi di trasparenza, ma noi dovremmo avere contezza di quelle che sono le attività che si sono svolte nel corso di questi tre anni, parlo della costituzione dei Consigli di distretto, di quelli che dovevano essere i piani d'ambito per la gestione del ciclo all'interno di ciascun ambito. Dal momento che Capua, che è il Comune interessato da questo fenomeno, è ricompreso nell'ambito Terra di Lavoro, in relazione alla sezione del sito che parla del distretto Terra di Lavoro non c'è nessun documento dal quale è possibile avere contezza di quelle che sono le attività svolte in questi tre anni. E non è il solo, probabilmente Terra di Lavoro è quello che sta messo peggio dal punto di vista delle informazioni, gli altri distretti hanno comunque carenza di informazioni che non ci permettono di capire quali sono stati i passi effettuati in questi anni. Sappiamo che entro 6 mesi ci doveva essere il passaggio di consegna da quella che era la spassata gestione a quella che doveva essere la nuova, organizzata attraverso i nuovi enti d'ambito, i direttori generali e quant'altro. Chiaramente non sappiamo questo passaggio se e come si è concretizzato, non sappiamo chi sono i responsabili che dovevano tenere sotto controllo il monitoraggio di tutte quelle che sono l'impiantistica presente nei Comuni o comunque che fanno parte della gestione del distretto Terra di Lavoro in questo caso. Risalendo la filiera, quello che ci siamo premurati di fare è di chiedere informazioni innanzitutto alla Giunta, nella persona qui rappresentata dal Vicepresidente Bonavitacola, qual è lo stato di attuazione, visto e considerato che non conosciamo queste informazioni attraverso il sito, e quali sono eventualmente dei provvedimenti che si potrebbero prendere nell'immediato per cercare di risolvere queste criticità ed evitare che ci siano ulteriori fenomeni di questo genere che veramente non giocano a nostro favore, né nella parte che riguarda la politica e le istituzioni, che aveva salutato questa legge come un qualcosa che doveva rivoluzionare il settore, tantomeno come immagine dal punto di vista della tutela dei bacini idrici e del territorio in generale, perché chiaramente già ci troviamo in una condizione che non è favorevole sotto la questione della gestione dei rifiuti, visto e considerato i vari problemi che si sono verificati in questo periodo, non vorremmo ritrovarci con questioni ancora più gravi per quanto riguarda il comparto del ciclo delle acque. Grazie.

BONAVITACOLA, Assessore All'ambiente

Grazie, Presidente. Noi dobbiamo un po', però, incominciare a distinguere ruoli, compiti e responsabilità. In Regione Campania non ha mai trovato seria attuazione quello che il legislatore nazionale ha stabilito da tempo, e cioè l'organizzazione e gestione del ciclo integrato delle acque per ambiti territoriali ottimali. Nel dicembre 2015, dopo cinque mesi dall'insediamento di questa amministrazione, è stata approvata la legge n. 15/2015, una legge avanzata, una legge corretta, che per la prima volta costituisce l'Ente Idrico Campano. È come se fosse un unico ATO a livello regionale, la cui attività è definita su base programmatica dai Consigli di distretto che sono l'articolazione territoriale dell'Ente Idrico Campano, ma chiariamo una cosa: l'Ente Idrico si chiama "Campano" perché è della Campania, non è un ente regionale. Noi abbiamo organizzato una gestione del ciclo delle acque attribuendo al sistema dei Comuni l'insieme delle competenze e delle responsabilità. Naturalmente dovevamo avviare noi come Regione questo percorso e lo abbiamo fatto con una legge importante. Abbiamo garantito che lo stesso statuto dell'Ente Idrico Campano fosse approvato da 545 Consigli comunali della Campania, 545 Consigli comunali che hanno approvato lo stesso statuto. Quindi nei tre anni, egregio Consigliere, che lei conteggia in maniera un po' forfettaria, ci sono varie attività e qualche miracolo perché l'approvazione di 545 Consigli comunali dello stesso statuto mi permetto di annoverarla nell'ambito dei miracoli, non degli atti amministrativi. Dopodiché, approvato lo statuto, è stato necessario che in ogni distretto si eleggessero gli organi di distretto attraverso elezioni e poi, con un meccanismo di investitura proveniente dal basso, si arrivasse all'insediamento del Comitato esecutivo dell'Ente Idrico Campano, un percorso non facile, ma finalmente, dopo la costituzione dei Consigli di distretto e del Comitato esecutivo, si è arrivati anche alla nomina dei Direttori generali con procedura di evidenza pubblica, alla nomina del Collegio dei Revisori e alla soglia dell'effettiva operatività. Sono tutti passaggi che non dipendono dalla Regione e devo dire che se sicuramente ci sono stati dei ritardi, comunque in ogni caso dei tempi erano necessari. Oggi siamo finalmente di fronte a un ente nella pienezza delle sue funzioni, tant'è vero che abbiamo con legge regionale dichiarato la cessazione delle attività dei commissari liquidatori dei vecchi ATO. Questa è la cornice. Noi possiamo vigilare, ma credo che l'Ente Idrico Campano sia partito con il piede giusto, è retto in maniera corretta e c'è, a quello di cui io sono a conoscenza, una collaborazione per l'avvio su basi positive dell'attività di questo ente, restando, però, un ente espressione del sistema delle autonomie locali, vorrei che questo sia chiaro, così come altrettanto chiaro è che il sistema degli enti d'ambito del governo del ciclo dei rifiuti è un sistema delle autonomie locali. Ora, venendo alla questione di Capua, la questione di Capua è espressione della giungla nella quale si è trovata impaludata la gestione del ciclo dei rifiuti in questa regione, perché noi abbiamo ereditato una situazione altro che l'Ente Idrico! Non c'è niente, avevamo depuratori allo sbando, sistemi di collettamento affidati e polverizzati in cento gestori e la provincia di Caserta in questo brillava di luce propria perché non si è mai dato vita a una gestione del ciclo dei rifiuti in maniera conforme al Codice dell'Ambiente. Questo è uno dei primi impegni che dovrà affrontare l'ente idrico campano: verificare in ogni distretto qual è lo stato di gestione del ciclo delle acque e adottare le iniziative conseguenti, confermare le gestioni in essere o ovviare le procedure di gara per le nuove gestioni. In questo modo si avranno soggetti industriali adeguati per programmare anche interventi di manutenzione di nuove opere correlate al regime tariffario che le possa consentire perché queste opere devono avere una loro sostenibilità economica finanziaria e si potrà mettere un po' di ordine in questa giungla. In questo contesto è chiaro che non è che bisogna aspettare il nuovo soggetto gestore, ci sono degli interventi che vanno fatti in tempi urgenti da parte di chi è proprietario della rete interessata. Certamente la rete di collettamento dei reflui del Comune di Capua non è proprietà della Regione Campania né dell'ente idrico campano. Deduco che sia del Comune di Capua. Un altro discorso concerne la gestione. Io penso che l'interrogazione sia utile per focalizzare l'attenzione su questa problema specifico. Io ho voluto inquadrare il tema generale perché l'interrogazione aveva anche un respiro più generale, poneva il problema di chi punto siamo. Io do un'informazione indiretta, nel senso che parlo a che punto siamo di un ente che non è della Regione e ha i suoi uffici, anche se in una fase primordiale, e le sue organizzazioni interne che possono fornire tutte le informazioni del caso. Concludo assumendo un impegno a fare un focus specifico sulla questione di Capua per capire in che modo, come Regione, possiamo aiutare la soluzione di questo problema, che non è nella nostre dirette competenze, ma che, evidentemente, investendo un corso idrico superficiale importante come il fiume Volturno, assume una valenza di carattere ambientale, certamente non locale, ma di valenza generale, soprattutto per quanto concerne il sistema ambientale del litorale domizio che, come lei sa bene, ci sta particolarmente a cuore.

VIGLIONE (Movimento 5 Stelle)

Chiaramente conosciamo benissimo le numerazioni delle strategie che hanno animato anche la legge del 2015, così come conosciamo benissimo le difficoltà quando si deve fare l'organizzazione sul piano amministrativo. Parlo, nello specifico, dell'approvazione dello Statuto all'interno dei Consigli Comunali. Lei ha parlato delle difficoltà che conosciamo benissimo, ma, da quello che lei ci ha raccontato, non stiamo all'anno zero perché l'anno zero era quando abbiamo fatto la legge. Diciamo che stiamo all'anno uno per quanto riguarda lo stato di attuazione. Sappiamo benissimo che le responsabilità per quanto riguarda l'ente locale sono in capo al Comune/distretto per quanto riguarda le proprie competenze, tuttavia, non avendo la possibilità di ottenere informazioni in merito alle prerogative dell'articolo 14 quando si dice che tutte le sedute del Consiglio di Distretto sono pubbliche e il resoconto delle stesse è pubblicato entro cinque giorni in una sezione dedicato del sito internet, non avendo nessuna di questa informazioni, ci sia consentito il dubbio, non sappiamo neanche se delle sedute sono state fatte. Non avendo la possibilità di rintracciare queste informazioni, non sappiamo se sono state fatte e questo è il motivo per il quale siamo risaliti fino ad arrivare all'ente idrico. Noi crediamo e siamo convinti che, al di là di tutte le competenze specifiche degli enti locali, del distretto e quant'altro, l'organo di vigilanza è l'EIC/la Regione che ha messo in piedi questo sistema, assumendosi anche la responsabilità - come diceva lei - di riportare l'organizzazione del ciclo delle acque alle normative nazionali (parlo del Testo Unico dell'Ambiente). Il dubbio era questo. Chiaramente, qualora si faccia un focus, come lei ha annunciato, ci farebbe piacere avere delle informazioni in merito a questi lavori giusto per collaborare nella possibilità di dare risposte concrete a chi chiaramente in questo momento è preoccupato non solo dal sistema di gestione degli impianti, che sono in questo momento oggetto di una questione giudiziaria, ma soprattutto di dare risposte concrete per la sicurezza dei cittadini di avere la garanzia che, quando pagano un servizio, pagano un servizio efficiente. Soprattutto, e mi fa piacere che lei lo abbia ricordato, in ordine a quelle potrebbero essere le gravi ripercussioni ambientali di bacini idrici e sotto gli aspetti generali delle questioni ambientali dell'area in cui ci troviamo. Grazie mille.

Vertenza lavoratori Consorzio di Bacino Salerno 2
PRESIDENTE (D'Amelio)

Interrogazione: "Vertenza lavoratori Consorzio di Bacino Salerno 2" Reg. Gen. 258/2, a firma dei consiglieri Michele Cammarano e Gennaro Saiello. Concedo la parola al consigliere Cammarano, che ha la facoltà di illustrarla.

CAMMARANO (Movimento 5 Stelle)

Grazie Presidente. Buongiorno, Assessore. Premesso che la legge regionale 26 maggio 2016, n. 14 "Norme di attuazione della disciplina europea e nazionale in materia di rifiuti" detta disposizioni di riassetto della gestione dei rifiuti solidi urbani e di pianificazione regionale in materia di rifiuti speciali e per la bonifica dei siti inquinati in coerenza con la normativa dell'Unione europea e con la legislazione statale; gli articoli 43 e 44 della legge regionale recano norme di tutela occupazionale a favore dei lavoratori dei consorzi di bacino, prevedendo l'obbligo per il soggetto affidatario di utilizzare le predette unità di personale; in particolare, l'articolo 44 dispone che è fatto obbligo al soggetto affidatario di utilizzare le unità di personale dei Consorzi di Bacino della Regione Campania costituiti ai sensi della legge regionale n. 10 del 1993 già dipendenti alla data del 31 dicembre 2008, riconoscendo loro il diritto alla continuità occupazionale; in conformità alle disposizioni della richiamata normativa regionale, il Consorzio di Bacino Salerno 2 è in fase di dismissione delle proprie attività; considerato che sessantadue dipendenti intercantieri del Consorzio di Bacino Salerno 2 rischiano di perdere il posto di lavoro, in quanto non ancora assorbiti dai comuni consorziati; in particolare, secondo quanto riportato da fonti di stampa, la situazione economica del Consorzio di Bacino Salerno 2 sarebbe tale da non poter garantire gli stipendi per molto tempo, atteso che molti comuni non hanno versato più le quote dovute; la medesima problematica attiene anche ai Consorzi di Bacino Salerno 1, Salerno 3 e Salerno 4, vi chiediamo, Assessore, se, in conformità alla richiamata legge regionale, gli enti hanno proceduto a disporre l'assunzione del personale dei Consorzi di Bacino, quali sono le difficoltà riscontrate nel caso dell'assorbimento delle unità del Consorzio di Salerno 2 e quali i provvedimenti che, per quanto di competenza, intende assumere per garantire la tutela di questi lavoratori.

BONAVITACOLA, Assessore All'ambiente

La ricostruzione dell'interrogazione è corretta e questo mi consente di andare subito alla sostanza del problema. Voi sapete che prima una legge dello Stato, la n. 26/2010, e successivamente la legge regionale n. 14/2016, che abbiamo approvato in Consiglio regionale quasi all'unanimità, ha confermato il principio della tutela dei lavoratori già dipendenti dei Consorzi di Bacino, con priorità per coloro assunti alla data del 31 gennaio 2001, ma questa priorità non esclude la tutela per coloro che, pur non in priorità, erano assunti alla data del 31 dicembre 2008. Questo è il quadro nel quale noi ci siamo posti, e abbiamo lavorato in questi anni, a effettuare, d'accordo con i commissari liquidatori e le organizzazioni sindacali, che hanno dato un contributo positivo e responsabile, a una ricognizione certa del personale che avesse questi requisiti, tant'è che queste graduatorie le abbiamo bollinate o comunque ufficializzate in verbali di intesa presso le Prefetture. Non che le Prefetture entrassero nel merito di queste cose, però ai fini della solennità della ricognizione, e di questo ringrazio, gli uffici territoriali di governo hanno ospitato questa fase abbastanza delicata. Noi abbiamo un quadro non discusso, tant'è vero che non ci sono state tensioni, in ordine alla ricognizione del personale interessato alla ricollocazione. Quale ricollocazione? Qui bisogna fare una precisazione; questi consorzi sono stati di fatto commissariati o comunque sono stati nominati gli amministratori per le procedure di liquidazione dalle Amministrazioni provinciali in epoca recente, ma all'origine questi Consorzi erano una forma associativa tra i Comuni, prevista da una legge del 1993, n. 10, legge regionale, che ripropone il modello associativo previsto oggi dal Testo Unico degli Enti Locali, l'articolo 30 e seguenti del Testo Unico Enti Locali 267 del 2000. Qual è la singolarità di questi Consorzi? Sono in parte assimilabili ad un Ente di Governo, come se fossero un Ente di Governo di un ambito, ma contemporaneamente hanno svolto funzioni operative, alla stessa stregua di un normale operatore economico, tant'è che il Legislatore spesso si è preoccupato di dire che ai Consorzi costituiti ai sensi di questa disciplina si applicavano le norme delle aziende speciali, che era la figura che poi è stata sostituita dalla previsione di trasformare in società di diritto privato le vecchie aziende speciali, le cosiddette SPA, più note come società partecipate, società in house e così via. La parte amministrativa è figlia di un'epoca nella quale questo era un Ente anche un po' di governo di quella materia, però c'è del personale operativo che è alla stregua del personale alle dipendenze di un soggetto gestore. Occorre garantire il passaggio di cantiere per il personale operativo e la ricollocazione del personale amministrativo che non essendo preposto ad un singolo cantiere viene definito con gergo sindacale "Intercantiere". Distinguiamo le due cose. Il personale operativo deve essere ricollocato con il passaggio di cantiere ai soggetti gestori del ciclo dei rifiuti. Chi deve individuare questi soggetti gestori del ciclo dei rifiuti? Gli Enti d'Ambito. Riprendiamo il tema che abbiamo prima discusso amabilmente con il consigliere Viglione che molto correttamente ha posto il problema, ma ha anche riconosciuto che c'è una parte che deve svolgere il cosiddetto sistema delle autonomie. Nessuno si nasconde i problemi che oggi hanno i Comuni in Italia, problemi finanziari, problemi normativi, problemi di carenza di personale, problemi di riscossione delle tariffe perché poi le tariffe a loro volta esprimono i problemi e il disagio delle famiglie che a loro volta esprimono i problemi e il disagio di questa situazione, e così via. Detto questo, gli Enti d'Ambito, che sono in maggiore ritardo rispetto anche al percorso dell'Ente Idrico Campano, hanno completato l'elezione degli organi, hanno quasi completato tutti, credo che rimane soltanto Benevento e l'Ato Napoli di Giugliano, credo che sia Napoli 1, ebbene, devono nominare i direttori generali. Questo consentirà la piena operativa degli Enti d'Ambito, l'approvazione dei Piani di gestione, l'individuazione dei soggetti gestori e quindi la clausola sociale di ricollocazione del personale operativo. Questo riguarda anche il personale del Consorzio di bacino Salerno 2 e gli altri Consorzi di bacino. Cosa fare del personale Intercantiere, cioè del personale che svolge funzioni amministrative? L'omologo tendenziale di questo personale è l'Ente d'Ambito e l'Ente d'Ambito non è altro che una forma associativa dei Comuni, cioè riprende il medesimo DNA della legge 10 del 1993 da cui siamo partiti. È possibile ricollocarli in tutti? Non lo so, occorre fare una pianificazione delle piante organiche e, alla luce di questo, valutare se è possibile la ricollocazione del personale intercantiere. Ricordo anche, e chiudo, che gli Enti d'Ambito possono prevedere i cosiddetti sub ambiti distrettuali, il sub ambito distrettuale è una dimensione territoriale più piccola rispetto all'ambito territoriale che normalmente coincide con il territorio del Provincie, tranne per la Città Metropolitana di Napoli, dove gli Enti d'Ambito sono tre. Allora il sub-ambito distrettuale è una dimensione articolata dell'ente d'ambito e, stando alla provincia di Salerno perché l'interrogazione riguarda la provincia di Salerno, è immaginabile che ci siano sub-ambiti distrettuali che differenziano il territorio per caratteristiche, l'Agro Nocerino non è il Cilento, il Sella non è il Vallo di Riano, ne parlo perché è la provincia che conosco un po' meglio. I sub-ambiti distrettuali che dovrà definire l'ente d'ambito che cosa sono? Sono anche loro una forma associativa più piccola, che avrà bisogno però anche di un minimo di struttura amministrativa. Allora l'ente d'ambito farà un programma e dirà: il personale operativo deve essere ricollocato a soggetto gestore, il personale amministrativo potrà essere ricollocato tutto presso gli enti d'ambito oppure sarà necessario articolarlo anche presso i sub-ambiti distrettuali? Naturalmente io quando parlo di ricollocazione in questo caso parlo di ricollocazione che deve comunque contemplare un minimo di procedura di valutazione e di selezione. Questo è il quadro nel quale io credo che se passiamo finalmente alla fase operativa ed attuativa, questo atavico annoso problema dei dipendenti dei Consorzi di bacino... di cui adesso si parla di meno, ma forse perché pian piano lo stiamo risolvendo... al di là della moda e dei luoghi comuni di definire questi come fannulloni, parassiti e nullafacenti, con divagazioni spesso giornalisticomediatiche da fare invidia ad organi di stampa di altre parti di questo Paese, al di sopra del Po, non del Volturno o del Garigliano. Al di là di questa letteratura plebea, di fatto noi stiamo portando a soluzione un problema storico di questa regione, con difficoltà. Adesso l'ultimo miglio è in mano agli enti d'ambito, noi abbiamo costruito le condizioni perché si arrivasse alla conclusione di questa vicenda.

CAMMARANO (Movimento 5 Stelle)

Assessore, io la ringrazio soprattutto per la spiegazione puntuale e anche per aver fatto nota della differenza territoriale e della complessità della provincia di Salerno. Ha detto lei bene, è differente il Cilento dall'Agro, il Sella dal Vallo di Riano, e sono tutte cose che dovremmo ben tener presente quando si va ad operare negli enti d'ambito. Io mi auguro che la Regione Campania in futuro faccia rispettare la legge e trovi ricollocazione in questo caso a 49 operatori, come tanti ce ne sono in provincia di Salerno, che sperano e aspettano questa ricollocazione tra mille impedimenti, tra mille problemi che hanno, anche familiari, su una visione del futuro che in questo caso appare instabile e incerta, quindi attendiamo novità nei prossimi mesi. Grazie.

Programmi di intervento sulla viabilità regionale finanziati con le risorse FSC 2014/2020 di cui alla delibera Cipe 54 - 2016
PRESIDENTE (D'Amelio)

Interrogazioner "Programmi di intervento sulla viabilità regionale finanziati con le risorse FSC 2014/2020 di cui alla delibera Cipe 54 - 2016 Reg.Gen. n.261/2 a firma del consigliere Alberico Gambino (Fratelli d'Italia), già distribuita in Aula. La parola al consigliere Gambino che ha la facoltà di illustrarla.

GAMBINO (Fratelli d'Italia)

Grazie, Presidente. Cercherò di essere quanto più sintetico possibile. Premesso che: Con delibera dell'1 dicembre 2016 n. 54 il CIPE approvava il Piano Operativo Infrastrutture FSC 2014/2020 adottato ai sensi della legge n. 190/2014 dalla Cabina di regia istituita dal DPCM del 25 febbraio 2016 su proposta del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti; Con decreto dirigenziale della struttura tecnica di missione n. 3 del 26 marzo 2018 si approvava l'avviso pubblico e il modello di istanza per la presentazione da parte degli enti locali, sia in forma singola che associata, consorzi ASI, concessionari del MIT, per la gestione delle reti stradali di interesse nazionale della predetta manifestazione di interesse; Il ricordato avviso pubblico indicava tra gli assi di intervento quello denominato "Asse tematico A, Programma di intervento per il servizio di tipo metropolitano nell'Agro Nocerino Sarnese", destinando a esso 100 milioni di euro e a tale finanziamenti potevano accedere esclusivamente i comuni dell'Agro Nocerino Sarnese nonché due comuni delle città metropolitana di Napoli, Striano e Poggio Marino. I comuni indicati presentavano, in conformità al bando, una serie di progetti tecnici che erano sottoposti alle conseguenti valutazioni nella specifica Commissione nominata e deputata alla formulazione di una graduatoria indicante, in ordine progressivo, i comuni e i relativi progetti finanziati fino alla concorrenza delle somme disponibili ovvero, nel caso di fattispecie, fino alla concorrenza dei 100 milioni di euro. Atteso che, con decreto dirigenziale n. 29 è stata approvata la graduatoria definitiva dei progetti finanziati nonché quella dei progetti validi, ma non finanziati per mancanza dei fondi, dalla graduatoria riferente ai progetti finanziati si rileva, con riferimento all'asse tematico A1 "Viabilità dell'Agro Nocerino Sarnese" che solo 50 milioni di euro sono stati destinati a finanziare i progetti dell'Agro Nocerino Sarnese, mentre, come avevo detto precedentemente, erano 100 milioni destinati a questo tipo di progetto. Circa 50 milioni di euro, quindi, sono stati distratti per altri interventi e non sicuramente per quelli dell'agro nocerino sarnese. Risulta, inoltre, che sono interventi che non erano neanche ne alla graduatoria precedentemente indicata. La distrazione anomala di fondi in argomento al riguardo, in mancato finanziamento di progetti presentiti […]. Se fossero stati finanziati tutti i 100 milioni di euro, sarebbero stati finanziati anche nei comuni di Angri i tre progetti per circa 13 milioni 632 mila euro, Comune di Sant'Egidio del Monte Albino sei progetti per 8 milioni 300 mila euro, Comune di Pagani un progetto per un milioni 511 mila euro, Comune di Nocera Inferiore due progetti per 3 milioni 300 mila euro, Comune di Nocera Superiore due progetti per 2 milioni 100 mila euro, Comune di Siano un progetto per 380 mila euro, Comune di Cava dei Tirreni due progetti per 2 milioni 500 mila euro. Se non fosse stata attuata quest'anomale distrazione di fondi, i progetti indicati sarebbero stati tutti finanziati e gli interessi dei comuni titolati sarebbero stati garantiti. Tanto premesso, si interroga la Giunta e per essa il Presidente, nonché la competente Direzione Regionale interessata, per sapere: a) le ragioni tecniche e normative che hanno permesso e consentito tale distrazione di fondi; b) se e con quale atto amministrativo, e quando pubblicato, è stata disposta la decurtazione del fondo in argomento da 100 milioni di euro a 51 milioni di euro; c) quali provvedimenti intende adottare per correggere tale abnormità, ovvero quali provvedimenti intende adottare per finanziare i progetti oggi esclusi dal finanziamento, pur essendo stati ritenuti validi, presentati dai comuni titolari a farlo per come rientranti nel progetto Agro Nocerino Sarnese

MARCHIELLO, Assessore Alle Attività Produttive

La struttura tecnica di missione […] attuazione della delibera CIPE n. 54 del 2016 ha fornito questi elementi: l'avviso pubblico approvato dalla struttura con decreto dirigenziale n. 3 del 26 marzo 2018 è finalizzato alla definizione di una graduatoria di progetti da mettere a finanziamento sulle risorse FSC 14 - 20 da selezionarsi in coerenza con i programmi di intervento sulla viabilità regionale della Campania, previsti nel Piano operativo Infrastrutture, di cui alla delibera CIPE citata. Tra i programmi finanziati mediante l'avviso rientra anche il programma di intervento sul sistema della viabilità per migliorare il servizio di tipo metropolitano nell'Agro Nocerino Sarnese. Nell'individuare puntualmente i programmi da finanziare l'articolo 1 dell'avviso specificava anche gli ambiti territoriali degli stessi, senza tuttavia limitare in alcun modo la partecipazione alla procedura ai soli enti comunali rientranti nei diversi ambiti. Al contrario, il successivo articolo 2 (Destinatari dell'avviso) stabiliva, al fine di garantire la massima partecipazione all'avviso stesso, che le domande di finanziamento avrebbero potuto essere presentate da Enti locali sia in forma singola che associata (Consorzi ASI, concessionari del MIT per la gestione delle reti stradali di interesse nazionale). All'articolo 8 veniva infine precisato che, nell'espletamento dei lavori, la Commissione giudicatrice avrebbe dovuto verificare preliminarmente, oltre al livello di progettazione di ciascuna proposta di intervento, anche la coerenza delle proposte pervenute con le finalità contenute nelle schede di programma sulla base delle quali è stato redatto e approvato il piano operativo approvato dal CIPE con la delibera n. 54/2016, nonché con le finalità dell'avviso stesso. Inoltre, sempre il medesimo articolo, precisava che i criteri di coerenza indicati nella domanda del beneficiario sono meramente indicativi e non vincolanti per la Commissione, la quale svolgerà le sue valutazioni in piena autonomia e ovviamente nel rispetto della griglia contenuta nell'avviso per la manifestazione di interesse, tenendo conto altresì di una ripartizione territoriale delle risorse alla luce del programma indicato dal CIPE nella citata delibera, e che l'associazione dei progetti a ciascun programma di interventi finanziatore sarà effettuata d'ufficio nell'ordine della citata graduatoria sulla base della coerenza dell'opera proposta con il programma stesso e in funzione dei fondi disponibili per ciascuno di essi. La Commissione giudicatrice, istituita con decreto dirigenziale di questa struttura, decreto n. 17 del 29 giugno 2018, teneva conto delle indicazioni formulate nell'avviso e definiva nel corso della prima seduta le modalità per l'applicazione dei criteri di ripartizione territoriale delle risorse e di coerenza dei progetti a ciascun programma. In particolare, come riportato nel verbale n. 1, concorda di procedere nello svolgimento dei suoi lavori a verificare la coerenza delle proposte pervenute con le finalità contenute nelle schede di programma, sulla base delle quali è stato redatto e approvato il piano operativo approvato dal CIPE, nonché con le finalità dell'avviso stesso. Verificare inoltre il livello di progettazione di ciascuna proposta di intervento. Per quanto riguarda il programma oggetto di interrogazione dell'onorevole Gambino, la Commissione stabiliva dunque che, ai fini della valutazione degli interventi con detto programma, si sarebbe dovuto tenere conto dello studio di perfettibilità predisposto dall'ACAM (Agenzia dei trasporti) nel 2016, studio trasportistico a supporto del programma di intervento per il servizio di tipo metropolitano nell'Agro nocerino-sarnese, il quale, nel delineare l'assetto trasportistico dell'area vasta in questione, individua due aree di intervento, cosiddette aree target e area buffer. Sulla base di tale studio, la Commissione ha quindi ritenuto coerenti con il programma tutti quegli interventi che, a prescindere dall'area territoriale di riferimento (area target o area buffer) concorrono ad ottimizzare il sistema di mobilità dell'area vasta in oggetto. Alla luce di quanto sopra precisato, si conferma che la Commissione giudicatrice ha operato le proprie valutazioni in coerenza con gli indirizzi e i criteri già formulati a monte della procedura della delibera n. 104/2018 e del relativo decreto n. 3/2018, e che pertanto non risultano atti ulteriori che avrebbero disposto la presunta decurtazione del fondo in argomento da 100 milioni a 51 milioni di euro, i quali sono stati interamente destinati al finanziamento di numero 48 progetti coerenti con il programma di intervento sul sistema della viabilità per migliorare il servizio di tipo metropolitano nell'Agro nocerino-sarnese, proposti da altrettanti enti rientranti tra le categorie di cui al citato articolo 2. Per le medesime motivazioni di cui sopra, non si ravvisa esigenza alcuna di adottare ulteriori provvedimenti per correggere gli esiti delle valutazioni correttamente svolte dalla Commissione giudicatrice e riportati nel decreto dirigenziale n. 29 del 12 novembre 2018 di approvazione delle graduatorie finali degli interventi finanziati nell'ambito dell'avviso. Giusto per chiudere, la ripartizione territoriale delle risorse per la Regione, riguarda tutta la Regione. A fronte dei sette Comuni che lei definisce penalizzati, ne ha finanziati altri tredici della Provincia di Salerno.

GAMBINO (Fratelli d'Italia)

Sarò molto rapido. Non è la questione che devo ringraziare qualcuno perché a fronte dei sette Comuni della Provincia di Salerno che avevano diritto di quel tipo di finanziamento, sono stati finanziati altri tredici Comuni. Il problema di equità e di giustizia, in virtù di quelle che sono le leggi vigenti. Il Piano operativo FSC 2014-2020 era stato approvato e prevedeva 100 milioni di euro per l'agro nocerino sarnese, questi 100 milioni sono stati decurtati, da 100 milioni sono stati dati soltanto 50 milioni in virtù del fatto che i sette Comuni avevano diritto a questo tipo di finanziamento non è che debbo ringraziare qualcuno, prendo atto del fatto che ancora una volta si vuole agire e si vuole operare calpestando quelle che sono le dignità di alcune aree vaste importanti del nostro territorio provinciale perché evidentemente si è ritenuto operare in virtù non so di quale legge, di quale decreto. Si è voluto distrarre questo tipo di fondi per altre cose, non sono soltanto i tredici Comuni della Provincia di Salerno, ma sono stati destinati anche ad alcuni Comuni della Provincia di Caserta e del napoletano, se così si può andare avanti e si può agire non saprei.

Redazione testi unici
PRESIDENTE (D'Amelio)

Interrogazione: "Redazione Testi Unici" Reg. Gen. n. 253/2, a firma del consigliere Pasquale Sommese (Misto), già distribuita in Aula. La parola al consigliere Sommese che ha la facoltà di illustrarla.

SOMMESE (Misto)

È un'interrogazione che va un po' fuori dalla logica delle singole problematiche che investono la nostra Regione, ma più di sistema. È una sollecitazione che facciamo a lei, al Governatore, alla Giunta, a tutti per avere un quadro di insieme di quello che sta avvenendo nell'attività legislativa della nostra Regione. Ricordiamo, e lo voglio dire all'assessore Marchiello che rappresenta il Governo questa mattina, abbiamo approvato nel 2015, in uno stretto rapporto con l'allora Assessore che l'ha preceduto nel suo incarico, l'assessore Lepore, di intesa con la Commissione Semplificazione e Sburocratizzazione della nostra Regione, che presiedevo e che ho avuto anche un supporto nella Vicepresidenza della Ciaramella, una legge che fu esaltante per l'Aula, per il Comune e per la Regione Campania, dove la legge 11 del 2015, una legge che mirava alla semplificazione, alla razionalizzazione, alla delegificazione e soprattutto rendere efficiente l'apparato amministrativo, migliorare i servizi dei cittadini, delle imprese, un po' come le leggi, e non a caso furono inserite nella legge annuale sulla Semplificazione. I Testi Unici, fu inserita al comma 3 della legge 11 l'idea dei Testi Unici, come mettere in campo una sintesi che andava in questa direzione. La Giunta regionale, in attuazione di quella che è la sua prerogativa, l'articolo 29, comma 1, dello Statuto, si impegnava a presentare al Consiglio regionale disegni di legge concernenti Testi Unici legislativi e regolamentari che dovevano raccogliere - Assessore, parlo al passato, poi sarò lieto se lei mi smentisce - ma voglio essere ancora realistico perché mi aspetto una risposta, quindi raccolgono e coordinano l'intera disciplina regionale vigente nella materia su settori omogenei, inseriva l'omogeneità dei settori, una legge votata all'unanimità dall'Aula, apprezzai molto. I testi unici possono avere carattere compilativo, innovativo e così via, e la redazione dei testi unici avviene nel rispetto puntuale dell'individuazione del testo vigente e delle norme, c'è un'esplicita indicazione delle norme abrogate, esplicitamente le disposizioni che mettevano in campo dovevano poi avere sempre un quadro d'insieme nell'intera legislazione della nostra regione. E poi vi era soprattutto l'impegno che "la Giunta regionale predispone e trasmette al Consiglio regionale le proposte di testi unici nelle seguenti materie", ecco, precisa, ha individuato anche in quali materie bisognava agire con la logica dei testi unici, e precisamente: "agricoltura, attività produttive, turismo, commercio, produzione, trasporto e distribuzione dell'energia per quanto di competenza regionale. Nel rispetto delle disposizioni previste dal regolamento interno del Consiglio regionale, l'approvazione dei testi unici regionali avviene di regola ai sensi dell'articolo 42 del medesimo Regolamento, con modalità volte ad accelerarne il procedimento di formazione". Ci fu un lavoro, dicevo, di grande sinergia e presentammo anche una legge importante in conferenza stampa, "Campania semplice", con la presenza del Governo. A tre anni da quella rappresentazione che facemmo come Commissione alla presenza dell'Assessore, con grande gioia registriamo che in queste ore la Giunta regionale, a tre anni da quella manifestazione che facemmo in Consiglio, si è dotata di "Campania semplice", che è una legge fondamentale, è una legge importante, perché anche il Presidente, non solo nella campagna elettorale, ma in ogni manifestazione, afferma che è intenzionato a semplificare le pastoie burocratiche, le difficoltà di questa regione. Oggi, a pochi giorni dal 2019, nel fare un bilancio delle leggi presentate nei tre anni precedenti, registriamo un proliferarsi e una parcellizzazione di disegni di legge, una polverizzazione dell'attività legislativa che per tanti anni in quest'Aula... perché ci sono state grandi personalità e lei ricorda bene, dottor Marchiello, perché ha una storia in questa Regione, sa bene le leggi che sono state fatte con supporti tecnici, con delle strutture adeguate, con delle risorse adeguate, perché qua non è colpa neppure... e lo sappiamo, il Presidente l'ha sollevata in varie occasioni la difficoltà che si ha nel rapportarsi con la buona legislazione perché è dovuta proprio alla carenza di risorse di personale. Detto questo, cosa sta avvenendo, Assessore? E mi auguro che riferisca bene al Governo intero, al Presidente. Noi stiamo avendo una serie di leggine, ma l'idea del legislatore era di avere testi unici. Io stamattina le sto consegnando che noi stiamo procedendo ad articoli unici - c'è stata un po' di confusione nell'interpretazione della norma - articoli unici, al massimo due articoli, tre articoli. E quello che sta avvenendo in questa Regione con queste leggine che stiamo mettendo in campo - ad opera non solo del Governo perché poi dopo le riporterò un quadro - è che immancabilmente poi noi aggiungiamo l'Osservatorio, un Osservatorio che poi viene delegato al dirigente di turno; tra interim, gli impegni eccetera, questi poveri dirigenti devono guidare anche questi Osservatori che poi concludono l'articolato, perché si deve dare un'idea di qualcosa. Io non so quanti Osservatori abbiamo in questa nostra Regione, non so chi li controlla questi Osservatori, non so che prodotto producono, che qualità possono dare all'attività legislativa della nostra Regione, non lo so chi controlla tutto quello che avviene. Una cosa è certa: aumenta la discrezionalità con le leggine aumenta i poteri in capo a qualcuno che ha la possibilità di scegliere come vuole quando non c'è un Testo Unico né un cittadino che immaginava una semplificazione della sua vita, di un'impresa e della sua attività. Oggi deve agire e la mattina, quando si sveglia, deve camminare con un amministrativista, un civilista e un penalista, quindi deve svegliarsi accompagnato dal suo ufficio nella spesa e nelle attività che mette in campo. Che cosa è avvenuto? Traggo questa mia considerazione da una fonte, il secondo Rapporto sintetico della X Legislatura che affronta (prendo come comparazione l'attività svolta nel quinquennio della Giunta Caldoro) l'attività dei cinque anni della Giunta De Luca. Noi siamo passati a progetti di legge nel 2014 presentati dalla Giunta (venti) e dal Consiglio (cinquantasei) per un totale di settantadue. L'anno successivo abbiamo avuto, più o meno, ventidue progetti della Giunta, solo che c'è stata un'esplosione di leggine che poi configgono con l'idea dei testi unici che noi abbiamo detto e siamo arrivati a centosettantadue testi presentati dal Consiglio e dai singoli Consiglieri. Si sono quadruplicati! Questo Consiglio è senza dubbio diventato più bravo, certamente non sta a me decidere rispetto al passato, però questo va in contrasto con la legge che abbiamo approvato all'unanimità, che mirava ai testi unici, non alle leggine. Chi controlla tutto questo? Lo dicevo anche al Presidente della I Commissione, Piscitelli, che molto spesso, per decine di occasioni, i miei interventi sull'ordine dei lavori in ogni occasione sono un invito al Presidente e ai Commissari a evitare questo scempio! Noi stiamo polverizzando la legislazione! Come si possono modificare leggi che hanno una ratio? La logica di una legge ha una ratio, cambiando e abrogando un articolo, aggiungendo una virgola o una parola, ma sappiamo che cosa sta succedendo in questa Regione? Dalla disamina dei dati che vi ho illustrato chiedo di conoscere quanti progetti di legge sono stati presentati e approvati secondo il criterio dei testi unici.

MARCHIELLO, Assessore Alle Attività Produttive

Ringrazio il consigliere Sommese perché non avevamo questi dati, ma voglio solo precisare che il lavoro che deve fare l'Ufficio legislativo e che ora leggeremo insieme riguarda la materia già approvata. Quella che, invece, è in corso, evidentemente è una scelta di altra natura che l'Ufficio non può, lui deve solo rispettare le norme. Vediamo un attimo che cosa ci risponde. Con la redazione dei testi unici il Governo della Campania intende concentrare in un unico provvedimento le norme che disciplinano una specifica materia al fine di assicurare a ogni cittadino la facilità di consultazione e contribuire alla nascita di normative contraddistinte da chiarezza e semplicità, anche in attuazione dell'articolo 29 dello Statuto. Nella consapevolezza che l'attuale ordinamento regionale, al pari di altri, è caratterizzato da un copioso numero di leggi che nel tempo hanno regolato singoli aspetti della medesima materia, dando vita a una disciplina talvolta contraddittoria e disarmonica, la Giunta regionale si è impegnata a presentare al Consiglio regionale disegni di legge contenenti i testi unici legislativi e regolamentari che raccolgono e coordinano l'intera disciplina regionale vigente nella materia o nel settore omogeneo cui sono dedicati. Questo impegno della Giunta regionale è stato formalizzato a livello legislativo dalla legge regionale n. 11 del 1015 "Misure urgenti per semplificare, razionalizzare e rendere più efficiente l'apparato amministrativo, migliorare i servizi ai cittadini e favorire l'attività di impresa. L'articolo 3 della citata legge regionale chiarisce le diverse fasi dell'intensa e complessa attività che conduce alla redazione di un testo unico: 1) la puntuale ricognizione di ogni fonte normativa vigente che comporta di ricondurre a unità testuale decine e decine di leggi; 2) l'individuazione delle norme abrogate da successivi interventi legislativi che, in luogo di abrogazione espresse, hanno abrogato ogni disposizione incompatibile con la nuova disciplina posta conducendo l'interprete a un'attività di raffronto della norma anteriore con quella successiva al fine di assumere l'abrogazione di quella anteriore qualora vi sia un'identità di oggetto di disciplina; 3) l'individuazione delle norme che, sebbene vigenti, abbiano avuto un'efficacia temporale ormai trascorsa e siano prive di un attuale contenuto normativo; 4) l'attualizzazione della lettera delle norme - molte sono risalenti ad almeno un ventennio addietro - alle vigenti norme statali, comunitarie e regionali; 5) il coordinamento formale fra le norme riportate nell'unico testo e la previsione di modifiche testuali che assicurino al testo unico una coerenza logica e sistematica; 6) la verifica della correttezza di rinvii esterni ad altre leggi statali, regionali o alla normativa comunitaria e la verifica della correttezza dei rinvii interni fra articoli del medesimo testo unico; 7) la corrispondenza, riportata per ciascun articolo in rubrica, fra gli articoli delle precedenti leggi e gli articoli del testo unico, ove sono trasposti; 8) la verifica delle leggi trasposte nel testo unico e delle conseguenti abrogazioni. Ai sensi del Capo II, Titolo I, della legge regionale n. 11/2015, la redazione dei testi unici a carattere compilativo o innovativo diviene dunque strumento volto a garantire il miglioramento della qualità della normazione prevedendo espressamente la redazione di testi unici sia legislativi che regolamentari a carattere compilativo o innovativo. La richiamata legge prevede che in fase di prima attuazione la Giunta regionale predispone e trasmette al Consiglio regionale le proposte di testi unici nelle seguenti materie: agricoltura, attività produttive, turismo, commercio, produzione, trasporti e distribuzione di energia, per quanto di competenza regionale. Si prevede altresì che, nel rispetto del Regolamento interno del Consiglio, il relativo iter di formazione segua modalità volte ad accelerarne il procedimento di perfezionamento. In merito al primo quesito dell'interrogante si rappresenta che il disegno di legge Testo unico sul commercio, ai sensi dell'articolo 3, comma 1, della legge regionale del 2015, a iniziativa del mio predecessore, è stato approvato dalla Giunta regionale con delibera n. 615 dell'8 novembre 2016, ed è stato depositato in Consiglio regionale il 2 dicembre 2016. In data 14 febbraio 2017 è iniziato l'iter in esame del disegno di legge nella III Commissione consiliare; successivamente si sono susseguite audizioni delle varie associazioni di categoria in data 27 giugno, 12 settembre, 12, 19 e 27 luglio, e in data 27 ottobre 2017 la III Commissione ha fissato il termine per la presentazione degli emendamenti, ma tale termine è slittato successivamente un paio di volte anche su richiesta di alcune forze politiche. In data 4 maggio 2018, per far fronte ai numerosissimi emendamenti presentati e per garantire un'analisi coerente degli stessi, la III Commissione ha deciso di formare una sottocommissione con cinque Consiglieri, di cui il Presidente della III Commissione, due Consiglieri di maggioranza e due dell'opposizione. La sottocommissione, coadiuvata dal personale dell'ufficio legislativo e della Direzione generale Sviluppo e attività produttive, si è riunita numerose volte ed è in procinto di ultimare i lavori. Per quanto concerne il secondo quesito, si rappresenta che sono stati individuati quali successivi ambiti prioritari le materie turismo, agricoltura e governo del territorio. In tali ambiti i gruppi di lavoro individuati hanno predisposto una ricognizione complessiva della legislazione regionale, fonti secondarie e atti amministrativi collegati (regolamenti, delibere di Giunta, circolari, linee guida), procedimenti amministrativi collegati, accompagnata da note e osservazioni sintetiche della struttura amministrativa competente in materia e si è proceduto alla verifica dei testi normativi e della correttezza del coordinamento formale e sistematico delle singole norme, nonché della verifica dei rinvii interni ed esterni operati, della verifica della coerenza e del rispetto delle vigenti fonti sovraordinate, statali e comunitari, e della coerenza della redazione con il mutato ornamento regionale. Si rammenta che l'iter di approvazione dei Testi Unici, essendo gli stessi una raccolta organica e sistemica dei testi normativi spesso risalenti nel tempo in contraddizione tra di loro, richiede una fase di ricerca, di studio e di analisi particolarmente complessa che vede un lavoro coordinato di diverse strutture amministrative e presuppone un coordinamento delle stesse con le diverse autorità politiche competenti, nonché la necessità di un confronto e del contributo dei diversi stakeholder interessati.

SOMMESE (Misto)

Sono amico dell'assessore Marchiello e ne comprendo tutto l'imbarazzo che ha provato nel leggere questo documento. Non credo che sia soddisfatto nel suo intimo, non me lo chiedo perché dovrei andare io a dire che non sono soddisfatto, ma credo che non è neppure il relatore soddisfatto delle cose che ha dovuto rispondere e leggere oggi in Aula e gli uffici hanno messo in campo, che è una lettura dell'articolo 3 della legge 11. Lo sapevamo, ed è una cosa che ha spinto il Consiglio regionale a votare all'unanimità un testo che condividevo. Come Testi Unici presentati, dal 2015 ad oggi, ce ne sono zero. Assessore, la domanda era questa. Oggi ho la conferma che non abbiamo presentato nessun Testo Unico, c'è un Testo Unico sulle attività produttive, però le dico pure che le leggine che stiamo mettendo in campo, non ultima, ridicole perché non c'è questo raccordo tra Giunta e Consiglio e l'Assessore giustamente aveva questi dati ed io le ho citato la fonte. Assessore, gliela ripeto, la fonte è: secondo il rapporto sintetico della X Legislatura, da parte dell'ufficio legislativo del Presidente. Abbiamo disparità, e sa bene anche perché ha diretto il personale per tanti anni, tra l'ufficio legislativo della Giunta e l'ufficio legislativo del Consiglio, una o due unità, non lo so, e credo che non sia proporzionato il lavoro che si mette in campo atteso che è qui la sede dell'ufficio legislativo, è qui la sede delle buone leggi, è qui che bisogna mettere in campo personale, risorse e tempo perché i costi della democrazia sono anche questi: dotare le strutture di tutto quello che serve per fare buone leggi ed evitare che il singole Consigliere arriva senza consulenze, senza un buon rapporto tra Giunta e Consiglio perché non c'è questo, si va avanti intanto con la legislazione. Dov'è il Governo quando si mettono in campo delle leggi? Rispetto al Testo Unico che doveva procedere in una forma diversa, abbiamo approvato proprio in queste ore e abbiamo fatto rilevare che le edicole vendevano i giornali, ora abbiamo dato la possibilità, con una serie di normative, con una serie di comma e di emendamenti che sono stati approvati, sono supermercati. Tutto questo dovrebbe essere specificato, come sta andando come utenze, come competenze, come costi, come servizi, come indirizzi da dare ai Comuni. Una legge che è stata presentata come Testo Unico e dorme ancora in III Commissione, intanto si va avanti con le leggine, intanto abbiamo delle leggi, tipo il turismo, che abbiamo approvato, dopo 31 anni l'Aula di questo Consiglio approva una legge e abbiamo fatto decine di leggi che sono l'agriturismo sui laghi, l'agriturismo sulle aree interne, l'agriturismo rispetto agli stili di vita della dieta mediterranea, stravolgendo una legge. Assessore, è una problematica seria. Io non sono abituato a fare interrogazioni quotidiane, poche volte sono intervenuto. Ho ritenuto di dare questo messaggio a lei che è a conoscenza della Regione Campania e ho profonda conoscenza della sua persona e saprà bene trovare i termini adatti per far comprendere questo scempio legislativo che sta avvenendo nel Consiglio regionale.

MARCHIELLO, Assessore Alle Attività Produttive

Non è che la Giunta può determinare l'attività del Consiglio, solo per precisare. Chiaramente andrebbe benissimo quello che è stato detto, non lo discuto, anzi, lo condivido, però, voglio dire, se il Consiglio decide di procedere, è sovrano, la legge è di competenza del Consiglio.

Trattamento e cura dell'atrofia muscolare spinale (SMA) in Campania
PRESIDENTE (D'Amelio)

Adesso passiamo all'interrogazione reg.gen. n. 254/2 "Trattamento e cura dell'atrofia muscolare spinale (SMA) in Campania" a firma della consigliera Ricchiuti (UDCUnione di Cento) e mi fido delle donne, sennò andiamo oltre l'orario sui tempi. Concedo la parola alla consigliera Ricchiuti.

RICCHIUTI (UDC-Unione di Cento)

Presidente, grazie. Raccolgo il suo invito, sarò sintetica. Con questa interrogazione ho inteso porre l'attenzione sui temi del trattamento e della cura delle malattie rare nella nostra regione, temi che sono stati oggetto anche di un importante congresso che si è tenuto nella città di Napoli il 23 e il 24 novembre scorsi e che ha visto la partecipazione dei principali attori accademici e istituzionali) in materia, compreso l'ente regionale. Tra le malattie rare figura in particolare l'atrofia muscolare spinale, meglio conosciuta come SMA, che in alcuni casi costituisce la più comune causa genetica di morte infantile. Lo scorso anno il Servizio farmaceutico regionale ha individuato come presidi di riferimento per il trattamento di questa patologia diverse strutture sul nostro territorio, mi riferisco al Policlinico Federico Il di Napoli, al Santobono di Napoli, insieme alle Aziende ospedaliere Vanvitelli di Napoli, Ruggi di Salerno, Moscati di Avellino. Rummo di Benevento, Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta. Ad oggi, però, il protocollo per il trattamento della SMA risulta certamente attivo solo presso il Santobono, mentre non si hanno notizie certe in merito agli altri centri citati, in un contesto che già sconta una forte mobilità passiva verso le strutture di altre regioni, in modo particolare verso il Lazio. Per questi motivi e per gli altri motivi esposti in maniera più dettagliata nell'interrogazione, chiedo di sapere: se, oltre al Santobono, anche gli altri centri regionali abbiano provveduto ad avviare il protocollo per il trattamento della SMA; se si disponga di dati aggiornati sul fenomeno della mobilità passiva verso altre regioni italiane dei residenti in Campania affetti da questa patologia; quali iniziative la struttura commissariale intenda assumere affinché tutti i pazienti residenti in Campania e affetti da SMA possano usufruire di cure all'avanguardia presso le strutture individuate sul nostro territorio.

MARCHIELLO, Assessore Alle Attività Produttive

Grazie, Presidente. Per quanto riguarda il primo quesito posto dalla Consigliera interrogante, occorre evidenziare che i pazienti campani affetti da SMA a oggi affluiscono prevalentemente in quattro centri di riferimento, di cui due presenti nel territorio regionale, l'Azienda Santobono e l'Azienda Vanvitelli, che seguono il 35 per cento circa dei pazienti campani. Come risulta dal monitoraggio condotto dall'AIFA, la circostanza per cui alcuni pazienti campani siano seguiti dai centri di riferimento del Lazio trova la sua giustificazione nel fatto che la maggior parte di questi pazienti versa in una situazione di continuità assistenziale presso i centri che li avevano precedentemente arruolati nell'ambito della sperimentazione clinica. Ciò posto, si rappresenta che nel Registro regionale Malattie Rare sono presenti dal 2011 a oggi 91 certificati totali, di cui 83 effettuati in Campania e soltanto 8 certificati fuori regione. Relativamente al secondo punto dell'interrogazione si evidenzia che i dati sulla mobilità passiva del 2018 riguardanti le SDO per i ricoveri saranno disponibili solo a fine anno, secondo i flussi comunicati da So.Re.Sa. Infine, in ordine al terzo punto dell'interrogazione appare opportuno evidenziare che il Nusinersen FL è stato indicato su autorizzazione EMA quale farmaco per il trattamento dell'atrofia muscolare spinale. Tale farmaco, inoltre, è presente nell'elenco dei farmaci innovativi che attingono al fondo di cui alla legge di bilancio 232 del 2017 ed è stato commercializzato nel mese di settembre 2017. Il numero di pazienti campani arruolati nel primo trattamento è di trentaquattro pazienti sui centotrentacinque censiti da AIFA a marzo 2018 per un totale di 134 dispensazioni. A tale proposito occorre evidenziare che, a seguito di accordi intercorsi con i centri prescrittivi, extra Regione, al fine di migliorare la qualità dell'assistenza e l'accesso alle cure, le ASL di appartenenza si sono fatte carico dell'acquisto diretto del farmaco e, inoltre, la Direzione Generale per la Tutela della Salute, al fine di migliorare i percorsi assistenziali e facilità l'accesso alle cure, ha previsto l'istituzione di tavoli di lavoro con esperti in materia di malattie rare finalizzati all'identificazione del PDTA e dei percorsi aziendali e regionali, onde favorire la presa in carico dei pazienti nei presidi campani e ridurre la mobilità transregionale. Nel tavolo di patologie neuromuscolari è stato già avviato il percorso regionale interaziendale e la definizione di modelli di presa in carico dell'atrofia muscolare spinale. Gli stessi modelli, inoltre, saranno oggetto di confronto con le associazioni dei pazienti.

RICCHIUTI (L'Italia è Popolare)

Assessore, la ringrazio per la risposta puntuale e dettagliata che è stata fornita alla mia interrogazione. Auspico che anche gli altri centri che sono già stati individuati come presidi, al di là del Santobono e dell'azienda ospedaliera Vanvitelli, possano effettivamente trovare un'attuazione delle indicazioni e direttive già adottate dal servizio farmaceutico per garantire un'omogeneità di trattamento su tutto il territorio regionale. Come giustamente diceva lei, anche per cercare di ridurre, al di là della continuità assistenziale, la mobilità passiva che sappiamo essere una piaga del nostro servizio sanitario.

Assicurazione della continuità delle terapie per i bambini affetti da disturbo dello spettro autistico
PRESIDENTE (D'Amelio)

Interrogazione "Assicurazioni della continuità delle terapie per i bambini effetti da disturbo dello spettro autistico", Reg. Gen. 256/2, a firma del consigliere Gianpiero Zinzi (Gruppo Misto). Concedo la parola al consigliere Zinzi per l'illustrazione dell'interrogazione

ZINZI (Gruppo Misto)

Rispetterò assolutamente i tempi, come mio solito. Mi farò aiutare da un pezzo di carta perché mi riferisco a un articolo di stampa che ha sollevato il mio interesse, ma, soprattutto, mi ha portato a scrivere questa interrogazione. L'articolo nel titolo dice "Terapie per l'autismo: rischio stop a gennaio". Io potrei parlare per minuti e, volendo, anche per ore, però il tema è sintetico al punto da richiedere una semplice risposta alla mia domanda. La mia domanda è per quale motivo l'ASL (in questo caso di Caserta, ma dico la Regione Campania) non ha predisposto, a partire dall'1 gennaio del 2019, un piano che dia continuità al metodo ABA, che tutti sappiamo essere riconosciuto il migliore in tema di terapie per bambini affetti da autismo. Vi è una seconda domanda. Ho letto le delibere degli ultimi mesi, nelle quali si è stabilito di dare continuità alla sperimentazione fino al 31 dicembre 2018, stanziando fino a 3 milioni di euro e si è stabilito che un tetto massimo di 15 ore settimanali per paziente, fino alle complessive 400 ore settimanali per centro, fossero sufficienti. Mi hanno spiegato che questo implica una grave difficoltà. I bambini affetti da autismo hanno necessità di terapie in piena continuità. Anche cambiare centro può provocare dei gravi danni alla crescita del paziente. Questo tipo di iniziativa e provvedimento implica che molti bambini dovranno cambiare centro per poter proseguire le terapie. Io ritengo che al riguardo si debba fare un passo indietro e fare una riflessione. Le domande, quindi, sono due: vi è la possibilità e la volontà di dar vita a un sistema e a un piano che dia continuità terapeutica senza dover spacchettare le attività tra troppi centri, quantomeno per quanto attiene ai pazienti, che fino ad oggi hanno iniziato le cure in centri e che dovranno cambiare, e se c'è dal primo gennaio 2019 la volontà di dare continuità a questo tipo di terapie. Io sono convinto che la risposta sarà positiva, perché non penso che la Regione abbia chiuso gli occhi di fronte a una problematica di questo tipo, però aspetto una conferma dalla Giunta regionale, quindi da lei, Assessore, aspetto una risposta positiva. Grazie.

MARCHIELLO, Assessore alle Attività Produttive

La Direzione generale della tutela della salute così ci informa. L'ASL Caserta, applicando la legislazione vigente, con delibera 1172 del 4 settembre 2015, avente ad oggetto "Realizzazione di interventi finalizzati a garantire la tutela della salute, il miglioramento delle condizioni di vita e l'inserimento nella vita sociale delle persone affette da autismo", ha promosso in via sperimentale un modello organizzativo e innovativo che prevede la presa in carico del soggetto affetto da autismo da parte delle cure domiciliari. Tale modello ha permesso di offrire ai soggetti autistici residenti nel territorio dell'ASL la promozione del coordinamento degli interventi e dei servizi per assicurare la continuità dei percorsi diagnostici, terapeutici e assistenziali nel corso della vita delle persone, l'incentivazione di progetti dedicati alla formazione a sostegno delle famiglie che hanno in carico persone con autismo, l'inserimento nel percorso di centri pubblici e privati con competenze specifiche sui disturbi dell'autismo in grado di effettuare la presa in carico di soggetti minori adolescenti e anche adulti, la promozione di progetti finalizzati all'inserimento lavorativo di soggetti adulti con autismo, valorizzandone le loro capacità. Il progetto presentato inizialmente per quaranta bambini e per un solo anno, ha riscosso subito un buon successo presso le famiglie. Le richieste di inserimento del progetto sono state infatti ben superiori e l'ASL di Caserta, per non disattendere alle aspettative, ha aumentato il numero di pazienti da assistere, riaprendo il bando per la formazione di una short list di operatori che, dotati dei necessari requisiti, fossero in grado di offrire i trattamenti ai richiedenti. Tali ambiziosi obiettivi sono stati raggiunti attraverso la reale offerta a più di 400 soggetti affetti da autismo di tutte le fasce di età del trattamento ABA. In vista della scadenza al 31 dicembre dei contratti dei centri, l'ASL di Caserta, alla luce dell'esperienza maturata, ha intenzione di gestire in proprio i trattamenti dei bambini. A tale scopo ha infatti quasi completato il reclutamento delle figure necessarie per la formazione dell'equipe e nelle more della completa autonomia, tenendo presente il numero così elevato di richiedenti, ha predisposto nuovi bandi in via di pubblicazione che consentiranno il potenziamento dell'offerta a una puntuale risposta a tutte le criticità ad oggi presentatesi.

ZINZI (Gruppo Misto)

Assessore, io la ringrazio, ma lei non ha risposto al mio interrogativo e alla mia interrogazione. Io ho chiesto se la Giunta regionale ha predisposto un piano per assicurare continuità nelle terapie. Non mi ha risposto per il passato, mi risponde per il futuro dicendomi che l'ASL si è attrezzata e si sta attrezzando, e questo non può farci che piacere. Per avere una risposta puntuale le chiederei, e chiederei a questo punto al Presidente De Luca, che è il titolare della delega alla sanità, di dare disponibilità a un tavolo che consenta alle associazioni di genitori di bambini affetti da autismo, di poter avere chiarimenti sulla continuità nelle terapie e soprattutto poter beneficiare di una programmazione che sia quantomeno triennale, per evitare che al termine di ogni anno a dicembre debbano subire le pressioni e le preoccupazioni frutto dei ritardi della Regione Campania. Grazie.

Ospedale del Mare: Calendario operatorio dicembre 2018 e mancata attivazione ambulatorio PICC
PRESIDENTE (D'Amelio)

Interrogazione: "Ospedale del Mare: Calendario operatorio dicembre 2018 e mancata attivazione ambulatorio PICC" Reg. Gen. 259/2, a firma del consigliere Borrelli (Campania Libera - PSI - Davvero Verdi), cui concedo la parola.

BORRELLI (Campania Libera - PSI - Davvero Verdi)

Grazie Presidente. È una vicenda abbastanza complessa che purtroppo riguarda di nuovo l'Ospedale del Mare, di cui chiedo ovviamente conto alla Giunta. Tenga presente che c'era un'altra interrogazione a cui invece mi è stato detto che risponderà al prossimo Question Time per una questione di delicatezza e anche di complessità della risposta. Premesso che: in data 27 novembre 2018 il responsabile del Blocco Operativo e Day Surger dell'Ospedale del Mare comunicava il programma operatorio per il mese di dicembre 2018; tale programmazione veniva effettuata "acquisite le disponibilità degli infermieri dal coordinatore del blocco operatorio e sentite, per le vie brevi, le indicazioni della Direzione Sanitaria"; da tale calendarizzazione si evince che a partire dal giorno 22 dicembre 2018 si riducono drasticamente le sedute operatorie, con solo tre sedute per l'ortopedia, due per la neurochirurgia ed una rispettivamente per la chirurgia endocrina, la chirurgia vascolare e l'urologia; detta organizzazione, evidentemente, tiene conto del periodo delle festività natalizie, ma non delle lunghe liste d'attesa per gli interventi operatori; atteso che: inoltre, sono pervenute allo scrivente diverse segnalazioni circa la mancata disponibilità di un ambulatorio dedicato alla gestione di cateteri venosi centrali periferici o PICC presso l'Ospedale del Mare; in particolare, si segnalano alcuni casi di pazienti oncologici, di età avanzata ed in condizioni fisiche precarie, della zona orientale di Napoli e comuni limitrofi, che per la periodica pulizia del catetere sono costretti ad attraversare tutta la città di Napoli per raggiungere uno dei due ambulatori attivi, cioè quello del Distretto 27 ASL Napoli 1 e Ospedale Cardarelli, o, in alcuni casi, la rinuncia all'assistenza pubblica per quella privata, con relativo accollo del costo della prestazione; Tanto premesso, il sottoscritto consigliere chiede di conoscere 1)Le motivazioni alla base del programma operatorio per il mese di dicembre 2018 dell'Ospedale del Mare; 2)Se non intenda intervenire affinché venga garantita, anche nel periodo delle festività natalizie, il regolare funzionamento delle camere operatorie, anche in considerazione delle attuali liste d'attesa; 3) I motivi della mancata attivazione dell'ambulatorio PICC presso l'Ospedale del Mare e i tempi previsti per l'avvio dell'attività. Grazie.

MARCHIELLO, Assessore Alle Attività Produttive

Grazie, Presidente. Per quanto concerne le sedute operatore, il calendario operatorio dell'Ospedale del Mare del mese di dicembre 2018 è stato redatto a seguito di una valutazione globale che ha preso in esame la disponibilità del personale dell'area del comparto sanitario, la storica contrazione dell'attività chirurgica di elezione nel periodo in parola, confermata dai primari chirurghi delle varie branche specialistiche, e le relative liste di attesa. A seguito della suddetta analisi, in aggiunta alla disponibilità quotidiana h24 della sala operatoria per le urgenze chirurgiche, sono state tuttavia garantite in via cautelativa per gli interventi chirurgici in elezione sei sedute operatorie tra il 27 e il 28 dicembre, nonché una seduta il 24 mattina e una il 31 mattina. Tali sedute potrebbero anche essere sovradimensionate rispetto alla reale disponibilità dei pazienti a sottoporsi ad interventi che non rivestano caratteristiche di urgenza o di particolare gravità nel periodo natalizio. A mero scopo comparativo, si evidenzia che nel periodo 23 dicembre e 31 dicembre dello scorso anno si sono effettuati solo nove interventi, di cui quattro in urgenza, per tutta l'Azienda.È stato infine garantito dal Direttore dell'Unità Complessa Anestesia e Rianimazione e dal Responsabile del Blocco Operatorio che qualsiasi urgenza si dovesse manifestare, sia reale, sia contestuale alla riduzione dell'ordinaria attività presidiale, sarà affrontata con la consueta disponibilità. Per quanto concerne l'ambulatorio PICC, in questa Azienda, presso il Distretto sanitario di base n. 27, è attivo un ambulatorio territoriale unico in regione Campania sede del PICC Team aziendale inserito nella rete PICC italiana, per l'inserimento e la gestione dei cateteri venosi centrali ad inserzione periferica. Tale struttura garantisce tutti i giorni dal lunedì al venerdì l'assistenza per gli utenti che necessitano di tali prestazioni attraverso un gruppo di lavoro altamente specializzato ed esperto.Si rappresenta, inoltre, vista la richiesta di attivazione di analoghe strutture presso altre articolazioni aziendali, anche ospedaliere, che è già attivo e in fase avanzata un corso di formazione ed addestramento aziendale specifico per i componenti dei PICC Team.

BORRELLI (Campania Libera-PSI-Davvero Verdi)

Se ho capito bene, l'Ospedale del Mare sostiene che i cittadini stessi non sarebbero in qualche modo disponibili a farsi operare, che addirittura è sovradimensionata questa programmazione. Ovviamente io approfondirò questa cosa e nel momento in cui non fosse così, penso che dovremmo chiedere delle scuse pubbliche alle persone perché le notizie che invece ho io è che in realtà la situazione è molto più delicata e che molte persone vorrebbero farsi operare anche a Natale, pur di uscire fuori dal tunnel di interventi molto particolari. Assessore, so che la risposta viene fornita dall'azienda, ne prendo atto, ma ritengo che sia molto discutibile, anche rispetto al fatto che negli altri ospedali non c'è un blocco così elevato di turni operatori.

Attribuzione ed erogazione delle risorse previste nel PSR Programma 2014/2020
PRESIDENTE (D'Amelio)

Interrogazione: "Attribuzione ed erogazione delle risorse previste nel PSR Programma 2014/2020" Reg. Gen. 262/2, a firma del consigliere Longobardi (De Luca Presidente), cui concedo la parola.

LONGOBARDI (De Luca Presidente)

Grazie Presidente. Il PSR (Programma Sviluppo Rurale) 2014/2020 rappresenta il principale strumento di investimento e lavoro per il settore agricoltura e per gli operatori agricoli in Campania; la programmazione dell'Amministrazione regionale sta determinando l'impiego di cospicue risorse a beneficio del territorio e dei cittadini campani; per il periodo 2014/2020 si calcola in 1,8 miliardi euro lo stanziamento complessivamente disponibile delle risorse comunitarie che, unite alla compartecipazione di altre fonti di finanziamento, dovrebbero determinare investimenti per complessivi 3 miliardi di euro; sono molti gli operatori di settore, i professionisti e le aziende che sperano in questi finanziamenti per migliorare ed aumentare attività esistenti o crearne di nuove; vengono segnalate alcune problematiche inerenti l'assegnazione e l'erogazione delle risorse, in particolare per alcune misure specifiche previste nel PSR e relative, a titolo di esempio, ai muretti a secco; potrebbero verificarsi, nell'assegnazione delle risorse pubbliche, degli sbilanciamenti tra i vari territori della Campania, presumibilmente dovuti a problemi burocratici e/o a interpretazioni delle norme; è utile ed opportuno fare piena e totale chiarezza sulle modalità di attribuzione dei fondi comunitari disponibili, sia rispetto ai bandi sia alle domande presentate sia rispetto alle decisioni degli uffici regionali preposti; si chiede pertanto alla Giunta regionale della Campania di rendere noto il cronoprogramma completo degli interventi e degli investimenti effettuati e da effettuarsi in ambito regionale con le relative ripartizioni tra le varie province della Campania, così da chiarire in maniera inequivocabile le modalità di attribuzione delle risorse destinate all'agricoltura per rendere omogeneo ed equo l'impiego su tutto il territorio regionale. Grazie.

MARCHIELLO, Assessore Alle Attività Produttive

Grazie Presidente. Questa è la risposta della Direzione generale politiche agricole. Le risorse programmate - somma dei bandi emessi - risultano essere 1580388173 euro, pari all'87,2 per cento del totale delle risorse disponibili sul programma Sviluppo rurale 2014/2020, pari a 1812543801. Su 63 tipologie di intervento di cui è composto il programma, 56 sono state attivate con almeno un bando già emesso. Le risorse impegnate sono pari a circa 1040,47 mega euro, che rappresenta il 65,8 per cento del programmato. Le risorse pagate invece sono: la spesa pubblica erogata ammonta complessivamente a 385318309, afferente a pagamenti a favore di 25294 beneficiari, con numero di domande di pagamento liquidate pari a 79747. L'avanzamento della spesa risulta pari al 21,2 per cento della dotazione del programma. La selezione dei progetti invece è così stata effettuata: i bandi sono emessi per ogni tipologia di intervento con un budget non distinto per territorio provinciale, la risposta al bando, e quindi le risorse richieste, è determinata dalle caratteristiche dell'agricoltura provinciale, ovvero da quanto la tipologia a cui si riferisce il bando risponde alle peculiarità socio-economiche e ambientali del territorio. La selezione dei progetti pervenuti avviene attraverso criteri di selezione con declaratorie ben definite, che limitano, e quasi sempre annullano, la soggettività di interpretazione consentendo un'assegnazione di punteggio in modo oggettivo da parte di tutti gli uffici che istruiscono i progetti. Vengono altresì effettuate numerose riunioni di calibrazione tra gli istruttori provinciali e gli estensori del bando per dipanare eventuali dubbi interpretativi e definire regole comuni di valutazione. Ciò consente una sorta di calibrazione tra gli istruttori.Rispetto all'esempio citato nell'interrogazione, circa i muretti a secco, tipologia 4.4.2, premesso che l'istruttoria non è terminata per tutti gli uffici provinciali, le domande pervenute si distribuiscono in modo proporzionale alle caratteristiche fisiche del territorio, penisola sorrentina e costiera amalfitana oltre il 60 per cento. Ad oggi abbiamo le graduatorie provvisorie provinciali di Avellino, Caserta e Salerno con una percentuale di ammissibilità media del 32 per cento.Riguardo alla misura "investimenti aziendali sul primo bando chiuso", sono pervenute oltre mille istanze con una distribuzione provinciale simile a quella delle imprese agricole iscritte alla Camera di Commercio. Il dato relativo ai progetti ammessi è il seguente: Avellino 244 presentati e 146 ammessi; Benevento 427 presentati e 273 ammessi, Caserta 112 presentati e 59 ammessi, Napoli 18 presentati e 6 ammessi, Salerno 267 presentati e 204 ammessi. Totale regionale: su 1068 presentati ne sono stati ammessi 688.

LONGOBARDI (De Luca Presidente)

L'Assessore è stato preciso nell'indicare i dati, un esempio esplicativo è quello dei muretti a secco. Ho preso qualche appunto e poi, magari, mi farò dare il resoconto della risposta. Ho notato che nella totalità della provincia di Napoli sono state presentate (rispetto alle mille istanze relativamente ai soli muretti a secco, immagino) 18 domande rispetto alle province di Avellino e Salerno nelle quali ci sono quasi 250 domande, quindi mi domando se le domande siano state scarse, se gli operatori non abbiano presentato la domanda. Se ho ben capito, questo è il dato che emerge da questo confronto, rispetto al numero dei sei progetti ammessi al finanziamento. Nella prima fase mi era stato spiegato che il 60 per cento dei fondi, soprattutto su alcune attività, erano destinati proprio alla costiera sorrentina o aree geolocalizzate, come mi ha spiegato l'Assessore, ma noto che il numero di domande è sempre diciotto. Mi sembra un dato molto basso, ma non so se questo è il dato relativo alla presentazione delle domande o alle domande ritenute idonee e in base alle quali sono state ammesse a progetto sei. Ammetto di non aver capito questo. Voglio dire, diciotto è il dato complessivo o il numero delle domande ammesse a finanziamento e sei poi finanziate?

PRESIDENTE (D'Amelio)

Comunico che, in riferimento all'interrogazione a firma della consigliera Beneduce, Registro Generale n. 255/2, e a quella di Borrelli, che è già stata citata dal consigliere, la Giunta regionale mi chiede il rinvio per approfondimenti istruttori. Dichiaro chiusa la seduta del question time.

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