Question Time del 28 settembre 2018

Indice:
1 - Comunicazione del Presidente
2 - Nomina Direttori Generali delle aziende e degli enti del Servizio sanitario regionale
3 - Gara per l'affidamento dei servizi di pulizia e vigilanza nelle AA.SS.LL. e AA.00
4 - Criticità connesse all'attribuzione delle residenze universitarie per gli atleti delle Universiadi
5 - Progetti lavoratori APU
Comunicazione del Presidente
PRESIDENTE (Russo)

Buongiorno. Dichiaro aperta la seduta di Question Time. Ricordo che, ai sensi dell'articolo 129 del Regolamento interno, il Consigliere proponente ha la facoltà di illustrare l'interrogazione per non più di un minuto, a ciascuna delle interrogazioni presentate risponde il rappresentante della Giunta per non più di tre minuti, successivamente, il Consigliere del medesimo Gruppo ha il diritto di replicare per non più di due minuti. Ricordo, inoltre, che le interrogazioni all'ordine del giorno dell'odierna Seduta di Question Time sono state elencate nell'ordine di presentazione. Comunico che con nota 580 del 26 settembre 2018 l'assessore Bruno Discepolo ha comunicato che non potrà partecipare all'odierna seduta di Question Time per sopraggiunti impegni istituzionali, su delega del Presidente della Giunta regionale ai sensi della legge regionale 13/96. Comunico inoltre che con nota 1055 del 27 settembre 2018, l'assessore Corrado Matera ha comunicato che non potrà partecipare all'odierna seduta di Question Time per impegni rientranti nelle fattispecie previste dai commi 3 e 4 dell'articolo 8 della legge regionale 13 del 1996. Pertanto l'interrogazione Registro Generale n. 214/2 a firma del Consigliere Francesco Emilio Borrelli e l'interrogazione Registro Generale n. 216/2 a firma della Consigliera Flora Beneduce, sono rinviate alla prossima Seduta di Question Time.

Nomina Direttori Generali delle aziende e degli enti del Servizio sanitario regionale
DI SCALA (Forza Italia)

L'interrogazione trae origine dalla circostanza che, come sappiamo, la Regione seleziona dagli elenchi regionali, anche di altre Regioni, i direttori generali delle aziende e degli Enti del Servizio Sanitario Regionale. Costoro, per essere inseriti in questi elenchi hanno necessità di possedere alcuni requisiti, in particolare si fa riferimento alla laurea magistrale o al diploma di laurea del vecchio ordinamento e, alla lettera b), al possesso di adeguata esperienza dirigenziale, almeno quinquennale, maturata nell'ambito delle strutture sanitarie o settennale negli ultimi settori con autonomia gestionale e con diretta responsabilità di risorse umane, strumentali e finanziarie. Poiché per esperienza dirigenziale, per non lasciare il tutto alla discrezionalità di chi nomina, vi sono dei canoni da rispettare, deve intendersi l'effettiva attività di direzione caratterizzata da autonomia gestionale, cui facevo riferimento, e diretta responsabilità delle risorse umane, tecniche o finanziarie,attività svolte a seguito di formale conferimento di incarico in tutte le diverse specializzazioni professionali, con eclusione delle attività di mero studio, ricerca, ispezione e controllo e delle attività finanziarie di mera partecipazione nonché l'attività di direzione deve riferirsi all'intera organizzazione dell'Ente, dell'azienda, della struttura od organismo oppure ad una delle principali articolazioni organizzative o funzionali degli stessi. Interrogo la Giunta regionale e l'Assessore che vorrà gentilmente rispondermi, al fine di conoscere se tutti i direttori generali e commissari nominati ed attualmente in carica siano effettivamente allo stato in possesso dei requisiti previsti dall'ordinamento in vigore per ricoprire tale ruolo. Grazie.

MARCHIELLO, Assessore Attività Produttive

Grazie Presidente. In merito ai singoli quesiti posti dalla Consigliera, la direzione generale della salute ha risposto che l'articolo 3 bis, comma 3, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, modificato dal n. 189 del 2012, dispone che la Regione provvede alla nomina dei direttori generali delle aziende e degli Enti del Servizio Sanitario Regionale attingendo obbligatoriamente all'elenco regionale di idonei, ovvero agli analoghi elenchi delle altre Regioni costituiti previo avviso pubblico di selezione. Con successivo decreto legislativo del 4 agosto 2016, n. 171, attuazione della delega di cui all'articolo 11 comma 1 della legge 7 agosto 2015 n. 124, in materia di dirigenza sanitaria, il Legislatore nazionale ha - tra l'altro - disciplinato la nuova procedura di nomina dei direttori generali delle aziende e degli Enti ospedalieri del servizio sanitario regionale. In particolare l'articolo 2 comma 1 del decreto stabilisce: Le Regioni nominano direttori generali esclusivamente gli iscritti all'elenco nazionale dei direttori generali di cui all'articolo 1. A tale fine la Regione rende noto, con apposito avviso pubblico, pubblicato sul sito internet istituzionale della Regione, l'incarico che intende attribuire ai fini della manifestazione di interesse da parte dei soggetti iscritti nell'elenco nazionale. La valutazione dei candidati, per titolo e colloquio, è effettuata da una Commissione regionale nominata dal Presidente della Regione secondo modalità e criteri definiti dalle Regioni, anche tenendo conto di eventuali provvedimenti di accertamento della violazione degli obblighi in materia di trasparenza. La Commissione, composta da esperti indicati da qualificate istituzioni scientifiche indipendenti, che non si trovino in situazioni di conflitto di interessi, di cui uno designato dall'agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali e uno dalla Regione, senza nuovi e maggiori oneri a carico della finanza pubblica propone al Presidente della Regione una rosa di candidati nell'ambito dei quali viene scelto quello che presenta requisiti maggiormente coerenti con le caratteristiche dell'incarico da attribuire. Nella rosa proposta non possono essere inseriti coloro che abbiano ricoperto l'incarico di direttore generale per due volte consecutive presso la medesima azienda sanitaria locale, la medesima azienda ospedaliera ovvero presso un medesimo Ente del Servizio sanitario nazionale". È questa la norma.Il Ministero della Salute, solo a febbraio 2018, in attuazione delle disposizioni legislative a cui si è data lettura adesso, e precedentemente richiamate, ha pubblicato l'elenco nazionale degli idonei all'incarico di direttore generale delle aziende e degli Enti del servizio sanitario regionale. Circostanza che ha comportato l'operatività dell'articolo 9, comma 1, del decreto legislativo 171 del 2016 che prevede che a decorrere dalla data di istituzione dell'elenco nazionale, sono abrogate le disposizioni del decreto legislativo 30 dicembre 1992 n. 502 e successive modificazioni, tutti i riferimenti normativi ai commi abrogati dall'articolo 3 bis devono conseguentemente intendersi come riferimenti alle disposizioni del presente decreto. Premesso questo quadro normativo di riferimento si rappresenta che la Regione Campania, per la nomina degli organi di vertici delle aziende sanitarie ha agito nella pedissequa osservanza delle disposizioni di leggi vigenti all'atto del conferimento dell'incarico in base al principio del tempus regit actum. Pertanto, tutti i nominativi dei direttori generali attualmente in carica risultano inseriti nell'elenco regionale degli idonei costituito dall'Amministrazione all'esito delle procedure di verifica circa il possesso dei requisiti di legge effettuate dalla Commissione di esperti appositamente prevista dal Legislatore regionale.

DI SCALA (Forza Italia)

Prendo atto del richiamo alle normative nelle more intervenute, naturalmente effettueremo un'attività di verifica e di controllo per accertare se effettivamente questi requisiti siano posseduti da tutti coloro che sono attualmente in carica con quel ruolo, in base al principio, come ha detto l'assessore tempus regit actum e verificare se erano requisiti posseduti all'atto della normativa intervenuta. Grazie.

Gara per l'affidamento dei servizi di pulizia e vigilanza nelle AA.SS.LL. e AA.00
PRESIDENTE (Russo)

Interrogazione: "Gara per l'affidamento dei servizi di pulizia e vigilanza nelle AA.SS.LL. e AA.OO." Reg. Gen. n. 215/2, a firma del Consigliere Borrelli (Campania Libera - P.S.I. - Davvero Verdi), già distribuita in Aula.

BORRELLI (Campania Libera - P.S.I. - Davvero Verdi)

Volevo specificare che con questa seduta diventano due le interrogazioni del mio Gruppo.Per una stiamo addirittura parlando di quattro mesi fa, e volevo mettere a verbale che nel prossimo Question Time insisterò per avere la risposta su una vicenda ambientale, e sull'altra che non si discuterà per la vicenda dell'assenza dell'assessore Bruno Discepolo. Siamo molto attenti sulla vicenda IACP e quello che sta succedendo giorno dopo giorno sia nei Comuni e nella Regione, ci interessa particolarmente. Passo all'interrogazione che è un ritorno su un'interrogazione che avevamo già fatto in precedenza e che però non siamo ancora riusciti a notare dei cambiamenti rispetto alla precedente interrogazione che riguarda le gare di affidamento dei servizi di pulizia e vigilanza delle A.S.L. e nelle Aziende Ospedaliere. Premesso che in alcune aziende sanitarie ed ospedaliere della Campania i servizi di pulizia e sanificazione ed i servizi di guardiania sarebbero ancora affidati in regime di proroga a ditte vincitrici di appalto scaduto da svariati anni, nelle more dell'espletamento di nuove procedure; e che in data 9 maggio 2018, nel corso di una seduta di Question Time, la Giunta regionale, in risposta ad una mia interrogazione di pari oggetto comunicava che "Per quanto concerne i due servizi di cui abbiamo parlato (Pulizie e Vigilanza), la Regione ha fatto la scelta di avvalersi di CONSIP e, pertanto, è in corso una gara. La data stimata di attivazione delle convenzioni è luglio 2018 e per quello che riguarda la pulizia è stato scelto di avvalersi di CONSIP. Per quanto concerne la gara della vigilanza e sicurezza delle procedure di evidenza pubblica in corso e verranno gestite a livello regionale. La convenzione è prevista a fine luglio per le offerte della gara in corso, c'è tutta la parte dell'ammissibilità, mentre le offerte sono in corso di valutazione. Verranno giudicate entro luglio 2018 per tutta la parte delle convenzioni da stipulare, mentre la gara Consip è ancora in fase di valutazione". Tanto premesso, interroga il Presidente della Regione per conoscere l'esito delle gara per gli appalti per la pulizia e sanificazione e per la vigilanza presso le aziende sanitarie ed ospedaliere della Campania; quanti e quali sono allo stato gli appalti in regime di proroga per i quali sono ancora in corso le procedure per l'affidamento dei servizi.

MARCHIELLO, Assessore Attività Produttive

Grazie Presidente. La risposta è stata predisposta da Soresa alla direzione della tutela della salute. Gli affidamenti della Pubblica Amministrazione hanno subito un costante e progressivo indirizzo volto alla loro centralizzazione al fine di conseguire risparmi e uniformità di spesa sull'intero territorio nazionale. Come noto, in Campania, la centrale unica di committenza per gli acquisti in sanità è la società Soresa, ministrare la CONSIP costituisce centrale di committenza a soggetto aggregatore nazionale che opera anche su richiesta dei soggetti aggregatori regionali, quali la stessa Soresa. Relativamente al servizio di pulizia la Soresa non ha in programmazione alcuna procedura centralizzata, atteso che risulta già in corso una procedura di gara da parte del soggetto aggregatore nazionale CONSIP con specifico lotto per le aziende sanitarie della Regione Campania. Al pari di ogni altra procedura di aggiudicazione gestita da Consip o dai soggetti aggregatori, la verifica della fase in cui essa versa è possibile mediante la consultazione del sito www.acquistiinretepa.it ove sono presenti gli stati di avanzamento di tutte le iniziative di gara gestite dalle centrali di committenza. Consultando in data odierna il sito si apprende infatti che la data di attivazione della convenzione CONSIP per il servizio di pulizia, per gli Enti del servizio sanitario nazionale, è stimata ad aprile 2019. Pertanto, ai sensi dell'articolo 6, comma 15 bis, della legge regionale n. 28 del 2003, Soresa, nelle more dell'aggiudicazione della gara nazionale ha tempestivamente autorizzato le A.S.L., che ne hanno fatto richiesta, a svolgere procedure di gara autonome per garantire il servizio per il tempo strettamente necessario all'attivazione della convenzione CONSIP. Per quanto concerne invece il servizio di vigilanza armata e i servizi aggiuntivi per le A.S.L. e per le aziende ospedaliere della Regione Campania, la procedura di gara indetta a giugno 2017, in corso di aggiudicazione, è stata annullata con sentenza del Consiglio di Stato n. 5534 pubblicata il 26 settembre 2018. Trattandosi di categoria merceologica rientrante nel DPCM dell'11 luglio 2018, Soresa, quale centrale di committenza regionale, a breve dovrà indire una nuova gara. In merito alle eventuali proroghe disposte dalle aziende sanitarie, in merito ai servizi soprarichiamati, Soresa non ne ha immediata evidenza in quanto la normativa regionale di riferimento si limita a stabilire le modalità di autorizzazione all'espletamento di autonoma procedura di gara da parte delle aziende sanitarie. In particolare, riguardo alle proroghe disposte dalle aziende sanitarie, non è previsto alcun monitoraggio non essendo contemplata tra i compiti affidati dalle leggi regionali e decreti commissariali alla Soresa. Invece, nel caso delle procedure autonome, autorizzate dalla Soresa, l'articolo 6, comma 15 bis della legge 28 del 2003 prevede espressamente degli acquisti e delle forniture effettuate dalle A.S.L. e dalle aziende ospedaliere, previa la predetta autorizzazione della Soresa e dei relativi flussi finanziari è data comunicazione alla piattaforma informatica di Soresa secondo le modalità dalla stessa definite. Soresa infatti ha attivato una piattaforma informatica SIAPS attraverso la quale le aziende inoltrano le domande di autorizzazione corredate dai documenti aggiuntivi eventualmente necessari nella fase istruttoria. Da tale piattaforma sono estraibili, su richiesta, le inflazioni di volta in volta raccolte per ciascuna procedura autorizzata.

BORRELLI (Campania Libera - P.S.I. - Davvero Verdi)

Faccio presente all'Assessore, che ovviamente non ha nessuna responsabilità in proposito, che alcune A.S.L. hanno in proroga le gare d'appalto per le pulizie e per la vigilanza e in alcuni casi anche per il servizio mensa e anche per l'affidamento di buvette o altro da oltre un decennio. In alcuni casi è stato comprovato dalla magistratura che le infiltrazioni all'interno dei nostri ospedali e nelle aziende avviene attraverso queste aziende che in alcuni casi è stato riscontrato, e ci sono indagini in corso, di gestione parallele di strutture all'interno degli ospedali date in appalto direttamente dal mondo della camorra. Credo che bisogna stare molto attenti su questi aspetti perché ho la sensazione, ma potrei sbagliarmi, che non c'è la dovuta visione del fatto che se continuiamo a prorogare ad aziende, in alcuni casi che hanno cambiato, ci sono dei giochi com'è successo al San Giovanni Bosco, che è uscito sui giornali, in cui la ditta di pulizie poiché aveva avuto un'interdittiva antimafia aveva disfatto. Non può andare avanti anche perché in alcuni casi il servizio non è all'altezza. Faccio sempre l'esempio del San Giovanni Bosco, dove ci fu il famoso caso delle formiche, rispetto agli 80, se ricordo bene, persone che dovevano pulire l'ospedale, ne risultava che ne mancavano 40. È chiaro che l'ospedale era sporco. Non possiamo, e mi riferisco alla risposta della Soresa e anche all'azione politica di tutti noi, limitarci a dire che la gara è saltata e non c'è monitoraggio. Il monitoraggio ci deve stare, bisogna chiedere ai direttori delle aziende sanitarie e degli ospedali di darci dei numeri precisi anche perché - concludo - mi riferiscono che anche quando c'è stata, da parte di alcuni direttori, la volontà di controllare, com'è avvenuto al Cotugno, dove chiedeva la direzione sanitaria di poter verificare l'entrata e l'uscita dei dipendenti che facevano le pulizie, è stato detto, da parte dell'azienda, che nessun controllo può essere fatto da parte del datore di lavoro, cioè noi. Tutto ciò non può continuare in questo modo perché poi il servizio che andiamo a vedere, di cui spesso i cittadini si lamentano, è dovuto in alcuni casi ad una mancanza della corresponsione del contratto del datore di lavoro, nel caso l'A.S.L. o il singolo ospedale, con la ditta di pulizia. Ovviamente questo vale anche per la mensa e ancora di più, in alcuni casi, per il servizio di vigilanza che in alcuni casi, com'è successo in passato, si è scoperto nella società addirittura direttamente collegato alla camorra. Questo è un elemento su cui chiedo il massimo dell'attenzione perché non possiamo assolutamente permetterci di avere ospedali in cui si intrufolano i camorristi.

Criticità connesse all'attribuzione delle residenze universitarie per gli atleti delle Universiadi
PRESIDENTE (Russo)

Interrogazione: "Criticità connesse all'attribuzione delle residenze universitarie per gli atleti delle Universiadi", Reg. Gen. 219/2, a firma del Consigliere Luigi Cirillo (Movimento 5 Stelle), già distribuita in Aula

CIRILLO (Movimento 5 Stelle)

Grazie Presidente. Il bando di concorso ADISURC dell'anno in corso, parliamo del 2018-2019, al punto 10.3 disciplina il servizio abitativo, quindi le residenze universitarie, e recita il seguente: "Le strutture residenziali dell'ADISURC utilizzate per ospitare i partecipanti alle Universiadi del luglio 2019 potranno essere utilizzate dagli aventi diritto - cioè, dagli studenti - fino al 31 maggio 2019; per i mesi di giugno e luglio 2019 detti studenti potranno utilizzare, se disponibili, strutture alternative messe a disposizione dall'ADISURC - premettendo che già siamo in una situazione in cui la domanda degli studenti è molto più ampia rispetto all'offerta di posti disponibili, non mi risulta che ci siano nuove residenze a costruirsi, per cui è chiaro che l'opzione è quella successiva - oppure produrre idonea documentazione atta a dimostrare di aver preso alloggio a titolo oneroso in altra struttura residenziale o alloggio privata, come da articolo 7.3.". Voi Regione Campania, attraverso l'ADISURC garantite agli studenti universitari la residenza fino a fine maggio, dopodiché gli studenti da lì se ne devono andare perché ci devono andare gli atleti perché voi, come Giunta, avete delle evidenti difficoltà logistiche per quanto riguarda l'allocazione degli atleti delle Universiadi, al di là di spendere risorse per fittare navi da crociera che poi una volta ospitati gli atleti abbandoneranno i porti e non lasceranno nulla al territorio.Però queste sono scelte politiche vostre di gestione della cosa pubblica, del denaro pubblico, avreste potuto costruire residenze universitarie per ospitare gli atleti in quei mesi e lasciare, a settembre, delle nuove residenze universitarie sul territorio, soprattutto a Napoli e a Caserta, dove c'è una carenza enorme. Invece si è detto, al 31 maggio via gli studenti e sì agli atleti. Qual è la difficoltà per uno studente che a fine maggio, cioè a inizio giugno, deve contestualmente fare gli esami universitari? Non so se veramente avete la percezione di cosa significa frequentare oggi l'Università in Campania, al netto di tutti i servizi che ci sono e al netto delle criticità per quanto riguarda le strutture e, in generale, il diritto allo studio universitario. Uno studente, a fine maggio, deve anziché pensare di studiare e fare gli esami che sono nella sezione giugno luglio, deve andarsi a ricercare una nuova abitazione, trovare un affittuario che - per esempio a Napoli - per due mesi gli dà contratto, perché parliamo di giugno e luglio, tutto qui, deve trovare una persona che dà per due mesi questo posto alloggio e fare una serie di adempimenti previsti dal 7.3, punto del bando ADISURC, andare a portare le carte all'ADISURC, farsi riconoscere il contratto a titolo oneroso e poi, a quel punto, continuano i mesi perché poi affinché si maturi il diritto all'abitazione ci devono essere dieci mesi consecutivi, altrimenti il soggetto va in una classificazione diversa, pendolare fuori sede, e quindi perde quei benefici ulteriori previsti perché gli importi sono differenti. Perché avete gravato sugli studenti ponendogli addosso un problema di carte che avreste dovuto risolvere voi, per risolvere invece un problema logistico per quanto riguarda un evento delle Universiadi, che avete dimostrato ampiamente di non riuscire a gestire? Perché si è fatta quest'operazione? Molti studenti hanno letto il bando e si chiedono: il mio posto alloggio sarà interessato? Nel bando c'è scritto che quelli che saranno interessati ai posti alloggio riservati agli atleti dovranno andare via, ma nel bando non c'è scritto, e non c'è scritto da nessuna parte, se è prevista l'applicazione di questo punto, quanti posti alloggio saranno interessati, dove saranno interessati. Oggi chi si insedia nella residenza universitaria non sa se quel posto alloggio ce l'ha fino al 31 maggio o meno perché non sa se quel posto alloggio è riservato o meno agli atleti. La domanda è puntuale: avete intenzione di applicare questo punto del bando ADISURC? Se sì, quanti saranno i posti alloggio interessati da questo bando? Così si tradurrà il numero di studenti interessati a questa dinamica e dove saranno allocati questi studenti, cio quali saranno le residenze colpite da questo provvedimento. Grazie.

MARCHIELLO, Assessore Attività Produttive

Lei pone sempre quesiti molto attenti, già mi faccio carico dell'altra questione che abbiamo trattato relativa agli studenti perché anche io sono con i giovani. Per questa risposta l'agenzia, insieme alla direzione generale per l'Università, risponde in questi termini: "L'Universiade estiva, che si svolgerà nella città di Napoli dal 3 al 14 luglio 2019, rappresenta un'occasione unica e irripetibile per la città e la Campania di ospitare una manifestazione sportiva internazionale con una presenza di circa 8 mila atleti di cui solo una parte si prevede di ospitare in residenze universitarie. Già all'atto della candidatura, il progetto originario, presentato dalla Regione Campania, concordato con tutte le Università della Campania ed approvato dalla FISU nel 2015, prevedeva la sistemazione di una parte degli atleti in residenze universitarie. Nel merito dell'interrogazione si precisa: a) le residenze universitarie della Campania, per ospitare gli atleti universitari durante le Universiadi 2019, sono quelle afferenti all'Università degli Studi di Salerno e le residenze di Pozzuoli afferenti all'Università degli Studi di Napoli. I posti letto interessati nell'operazione sono i seguenti: 522 posti letto nel campus universitario di Fisciano, primo lotto; 152 posti letto nel campo di Fisciano, secondo lotto, da poco ultimati e non ancora attivati; 299 posti letto nella residenza universitaria di Pozzuoli fino ad ora poco utilizzata dagli studenti di Napoli. Per la residenza di Salerno vi è l'ipotesi di potenziare, solo temporaneamente e solo per il periodo dal 26 giugno al 15 luglio 2019, gli attuali posti letto atteso che gli standard per gli atleti sono di natura diversa rispetto a quello per gli studenti. Si prevede in particolare di aggiungere un letto agli attuali posti letto in alloggio singolo. Dopo la chiusura dell'evento i letti aggiuntivi verranno subito rimossi. Nel caso di particolari ed irrinunciabili esigenze è possibile rivedere e ridurre tale impatto sulle attuali residenze in uso. Soluzioni alternative per la sistemazione degli studenti nei mesi giugno e luglio 2019 sono di competenza e previste dall'agenzia che le concorderà con le Associazioni degli studenti e i cui relativi costi saranno a carico della struttura commissariale. Attualmente le soluzioni prospettate consistono nell'utilizzo di altre strutture ricettive o nella corresponsione di un indennizzo per la mancata fruizione del servizio da fuori sede per i due mesi di giugno e luglio 2019 sui 10 mesi di ordinaria durata del servizio alloggiativo".

CIRILLO (Movimento 5 Stelle)

Ho compreso che è previsto che farete questa cosa. Se un locale è previsto per un posto letto è perché a livello di strutturazione è previsto per un posto letto, se ci aggiungete il secondo è come se utilizzaste un monolocale come se fosse un bilocale e questo chiaramente comporta delle criticità per quanto riguarda la convivenza e la gestione degli spazi. Ho ascoltato che ci sono soluzioni alternative, cercate di ridurre l'impatto. Già apprendo dall'Assessore che state prospettando soluzioni alternative per ridurre l'impatto di questa norma prevista nel bando. Vi faccio un altro appello, di rinunciare completamente all'applicazione di quest'articolo prevedendo già da subito interventi diversi. Visto che De Luca ha annunciato milioni e milioni stanziati per quest'evento, che nulla questio sull'evento in sé, ma visto che quei milioni sono stati stanziati e sono stati impegnati dalla Giunta regionale, impegnateli presumibilmente per potenziare le strutture già esistenti ed evitando che ci siano studenti che debbano abbandonare il posto letto con i problemi burocratici. È chiaro che il costo sarà a carico della Pubblica Amministrazione anche per quel contratto oneroso di giugno e luglio, ma le difficoltà sono a reperire quel contratto, in termini di andare a cercare chi mette in affitto, depositare il contratto, una serie di adempimenti che purtroppo ci sono e ci saranno, anche con i ritardi di attivazione degli sportelli previsti (l'ADISURC è un ente unico, ci devono essere sportelli in tutti i territori e questo sta partendo in ritardo) per ovvi motivi perché l'ente sta partendo, quindi ci sono delle difficoltà dal punto di vista gestionale ad applicare questa norma per lo studente. L'appello che faccio alla Giunta è di ridurre al minimo questo impatto, se non azzerarlo del tutto. Questa è la nostra visione, se condivisa per il bene e l'interesse degli studenti, non coinvolgiamo gli studenti nelle difficoltà gestionali e logistiche di un evento che ha un'altra natura e sul quale non entro perché qui parliamo di diritto allo studio universitario.

Progetti lavoratori APU
PRESIDENTE (Russo)

Passiamo all'interrogazione "Progetti lavoratori APU" Reg. Gen. n. 218/2 a firma del Consigliere Gennaro Saiello (Movimento 5 Stelle). La parola al Consigliere Gennaro Saiello per l'illustrazione dell'interrogazione.

SAIELLO (Movimento 5 Stelle)

Assessore, oggi portiamo in quest'aula alla vostra attenzione la voce, il grido di allarme di duemila seicento persone, gli APU, lavoratori impiegati in progetti di pubblica utilità. Parliamo di persone che fino a qualche anno fa erano occupate in piccole e grandi aziende che insistevano sul territorio regionale, padri e madri di famiglie, famiglie giovani che su quel lavoro e reddito avevano progettato e prospettato la propria vita e il proprio futuro. All'epoca tra loro c'era chi aveva pensato di sposarsi, comprare una casa e mettere al mondo dei figli, ma ad un certo punto è accaduto quello che purtroppo, soprattutto negli ultimi anni, è diventato un fenomeno dilagante in Campania, cala il sipario sui progetti di queste persone, sui sogni di queste persone. Alcune aziende chiudono, altre vanno via e delocalizzano altrove, lasciandoli senza lavoro. Per qualche anno questa folta platea va avanti con gli ammortizzatori sociali, ma a un certo punto anche questi si esauriscono e restano senza alcun sostegno al reddito. Nel 2017 la Regione inizia a parlare di misure di politica attiva del lavoro che, a differenza di quelle passive, lasciano presagire un percorso che possa portare e guidare queste persone a un reinserimento reale e concreto con i fondi europei. La Regione per questa categoria di persone avvia dei percorsi lavorativi di pubblica utilità presso le Pubbliche Amministrazioni. I progetti erogano ai Comuni dei servizi importantissimi, la cura del patrimonio, la promozione e la sicurezza del territorio, la cura del verde pubblico, il recupero di archivi e solidarietà sociale, progetti che hanno una durata di sei mesi e che prevedono un impegno di venti ore che queste persone hanno adempiuto con grande rigore e dignità per un'indennità mensile di soli 550,00 euro. Parliamo, quindi, di un palliativo di precariato. Negli abissi, però, si prevede che i destinatari possono partecipare a un solo progetto di utilità pubblica, quindi queste persone dopo sei mesi si ritrovano al punto di partenza o ancora peggio, senza alcun reddito e alcun accompagnamento al lavoro, eppure dovevano essere misure di politiche attive del lavoro. Allo scadere di questi progetti che continuerà a garantire questi servizi basilari ai comuni, visto che, come ben sappiamo, gran parte degli enti locali in Campania affrontano problemi di sottorganico e tanti comuni combattono con il dissesto finanziario. Prima che la situazione possa degenerare per la vita di queste persone, Assessore, noi chiediamo a lei e alla sua Giunta se ritiene di prorogare i suddetti progetti ovvero se intende eliminare la previsione in forza della quale ogni destinatario possa partecipare a uno solo di essi oppure se ha in mente un'alternativa diversa, un progetto diverso, un percorso diverso, ma concreto e più continuativo per accompagnarli seriamente al reinserimento lavorativo. Queste persone non possono essere usate all'occorrenza e poi scaricate. Se vogliamo veramente parlare di politiche attive e di lavoro, facciamolo sul serio perché da parte nostra c'è la massima disponibilità a qualsiasi livello istituzionale di poter costruire qualsivoglia strada.

PALMERI, Assessore al Lavoro

Buongiorno, Presidente e Consiglieri. Consigliere Saiello, grazie per avermi dato la possibilità di chiarire ancora una volta, qualora ci fosse bisogno, la natura, l'utilità, la finalità nonché i vincoli di natura normativa e regolamentare che accompagnano la programmazione e l'attuazione delle misure di politica attiva al lavoro. La Regione Campania ha finalmente attivato da settembre 2015 un'ampia e diffusa politica del lavoro che ha l'obiettivo di rispondere ai bisogni formativi e occupazionali dei cittadini.Infatti, investendo importanti risorse europee, regionali e nazionali, ha posto in essere un variegato paniere di misure destinate ai target che dalle analisi dei dati amministrativi e statistici sono emersi come a maggior rischio di vulnerabilità ed esclusione sociale. Si sono pertanto attivate le misure per i giovani, le donne e i giovani professionisti disabili, gli ex percettori di ammortizzatori sociali, i lavoratori fuoriusciti da grandi aziende in crisi; è stata sviluppata una nuova e diffusa cultura dell'autoimprenditorialità, sia per i giovani sia per gli espulsi dai processi produttivi che ha portato importanti risultati in termini di contrasto al fenomeno della fuga dalla Regione Campania e, inoltre, sono stati consolidati i servizi che possono sostenere tali attività verso i cittadini e i datori di lavoro. Nell'ambito della doverosa premessa, seppur estremamente sintetica, emerge con energia lo sforzo della Regione Campania per il miglioramento del mercato di lavoro locale ed è in questo macro obiettivo che si iscrive la politica attiva APU, destinata agli ex percettori di ammortizzatori sociali senza più reddito, così come individuato dall'articolo 26 del decreto legislativo n. 150 del 2015, e attuata a livello regionale con decreto dirigenziale n. 6 del 29 maggio 2017. Il decreto approva l'avviso pubblico per il finanziamento dei percorsi lavorativi APU presso pubbliche amministrazioni con un finanziamento programmato pari a 5 milioni a valere sul POR Campania 2014 - 2020 e successivamente integrato con ulteriori 5 milioni. Si evidenzia che già il succitato articolo 26 del decreto n. 150 premette la temporaneità della misura e chiarisce che non si determina assolutamente in maniera naturale l'instaurazione di un rapporto di lavoro. L'avviso regionale, inoltre, ha stabilito un numero massimo di lavoratori da destinare alle APU in percentuale rispetto al numero dei residenti sul territorio, garantendo così la capillarità sull'intero territorio regionale. Si definisce, inoltre, nell'avviso che per ogni destinatario l'orario di utilizzo massimo, come lei ha detto, è massimo di venti ore settimanali, pari a circa ottanta ore mensili per un periodo massimo di sei mesi (lo si scrive chiaramente nell'avviso), sottolineando, quindi, che non è possibile avviare un APU con il medesimo lavoratore per più di sei mesi. Al fine di essere considerati ammissibili, inoltre, le proposte presentate dalla Pubblica Amministrazione, in funzione del suddetto avviso, devono essere contraddistinti e dai caratteri di straordinarietà e temporaneità, quindi il question time sulla proroga delle attività e sulla possibilità di eliminare la previsione secondo cui ogni destinatario possa partecipare a una sola APU non trova riscontro nella normativa di riferimento che si impone, purtroppo, come la sola via maestra. Occorre osservare ancora che l'attività di pubblica utilità, per sua natura, è realizzata presso le Pubbliche Amministrazioni di cui al decreto n.165, pertanto non comporta possibilità di inserimento definitivo, se non accedendo ad appositi concorsi. Concludo dicendo che la misura di politica attiva APU si era rilevata una misura di sperimentazione che evidenzia, tra l'altro, la mancanza di personale nella Pubblica Amministrazione, indi per cui pongo questa misura alla piena attenzione dell'attuale Governo che ha tutta la competenza e la possibilità per cogliere le finalità per diffonderla e rilanciarla.

SAIELLO (Movimento 5 Stelle)

Assessore, capisco che in questo momento storico è semplicistico scaricare tutto altrove sul Governo, ma sappiamo bene che questi sono fondi che la Regione ha programmato per questa misura. Io mi sarei aspettato da parte della Giunta, al di là dei vincoli che conosciamo tutti perché ci sono delle normative europee, considerato che è una platea folta di 2 mila 600 persone, almeno la costruzione di un percorso alternativo. Ogni volta che parla, sia lei sia il suo Presidente, paventa incentivi e fondi di disponibilità che possono essere messi in campo, ma questa è una bomba sociale che sta per esplodere perché si è creato questo ulteriore bacino oltre agli LSU e agli altri bacini che in questi anni la politica ha contribuito a creare senza dare una concreta e continuativa speranza lavorativa a queste persone. Non sono felice di questa risposta perché, al di là del progetto avviato e dell'impossibilità a prorogare questo, mi sarei aspettato costruttivamente che la Giunta dicesse che quella misura non si può più fare, ma ha i soldi per fare un'altra misura e garantire a queste persone una reale reinserimento. Parliamoci chiaramente, questa non è politica attiva, è una politica passiva mascherata dalla denominazione di "politica attiva". Se queste persone si sono cimentate a lavorare per sei mesi al fine di fare di tutto per i comuni, garantendo dei servizi rispetto ai quali gli stessi comuni che ne hanno usufruito hanno scritto alla Regione, confermando la validità, l'efficacia e la serietà di queste persone che hanno messo in campo questi mesi, io mi auguro che ci sia un'inversione di rotta anche da parte sua. Lo ripeto, da parte nostra c'è la massima disponibilità, però nei confini delle competenze che ogni ente ha in suo possesso. Ci riaggiorneremo, non so se possiamo avviare un percorso insieme un tavolo con le rappresentanze di questi lavoratori per cercare di capire se ci sono fondi, incentivi o delle alternative oppure bisogna chiaramente dire a queste persone "Non possiamo fare più nulla, avete lavorato per sei mesi, ma state peggio di prima!". Bisogna essere chiari e trasparenti!

PALMERI, Assessore al Lavoro

Intervengo soltanto per invitare il Consigliere Saiello innanzitutto a conoscere in maniera più approfondita (e in questo il mio Assessorato è a disposizione) la caratteristica e la politica attiva al lavoro. Oramai dopo tre anni posso fare lezioni accademiche al riguardo. Per quanto concerne la platea, a me non sono soltanto duemilaseicento, il target di riferimento di coloro che hanno perso gli ammortizzatori e attualmente sono senza reddito è di oltre 200 mila persone, quindi queste persone che vedo sedute qui (e che saluto) sono una parte di destinatari di misure di politiche attive al lavoro. Come lei ha ben detto, ci vincolano sia a livello normativo per la legislazione italiana sia a livello europeo. Attualmente in Campania ci sono tante misure di politica attiva al lavoro alle quali tutta la platea potrà sicuramente continuare a partecipare, però bisogna capire che la politica attiva al lavoro rispetto alla politica passiva (questo è un altro tema della nostra formazione e del nostro addestramento che potremo fare insieme) rende la persona appetibile al mercato del lavoro. Così come lei conosce le persone che sono state destinatarie delle misure APU, altrettanto le conosco io. Ho visto e sono andata a trovarle personalmente nei comuni mentre svolgevano in maniera eccellente la propria attività e sono fiera e lo rifarei tante altre volte. Io non ho creato nessun bacino, ho dato la possibilità a chi prima non aveva un reddito (quando sono arrivata nel 2015 non avevano niente) di sperimentarsi e arricchire le proprie caratteristiche e la propria spendibilità sul mercato del lavoro. Il mercato del lavoro è sicuramente ampio, i target di riferimento sono ampi e stiamo pensando a tutti.

PRESIDENTE (Russo)

Ringrazio i Consiglieri e gli Assessori e dichiaro chiusa la seduta.

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