Question Time del 27 luglio 2018

Indice:
Comunicazione del Presidente
Criticità e prospettive dei Consorzi di Bonifica in Campania
Trasferimento del personale dalla gestione liquidatoria del soppresso Consorzio di Bonifica della Valle Telesina al Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano. Liquidazione delle spettanze arretrate
Paventata interruzione delle cure chemioterapiche presso l'Ospedale di Sorrento
Ricorso all'ASL Napoli 3 Sud ad una società di lavoro interinale per il reclutamento di n.20 infermieri professionali
Criticità impianto eolico nel Comune di Morcone
Problematiche afferenti alla determinazione dell'ISEE nell'accesso alle borse di studio universitarie
Recrudescenza della tubercolosi in provincia di Caserta
Comunicazione del Presidente
PRESIDENTE (Russo)

Buongiorno. Dichiaro aperta la seduta di Question Time. Ricordo che ai sensi dell'articolo 129 del Regolamento interno, il Consigliere proponente ha la facoltà di illustrare l'interrogazione per non più di un minuto, a ciascuna delle interrogazioni presentate risponde e il rappresentante della Giunta per non più di 3 minuti, successivamente, l'interrogante o altro Consigliere del medesimo Gruppo ha il diritto di replicare per non più di 2 minuti. Ricordo inoltre che le interrogazioni all'ordine del giorno dell'odierna Seduta di Question Time sono state elencate nell'ordine di presentazione. Ancora, comunico che con nota n. 266 del 26 luglio 2018 il Vicepresidente Fulvio Bonavitacola ha comunicato che non potrà partecipare all'odierna Seduta di Question Time per sopraggiunti e improrogabili impegni istituzionali. Pertanto l'interrogazione Reg. Gen. 195/2 a firma del consigliere Francesco Emilio Borrelli e l'interrogazione Reg. Gen. 207/2 a firma del consigliere Alberico Gambino, sono rinviate alla prossima Seduta di Question Time. Ancora, comunico che con nota n. 1290 del 25 luglio 2018 l'assessore Sonia Palmeri ha comunicato che non potrà partecipare all'odierna Seduta di Question Time per impegni istituzionali e improcrastinabili precedentemente assunti, rientranti nella fattispecie del comma 3 e 4 dell'articolo 8 della legge regionale 13 del 1996. Pertanto l'interrogazione Reg. Gen. 205/2 a firma del consigliere Francesco Todisco è rinviata alla prossima Seduta di Question Time.

Criticità e prospettive dei Consorzi di Bonifica in Campania
PRESIDENTE (Russo)

Interrogazione "Criticità e prospettive dei Consorzi di Bonifica in Campania" Reg. Gen. 204/2 a firma del consigliere Alfonso Longobardi (De Luca Presidente), già distribuita in Aula. Do la parola al consigliere Longobardi. Prego.

LONGOBARDI (De Luca Presidente)

Grazie Presidente. È un'interrogazione - credo - importante, riguarda i Consorzi di Bonifica che si occupano anche del servizio di irrigazione dei campi. In Campania vi sono da tempo numerose criticità che riguardano l'organizzazione e l'attività dei Consorzi di Bonifica, questi Enti svolgono un ruolo molto importante, in particolare rivolto alla difesa del suolo, alle fornitura di acqua per l'irrigazione delle colture, alla costituzione dei presidi territoriali. Da tempo è emersa la necessità di procedere ad una riforma legislativa complessiva del sistema dei Consorzi al fine di programmazione un'azione di semplificazione e di economicità di gestione del comparto. In particolare, è auspicabile l'attuazione di un rigido processo di accorpamento dei Consorzi di Bonifica, così da razionalizzare e migliorare i servizi rivolti ai cittadini e agli operatori, visto che alcuni Consorzi sono oggetto da tempo di gestione commissariale ed in alcuni di essi permangono gravissime criticità economiche e finanziarie. Vi sono situazioni di grave rischio, come quelle che riguardano - per citare uno dei casi più emblematici - il Consorzio di Bonifica Aurunco che avrebbe accumulato nel tempo perdite economiche e debiti per svariati milioni di euro. Tutto ciò determina continui atti amministrativi e pignoramenti che di fatto paralizzano le attività e non garantiscono l'erogazione dei servizi indispensabili. Si chiede pertanto alla Giunta della Regione Campania se non sia il caso di verificare con celerità tempi e modalità di una messa in liquidazione dei Consorzi di bonifica maggiormente indebitati, così da accelerare definitivamente il processo di riorganizzazione del settore, garantire costantemente il servizio di irrigazione delle coltivazioni, tutelare i livelli occupazionali e avviare la nuova fase dei Consorzi di Bonifica e tutto ciò allo scopo di migliorare i servizi ai cittadini, agli operatori e dare serenità sia ai lavoratori sia ai fornitori del Consorzio. Va specificato che questo problema dell'irrigazione del servizio idrico, anche nel 2018 non è stato garantito agli operatori, quindi credo sia un argomento da affrontare in maniera più che tempestiva. Grazie.

MARCHIELLO, Assessore

Grazie Presidente. Nel merito è subito opportuno dire che lo stato di salute dei Consorzi è grave, è critico, anzi, per alcuni di essi vi è una criticità tale che la Giunta sta affrontando il problema. Parlando poi nel Consorzio Aurunco di Bonifica, possiamo dire che c'è un debito denunciato dal collegio commissariale nell'ultima relazione di ottobre, che ammonta ad oltre 48 milioni di euro, con la conseguenza che ogni attività è bloccata e i dipendenti non ricevono lo stipendio. Allo stato, in seguito alla comunicazione del collegio commissariale, la Giunta regionale, con delibera n. 68 del 13 febbraio 2018, e successiva delibera 325 del 31 maggio, ha disposto l'assegnazione temporanea delle funzioni di servizio pubblico della bonifica integrale ad un altro Consorzio. Tale condizione, anche se in maniera attenuata, riguarda anche qualche altro Consorzio che alla pari di questo Aurunco, scontano errori provenienti dalle precedenti gestioni e che oggi si appalesano con maggiore gravità perché l'aggressione dei creditori alle fonti di finanziamento, tra cui la Regione Campania diventata continua e pressante. In tale contesto, la direzione generale per le politiche agricole, alimentari e forestali, su impulso del Presidente della Giunta regionale, ha elaborato un documento che tenendo conto dell'evoluzione normativa e delle mutate esigenze di contesto regionale, nonché dell'opportunità di promuovere la bonifica integrale quale attività di rilevanza pubblica finalizzata alla sicurezza territoriale, ha prefigurato il riordino territoriale dei comprensori di bonifica e delle funzioni dei Consorzi, nonché il loro risanamento finanziario. In tal senso la Giunta regionale, con delibera n. 455 dell'11 luglio scorso, ha inteso avviare il procedimento legislativo per il riordino dei Consorzi di bonifica dando mandato alla stessa direzione generale di formalizzare, nel termine di giorni 15, sentito per quanto di competenza l'ufficio legislativo del Presidente, e la direzione generale delle risorse finanziarie, il disegno di legge avente ad oggetto "Nuove norme in materia di bonifica integrale e di riordino dei Consorzi di bonifica" nel rispetto dei seguenti obiettivi strategici: disciplina delle attività di bonifica e di difesa del suolo, pianificazione, realizzazione e gestione degli interventi, riordino dei Consorzi di bonifica mediante la definizione delle relative funzioni, la realizzazione, manutenzione ed esercizio delle opere, la vigilanza sulle opere di bonifica e la Polizia idraulica nei comprensori, la Protezione Civile sia in fase di prevenzione sia in fase emergenziale, disciplina degli oneri di bonifica e della contribuzione, del beneficio di bonifica e del regime degli scarichi dei canali consortili, disciplina dell'ordinamento consortile del procedimento elettorale, della vigilanza, del controllo sugli atti, del controllo di gestione e delle disposizioni sul risparmio e l'emergenza idrica, riordino territoriale e risanamento finanziario dei Consorzi di bonifica anche mediante la disciplina di eventuali fusioni dei Consorzi. La Giunta ha quindi voluto porre un termine minimo per la conclusione dell'istruttoria ed ha individuato, tra i criteri, quello specifico del risanamento finanziario dei Consorzi, senza escludere la possibilità di fusioni o accorpamento fra gli stessi. È evidente che al termine dei lavori il disegno di legge approvato dalla Giunta verrà trasmesso al Legislatore regionale che provvederà, nel rispetto del procedimento statutario, a renderlo legge a tutti gli effetti. Sarà quest'ultimo lo strumento più appropriato per dare slancio ai Consorzi di bonifica e garantire, con maggiore efficienza, il servizio pubblico di bonifica e irrigazione.

LONGOBARDI (De Luca Presidente)

Ringrazio l'assessore Marchiello, molto preciso nell'esposizione di un problema. Siamo qui oggi, in vista della pausa estiva, anche per rappresentare la criticità di un settore che merita risposte. Noto con particolare soddisfazione il fatto che diamo una notizia importantissima agli amici agricoltori che sono collocati territorialmente sui vari Consorzi di bonifica, che si procederà al risanamento dei vari Consorzi e questo dà serenità non solo a loro, ma anche ai dipendenti che fanno capo ai vari Consorzi. Mi fa particolarmente piacere ascoltare notizie che già arrivavano nella delibera che è stata approvata l'11 luglio in cui viene dato un asset generale nella riorganizzazione e la riprogrammazione di tutti quei servizi che garantiranno dal 2019 in poi, perché il riordino avverrà con l'approvazione del futuro disegno di legge che perverrà in Consiglio regionale e quindi credo che sia una risposta che possa far stare in questa fase iniziale sereni coloro che attendevano delle notizie, pertanto aspettiamo che il disegno di legge approvato con delibera l'11 luglio arrivi in Consiglio. Ovviamente con l'iter che approderà nelle varie Commissioni consiliari fino all'approdo in Aula credo che possiamo dare una risposta positiva e soprattutto che questi servizi avvengono nel più breve tempo possibile. Ritengo che sia una risposta che possa andare nella direzione auspicata e attenderemo ovviamente che il disegno di legge arrivi per poter verificare, noi come Consiglieri regionali, di poterlo perfezionare quanto più possibile e dare un definitivo riassetto generale ai consorzi di bonifica. Grazie.

Trasferimento del personale dalla gestione liquidatoria del soppresso Consorzio di Bonifica della Valle Telesina al Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano. Liquidazione delle spettanze arretrate
PRESIDENTE (Russo)

Passiamo all'interrogazione: "Trasferimento del personale dalla gestione liquidatoria del soppresso Consorzio di Bonifica della Valle Telesina al Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano. Liquidazione delle spettanze arretrate" Reg. Gen. n. 206/2, a firma del consigliere Erasmo Mortaruolo. Do la parola al consigliere Mortaruolo. Prego.

MORTARUOLO (PD)

Grazie Presidente. Il sottoscritto, premesso che con delibera del Consiglio regionale della Campania n. 94/6 del 3 aprile 2002, veniva disposta la soppressione del Consorzio di Bonifica della Valle Telesina, con assegnazione al Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano del compito di procedere alla bonifica integrale nei territori già di competenza dell'ente soppresso e di istituire una gestione liquidatoria per la definizione di tutti i rapporti debitori dell'ente estinto. Le faccio l'elenco di tutti i ricorsi che ci sono stati fino al Consiglio di Stato. Anche il personale del disciolto Consorzio doveva essere assorbito dal Consorzio assorbente, quello del Sannio Alifano. Per questo la Regione Campania ha stabilito e stabilì in un triennale di finanziaria anche 800 mila euro all'anno per favorire anche l'assorbimento di questi dipendenti e tuttavia anche la gestione passata del Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano ha provveduto ad assumere personale esterno non tenendo conto che avrebbe dovuto assumere il personale del soppresso Consorzio. Considerato che a distanza di sei anni dalla promulgazione della legge regionale, a quattro anni dalla sentenza della Corte costituzionale, la Regione Campania non ha provveduto ad adottare un provvedimento con cui si dispone il trasferimento del personale dalla Gestione Liquidatoria del soppresso Consorzio di Bonifica della Valle Telesina al Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano; è in corso dal giorno 9 luglio anche uno sciopero della fame da parte del signor Abitabile Ciro, che è componente del direttivo territoriale UILA Avellino - Benevento e dipendente della Gestione Liquidatoria del soppresso Consorzio di Bonifica della Valle Telesina; che di questa protesta il signor Abitabile ne ha dato comunicazione a tutti gli enti preposti e anche il Vescovo, monsignor Domenico Battaglia, su questa vicenda ha generato profondo cordoglio e preoccupazione; si interroga il Presidente della Giunta regionale su quali azioni si intende intraprendere per evitare gravissime ripercussioni sui dipendenti, se si intende procedere con l'ottemperanza della sentenza della Corte costituzionale, la n. 202/2014, e l'adozione di un provvedimento con cui si dispone il trasferimento del personale dalla Valle Telesina al Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano, e infine sul mancato appostamento nel gestionale 2018 delle somme sul capitolo 3112 inerenti gli oneri del personale dell'ex Consorzio Valle Telesina per l'anno 2018 e quantificato anche in questa annualità in euro 800 mila dalla legge regionale n. 11/2012 e sul capitolo 3120 (Gestione Liquidatoria Consorzio Bonifica Valle Telesina - delibera Giunta regionale n. 62 del 15 gennaio 2002). Grazie.

MARCHIELLO, Assessore

Grazie Presidente. La vicenda della soppressione del Consorzio Valle Telesina viene da lontano. Giusto per precisarvi, sono stato il primo commissario e purtroppo ho dovuto cedere mano perché ho avuto altro incarico fuori dalla Regione, sennò l'avrei gestito forse diversamente. Detto questo, la sospensione della Valle Telesina, della sua gestione liquidatoria e del disposto trasferimento dei suoi dipendenti al Consorzio Sannio Alifano, ha causato un rilevante contenzioso che si è instaurato presso ogni giurisdizione civile, amministrativa e anche innanzi alla Corte costituzionale. L'atteggiamento di contrarietà del Consorzio Sannio Alifano all'attuazione del trasferimento dei dipendenti di quelli della Valle Telesina è continuato anche dopo la pronuncia dell'Alta Corte con ulteriore ricorso al TAR, che, con ordinanza del 22 ottobre 2014, precisava che la Regione Campania deve compiere la necessaria attività istruttoria specificata nella sentenza della Corte costituzionale da ritenersi propedeutica e strumentale all'adozione di provvedimenti amministrativi di attuazione della volontà legislativa, assicurando la più ampia partecipazione, ai sensi della legge 7 agosto 1990, n. 241, sulla trasparenza, al consorzio ricorrente e alle parti sociali interessate. Al contempo, la Giunta regionale, con deliberazione n. 176 del 3 aprile 2015, in attuazione della previsione di cui all'articolo 3 della legge regionale n. 11 del 2012 e in esecuzione della richiamata sentenza della Corte costituzionale, disponeva, tra l'altro, il riassetto dell'organizzazione del Consorzio di bonifica del Sannio Alifano e il trasferimento delle tredici unità di personale della gestione liquidatoria al Consorzio Sannio. Con sentenza n. 1508 del 2016 che ha recentemente definito il ricorso proposto dal consorzio avverso la deliberazione di Giunta n. 176 del 2015, il TAR Campania ravvisava il difetto di istruttoria dei provvedimenti impugnati nella parte in cui l'Amministrazione regionale aveva individuato il numero e i profili delle unità da trasferire. A maggio 2017 la Regione avviava, quindi, un nuovo procedimento, chiedendo al consorzio se fossero state apportate modifiche o correzioni all'organizzazione dell'ente e alla pianta organica del personale rispetto alla comunicazione trasmessa dallo stesso con precedente nota del 2014. I nuovi amministratori del Consorzio Sannio Alifano, nominati a seguito delle elezioni di gennaio 2017, a fronte dei continui solleciti dell'Amministrazione regionale si sono resi disponibili per trovare un percorso condiviso, precisando, però, che dall'attuazione del trasferimento delle tredici unità provenienti dalla gestione liquidatoria debba discendere la salvaguardia della funzionalità e delle finanze dell'ente. A tale scopo si sono tenuti diversi incontri tra la Direzione Generale Politiche agricole e i vertici del consorzio nei quali è emersa per il consorzio la necessità che la legge regionale n. 11 del 2012 sia applicata, evitando che l'ente risponda della debitoria pregressa verso gli enti previdenziali che ancora oggi accompagna i dipendenti della gestione liquidatoria. Inoltre, il Consorzio Sannio ha richiesto che il contributo previsto per il pagamento degli oneri dei dipendenti trasferiti non debba limitarsi a un quinquennio, ma deve essere esteso a tutto a tutto il periodo di servizio dei singoli e, ancora, che la Regione si faccia carico di finanziare la ristrutturazione e riattivare la struttura già sede del Consorzio della Valle Telesina. È inutile dire che l'accoglimento delle risorse per evitare l'instaurarsi di un ulteriore contenzioso e il superamento del termine per l'attuazione del trasferimento indicato dalla norma richiedono una modifica della stessa norma, in particolare, stando ai fatti, occorrerebbe attualizzare la norma e posticipare il trasferimento all'1 gennaio 2018, specificando, altresì, che la debitoria accumulata nei conti degli enti previdenziali degli anni precedenti resta completo carico della gestione liquidatoria e che il previsto contributo di 800 mila euro per gli anni 2012 e 2016 si trasforma in accompagnamento alla quiescenza per tutti i dipendenti. È evidente che l'ipotesi di trasformare il previsto contributo per il solo quinquennio 2012 - 2016 a quello di accompagnamento alla pensione comporta una lievitazione dei costi e, in particolare, si passerebbe dai 4 milioni di euro a circa 6 milioni. Tutto ciò è stato oggetto di un recentissimo incontro dove è stato possibile esaminare e valutare tutti gli atti afferenti alla vicenda con l'impegno di aggiornarsi a breve per dare seguito alla chiusura del procedimento con l'accoglimento di alcune delle richieste del Consorzio, le quali renderebbero possibile il trasferimento del personale. È evidente che con la chiusura del procedimento e del relativo trasferimento si dovrà provvedere anche allo stanziamento delle risorse relative al pagamento degli stipendi per l'anno 2018 e, per fatti non addebitabili alla Direzione Generale Politiche agricole, non sono stati appostati nel bilancio gestionale del 2018. Relativamente agli anni precedenti, esattamente il 2016 e parte del 2015, i fondi stanziati con le risorse appostate sui capitoli 3112 e 3120 sono stati - nei rispettivi anni - pignorati dai vari creditori ed allo stato sono all'attenzione del giudice dell'esecuzione per la relativa assegnazione. Alla procedura esecutiva, che dovrebbe concludersi nel mese di ottobre, concorrono anche i dipendenti che a giusta ragione si sono insinuati nella procedura vantando - gli stessi - un credito privilegiato nei confronti della gestione liquidatoria.

MORTARUOLO (PD)

Grazie Presidente e grazie Assessore. Se ci sono modifiche normative alle quali faceva riferimento - c'è anche il Capogruppo del Partito Democratico - tranquillamente ci sentiamo di sostenerle. Magari, se gli uffici si preoccupano di entrare nel dettaglio e prepararci una nota, credo che potremo tranquillamente procedere a quel tipo di definizione. Per tutto il resto, sì, sono noti tutti i ricorsi anche al giudice del governo e tuttavia resta la gravità della questione di questi dipendenti che non per loro volontà si sono trovati a vivere un quinquennio distaccati, non pagati, con evidentissimi problemi. Per quello che ci può essere sull'attenzione relativa proprio all'ordinario, tutto quello che è lo sforzo che deve essere fatto, deve essere fatto perché come ho detto prima ci sono anche dipendenti che sono arrivati addirittura a fare lo sciopero della fame su questa vicenda. È qualcosa che dovrebbe andare oltre la tecnica, quindi abbracciare in pieno la politica. Per quanto ci è possibile, cerchiamo di sostenerli in ogni modo. Grazie.

Paventata interruzione delle cure chemioterapiche presso l'Ospedale di Sorrento
PRESIDENTE (Russo)

Interrogazione "Paventata interruzione delle cure chemioterapiche presso l'Ospedale di Sorrento" Reg. Gen. 210/2 a firma del consigliere Francesco Emilio Borrelli (Campania Libera - P.S.I. - Davvero Verdi), già distribuita in Aula. Do la parola al consigliere Borrelli. Prego.

BORRELLI (Campania Libera - P.S.I. - Davvero Verdi)

Premesso che nei giorni scorsi la sezione di Sorrento del Tribunale del Malato ha lanciato l'allarme sulla possibile interruzione della cure chemioterapiche presso l'Ospedale Santa Maria La Misericordia di Sorrento. Tale paventata chiusura sarebbe causata, secondo il Tribunale del Malato, dalla mancata sostituzione dell'unico medico in servizio assente per le ferie. Appare evidente che la notizia, se confermata, sarebbe di una gravità inaudita. Il sottoscritto interroga il Presidente della Giunta regionale di sapere: se la notizia risponde al vero e, nel caso, i motivi per cui non sia stata prevista la sostituzione del medico in ferie, evidentemente già programmate, o la predisposizione di una soluzione alternativa per assicurare la continuità terapeutica ai pazienti in cura chemioterapica presso l'Ospedale di Sorrento.

MARCHIELLO, Assessore

Grazie Presidente. Le attività istituzionali dell'ambulatorio oncologico presso l'Ospedale Santa Maria La Misericordia di Sorrento proseguiranno regolarmente senza interruzioni, infatti nessuna interruzione dell'ambulatorio di oncologia del Presidio Ospedaliero è stata avallata e né tantomeno autorizzata dal direttore del presidio, dottor Luigi Esposito, che è un medico di quelli di vecchia razza, che quando prende un impegno non vede altro, e dalla direzione strategica, che si erano già attivati per assegnare all'ambulatorio personale infermieristico e assicurarne il corretto funzionamento ricorrendo al turnover dei dirigenti medici, è uno solo e quindi verrà sostituito, dell'unità operativa complessa UOC e oncologia. Pertanto, le attività istituzionali nell'ambulatorio oncologico proseguiranno regolarmente per tutto il periodo estivo. Purtroppo, nel periodo estivo, là già cronica carenza di personale genera preoccupazione negli operatori cui - però - si riesce comunque a far fronte con le sostituzioni. Sul piano clinico è doveroso fornire rassicurazioni in ordine al fatto che nessuna interruzione nei protocollo terapeutici chemioterapici è in atto.

BORRELLI (Campania Libera - P.S.I. - Davvero Verdi)

Da questa risposta devo dedurre che l'allarme lanciato al Tribunale del Malato non corrisponde al vero. È prevista la continuità? È prevista. Perfetto, mi ritengo soddisfatto.

Ricorso all'ASL Napoli 3 Sud ad una società di lavoro interinale per il reclutamento di n.20 infermieri professionali
PRESIDENTE (Russo)

Interrogazione: "Ricorso all'A.S.L. Napoli 3 Sud ad una società di lavoro interinale e per il reclutamento di n. 20 infermieri professionali" Reg. Gen. 2/211 a firma del consigliere Francesco Emilio Borrelli (Campania Libera - P.S.I. - Davvero Verdi), già distribuita in Aula. Prego, consigliere Borrelli.

BORRELLI (Campania Libera - PSI - Davvero Verdi)

Grazie. Il Direttore Generale ed il Direttore Sanitario dell'ASL Napoli 3 Sud con nota n. 104048 dell'11 luglio 2018, cioè di circa meno di venti giorni fa, disponevano il reclutamento tramite agenzie interinali di venti unità di personale infermieristico professionale turnista da destinare alla UU.OO.CC. dei Presidi Ospedalieri della medesima ASL in quanto fondamentali nell'attività assistenziali di cura e inderogabilmente necessarie per un periodo di novanta giorni; in data 12 luglio 2018, giovedì, veniva avviata una procedura aperta per l'affidamento del servizio di venti unità e veniva richiesto a sette società di lavoro interinale preventivo di spese, con scadenza dei termini per la presentazione fissata al 18 luglio 2018, mercoledì. Quindi l'11 luglio l'ASL diceva che ha bisogno del personale e il 18 luglio presentano le società interinali, che voglio ricordare a tutti è sistema che da anni si usa nel nostro territorio, che stiamo cercando di smantellare, tramite le quali le società interinali vincono i bandi e poi assumono personale infermieristico, medico e paramedico senza nessuna forma di selezione, ma in alcuni casi, come abbiamo dimostrato, tramite raccomandazioni, clientelismo, familismo e altre cose del genere. Con deliberazione del Direttore Generale dell'ASL Napoli 3 Sud n. 565 del 19 luglio 2018, ovvero dopo soli otto giorni dall'avvio dell'iter, si concludeva la procedura con l'affidando del servizio alla Società Umana Spa di Marghera; l'importo complessivo riconosciuto alla Società Umana è di Euro 279972,76 a valere sul capitolo di bilancio destinato ai servizi. Le società interinali non vanno sul capitolo "personale", ma sul capitolo "servizi", anche se costano di più rispetto al personale. È stupefacente la rapidità dell'iter che ha portato al reclutamento del personale richiesto; appare evidente che una carenza di personale per il periodo estivo non può essere conseguenza di un accadimento improvviso o dovuto al caso, in quanto già dovrebbe essere emerso chiaramente in sede di elaborazione del piano ferie; il contratto con la società Umana Spa per le venti unità di personale infermieristico fa riferimento a carenza di risorse interne durante il periodo estivo, ma prevede stranamente una durata di novanta giorni, cioè fino alla fine del mese di ottobre, in autunno inoltrato. Abbiamo delle super ferie. Ricordato che più volte, come ribadito anche nel corso di precedenti question time, la Regione ha assicurato di aver impartito precise direttive alle Aziende sanitarie ed ospedaliere della Campania, per una drastica riduzione, fino all'azzeramento, del ricorso ai contratti interinali, previlegiando lo scorrimento delle graduatorie ancora valide e il ricorso alla mobilità regionale e interregionale e, eventualmente, bandendo nuovi concorsi; ritenuto che la carenza di personale infermieristico non la si può considerare una situazione improvvisa e imprevedibile, per cui l'ASL Napoli 3 Sud avrebbe ben potuto adottare in tempo debito provvedimenti adeguati per evitare il ricorso ad una società di lavoro somministrato; verificato che con deliberazione del Direttore Generale n. 85 del 25 gennaio 2018 è stata approvata la graduatoria definitiva dell'avviso di mobilità regionale e interregionale a copertura di quattro posti di collaboratore professionale sanitario - infermiere - categoria D, bandito con delibera del commissario straordinario n. 167 del 18 marzo 2016; con la citata deliberazione n. 85/2018 venivano reclutati nove unità, rimanendo a disposizione ulteriori 739 idonei; rilevato che, sempre nella medesima deliberazione n. 85/2018, si precisava che la presente graduatoria sarà utilizzata anche per soddisfare il fabbisogno di infermieri per l'anno 2018; tanto premesso, il sottoscritto Consigliere interroga il Presidente della Giunta regionale per conoscere i motivi per cui l'ASL Napoli 3 Sud abbia optato per il reclutamento di personale interinale, contravvenendo alle indicazioni della Regione, pur conoscendo l'esigua disponibilità di personale dipendente in organico, aggravato dal periodo di ferie estive, non adottando in tempo debito provvedimenti alternativi quali il reclutamento di personale a tempo indeterminato attingendo dalla graduatoria definitiva dell'avviso di mobilità regionale e interregionale a copertura di quattro posti di collaboratore professionale sanitario - infermiere - Categoria D, approvato con deliberazione del Direttore Generale n. 85 del 25 gennaio 2018.

MARCHIELLO, Assessore

Possiamo dire che l'ASL Napoli 3 Sud in via preventiva ha confermato ovviamente che con delibera n. 85 del 25 gennaio 2018 ha approvato la graduatoria dell'avviso di mobilità regionale e interregionale bandito per la copertura di quattro posti di collaboratore professionale sanitario - infermiere - categoria D, e che detta graduatoria è stata scorsa fino alla quarantesima posizione, a completa copertura del corrispondente numero di autorizzazioni pervenute dalla Direzione Regionale "Tutela della Salute" in relazione al fabbisogno prospettato, quindi parliamo di quaranta autorizzazioni. L'azienda ha inoltre sottolineato che dette unità di personale non sono ancora in servizio in buona parte in quanto sono problemi burocratici di autorizzazioni e di visti da parte degli enti di provenienza, quindi non sono ancora in possesso del nullaosta alla mobilità delle aziende di provenienza e non sono ancora nelle condizioni di venire nel nostro territorio. Questo numero di autorizzazioni, una volta che sarà arrivato a quaranta, potrà sopperire solo molto parzialmente il numero dei cessati dal servizio che per il periodo di cui ai relativi decreti regionali autorizzativi del turnover risulta essere stato di ben duecentoquarantasei unità. L'azienda, inoltre, sottolinea che tale circostanza ha visto non completamente coperto il fabbisogno aziendale ed è stata aggravata dalla fruizione delle ferie nel particolare periodo in corso che non ha consentito la copertura integrale delle turnazioni a causa delle carenze di personale che si sono protratte, per quanto abbiamo detto, fino a oggi. Detta situazione ha indotto l'azienda ad assumere velocemente la decisione di ricorrere al reclutamento tramite l'agenzia interinale di venti unità di personale infermieristico turnista da destinare alle unità operative complesse delle aree di emergenza, prevalentemente in ambito ospedaliero, per un numero massimo di novanta giorni, in quanto tempo necessario per consentire la fruizione delle ferie estive, nonché per consentire la prosecuzione delle attività assistenziali fino al completo reclutamento del personale di cui alla predetta graduatoria, ancora in itinere e in attesa dei relativi nullaosta. Da ultimo l'azienda segnala che analogo provvedimento è già stato adottato nel medesimo periodo del decorso anno 2017 in concomitanza di simili emergenze e quale temporaneo reclutamento alla scadenza del trimestre, come preventivato. Alla scadenza dei rapporti trimestrali dell'anno in corso sarà data tempestiva soluzione.

BORRELLI (Campania Libera - PSI - Davvero Verdi)

Come diceva Robert De Niro nel film "The Untouchables", sono tutte chiacchiere e distintivo, rivediamo all'infinito sempre le solite cose e, alla fine, gira e rigira, si va sulle società interinali. La Regione ha dato un'indicazione, il Direttore dell'ASL Napoli 3 è, insieme a quello di Caserta, il campione del mantenimento dello status quo. Io penso che ci siano gravi responsabilità e spero che non ci siano commistioni gravissime tra alcuni ambienti sanitari e alcune agenzie interinali con l'assunzione dei soliti noti che chiedono di stabilizzare senza fare concorso, facendo un'altra cialtronata. Io insisterò in questa battaglia nel dire che l'ASL Napoli 3 potrà benissimo trovare altre soluzioni, ma, da quello che si evince dalle carte, sembra proprio che abbia voluto costruire questo ennesimo letto per le agenzie interinali.

Criticità impianto eolico nel Comune di Morcone
PRESIDENTE (Russo)

Interrogazione "Criticità impianto eolico nel Comune di Morcone", Reg, Gen. 212/2, a firma del consigliere Vincenzo Viglione (Movimento 5 Stelle). La parola al consigliere Viglione per l'illustrazione dell'interrogazione.

VIGLIONE (Movimento 5 Stelle)

Ringrazio il Presidente e buongiorno all'assessore. Torniamo su un tema sul quale stiamo lavorando da ormai due anni. Si ripresenta continuamente la problematica che riguarda gli insediamenti di parchi eolici presso il Comune di Morcone, ma potremmo indicarne tante altre come la zona di Ponte Landolfo, dove da più anni si registra una segnalazione da parte dei cittadini comitati in ordine alle criticità che l'istallazione di impianti del genere stanno portando su quel territorio. Parliamo di impianti che, secondo le varie denunce ed esposti, anche in relazione alla collocazione all'interno di aree che andranno a ridosso di zone che sono definite nel PTR regionale come aree che dovrebbero essere dedicate a tutt'altra vocazione rispetto a quello che si sta facendo. Ci sono delle segnalazioni che abbiamo raccolto in passato in ordine a quella che è l'interferenza della realizzazione di impianti del genere, con quelle che sono addirittura le caratteristiche geomorfologiche di quel territorio. Ci sono delle segnalazioni che riguardano le interferenze con le falde che sono da quelle parti, tanto è vero che più di una volta i geologi che fanno parte di Comitati che stanno in lotta per questo problema, hanno segnalato che la realizzazione delle fondazioni che sono a servizio dei parchi eolici, andranno ad intaccare quelli che sono i vari livelli carsici e quindi andranno a stravolgere quella che è la vocazione del territorio. Ripeto, siamo in un territorio nel quale c'è una classificazione B del PTR, rurale culturale. Ci sono dei territori che ospitavano, perché si sta spianando di tutto, dei costruzioni rurali antiche che servivano alle popolazioni che facevano la transumanza e si spostavano lungo i trattori antichi, alcuni dei quali arrivano addirittura in Puglia e in Abruzzo, dove sono tutelati da questo punto di vista e quindi messi al riparo da quelli che sono interventi di questo genere. Abbiamo già fatto delle azioni qui in Consiglio regionale per chiedere la sospensione delle autorizzazioni nell'attesa che si facesse piena luce. Adesso, quello che noi chiediamo, visto e considerato che abbiamo richiamato i documenti che hanno presentato i geologi, se tutte queste valutazioni sono state tenute in debito conto da chi si è occupato di rilasciare le autorizzazioni perché se è vero che dobbiamo investire in energie rinnovabili, non lo possiamo fare a scapito del territorio, a maggior ragione - lo ripeto - se parliamo di un'area che è a vocazione rurale culturale. Ci sono ancora popoli che vivono di pastorizia, ci sono popoli che vivono di turismo paesaggistico, se cominciamo a stravolgere quelle che sono le sorgenti e la controprova sta avvenendo dagli ultimi avvenimenti, ci sono degli articoli e delle segnalazioni che parlano ormai di sorgenti che non funzionano e non possiamo ritenere che non sia una questione di approvvigionamento. Le ultime immagini che ci hanno inviato sono di abbeveratoi che servivano a i pascoli che si realizzavano da quelle parti che ormai non funzionano, non c'è più acqua. Vuol dire che tutto sommato, se segnalazioni che avevano fatto i tecnici avevano una fondatezza. Da questo punto di vista ci chiediamo e vi chiediamo se tutte queste segnalazioni sono state tenute nel debito conto quando sono state rilasciate le autorizzazioni. Nel caso questo non sia avvenuto, riteniamo che sia necessario procedere ad una sospensione delle attività in via cautelativa e soprattutto a difesa del territorio e soprattutto che non si faccia il gioco di chi su quei territori ci sta speculando, portando assolutamente nulla, se non il degrado e l'abbandono.

MARCHIELLO, Assessore

Le opere di cui parliamo sono volte a realizzare un parco eolico da 57 mega watt, composto da 19 aerogeneratori nel Comune di Morcone, autorizzato con decreto dirigenziale n. 999 del 31 ottobre 2014 in favore della società "Dotto Morcone Srl". L'autorizzazione è stata preceduta dalla valutazione di impatto ambientale, conclusa con i decreti dirigenziali 114 del 2008, 193 del 2011 e 78 del 2013 dell'area generale Ambiente della Regione, è stato espresso parere favorevole di compatibilità ambientale delle opere e ed in quella sede inoltre è stato esaminato ogni profilo relativo agli equilibri ambientali interessati dalle costruzioni. Allo stesso modo, le presunte criticità relative alla relazione geologica presentata dal Genio Civile di Benevento, competente al rilascio dell'autorizzazione sismica, sono state esaminate in sede di rilascio delle autorizzazioni. Con riguardo agli altri aspetti oggetto dell'interrogazione, si evidenzia che in data 15 dicembre 2017 si è tenuta una riunione verbalizzata presso gli uffici dell'autorità d'ambito territoriale ottimale, calore irpino, alla quale hanno partecipato, oltre al tecnico dell'Ato, un funzionario della DG Sviluppo Economico e un rappresentante del Comune di Morcone. Il resoconto del verbale della riunione ha evidenziato che è stata effettuata una ricognizione e una raccolta di informazioni con gli uffici tecnici comunali e con gli Enti gestori e pur non essendoci ancora al momento il gestore unico del servizio idrico integrato, i dati richiesti hanno riguardato le opere idrauliche presenti, le risorse idriche e la loro capacità, la natura delle opere stesse e la loro vetustà, l'oscillazione nel tempo della capacità degli acquiferi. Particolarmente, per il Comune di Morcone, non sono state segnalate nella fase di ricognizione sorgenti interessate. Il rappresentante del Comune ha altresì precisato che il progetto esecutivo dell'impianto non influisce in nessun modo sulle sorgenti attualmente addotte per uso potabile nel comune. Successivamente, in data 17 luglio 2018, il Comune di Morcone ha comunicato alla Regione Campania via PEC di avere effettuato un sopralluogo sulle aree di cantiere e in particolare su quelle riguardanti i quattro aerogeneratori per i quali erano in corso attività di trivellazione. Per una delle quattro aree oggetto di trivellazione, il Comune ha precisato: "palo ultimato in attesa del getto, profondità 30 metri; nel foro è stato lanciato un sasso e dal tonfo è stata evidente la presenza di acqua sul fondo, negli altri tre casi invece il fondo si è rivelato asciutto". Il Comune ha altresì invitato l'impresa esecutrice a sospendere cautelativamente i lavori limitatamente all'area interessa dalla presenza di acqua. La società con PEC del 18 luglio, nel rappresentare la disponibilità a qualsiasi confronto, ha evidenziato che le acque di che trattasi sono superficiali e che i pali non interessano i corpi carbonatici dell'acquifero profondo in quanto gli stessi giacciono a profondità decisamente superiori alle opere in corso di realizzazione. Tuttavia la Direzione Energia, efficientamento e risparmio energetico della Regione Campania con nota del 19 luglio 2018, invitava la società Dotto Morcone, nel condividere la necessità palesata dal Comune, di sospendere cautelativamente i lavori per la piazzola di interesse e ha chiesto alla società di effettuare indagini geognostiche in sito e in laboratorio al fine di acquisire dati tecnici significativi per l'eventuale spessore delle falde acquifere, del regime dinamico, nonché delle caratteristiche fisiche e chimiche per valutare l'eventuale grado di immissione di inquinanti di superficie dovuti alla perforazione e illustrare, una volta effettuate le predette indagini, le soluzioni tecniche necessarie ad arginare l'eventuale criticità idrogeologica. La nota del 19 luglio al momento non è stata ancora riscontrata dalla società.

VIGLIONE (Movimento 5 Stelle)

Grazie della risposta, Presidente, anche se chiaramente i passaggi tecnici lasciano il tempo che trovano se non sono opportunatamente suffragati. Con la disponibilità da parte della ditta a fornire ulteriori chiarimenti in ordine a quelli che sono gli interventi realizzati e sui quali sono stati fatti le segnalazioni, dobbiamo attendere quelle risultanze. Ci tengo a precisare che su quelle risultanze, visto e considerato il rinvenimento di acque all'interno del foro di perforazione (30 metri sono un bel percorso), si fa fatica ad accettare l'idea che, perché non è stato rinvenuto lo stesso risultato sulle altre tre piazzole, la cosa sia assolutamente al sicuro. Al di là della questione dei bacini carsici che si possono intercettare, chiaramente noi dobbiamo tener conto che le oscillazioni delle falde in quel caso magari hanno potuto dare un esito diverso a seconda di tutti e quattro i punti, però questo chiaramente, se è vero quello che è avvenuto su una piazzola, verosimilmente dobbiamo mettere in discussione anche le altre, perché noi ci siamo andati a fare il sopralluogo e non sono estremamente lontane l'una dall'altra, ma sono abbastanza ristrette per quella che può essere l'idea di un'installazione del genere in un fazzoletto di terra. Siccome da quelle parti ci sono delle rocce carsiche affioranti, che sono delle spugne, perché inglobano acqua, la relazione che noi aspettiamo a questo punto di leggere e di valutare ulteriori interventi alla luce di quelle che saranno le risultanze deve a nostro avviso dare un input anche sugli altri interventi, perché vi assicuro che andare da quelle parti e vedere che alcune parti dove ci sono acque affioranti, che è diventata torbida in virtù del fatto che si sono fatti gli interventi, significa che sono dei canali estremamente collegati l'uno con l'altro. Il punto che riguarda l'acqua potabile significa fare un intervento a valle per quanto riguarda la regimentazione delle acque che poco ha a che vedere su quello che succede a monte. Noi dobbiamo preoccuparci di quelle e di salvaguardare quell'azione. Tutto quello che riguarda quel territorio. In ultima analisi ci tengo a ribadire che abbiamo un territorio che ancora oggi vive di pastorizia, di pascolo e che ancora oggi si distingue per quelle che sono le produzioni agroalimentari e per

VIGLIONE (Movimento 5 Stelle)

quelle che sono le ricchezze paesaggistiche. Stravolgere quel territorio significa condannare chi oggi vive ancora di questo ad andare via da quel territorio e, quindi, fare un danno a noi stessi.

Problematiche afferenti alla determinazione dell'ISEE nell'accesso alle borse di studio universitarie
PRESIDENTE (Russo)

Interrogazione "Problematiche afferenti alla determinazione dell'ISEE nell'accesso alle borse di studio universitario" Reg. Gen. 213/2, a firma del consigliere Luigi Cirillo (Movimento 5 Stelle). La parola al consigliere Cirillo per l'illustrazione dell'interrogazione.

CIRILLO (Movimento 5 Stelle)

Porto il question time oggi perché il 24 luglio 2018 in VI Commissione è arrivata la programmazione annuale degli interventi di diritto allo studio universitario. In quella Commissione la Giunta non è venuta per poter rispondere alle nostre domande e, quindi, veniamo a porre le domande direttamente in Aula. C'è l'Assessore all'attività produttive, chiaramente non c'è il Presidente De Luca che si è trattenuto la delega per quanto riguarda l'università, ma speriamo che l'Assessore possa darci delle importanti risposte perché riguardano i nostri studenti campani. Nella programmazione annuale, infatti, la Giunta ha scelto di collocarsi come livello di ISEE per l'erogazione dei servizi al diritto allo studio universitario la cifra di oltre 20 mila euro, 20 mila 220 euro. Il decreto ministeriale recentemente emanato dal Ministero, anno 2018, ha fissato il tetto massimo a oltre 23 mila euro e il tetto ISPE a 50 mila 550 euro. La Regione Campania, invece, sceglie di stare a 20 mila euro, quindi significa che oggi per l'anno accademico 2018 e 2019 certamente rimarranno fuori tutte le famiglie e gli studenti che si trovano nelle condizioni ISEE da oltre 20 mila euro a oltre 23 mila euro, una scelta politica della Giunta regionale. Il fatto ancora più grave, in realtà, è un altro: il 2 maggio 2017 in Consiglio regionale il Movimento 5 Stelle porta una mozione in Aula per innalzare per l'anno 2017 - 2018, quindi per l'anno prima, già i tetti massimi a 23 mila euro di ISEE e 50 mila euro di ISPE, come già era fissato con decreto ministeriale del 2016. Il Partito Democratico, consigliere Stefano Graziano, chiede, invece, di modificare quella mozione, dicendo che per il 2017 e 2018 bisognava attuare l'ordine del giorno portato da Graziano del Partito Democratico l'anno prima e che noi abbiamo votato, portando i tetti ISEE e ISPE a 20 mila e […] euro. Noi dicemmo che andava bene, per il 2017 e il 2018 potevamo proseguire per questa direzione, ma per il 2018 e il 2019 dobbiamo arrivare ai tetti massimi, quindi la modifica proposta dal Partito Democratico fu accolta. Modificando la mozione che originariamente prevedeva di innalzare a 23 mila euro di ISEE e 50 mila euro di ISPE per il 2017 e 2018 e accettammo di farlo per il 2018 e il 2019. Il 24 luglio 2018 voi, Giunta, portate in Commissione regionale per il parere la programmazione annuale per il diritto allo studio e a quella programmazione prevedete sempre il tetto più basso a 20 mila euro, 220 euro in più. Questa è la cifra che siete riusciti a dare. La domanda è la seguente: perché avete scelto di stare sotto il livello massimo previsto dal decreto ministeriale e, soprattutto, perché non aveva ottemperato a una mozione approvata in Consiglio regionale? Il fatto che non l'abbiate attuata è chiaro, così com'è chiaro che con questa scelta politica fate restare senza servizi di diritto allo studio universitario famiglie di studenti che stanno tra 20 mila 200 euro a oltre 23 mila e 200 euro, come, invece, prevede il decreto ministeriale 2018, approvato e promulgato a marzo di quest'anno. Questa è una scelta, ma noi vogliamo sapere le ragioni di questa scelta perché dobbiamo spiegare a quegli studenti perché per avere questi servizi devono emigrare in regioni del Nord che, invece, scelgono di stare nel tetto massimo previsto dal decreto ministeriale rispetto alla Campania. Meno male che De Luca diceva "Mai più ultimi!". Se guardiamo la statistica, restiamo ultimi in Italia rispetto ad altre regioni che applicano i tetti massimi. Quelle famiglie, se andranno nelle università del Nord, avranno il diritto all'alloggio e alla borsa di studio. Questa è la realtà. La cosa più grave (ed è la seconda parte del question time) concerne le ragioni per le quali si dice "diamo il cento per cento delle borse". Gli slogan della Giunta regionale De Luca dicevano questo, eppure per l'anno 2016 e il 2017 le borse di studio già assegnate e attribuite agli studenti non sono state, a oggi, 2018, ancora materialmente erogate. Parliamo di borse di studio con fondi ordinari e fondi POR, premi di laurea e contributi di mobilità internazionale. Il 100 per cento delle borse, ma che fine hanno fatto i pagamenti? Questa è la drammaticità della situazione concernente il diritto allo studio universitario. Il quadro è chiaro, ma non ci sono chiare le ragioni per le quali avete scelto di non applicare quella mozione, perché avete scelto di stare sotto i livelli massimi nonostante e il decreto ministeriale ponga quei tetti, avete scelto di stare sotto a quei tetti, perché non avete ancora fatto erogare attraverso l'Adisurc - e voi come Giunta avete la responsabilità - le borse e premi di laurea e contributi di mobilità internazionale dei ragazzi che hanno diritto ad una borsa per poter studiare altre, non ce l'hanno e devono sostenere di tasca propria i costi e i servizi allo studio. Vogliamo sapere il perché. Non solo il Movimento 5 Stelle, c'è una platea enorme di studenti campani che ogni giorno si interroga su queste motivazioni e una risposta, una per tutte, gliela dobbiamo dare del perché e soprattutto quando vedranno quella borsa di studio.

MARCHIELLO, Assessore

Negli incontri con l'agenzia di diritto allo studio regionale, sapete che l'abbiamo unificata, era una selva incredibile, questi lavori preparatori alla predisposizione del documento di programmazione annuale, è emersa l'opportunità di non innalzare ulteriormente la soglia dell'ISEE e dell'ISPE in quanto l'innalzamento avrebbe comportato, sulla base di simulazioni svolte dalla stessa agenzia, un aumento del numero degli idonei con l'impossibilità di riuscire a coprire, con i fondi disponibili, che vengono dalla tassa regionale, dai fondi MIUR e dai fondi comunitari, tutti gli aventi diritto e con ripercussione anche sui Bilanci delle università tenute a restituire agli idonei non beneficiari le tasse universitarie pagate. Inoltre, essendo l'anno accademico 2018-2019 il primo anno di applicazione della suddivisione in tre fasce della tassa regionale universitaria, non era possibile fare delle previsioni attendibili sul reale futuro introito che ne sarebbe derivato. Pertanto, si è optato per una gradualità nell'aumento delle soglie. Nel documento proposto, di programmazione degli interventi per l'anno accademico 2018-2019, approvato con delibera di Giunta 439 dell'11 luglio scorso, è previsto l'aggiornamento delle soglie dell'ISEE e dell'ISPE sulla base della variazione dell'indice generale ISTAT, dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e di impiegati, che è corrispondente all'1,1 per cento. Le soglie proposte sono ovviamente quelle che abbiamo detto: 20 mila 220 per l'ISEE e 37 mila 407 per l'ISPE. Anche il MIUR, con decreto ministeriale 248 del 27 marzo 2018, aggiornamenti limiti massimi dell'indicatore ISEE e ISPE per l'anno accademico 2018-2019, ha determinato detto aggiornamento nei limiti massimi dell'indicatore per effetto della variazione dell'indice generale ISTAT dei prezzi al consumo per famiglie di operai e impiegati. Per quanto riguarda le tempistiche nell'erogazione delle borse di studio per l'anno accademico 2016-2017 si precisa che sono stati completati i pagamenti delle borse a valere sui fondi tassa regionale, si rappresenta che la quota aggiuntiva dei fondi europei per l'anno accademico 2016-2017 è stata assegnata in due momenti distinti in quanto in prima battuta, con decreto dirigenziale 86 del 6 marzo 2017 erano disponibili a valere sul POR FSE solo 5 milioni 276 mila euro, successivamente, in seguito alle economie e realizzate sull'annualità 2015-2016 sono state assegnati ulteriori 2 milioni 537 mila con decreto dirigenziale 159 del 21 maggio 2018. L'agenzia del diritto allo studio è attualmente impegnata nella fase di rendicontazione alla Regione della documentazioni occorrente per erogare dette risorse POR. Va tenuto in conto che nell'anno 2017 è stata realizzata la razionalizzazione e l'accorpamento delle sette Adisu nell'unico Ente Agenzia regionale, processo che ha comportato un notevole sforzo organizzativo con le esigue risorse di personale disponibili. È da sottolineare inoltre, come risultato positivo per l'anno 2017-2018, lo scorrimento completo delle graduatorie degli studenti idonei entro il 30 aprile 2018. Infine, si rappresenta che è in via di costituzione la Consulta studenti Regione, organismo di confronto con gli studenti sui temi del diritto allo studio e della determinazione della tassa regionale.

CIRILLO (Movimento 5 Stelle)

Penso che abbiamo già detto tutto. Il decreto ministeriale che lei citava, Assessore, porta i limiti massimi a quelli che invece ho elencato io, quindi i 3253 ISEE, 50650 euro ISPE, quindi le regioni discrezionalmente si collocano. Voi avete fatto una scelta politica sostanzialmente, avete fatto delle scelte di opportunità, avete fatto le scelte di bilancio e di questo chiaramente ne prendiamo atto. Non condividiamo, non è la politica di bilancio che avremmo fatto noi. Noi ci saremmo sforzati invece di trovare altre risorse tagliando sprechi inutili. Non faccio qui l'elenco degli sprechi, e abbiamo tentato di tagliare sprechi sotto forma di vari emendamenti (possiamo parlare dei vitalizi, possiamo parlare di spese di comunicazione istituzionale). Il milione e mezzo che la vostra Giunta ha messo su quella legge potevamo metterlo sulle borse di studio. Sono scelte politiche, però l'importante è che queste cose ce le diciamo in modo aperto. Sulle borse di studio apprezziamo che si stia lavorando in tale direzione, ma ci aspettiamo che si dia una risposta certa in termini di tempistiche perché stiamo parlando di ragazzi che sono anche già laureati e che aspettano un premio di laurea che non hanno ancora ricevuto. Parliamo di ragazzi che stanno quasi per laurearsi e che lo hanno fatto con forze proprie nonostante hanno diritto a una borsa di studio. Visto che neanche oggi siamo riusciti a ricevere una tempistica sull'erogazione di queste borse, ma ci avete soltanto detto che state lavorando, per una borsa di studio attribuita nel 2016/2017 significa che è già un anno e mezzo che state lavorando. Penso che dobbiamo iniziare a dire invece che avete fatto e non che state lavorando. Questa purtroppo è la risposta che è mancata sui tempi di erogazione delle borse. Grazie Presidente.

Recrudescenza della tubercolosi in provincia di Caserta
PRESIDENTE (Russo)

Passiamo all'interrogazione: "Recrudescenza della tubercolosi in provincia di Caserta" Reg. Gen. 209/2, presentata dal consigliere Gianpiero Zinzi. Prego, consigliere Zinzi.

ZINZI (Forza Italia)

Grazie Presidente. Questa mattina il tema che sono qui a porre è un tema serio di cui siamo venuti a conoscenza grazie alla stampa. Spesso la stampa svolge una funzione poco utile e in questo caso la stampa ci pone un interrogativo, e io lo porto in Aula perché ritengo che in un territorio così vasto come la Provincia di Caserta quattro casi di tubercolosi presenti all'ospedale Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta e provenienti da una medesima area, Castel Volturno, ci debbano fornire uno spunto per degli approfondimenti seri, ossia vogliamo sapere intanto se questo tipo di fenomeno è un fenomeno circoscritto oppure, dal momento che ritenevamo e riteniamo tutti che in Occidente la tubercolosi sia un fenomeno debellato e nei paesi sottosviluppati invece sia un fenomeno ancora esistente, se sia nato un focolaio nel nostro territorio e da cosa provenga, se provenga dalla massiccia immigrazione irregolare presente nel territorio di Castel Volturno, in questo caso di specie, e in particolare se il ceppo del micro batterio nelle persone contagiate abbia origine umana o animale, e in tal caso se non sia l'occasione per procedere con urgenza a una profilassi. La mia interrogazione è molto semplice, ma ritengo che sia necessario dare spiegazioni e rassicurazioni alla cittadinanza e prendere a due mani l'emergenza, se di emergenza si tratta. Grazie.

MARCHIELLO, Assessore

Negli ultimi sei mesi non risulta presa in carico nessuna famiglia presso l'Unità operativa complessa di malattie infettive e tropicali a direzione universitaria e dell'Azienda ospedaliera Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta, centro di riferimento per la tubercolosi di tutta la provincia, sia come visita ambulatoriale sia come ricovero per patologia tubercolare in atto. Questo l'ha sottoscritto il direttore della struttura. Dal mese di giugno 2018 ad oggi presso l'Azienda sono stati ricoverati in regime ordinario quattro pazienti affetti da tubercolosi polmonare, tutti da mycobacterium tuberculosis, nessuno appartenente alla stessa famiglia, tre residenti in provincia di Caserta (Casagiove, San Nicola la Strada e Santa Maria Capua Vetere) e uno fuori regione, come da notifica effettuata secondo norma di legge, e nessun ricovero è dunque pervenuto dalla zona di Castel Volturno. Nessuno dei pazienti sopracitati con tubercolosi ha svolto o svolge attività lavorativa agricola o di pastorizia. Per una puntuale stima della variazione di incidenza della tubercolosi si precisano i dati della comunità europea ECDC che evidenziano in Italia un numero costante di nuovi casi, da 7,2 casi per centomila abitanti nel 2012 a 6,6 per centomila abitanti nel 2016, cioè pari a 4032 casi, di cui il 40 per cento sono italiani e il 60 per cento stranieri.

ZINZI (Forza Italia)

Assessore, la ringrazio della risposta. I dati che lei ci fornisce mi preoccupano, perché se fosse tutto circoscritto in un'unica zona e in un solo nucleo familiare probabilmente la motivazione e la spiegazione sarebbe semplice da dare. Il fatto che i casi da lei citati siano distribuiti su tutto il territorio provinciale mi induce a chiedere alla Giunta regionale di fare un approfondimento. La risposta mi soddisfa nella misura in cui lei ci sta dicendo che chiaramente è una forma che non deriva dal ceppo animale, ma è evidentemente una forma di tubercolosi che si trasmette da uomo a uomo. Al riguardo invito la Giunta regionale a fare degli ulteriori approfondimenti perché questo non diventi un fenomeno che si possa diffondere, specie in questo periodo dell'anno in cui i controlli sono affievoliti. La mia richiesta è una richiesta di ulteriore approfondimento. La ringrazio.

PRESIDENTE (Russo)

Grazie Consigliere. Si chiude qui il question time. Grazie e buona giornata.

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