"Le madri fondatrici dell'Europa, ritratti di donne che hanno contribuito a costruirla". È la mostra-progetto inaugurata e visitabile fino al 14 Marzo, in Consiglio regionale, dalla Presidente Rosa D'Amelio e dalla curatrice Maria Pia Di Nonno, che spiega il significato dell'iniziativa.
Il messaggio principale di questa mostra è, appunto, dimostrare che le donne sono state protagoniste attive del processo di integrazione europea. Qui ci sono alcune testimonianze di loro ma in realtà ce ne sono tante altre ancora rimasti all'ombra della storia e da riscoprire La cosa particolare, per cui sono felice di essere qui oggi, è che nel 92 venne inaugurata una mostra simile chiamata "l'Europa è Donna" proprio a Napoli; la mostra si tenne nel giugno del 1989 lo stesso anno in cui sono nata io. Quindi c'è questo messaggio importante che, secondo me, dal passato continua ad andare verso il futuro e sarà importante ripensare a questo aspetto anche per le prossime elezioni europee.
Nel giorno dell'8 Marzo, la mostra-progetto sottolinea che le donne sono state protagoniste attive del processo di integrazione europea, donne importanti, anche italiane, che hanno contribuito, con messaggi innovativi, a fare in modo che l'Europa si creasse e che fosse un'Europa che mettesse al centro gli interessi e i valori della solidarietà e dello scambio di culture Come spiega la Presidente D'Amelio. Come rendere l'Europa più forte anche dal punto di vista femminile?
Io ho voluto con forza questa mostra perché spesso quando si parla di Europa, si pensa ai padri fondatori; io ho sempre sentito dire "il padre fondatore d'Europa", naturalmente parlo di Spinelli e altri grandi nomi e invece c'è stato un grande protagonismo delle donne e questa mostra lo prova; il Parlamento del 79 aperto da una donna e il Presidente è Simon Veil, del Parlamento europeo, la fondatrice del progetto Erasmus è una donna italiana. Quindi io credo che in un momento in cui si sente poco, in alcuni stati, penso a quello che è successo in Inghilterra, la forza dell'Europa è se stiamo insieme.
Presidente, l'anno prossimo ci sarà un altro appuntamento elettorale importante che sono proprio le elezioni europee, qual è il messaggio che può partire da queste elezioni ad un sud che appare sempre più in difficoltà?
Un messaggio nel quale dal mezzogiorno si stia in Europa per difendere gli interessi del sud, un' Europa che non sia solo l'Europa delle finanze, lo stiamo imponendo da un po' di tempo come Italia, ma anche altri paesi del mediterraneo, l'Italia, la Spagna la stessa Francia dovrebbero andare in direzione di un'Europa più solidale che metta al centro i diritti, ma se non siamo uniti, siamo deboli, quindi l'Italia ne ha proprio la necessità. È stato uno partner fondatori dell'Europa, quindi ha la necessità di riaffermare anche l'anno prossimo i valori dell'Europa così come è avvenuto in Francia con Macron, come in questi giorni, pur nelle difficoltà, si è definito il Governo della Merkel in Germania, quindi anche lei deve capire che la solidarietà è un valore importante. Se pensiamo a quello che è successo con i migranti che sono stati tutti caricati in Italia, credo che questo non sia un atteggiamento solidale. Quindi noi dobbiamo mandare in Europa tante persone che riescono a far rispettare questi valori con forza. Inoltre, devo dire questa mostra è importante perché se pensiamo che eravamo partiti con il 13% di rappresentanza in Europa, adesso siamo al 37% delle donne e anche questo è un segnale che va in direzione della parità che sicuramente deve vedere l'Europa nel mondo, in un mondo in cui le donne non possono guidare, ancora sono sopraffatte, l'Europa deve essere la patria dei diritti e quello delle donne è il primo diritto da affermare.