Question Time del 10 luglio 2017

Indice:
1 - Comunicazioni del Presidente
2 - Lavori di risanamento bacino lacustre Lago Patria - allontanamento dei reflui dal Comune di Giugliano
3 - Inquinamento fiume Sarno
4 - Modalità di funzionamento e composizione dell'Osservatorio regionale delle attività produttive
5 - Attività dello sportello unico regionale attività produttive S.U.R.A.P.
6 - Procedure previste dal testo vigente della L.R. 23 dicembre 2016 n.38 - corretta applicazione
7 - Crisi industriale Montefibre di Acerra
Comunicazioni del Presidente
PRESIDENTE (D'Amelio)

Buongiorno, è aperta la seduta del Question Time. In data odierna è stato comunicato a questa presidenza che il Presidente della Giunta regionale non potrà essere presente all'odierna seduta di Question Time, pertanto le interrogazioni dei Consiglieri Valeria Ciarambino, Saiello, Zinzi e Borrelli sono rinviate alla prossima seduta di Question Time. I Consiglieri sono stati avvisati. Passiamo alle Interrogazioni ai sensi dell'articolo 129 del Regolamento Interno.

Lavori di risanamento bacino lacustre Lago Patria - allontanamento dei reflui dal Comune di Giugliano
PRESIDENTE (D'Amelio)

Interrogazione: "Lavori di risanamento bacino lacustre Lago Patria - Allontanamento dei reflui dal Comune di Giugliano" Reg. Gen. n. 80/2 a firma del consigliere Tommaso Malerba (Movimento 5 Stelle), già distribuita in Aula.

MALERBA (Movimento 5 Stelle)

Buongiorno a tutti voi, buongiorno Presidente, buongiorno Vicepresdente. Lei è in possesso della mia interrogazione di oggi, che è stata preceduta nel tempo anche da un'interrogazione a risposta scritta di qualche mese addietro. Parliamo di un problema che ha un impatto ambientale, parliamo di un problema che è in piedi dal 2007, parliamo di un problema le cui conseguenze hanno creato non pochi problemi, come ricaduta anche sul piano turistico e anche di una comunità abbastanza grande che vive su un pezzo di costa, di quel famoso tratto che come impegno governativo ci siamo, voi per primi e che io condivido a rivalutare tutta l'area domizio flegrea, tra cui ricade anche il pezzo di Licola Varcaturo. Mi insegnate che non ci può essere rilancio turistico che non abbiamo provveduto a far fronte alle opere primarie, secondario, quelle di importanza ambientale, quelle di comunicazione, al di là del riordino delle coste, dei lidi e quant'altro. Più o meno un anno e mezzo fa ho iniziato a chiedere, mi sono fatto carico per quelle che fossero le mie agibilità politiche, come Consigliere, convocando più di una conferenza dei servizi per capire quest'opera che era nata sotto il commissariamento, poi è stata affidata alla Regione Campania, se vuole leggo anche l'atto per essere preciso, così ripercorro tutta la storia, nel 2007 era disposta l'aggiudicazione definitiva dell'appalto per la realizzazione dell'opera di risanamento Bacino Lacustre Lago Patria, allontanamento dei reflui dal Comune di Giugliano che riguardava il ciclo integrato delle acque che portavano questi reflui al depuratore di Cuma. Il progetto era ricompreso tra gli interventi finanziati nell'ambito dell'accordo di programma quadro, tutela delle acque e gestione integrata delle risorse idriche sottoscritto da Regione e Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero dell'Ambiente, Ministero delle Politiche Agricole, Forestali e delle Infrastrutture. Nel 2008 la Regione e il commissario delegato sottoscrivevano un accordo di programma denominato programma strategico per la compensazione che comprendeva anche l'intervento in progettazione nell'ambito del quale la Sogesit, Ente strumentale del Ministero dell'Ambiente, era incaricata della progettazione e dell'attuazione di tale opera. L'ordinanza del commissario governativo del 30 maggio 2012 disponeva del trasferimento con decorrenza immediata alla Regione Campania, poi con decreto dirigenziale del 4 marzo 2014 si addiveniva ad una risoluzione del contratto di appalto con la ditta aggiudicatrice per gravi inadempienze contrattuali, poi scopriremo nel tempo, a seguito di questo incalzare, che avevano perso ogni forma di documento, di collaudo di quanto realizzato. Spariti i documenti. Questo è avvenuto, dopo una serie di carteggi, di conferenza di servizio, abbiamo anche investito il Comune di Giugliano che tecnicamente era il soggetto deputato a ereditare quest'opera o completarla. Dopo un sufficiente e opportuno adeguamento delle tariffe e dei prezzi, ma soprattutto il Comune di Giugliano, sotto la mia spinta, l'abbiamo convocato e gli abbiamo detto: "Quest'opera devi completarla per una serie di motivi oggettivi e irrinunciabili". Il Comune di Giugliano ci ha risposto dicendoci: "Cosa completo? Non ho collaudi, non conosco lo stato dell'arte". Si scopre che dopo una visita "ispettiva", i documenti dei collaudi e di quanto realizzato, una base di 5 milioni 900, dove sono sopravvenute due varianti per eventi imprevisti e imprevedibili, qui ho la documentazione, i costi sono lievitati, ma di fatto quest'opera è rimasta monca, è anche più grave che non abbiamo uno stralcio di documento e abbiamo interpellato il soggetto terzo che era Sogesit. In questo bailamme che non è impresa facile, in conferenza dei servizi, siamo giunti alla fine per capire che il Comune non può ritirare l'opera, la stessa Sogesit, che aveva un incarico di progettazione di collaudo e di controllo dell'opera ha chiesto a noi stessi, dopo un carteggo, altri soldi per farci una ricognizione dello stato dell'arte. È abbastanza paradossale. Nel corso di una riunione, tenutasi il 6 febbraio 2017, con il direttore dei lavori e la Commissione di collaudo, si è preso atto che ai fini dell'accertamento tecnico contabile dei lavori e per redigere la relazione a struttura ultimata, si rendeva necessario disporre di nuovi saggi rilievi, attesa la documentazione custodita dalla direzione dei lavori non era più in disponibilità del cantiere. Con una nota che seguiirà la Regione Campania, rilevato che i lavori sono attualmente sospesi, essendo stato rescisso il contratto, con una nota di marzo 2017 la Sogesit determinava un fabbisogno economico per eseguire saggi, rilievi necessari per certificare dettagliatamente i lavori eseguiti. Gli importi sono elencati dentro. Rilevato che l'opera riveste un interesse strategico ambientale per il territorio del Comune di Gliugliano in Campania, quindi il risanamento di questo bacino che consente con le pompe di sollevamento di portare le acque a depurazione, per completare questi lavori e soprattutto in considerazione dell'inquinamento ambientale generato dal mancato funzionamento dell'impianto e dai continui sversamenti abusivi. Quello che ho chiesto più volte, prima di arrivare in Aula ho cercato di dare una mano affinché questa cosa andasse avanti, incontrando le direzioni opportune e mettendo insieme i tre soggetti deputati, tra cui anche il Comune, le chiedo oggi qual è lo stato di avanzamento dell'opera e quali sono i tempi entro i quali si prevede di portare a compimento tale opera, quante risorse sono state finanziate fino ad ora, ho una rendicontazione di progetto, ho una contabilità che è ferma ad un certo punto, non so cosa sia successo e quali azioni intendiamo intraprendere in quell'ottica di rendere il nostro litolare domizio flegreo la Rimini del sud, visto che è un solco verso il quale anche voi stessi vi muovete, è vero che è un'opera ereditata, ma a questo punto dobbiamo dare seguito a qualcosa che non è più procrastinabile per mille motivi. Lascio a lei la risposta.

BONAVITACOLA, Assessore

Questa è una storia emblematica, purtroppo non rara, della sciatteria con cui sono state, negli anni scorsi, gestite importanti opere pubbliche. Vi troviamo di tutto: vi troviamo superficialità, pressappochismo, sono sparite le carte, ci sono legittimi interrogativi di varia natura. Non c'è dubbio che si tratta di un'opera strategica, come ricordava il Consigliere, perché quel punto del litorale tra Pozzuoli e il litorale nord, il litorale Domizio, è un punto strategico, è l'inizio di una visione di quella fascia litoranea della zona nord della nostra regione che può diventare una grande ricchezza e naturalmente a partire dall'ambiente. La riqualificazione urbanistica viene insieme e dopo, ma se non c'è quella ambientale, la balneabilità e la purezza delle acque, la riqualificazione diventa molto problematica. Ora non ripercorro la storia perché sostanzialmente le ricostruzioni sono coincidenti. La direzione competente riferisce che, al netto del ribasso contrattuale originario, il finanziamento ammontava a 7 milioni 866 mila euro. Le risorse stanziate sono state utilizzate per realizzare il progetto approvato dall'allora commissario di Governo. Poi vi è stata tutta la vicenda della rescissione contrattuale, del subentro della Regione eccetera. Lo stato dell'arte è questo: la direzione ha interpellato la Sogesid Spa già progettista e direttore dei lavori per il progetto delle opere di completamento; con la nota del 27 marzo la Sogesid ha chiesto 223 mila euro più IVA, questa è l'unica discrasia di cui dicevo prima, quantitativa, sulla ricostruzione dell'interrogante. Noi naturalmente abbiamo dato mandato alla direzione di programmare l'utilizzo di queste risorse perché la Sogesid possa procedere rapidamente al progetto di completamento e quindi, anche come soggetto attuatore, al riappalto dei lavori. I tempi per il completamento dell'infrastruttura, questo riferisce la direzione, in ragione anche della complessità delle procedure di appalto, al momento sono valutati in ventotto mesi. Naturalmente l'importanza dell'intervento ci chiede grande attenzione e vigilanza e anche uno sforzo per verificare le possibilità per accorciare questo lasso temporale, al momento, però, non posso che riferire quello che viene riportato dagli uffici.

MALERBA (Movimento 5 Stelle)

La ringrazio, Assessore, ma non è una questione di gradire o meno una risposta perché non siamo né a un concerto, né a un bar. Non è che non sono contento, perché chiaramente non posseggo tutti i documenti, ho un po' di documenti e di carteggi che ho anche ricostruito. Lei parlava di una discrasia, sicuramente mi sono espresso male: la Sogesid chiedeva 23 mila euro più IVA, poi 85 mila euro e poi 115 mila euro per fare una ricognizione dello stato dell'arte. Io mi sarei concentrato anche sulle responsabilità in capo a Sogesid, oltre che della ditta, anche perché pur comprendendo che la storia è cosa vecchia e l'abbiamo ereditata come opposizione e come maggioranza, questo non le garantisce il diritto/dovere di non fare pressione dovuta e necessaria per questa cosa. Le voglio solo ricordare - perché lei giustamente vive in un'area geografica diversa, né mi tocca fare un po' di storia di quell'area, a cui tengo perché per anni, nonostante non sia un luogo sano, io mi ostino ad andarci in vacanza perché credo che il rilancio di un'area parta anche dalla presenza - che il lago di Patria è l'unico lago campano che è sul mare. Non le sto a raccontare che valore aveva nel Seicento, che valore ha avuto negli anni per il suo ecosistema, per la fauna e la flora che ivi risiedevano. Oggi questo lago è una fogna a cielo aperto. Io credo che noi dobbiamo fare di tutto, io non mi fermerò e neanche mi stancherò di farlo, però lei ha le agibilità sufficienti per prendere il toro per le corna e cercare di dare una risposta che non possa essere nei tempi tecnici ancora di ventotto mesi, ma in qualche modo deve farsi carico di presidiare quell'area affinché quest'opera dove abbiamo già speso molto denaro, sia messa in condizione di essere ereditata dal Comune ed essere eseguita, perché ora il Comune, a seguito di un question time fatto da due nostri Consiglieri comunali, è fermo e arenato perché non può ricevere quest'opera. È, di fatto, solo un decennio che quell'area sembra Calcutta. Io la pregherei perché dobbiamo dare un concreto segnale che la Regione è presente, ha cambiato verso, si fa carico e mette le persone spalle al muro con la sua responsabilità affinché quest'opera sia terminata. Sono troppi anni, troppo denaro e molti lati oscuri! Lei l'ha liquidato giustamente con sciatteria, ma è qualcosa di più della sciatteria. Io ho anche la rendicontazione contabile del progetto, sarebbe opportuno capire quali sono questi eventi imprevisti e imprevedibili. È vero che è passato, ma dobbiamo dare lezione a qualcuno per far capire che qui si fa sul serio, sia dall'Opposizione sia da chi è guida di questa Regione.

Inquinamento fiume Sarno
PRESIDENTE (D'Amelio)

Interrogazione "Inquinamento fiume Sarno" Reg. Gen. n. 82/2, a firma del consigliere Severino Nappi (Forza Italia). Do la parola al consigliere Nappi, che ha facoltà di illustrarla.

NAPPI (Forza Italia)

Ringrazio il Presidente. Come è noto il bacino del fiume Sarno è particolarmente interessato da fenomeni di inquinamento di vario genere. La totale assenza di pulizia dei canali del Sarno, fra l'altro, provoca frequentemente fenomeni di straripamento, causato dalle piogge, anche se non particolarmente abbondanti, che devastano e danneggiano alcuni quartieri di Castellammare di Stabia, ed in particolare le zone di Ponte Persica, via Schito e via Fondo D'Orto. E' particolarmente allarmante è l'attuale condizione dell'alveo dell'affluente che attraversa la zona di Fondo D'Orto, caratterizzato da una notevole densità abitativa, da una rilevante presenza di terreni coltivati e dal mercato florovivaistico di Castellammare di Stabia, da sempre punto di riferimento dei floricoltori campani. Questi fenomeni, indicativi di per sé, in questi ultimi due anni tali eventi si sono incrementati, tant'è vero che abbiamo avuto fenomeni di abbandono, disposto, per maggiore sicurezza, dalle proprie abitazioni e dagli abitanti, oltreché danni di vario genere che hanno colpito famiglie e attività produttive. L'unica attività istituzionale svolta in questi casi è l'intervento della Protezione civile che si limita all'intervento con il Reparto Operativo di Soccorso (Stabia) per limitarsi alla messa in sicurezza delle persone. In sostanza, come ha certificato e verificato la stessa Protezione Civile, i fenomeni dipendono dal fatto che i canali non sono dragati, sono colmi di rifiuti e sono ostruiti dalla presenza di folti canneti. L'incuria colpisce questo fenomeno e questi eventi sono paradossali e fastidiosi dal punto di vista complessivo per quanto riguarda i cittadini perché ai cittadini è anche richiesto di versare un contributo alla Consorzio di Bonifica Integrale Comprensorio Sarno, che sarebbe destinato ad attività di manutenzione e gestione della cosa pubblica. Di qui il grido che hanno lanciato le associazioni dei cittadini e il Comitato Quartiere Uniti che hanno chiesto più volte interventi per porre rimedi in termini di sicurezza e dignità rispetto a un fenomeno come questo. Considerato che, peraltro, gli obiettivi operativi della FEASR 2014/2020 prevedono un'ampia dotazione finanziaria funzionale allo svolgimento di attività di recupero ambientale che rientrano ampiamente nell'alveo di quelle necessarie per il caso specifico; che la Regione Campania ha nella propria organizzazione ben società partecipate integralmente, Campania Ambiente S.p.A. e Servizi e S.M.A. S.p.a., le quali, sia da quanto risulta dai mezzi stampa sia in generale da comunicazioni ufficiali delle organizzazioni sindacali, vivono una situazione di straordinaria difficoltà per la quale si è paventata persino la messa in mobilità di parte del personale e l'adozione di piani industriali funzionali alla riduzione del personale e che tali eventi sono indicati dall'assenza di commesse da parte dell'Amministrazione regionale, anche, per esempio, attraverso il coordinamento con le Amministrazioni comunali e i territori della Campania, chiediamo all'Assessore all'ambiente e Vice Presidente della Giunta, Fulvio Bonavitacola, di conoscere se esistono e quali sono i provvedimenti con le relative tempistiche, che la Giunta regionale intende adottare al fine di far fronte al fenomeno descritto.

BONAVITACOLA, Assessore

Ringrazio il Presidente. Naturalmente molte cose dette dall'interrogante sono condivisibili; ce n'è una che non condivido e che a me, perlomeno, non risulta e altre che forse è il caso di ricordare, ma conviene anche valorizzare le cose sulle quali siamo d'accordo. A me non risulta che ci sia alcuna posizione ufficiale dell'Amministrazione regionale volta ad assumere provvedimenti nei confronti del personale delle società partecipate in termini di cassa integrazione, messa in mobilità o di riduzione di organici. Non c'è nessun nostro atto in questa direzione, quindi credo che questo sia un argomento da accantonare. Noi invece siamo fortemente convinti sul rilancio di queste società. Naturalmente il rilancio avviene attraverso piani industriali. Abbiamo messo a lavoro anche delle professionalità esterne per questo rimediando a uno stato di sostanziale galleggiamento e abbandono in cui queste società sono state costrette a versare negli anni passati. Sicuramente quello dei temi ambientali, della manutenzione dei corpi idrici superficiali, in particolare del risanamento ambientale di questi corsi d'acqua, è uno dei temi su cui stiamo già in concreto ragionando. In parte SMA Campania è già impegnata su questo fronte e condivido l'opportunità di impegnare ancora di più risorse e le società partecipate per questi interventi. Devo anche ricordare che la vicenda dell'ostruzione di questi corsi, dell'inquinamento e di rifiuti che galleggiano e che arrivano a mare è una vicenda abbastanza critica risalente negli anni e rispetto alla quale la legge regionale n. 14/2016 pone un primo punto fermo. È vero che i corsi idrici superficiali sono parte del demanio idrico di competenza regionale, ma è altresì vero che la vigilanza sull'abbandono dei rifiuti è una competenza dei comuni. Non è neanche giusto che il Comune ospitante la foce del corso idrico, che per fatto naturale diventa il recapito finale dei rifiuti abbandonati lungo il percorso, debba sostenere i costi che non sono imputabili a quella amministrazione. Stiamo redigendo un regolamento per ripartire equamente e convenzionalmente i costi in proporzione della fascia prospiciente i singoli territori comunali sui corsi d'acqua tenendo conto della dimensione territoriale e del carico insediativo dei comuni interessati. Questo per avere una distribuzione equa e naturalmente questo comporterà che le amministrazioni comunali assumano anche i conseguenti provvedimenti in termini di regolamentazione e di regime tariffario per far fronte a questo problema. Più in generale la questione della manutenzione non solo ordinaria, ma anche straordinaria, impone a volte anche opere di ripristino degli argini, di decespugliamento, di manutenzione che consenta anche attraverso dragaggio ovviamente concordato con le autorità competenti, perché il dragaggio è un'attività che può avere anche dei rischi ambientali se non viene effettuato secondo buone tecniche. Tutte queste cose riguardano interventi di carattere più strutturale che non possono essere attribuiti, e tratto l'ultimo argomento, ai consorzi di bonifica perché essi sono preposti a interventi di manutenzione ordinaria e in parte straordinaria limitatamente a ciò che è possibile rimuovere in modo abbastanza agevole. Certo, non sono né attrezzati né organizzati per opere di carattere un po' più infrastrutturale, di cui ci sarà bisogno per il dragaggio e il ripristino degli argini. Il problema dei consorzi è un problema molto serio di milioni di debiti, di un organismo che nasce sulla base di una legislazione molto risalente nel tempo, che oggi svolgono funzioni in territori che sono anche abbastanza anacronistiche rispetto alla loro missione originaria. Sapete che questi organismi sono enti pubblici economici sottoposti alla vigilanza regionale, ma non sono diretta espressione della Regione Campania, i cui introiti derivano fondamentalmente dalla riscossione dei canoni a carico dei soggetti beneficiari degli interventi, che sono popolazioni estese. C'è un livello di morosità elevatissimo, quindi c'è una sofferenza economico-finanziaria di questi consorzi enorme anche perché diciamo che gli anni scorsi non sono stati un esempio di oculatezza gestionale, poniamola così, sul piano della gestione del personale e sul piano della virtuosità di Bilancio. Ci troviamo di fronte ad un organismo sul quale bisognerà intervenire perché non è pensabile affidare a organismo in stato di grande sofferenza, di grande difficoltà, compiti - l'interrogante fa bene a richiamare l'attenzione su questo - che sono di assoluto interesse pubblico. In conclusione, sui Consorzi di Bonifica occorrerà intervenire, gli si può chiedere di fare delle cose compatibili con i loro compiti e con lo stato delle loro finanze. Condivido certamente che le società in house della Regione possono essere impegnate in queste attività anche di carattere suppletivo e sussidiario rispetto ad altri organismi. In questo senso non vi è dubbio, il risanamento dei canali, più in generale, il risanamento del fiume Sarno, è inutile dirlo che è tra gli obiettivi prioritari di quest'Amministrazione, rientra anche in una programmazione più vasta, ma che non è il caso di affrontare il questa sede anche perché non è oggetto dell'interrogazione.

NAPPI (Forza Italia)

La ringrazio Presidente e ringrazio anche il Vicepresidente per la disponibilità. Non posso certamente ritenermi soddisfatto, soprattutto temo che non potranno ritenersi soddisfatti i cittadini di quel territorio perché al di là del racconto delle competenze, dell'indicazione di quello che si vorrà fare nel tempo, sta di fatto che bisogna che si preparino ad affrontare un altro inverno con gli straripamenti, con le acque, con i danni alle proprie attività e alle proprie famiglie nella totale assenza di programmazione di qualunque attività perché avevamo chiesto tempi, avevamo chiesto interventi, volevamo sapere come, quando e perché. Abbiamo appreso che tutto va bene, soprattutto in proiezione. Nel frattempo, a proposito delle attività delle partecipate regionali, sicuramente saranno contenti i lavoratori di ascoltare quest'indicazione del Vicepresidente della Giunta anche perché a questo punto occorrerà modificare la delibera che hanno approvato, nella quale c'è un passaggio riferito agli interventi sul personale che va nella direzione, ahimè, indicata in precedenza. Vediamo cosa succede, siamo qua per vigilare, nel frattempo speriamo che non si abbiano a verificare danni più gravi rispetto dei danni alle cose perché dopo le cose vengono le persone.

BONAVITACOLA, Assessore

Non replico mai, però quando si dicono cose che non hanno fondamenta è necessario replicare. Non c'è nessuna delibera di Giunta che dice le cose che dice l'interrogante, c'è una delibera di Giunta che parla di piano industriale e parlare di piano industriale non significa parlare di riduzione e di contrazione dei costi del personale, su questo è opportuno fare chiarezza ed evitare qualunque tipo di equivoco o di strumentalizzazione.

Modalità di funzionamento e composizione dell'Osservatorio regionale delle attività produttive
PRESIDENTE (Russo)

Interrogazione: "Modalità di funzionamento e composizione dell'Osservatorio delle attività produttive" Reg. Gen. n. 85/2 a firma della Consigliera Carmela Fiola (Partito Democratico), già distribuita in Aula.

FIOLA (Partito Democratico)

Buongiorno Vicepresidente e grazie per avermi dato la parola. L'interrogazione tratta un argomento come le attività produttive che purtroppo in questa Regione a volte viene preso con troppa superficialità. È vero che stiamo parlando di un Osservatorio, però già un Osservatorio era previsto con la legge 11 del 2015, quello sull'artigianato, poi è stato fatto un Regolamento restrittivo che di fatto abbiamo soppresso con la legge del 31 marzo 2017 dove si dava indirizzo alla Giunta, entro 60 giorni, da fare un Regolamento per stabilire la composizione e il funzionamento di questo Osservatorio. Più volte nelle leggi, come nelle finanziarie, come nel collegato alla finanziaria, vengono date delle indicazioni alla Giunta, in particolare in questo settore, che non vengono portate a termine. Sono trascorsi 60 giorni, anzi, ne sono trascorsi centoventi o novanta, non so di preciso, ma di sicuro sono trascorsi i sessanta giorni e all'attenzione della Commissione non è arrivato ancora il regolamento che ne prevede il funzionamento, quindi interrogo l'Assessore, anche perché, in un momento di crisi come questo, nonostante si parli tanto di aumento del PIL, ci sono ancora negozi, piccole e medie imprese, che soffrono questo momento, quindi avere un osservatorio che ci dia delle indicazioni e che vive realmente quella che è la situazione attuale è importante. Forse noi siamo troppo presi dalle carte, dal legiferare e quindi non ci accorgiamo che il negozio sotto casa nostra sta chiudendo perché forse la Regione non gli sta dando gli strumenti adatti. Grazie.

LEPORE, Assessore

Grazie, Presidente. Ritengo utile questa attività di interlocuzione con il Consiglio regionale e con i Consiglieri e ringrazio per queste sollecitazioni chi le ha fatte perché sono sempre delle modalità di interlocuzione che possono condurre a una soluzione di problemi evidenziati laddove ve ne fossero. Ha ragione la Consigliera nell'individuare il percorso di proposta di costituzione di questo osservatorio regionale, che ha come compito per legge il monitoraggio, lo studio e la ricerca e l'affiancamento alle strategie della Giunta regionale. Proprio perché vi è stato un percorso di quel tipo, nel quale il Consiglio ha richiesto un allargamento della presenza e della partecipazione a quell'attività e vi è stato un lavoro, la risposta scritta, che è molto più ampia delle mie considerazioni, è stata fornita alla Presidenza insieme a quelle alle altre interpellanze e interrogazioni che mi sono state rivolte. Sicuramente queste competenze richiedono una forte apertura e non una restrizione nei confronti delle associazioni di categoria più rappresentative, degli stakeholders, degli esperti; per questa ragione la proposta che è stata fornita alla Commissione consiliare è che non appena la Commissione consiliare ci consentirà di avere un proprio parere, noi lo trasformeremo in un atto deliberativo nella prima seduta utile della Giunta regionale. Dicevo che è utile questa sollecitazione perché mi consente anche di precisare che i termini della legge non sono assolutamente tassativi, ma sono semplicemente ordinativi. Da questo punto di vista devo dire che l'ufficio ha messo in evidenza come c'è stata la necessità di fare un approfondimento e una verifica di tutte le esperienze benchmark a livello nazionale e che i nuovi dirigenti che sono entrati a fine maggio nel ruolo, dopo questa fase di transazione dal vecchio ordinamento al nuovo ordinamento del personale, si sono dedicati profondamente a questo tema, tant'è vero che hanno definito le modalità attraverso cui far funzionare questo osservatorio. Io dicevo "sentita la Commissione" perché la legge prevede che sia sentita la Commissione; anche qui c'è un emendamento utile del Consiglio regionale; io penso che non debba essere solo sentita formalmente, ma che sia utile invece confrontarsi nella sede della Commissione per valutare se siano giuste le indicazioni che provengono dalla direzione generale Attività produttive. Da un lato vi è l'ipotesi di costituire l'osservatorio facendolo coordinare dal direttore generale per le attività produttive affiancandolo attraverso il pieno supporto di tutti gli uffici, naturalmente con la partecipazione dell'amministrazione e dell'Assessore al ramo ogni qualvolta sia necessario avere delle interlocuzioni che non siano solamente di carattere tecnico; mi riferisco all'elaborazione di carattere statistico, a tutte le attività di ricerca, di studio e di approfondimento, che io credo debbano essere fatte attraverso una valutazione di carattere tecnico. Ma tutta la parte, invece, relativa alle strategie e alle attività che possono fornire un supporto all'amministrazione è chiaro che devono avere anche questo tipo di interlocuzione. La composizione vuole garantire un'ampia partecipazione di tutte le associazioni, nessuna esclusa, di categoria rappresentative dei settori dell'industria, dell'artigianato e del commercio, delle organizzazioni sindacali nonché degli organismi che siano portatori di interessi in questa materia. Inoltre si prevede attraverso un meccanismo innovativo - è questa la novità che ha richiesto lo studio e l'approfondimento di alcune metodologie presso altre amministrazioni, in particolare del metodo Open Space Technology - di avere una partecipazione aperta di stakeholders qualificati attraverso la partecipazione di soggetti che possano essere portatori di iniziative utili all'azione dell'Amministrazione regionale. Da questo punto di vista, pertanto, insieme alla costituzione dell'Osservatorio, attraverso questa metodologia innovativa si prevede di formare dei gruppi di lavoro tematici per formalizzare proposte rilevanti e condivise, finalizzate all'integrazione e all'affinamento delle azioni del settore di riferimento in coerenza con le strategie regionali e dei gruppi di lavoro permanenti per le attività di ricerca, di studio e di analisi delle problematiche strutturali e congiunturali per la conduzione di indagini statistiche sulle dinamiche economiche e produttive per il monitoraggio delle attività del comparto e la valutazione dell'efficacia delle iniziative intraprese, nonché per l'aggiornamento di una banca dati che noi pensiamo possa essere informatizzata e a disposizione, oltre dell'Amministrazione regionale, di chiunque ne possa fare richiesta, possa averne utilità nell'utilizzo da mettere sul portale della Regione. Infine, l'organizzazione di seminari e workshop come sedi di incontri operativi per la diffusione delle analisi condotte, degli approfondimenti, degli elaborati prodotti e delle eventuali pubblicazioni frutto del lavoro dell'Osservatorio, che, in coerenza con le strategie regionali, possano concorrere all'integrazione e all'affinamento delle azioni. Come vi ho detto, l'utilizzo della modalità telematica può servire a rendere oggettivo, trasparente e diffuso a tutti questo lavoro. Ringraziando l'interrogante per la sollecitazione fornita, credo di aver dato gli elementi che costituiscono la base per l'atto deliberativo che è già pronto, ma noi, avendo fornito nei giorni scorsi questo testo alla Commissione consiliare, vorremmo prima avere la possibilità di consentire la Commissione e subito dopo portare in Giunta e approvare quest'atto deliberativo per la costituzione dell'Osservatorio che ha richiesto questo particolare approfondimento anche in relazione alle questioni poste alla stessa interrogante quando ha sollecitato un'apertura e non una chiusura di questi organismi in relazione all'Osservatorio sull'artigianato che, a suo avviso, era eccessivamente ristretto e da qui la modifica voluta dal Consiglio regionale e il lavoro effettuato dall'Amministrazione, in particolare dalla Direzione generale Attività produttive, che ringrazio, per arrivare a una soluzione che potesse raccogliere le indicazioni del Consiglio regionale.

FIOLA (Partito Democratico)

Come ha detto l'Assessore, è proprio dei giorni scorsi perché io non ho notizia che questo provvedimento sia stato depositato in Commissione. Quello che ha illustrato l'Assessore non è l'Osservatorio che avevamo deliberato con la legge del 31 marzo 2017 perché gli obiettivi di quest'Osservatorio sono altri. Ben venga l'apertura, gli stakeholders ai tavoli tematici e ai gruppi di lavoro, ma l'Osservatorio dovrebbe essere qualcosa di più concreto, altrimenti ci perdiamo nelle solite chiacchiere, piuttosto che dare attenzione alle piccole e medie imprese per risolvere realmente i problemi che ogni giorno dobbiamo affrontare. Per quanto concerne l'apertura all'Osservatorio sull'Artigianato, quello era solamente per l'Artigianato, quindi, in realtà, c'era una restrizione riscontrata, di fatto, dall'Ufficio legislativo e anche dalla Direzione generale, quindi da quell'Osservatorio sull'Artigianato si è poi passati all'Osservatorio sulle Attività produttive. Nei prossimi giorni vedremo il provvedimento depositato in Commissione e poi valuteremo l'efficacia.

Attività dello sportello unico regionale attività produttive S.U.R.A.P.
PRESIDENTE (Russo)

Interrogazione "Attività dello sportello unico regionale attività produttive S.U.R.A.P." Reg. Gen. n. 86/2, a firma della consigliera Carmela Fiola (Partito Democratico). Do la parola alla consigliera Fiola per illustrazione dell'interrogazione.

FIOLA (Partito Democratico)

Quest'interrogazione riprende un po' le cose che ho detto prima. Il Consiglio delibera sia sulle leggi sia in altri provvedimenti delle indicazioni per la Giunta, ma queste non sono mai attuate. Il S.U.R.A.P. è stato istituito con la legge n. 11 del 14 ottobre 2015, però ad oggi io che ho fatto alcune ricerche e ho parlato anche col direttore generale non so quali siano le azioni che ha fatto il SURAP, che principalmente doveva svolgere azioni di sburocratizzazione. Assessore, la prego di non ridere. È proprio una mancanza di rispetto. Lei lo fa anche altre volte. Le azioni di sburocratizzazione e di semplificazione che doveva svolgere il SURAP, dalle notizie che ho io, non ci sono state e infatti non abbiamo ancora una modulistica perché abbiamo solamente recepito il provvedimento della Conferenza Stato/Regioni in quanto alla modulistica. Questo era un lavoro che doveva svolgere il SURAP e invece fino alla settimana scorsa il Comune di Napoli aveva una modulistica obsoleta e la documentazione che si richiede per aprire la stessa attività è diversa in vari comuni, quindi la legge sulla competitività non è rispettata perché se voglio aprire un negozio di scarpe devo avere la stessa possibilità a Napoli o a Casalnuovo, invece nella nostra regione ancora non è così e il SURAP è proprio questi provvedimenti e queste azioni che doveva fare. Abbiamo firmato un protocollo di intesa con Unioncamere citando "Impresa in un giorno" - non so chi ha letto quel protocollo d'intesa - come se "Impresa in un giorno" l'avessimo inventata noi, Regione Campania insieme a Unioncamere. "Impresa in un giorno" è istituita da molto tempo, in altre quindici regioni utilizzano un'altra banca dati, VGR, che ha dato e sta dando risultati positivi, mentre noi ne utilizziamo un'altra però vorremmo vedere almeno i risultati del SURAP, che al momento ha un funzionario e che però non sono riuscita a sapere quali sono i provvedimenti che sono stati messi in campo per la cosiddetta sburocratizzazione e semplificazione che ogni giorno in questa regione si sentono da parte della Giunta. Grazie.

LEPORE, Assessore

Grazie Presidente. Credo che l'azione di sollecito sia un'azione utile anche per poter chiarire e fornire delle informazioni aggiornate all'interrogante. Lo sportello per le attività produttive di livello regionale è stato fissato da diverse leggi regionali. La prima è sicuramente quella del 2015, ma ve ne sono state altre che sono intervenute sulla materia fino alla legge regionale n. 22/2016. Attraverso queste leggi si è precisato sia la modalità di funzionamento sia le competenze assegnate al SURAP sia anche la possibilità di avvalersi di competenze di alto livello per la sua costituzione. Solo a causa di una vicenda che ha riguardato alcune posizioni sia di comando sia esterne della Regione Campania, che non hanno consentito di avvalersi di professionalità esterne (sto intervenendo su una materia, e chiedo scusa alla collega, che non è di mia pertinenza), non è stato possibile completare il procedimento già effettuato attraverso gli interpelli e il recepimento di un'indicazione che è stata fornita all'Amministrazione attraverso gli interpelli. Su questo credo che l'Assessore Palmeri potrà essere molto più chiara. Lo sportello in ogni caso dal momento della sua istituzione è entrato in funzionamento prima con una dirigente a scavalco, la dottoressa Somma, e adesso col vicedirettore delle Attività produttive, il dottore Russo, che da qualche settimana sta svolgendo questo compito, e con un organigramma che non è ancora quello ottimale essendo, come sottolineano gli uffici (l'ufficio direzione attività produttive), il 50 per cento dell'organico previsto. Nonostante questo lo sportello unico ha effettuato un'attività considerevole, è entrato in funzione, ha svolto già una costante e consistente attività di consulenza e di supporto agli sportelli unici dei comuni territoriali, vi è già un canale telematico dedicato a queste attività, il Surap ha fornito un supporto informativo relativamente alle opportunità localizzative, agli strumenti volti all'attrazione degli investimenti, nonché alle agevolazioni e ai finanziamenti disponibili per le imprese, sia le agevolazioni, le opportunità, le iniziative di livello regionale, sia quelle nazionali e credo che sia grazie anche a quest'azione che abbiamo avuto un successo considerevole in occasione sia del contratto di sviluppo dove il 30 per cento delle domande presentate a livello nazionale per questo strumento sono campane sia per bando di Invitalia per le aree di crisi industriale dove il 55 per cento dei progetti di investimento sono di imprese campane, oltre che una forte partecipazione a tutte le occasioni regionali. Abbiamo fatto un bando per le aree di crisi non inserite in quelle industriali non complesse per il quale ci sono domande che vanno al di là della disponibilità attualmente inserita in delibera da parte dell'Amministrazione regionale. Da un lato c'è un dinamismo delle imprese, dall'altro, grazie a quest'attività informativa, una fortissima partecipazione delle imprese a tutte le opportunità che vi sono a livello regionale e nazionale per le attività industriali. Il Surap ha dedicato un'attività ulteriori esigenze di semplificazione, anche per settori che non sono quelli delle attività produttive, tanto è vero che altri settori dell'Amministrazione, in particolare quelli dedicati al governo del territorio, si stanno facendo carico di queste novità che dovranno essere introdotte nella nostra normativa. Il Surap ha dato attenzione alle attività relative alla standardizzazione della modulistica che è stata completata e che è attualmente disponibile. Approfondiremo, dirò meglio su questo punto di qui ad un attimo, anche in relazione al Comune di Napoli, come mai non dovessero essere pervenuti al Comune di Napoli, come segnalava la Consigliera, i moduli che sono stati approvati. Devo dire che rispetto alle altre Regioni siamo stati i primi ad introdurre la nostra modulistica, queste semplificazioni approvate dalla conferenza delle Regioni, lo abbiamo fatto approvando un atto deliberativo fin dal maggio di quest'anno, quando il termine ultimo era il 20 giugno di quest'anno. Il Surap, inoltre, ha svolto le seguenti attività, mi richiamo direttamente a un rapporto che l'ufficio ha fornito nonostante il non completamento dell'organizzazione dell'ufficio dovuto alle difficoltà oggettive di cui vi ho detto. È stata inviata a ciascun Comune della Campania una nota informativa su tutte le attività del Suap, con le e indicazioni dei compiti e delle attività da svolgere, in collaborazione con tutti gli uffici decentrati. Ciò ha consentito di avviare un attività di front office con i Surap e con gli altri portatori di interesse dislocati sul territorio e un'attività di istruttoria, delle attività segnalate da parte di questi uffici, che è stata svolta dal Surap con una banca dati che raccoglie tutte le segnalazioni e tutte le richieste a disposizione di tutti coloro i quali abbiano interesse ad approfondire questa tematica. Le questioni più significative hanno riguardato i temi dell'avviamento dell'esercizio e dell'ampliamento delle attività di impresa, tutte le attività relative al settore commerciale che sono in particolare quelle della distribuzione commerciale, particolarmente oggetto di questi scambi tra il Surap e gli uffici dei Suap. C'è una corrispondenza e un'interlocuzione oche riguarda i temi dei bed and breakfast, delle onoranze funebri, dell'interoperabilità dei sistemi informatici, tematiche che riguardano anche la classificazione degli esercizi speciali per la vendita delle merci ingombranti e così via, come si può evincere dall'appunto che è stato fornito dalla direzione generale. La seconda area di intervento ha riguardato la mappatura dei procedimenti degli sportelli a livello territoriale, si è fatta una mappatura, è stata avviata una mappatura dei procedimenti che sono presso gli sportelli unici dei Comuni campani con lo scopo di favorire l'adozione di misure e prassi amministrative uniformi, promuovere l'adeguamento e la standardizzazione della modulistica, proporre misure ulteriori di semplificazione e supportare i Suap nell'interpretazione e nell'applicazione della normativa di riferimento. Ci sono un elenco di procedimenti che sono stati analizzati che sono abbastanza ampi e che rimando all'appunto. Infine, il protocollo d'intesa cui faceva riferimento l'interrogante, tra Regione Campania e Unioncamere, è pienamente attivo. Si tratta di realizzare una piattaforma unica centralizzata e, per la verità, questo portale, che è congiuntamente gestito dal Ministero per lo sviluppo, da Unioncamere e dall'Associazione dei Comuni italiani, credo sia stato alla base di quella valutazione fatta nel sottoscrivere il protocollo d'intesa da parte del Presidente della Regione Campania e del Presidente di Unioncamere. Sulla base di questo protocollo è stato sottoscritto un accordo tra la Regione Campania e Unioncamere l'11 gennaio di quest'anno e, grazie all'attività svolta, possiamo dire che fino a questo momento sono in rete - grazie a questa connessione tra l'attività dell'amministrazione regionale e degli uffici, perché si tratta di attività di gestione, quindi nessun merito per l'assessorato, ma per gli uffici che stanno lavorando alacremente nonostante, ripeto, la difficoltà di organico che ho sottolineato - 350 comuni su 551, in un numero superiore alla media nazionale, che si avvalgono di questa piattaforma, che utilizzano questa piattaforma per tutte le attività di semplificazione. Siccome a questa piattaforma, di cui poi verificheremo la congruenza delle risolutive informazioni, sono collegate le più grandi realtà istituzionali italiane, credo che non abbiamo fatto male ad unirci a questa piattaforma, che si chiama "Impresainungiorno/gov", nel senso che è una piattaforma del Ministero dello sviluppo in collegamento con Unioncamere e con tutte le Camera di Commercio e con l'Associazione nazionale dei Comuni italiani. Il tavolo di lavoro che si è formato a valle del protocollo d'intesa consente di ottimizzare tutta l'attività che deve essere svolta. Il tavolo è composto dalla Regione, dai rappresentanti del SURAP, di Unioncamere, dell'ANCI e del Formez, con naturalmente un riferimento diretto con tutti quanti gli enti locali che usufruiscono di uffici di questa natura. Inoltre, con il provvedimento della Giunta che vi ho detto, del maggio di quest'anno, in largo anticipo con le richieste che venivano dalla Conferenza delle Regioni, abbiamo condiviso la modulistica, che era parte anche del protocollo d'intesa, e, d'intesa con l'Ufficio legislativo, stiamo anche verificando in che modo, per semplificare ulteriormente, sia necessario produrre ulteriori modifiche o abrogazioni da sottoporre al vaglio del Consiglio regionale per rendere più fluida questa attività di semplificazione. Per quanto riguarda gli uffici, mi viene comunicato che non solo la modulistica è stata approvata, la modulistica standardizzata che consente rapidamente l'attuazione delle attività di impresa, ma è anche stata fornita a tutti gli interessati e già ha portato all'approvazione, mi dicono gli uffici, attraverso questi modelli, di due dozzine di procedimenti inerenti all'avvio di iniziative imprenditoriali di ampliamento o rinnovamento delle attività di impresa. Diciamo, quindi, che siamo nella fase operativa, nella quale certamente non siamo ancora all'optimum di funzionamento di questo ufficio, non fosse altro per le ragioni oggettive che vi ho detto, che deve diventare sempre di più un ufficio centrale dell'amministrazione, ma credo si possa dire che non siamo stati inerti e che in particolare sia per l'ufficio legislativo per la parte relativa alle modifiche di legge, sia per la parte relativa alla gestione che è demandata alla direzione Attività produttive con uno status di ufficio quasi speciale del SURAP, credo che nelle condizioni date abbiano fatto un lavoro di avvio importante, che deve essere, però, ulteriormente completato, sollecitato e verificato, quindi ben venga un'azione di confronto su questi temi con la disponibilità da parte mia e dell'amministrazione a proseguire sia con la Commissione consiliare, sia con la Consigliera interrogante ad esaminare questi problemi e a portarli ulteriormente avanti nel bene delle imprese e dello sviluppo della nostra regione.

FIOLA (Partito Democratico)

A sentire tutte queste cose la mia interrogazione sarebbe quasi inutile perché le informazioni che ho sarebbero non veritiere, quindi, con tutte le difficoltà, se queste sono realmente le azioni che ha fatto l'ufficio, dovrei complimentarmi con gli uffici e con l'assessorato, però le indicazioni che ho raccolto personalmente non sono queste. Nonostante una carenza di personale, non abbiamo fatto quanto potevamo fare, perché è vero che abbiamo recepito la modulistica nella Conferenza Stato-Regioni di maggio e potevamo farlo entro il 20 giugno, ma vista l'istituzione nel 2015 questa era una delle prime attività che doveva fare il S.U.R.A.P. Quando ha comunicato ai comuni l'esistenza dell'istituzione del S.U.R.A.P. doveva anche predisporre una modulistica unitaria e, invece, abbiamo aspettato la Conferenza Stato Regioni e adesso siamo stati i primi a recepirla, ma purtroppo non siamo i primi in altre cose, ad esempio sul Testo Unico. Se siamo i primi, dobbiamo dire anche dove siamo ultimi. È vero che il termine del 30 giugno non era perentorio, ma su una mia proposta di luglio 2016 e di Governo di novembre 2016 siamo ancora senza un Testo Unico sulle attività produttive, che era la prima cosa che si doveva fare in questa Regione che ha una legge sul commercio che fa acqua da tutte le parti perché non è conforme né alla normativa nazionale né a quella europea. Ringrazio l'Assessore per la disponibilità e gli uffici per quello che abbiamo fatto, ma li invito a fare di più perché ogni giorno i commercianti chiudono. Il lavoro che facciamo qui, se è vero che facciamo tutto questo lavoro, non arriva fuori, quindi sarebbe utile impegnarci un po' di più non in chiacchiere, ma negli interessi dei cittadini.

LEPORE, Assessore

Accolgo positivamente tutte queste altre considerazioni svolte dalla Consigliera. Voglio dire, possiamo verificare anche congiuntamente, oltre che in sede di Commissione, se vi è discrasia tra le risposte fornite dall'Ufficio e le sue informazioni. Io credo che l'Ufficio nell'assumersi la responsabilità di mettere per iscritto queste notizie lo abbia fatto con piena consapevolezza e, in ogni caso, ben venga un'ulteriore fase di verifica di collaborazione per dare un contributo e un impulso in avanti alle nostre attività. Intervengo solo per precisare che il Testo Unico sul Commercio è stato licenziato dall'Amministrazione regionale ed è all'attenzione della Commissione consiliare, quindi, rispetto alla discussione che bisognerà sviluppare (spero che avvenga al più presto) in Consiglio regionale dopo che la Commissione avrà licenziato il testo, non ci sono allo stato compiti dell'Amministrazione regionale sul tema. La precisazione va nel senso di dire che quello doveva essere il primo Testo Unico secondo il calendario che ci siamo dati all'attenzione del Consiglio. Quello per le Attività produttive è in corso di predisposizione da parte degli Uffici e, appena pronto, sarà anche solo sottoposto al Consiglio. Pregherei di mettere a verbale, ma lo farò per iscritto, che nell'audizione di domani della Commissione non potrò essere presente. Naturalmente, trattandosi di un'audizione, non ho chiesto il rinvio di una presenza dell'Assessorato. Sarebbe utile, vedo anche alcuni rappresentanti dei Gruppi consiliari, che nei lavori del Consiglio ci mettessimo complessivamente d'accordo perché a volte ci troviamo di fronte all'esigenza di far fronte a importanti richieste. In questi giorni abbiamo al Ministero tre tavoli di crisi, uno più importante dell'altro, che riguardano Industria Italia in Autobus, Sicta e Atitech nelle due versioni (i tavoli per Atitech, quindi, sono due) ai quali credo che non sia giusto far mancare la presenza dell'Amministrazione. In questi quattro giorni fino a giovedì Industria Italia in Autobus, Sicta e Atitech sono all'ordine del giorno al Ministero e per questa ragione non ci sentiamo di far venire meno la nostra presenza, ma ci articoliamo con l'assessore Palmeri per fare in modo che la Regione sia sempre presente. Se, me ne scuso, ci dovesse essere qualche piccola difficoltà a partecipare alle attività in questi giorni è dovuta a questi impegni, ma, al tempo stesso, chiederei alla Presidenza con i singoli assessorati di fare delle valutazioni concordando questi impegni, in modo tale da non far mai venir meno la nostra presenza, che io ritengo un dovere istituzionale all'interno dei lavori del Consiglio e delle Commissioni.

FIOLA (Partito Democratico)

Intervengo solo per una precisazione. Il Testo Unico che ha presentato la Giunta è solo compilativo. È vero che era nelle facoltà della Giunta in base all'articolo 3 della legge n. 15, ma, vista la situazione del Commercio in Campania, poteva predisporsi non oggi, che forse lo stiamo facendo, il testo unico sulle attività produttive. Andava fatto prima quando è stato presentato questo che è solo compilativo, cioè una raccolta di tutte le leggi che sono vigenti in Campania. Per me quel testo unico non ha senso, ne faremo le valutazioni in Commissione perché è inutile attendere e prendere tempo per un altro testo unico. Grazie.

Procedure previste dal testo vigente della L.R. 23 dicembre 2016 n.38 - corretta applicazione
PRESIDENTE (Russo)

Interrogazione: "Procedure previste dal testo vigente della L.R. 23 dicembre 2016 n. 38 - corretta applicazione" Reg. Gen. n. 87/2, a firma del consigliere Luciano Passariello. Prego, Consigliere.

PASSARIELLO (Fratelli d'Italia)

Grazie Presidente. Vorrei precisare che questa interrogazione non va contro niente e contro nessuno. Questa interrogazione viene presentata per avere una chiarezza su quello che sta succedendo e casomai evitare, se la risposta che mi verrà data è quella che io penso, false speranze alle persone o creare precedenti che potrebbero mettere in difficoltà questa Giunta. Assessore, salto le premesse e vado direttamente sul "rilevato". Rilevato che nei diversi atti previsti dal dettato legislativo regionale, delibere di Giunta regionale e decreti dirigenziali, e precisamente la n. 261, la n. 323, la n. 388, nonché il decreto dirigenziale n. 28 del giugno 2017, sono ricorrenti nei dispositivi delle delibere e decreti sopra citati punti che così recitano: "finalizzato all'immissione nei ruoli regionali", "l'immediata assegnazione temporanea del personale dell'ARCADIS in regime di distacco, presso le strutture e le Agenzie regionali", "trasferimento di funzioni e di personale dalle Agenzie regionali ARLAS e ARCADIS all'amministrazione regionale", "di precisare che il personale dipendente dell'ARCADIS di cui all'allegato alla DGR n. 323 già in posizione di distacco presso gli uffici della Giunta regionale, sono già assegnati agli uffici regionali". Queste frasi ricorrenti che si trovano nei deliberati che ho citato prima lasciano intendere che tutto il personale o parte del personale dell'ex ARCADIS e ARLAS transiterebbero direttamente nei ruoli della Giunta regionale della Campania, diversamente da quanto previsto e immaginato. È vero che noi quando abbiamo legiferato la cessazione di queste società avevamo previsto di trasferire le funzioni delle società ad alcune società partecipate o enti e in parte alla Giunta regionale e avevamo credo immaginato di trasferire il personale di queste società partecipate ad altre società partecipate. Da quello che si evince e che si legge invece sembrerebbe che si stia costruendo un percorso per far sì che questo personale transiti tutto nelle file della Giunta regionale della Campania. Logicamente questo sta facendo nascere aspettative e c'è un allarme in altre società partecipate in cui dicono che si passa tutti nelle file della Giunta regionale della Campania. Questo è un qualcosa che credo bisogna chiarire e quindi la mia interrogazione è finalizzata a sapere se le procedure previste dal testo vigente della legge regionale 23 dicembre 2016, n. 38, sono applicate correttamente in quanto non si comprende in modo chiaro, dagli atti prodotti, se il personale delle agenzie di cui in epigrafe transiterà presso le aziende partecipate o nei ruoli della Regione Campania. Premesso che a me non dispiace che questo personale passi nelle file della Giunta regionale, ma è giusto che venga chiarito in che direzione sta andando la Giunta regionale.

PALMERI, Assessore

Buongiorno a tutti, grazie Presidente e grazie all'interrogante perché effettivamente mi dà la possibilità di fare chiarezza. Dunque, non userò il tablet, ma ho bisogno di un po' di carta anche io visto che effettivamente si tratta di due delibere ed un decreto. In ossequio alla legge regionale n. 38 del 23 dicembre 2016, gli uffici competenti della Giunta hanno provveduto ad articolare una serie di provvedimento attuativi ancora in fase di definizione. Con la delibera di Giunta, la 261 del 2017, si dispongono delle prime determinazioni, tra cui la previsione del trasferimento nei ruoli della Giunta regionale di un contingente di 15 unità complessivo di personale. Al punto quattro della stessa deliberazione si decide quindi di dare mandato alla direzione generale risorse umane, di iniziare una interlocuzione, concertazione con il MEF e con la funzione pubblica finalizzata all'immissione nei ruoli regionali di detto personale, da individuarsi tra il personale a tempo indeterminato di Arcadis, di cui 14 unità appartenenti alla categoria D, posizione economica D3, aventi profilo professionale di funzionario tecnico ingegnere, 7 unità, funzionario tecnico geologo, 2 unità, funzionario tecnico architetto, 3 unità, funzionario contabile, 1 unità, funzionario amministrativo, 1 unità, nonché un'ulteriore unità appartenente alla categoria C, profilo di struttura amministrativa, ai sensi di quanto previsto dal citato articolo 4 della legge regionale 38 del 2016. Con successivo punto 5 della delibera, si precisa che una volta acquisita l'intesa prescritta anche dal piano di stabilizzazione finanziaria, si procederà al trasferimento nei ruoli regionali delle unità di personale individuato appartenente ai ruoli della suddetta agenzia, nel quadro della programmazione triennale del fabbisogno di personale relativa agli anni 2017, 2019 e nel rispetto di tutte le disposizioni normative relative alle assunzioni. A tutt'ora il percorso di concertazione non si è ancora concluso, si ritiene inoltre di specificare che le 15 unità di personale sopraindicati verranno individuate da parte di un'apposita commissione con un trasparente processo basato sulla valutazione delle competenze e del possesso di specifici requisiti, nonché di titoli preferenziali. Aspetto distinti dal processo di trasferimento nei ruoli regionali delle unità di personale sopraindicato e quanto previsto dal successivo punto 7 della richiamata delibera di Giunta, ovvero di disporre, nelle more dell'adozione dei provvedimenti sopracitati, l'immediata assegnazione temporanea del personale dell'Arcadis, in regime di distacco, presso le strutture e le agenzie regionali, fermo restando i distacchi e i comandi già in essere. L'assegnazione temporanea in regime di distacco del personale interessato non configura assolutamente alcun trasferimento nei ruoli della Giunta regionale o di altre agenzie, quanto piuttosto una modalità che attiene esclusivamente all'assolvimento della prestazione lavorativa in conformità al richiamato istituto. La delibera di Giunta, la 323 di giugno 2017, attua quanto sopra enunciato in merito appunto all'assegnazione temporanea di questo personale presso la Giunta regionale e le agenzie regionali ribadendo che ciò avviene nelle more dell'acquisizione dell'intesa degli uffici ministeriali, del procedimento di individuazione del personale da trasferire e giova evidenziare il punto 4 della delibera che demanda espressamente al successivo provvedimento, alla definizione degli incompendi descritti nella lettera b) del comma 5 dell'articolo 4 della legge regionale 38. La delibera 388 del 2017, che ha previsto l'assegnazione temporanea delle funzioni di direzione generale, risorse umane, specifica nelle premesse che tra gli adempimenti della direzione generale risorse umane sono previsti anche l'attuazione delle norme soppressive di Arlas e di Arcadis, il decreto dirigenziale n. 28 del 28 giugno 2017 detta solo disposizioni in materia del regime di distacco del personale Arcadis, non disponendo alcunché in ordine al distinto processo di trasferimento dello stesso nei ruoli regionali. Pertanto, pur persistendo ancora un regime transitorio, soltanto le 15 unità di personale sopracitate è in itinere un percorso di transito nei ruoli della Giunta regionale, mentre per il restante personale la destinazione sarà finalizzata a quanto già previsto nel dettato normativo di cui alla legge n. 38. Sarà mia cura poi aggiornare il Consiglio di ulteriori adempimenti, fino poi al completamento del processo di attribuzione del personale.

PASSARIELLO (Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale)

Assessore, da quello che lei mi dice la mia preoccupazione diventa ancora più forte perché, in effetti, di tutto il personale di queste due società cessate, solo per quindici unità è in previsione il passaggio o si sta lavorando per farle transitare nelle file della Giunta regionale, mentre per l'altro personale, se ho capito bene e se dobbiamo attenerci a quanto abbiamo legiferato, se le funzioni di queste società partecipate sono state passate ad altre società o enti, di conseguenza questo personale dovrà seguire le funzioni che sono state passate. Questo creerebbe sicuramente delle disparità nel personale ex Arcadis e Arlas perché una parte di queste personale si troverà dipendente diretto della Giunta regionale e un'altra parte, ad esempio, si potrà trovare dipendente di SMA Campania, di Campania Ambiente o di un ente diverso. Questo credo che comporterà una disparità ingiusta e credo che non fosse questo l'intento di quest'aula quando ha legiferato in merito. Io credo che noi dessimo precedenza, come è giusto, per la salvaguardia di questi lavoratori, di tutti i lavoratori, al farli passare in altre società partecipate, invece si sta creando per sole quindici unità un percorso molto particolare e protetto e credo che questo non vada bene. Allora, caro Assessore, io sicuramente aspetterò gli sviluppi, però credo che sarà molto difficile che questo assessorato potrà garantire l'assunzione di tutto il personale nelle file della Giunta perché, ribadisco, così come abbiamo detto, se dei servizi svolti da queste società sono passati ad altre partecipate è conseguenza che anche il personale debba seguire le funzioni. Però aspettiamo di vedere quello che succerà nei giorni futuri, anche se rimane ancora più forte la mia preoccupazione.

Crisi industriale Montefibre di Acerra
PRESIDENTE (Russo)

L'interrogazione Reg. Gen. 90/2 è a firma del consigliere Armando Cesaro; illustra l'interrogazione il consigliere Giampiero Zinzi. Prego, Consigliere.

ZINZI (Forza Italia)

Oggi parliamo della vertenza Montefibre. Io sarò sintetico così non correrò il rischio, è una battuta, che l'assessore Lepore abbia da ridere e non correrò il rischio di ricevere una risposta troppo prolissa, perché dovendo arrivare alle conclusioni in maniera concreta, abbiamo anche bisogno di capire quali sono le reali intenzioni della Giunta regionale. La vertenza Montefibre è nota a tutti. 350 lavoratori sono a rischio, o meglio, sembra abbiano un destino segnato, e in III Commissione qualche tempo fa si era stabilito che si sarebbero prese delle iniziative. La Giunta regionale e l'assessorato alle Attività produttive avevano assunto un impegno, si è parlato: di dichiarazione di area di crisi complessa di tipo industriale così come richiesto dal Sindaco di Acerra, della riapertura di un tavolo ad hoc presso il Ministero dello Sviluppo economico e dell'attuazione dei contratti di sviluppo da concordare con MISE e Invitalia. Semplicemente noi chiediamo quali strumenti siano stati messi in campo e quali siano le intenzioni della Giunta regionale per affrontare questa grave e difficile vertenza individuando una soluzione vera. Grazie.

LEPORE, Assessore

La prego di riportare all'interrogante le mie brevi valutazioni che vanno nella direzione dei punti che lei ha sottolineato. Voglio dire, quest'area è stata inserita dopo un lungo lavoro nelle aree di crisi non complessa, approvate dall'Amministrazione regionale. In queste aree l'area industriale di Acerra è contenuta nei sistemi locali del lavoro di crisi non complessa. Da parte del Ministero dello Sviluppo e di Invitalia si è svolta un'iniziativa attraverso l'apertura di un avviso pubblico il 4 aprile di quest'anno e dalla Campania sono state presentate centodiciannove domande, pari a oltre il 50 per cento di quelle presentate in tutta Italia per investimenti pari a oltre 550 milioni di euro. Su questa base non solo le imprese che hanno presentato domanda potranno concorrere allo stanziamento di 80 milioni, la base dell'avviso pubblico, ma stiamo chiudendo con il Ministero per lo Sviluppo un accordo di programma (anche qui c'è una risposta scritta più ampia) che prevede di finanziare buona parte delle domande presentate. Sto dicendo questo perché ventotto domande per un investimento complessivo pari a 133 milioni di euro riguardano proprio quel sistema locale del lavoro nel quale vi è anche l'area di Acerra. Da un lato, pertanto, vi è un finanziamento nazionale concreto e, soprattutto, l'intenzione di pervenire in tempi rapidi a quest'accordo di programma per il quale abbiamo provato 50 milioni di euro di risorse perenti presso il Ministero. Altri 18 milioni di euro sono stati stanziati dal Ministero in una ripartizione tra le regioni per la Campania, quindi siamo a circa 70 milioni di euro e con il nostro cofinanziamento potremmo far fronte a un'ottima parte delle domande presentate. La seconda cosa che è stata fatta è attivare un tavolo presso il MISE. Solleciteremo ulteriori incontri e riunioni per fare in modo che anche in quella sede ci possa essere un'attenzione al problema dell'area di Acerra dove era situata la Montefibre. Come lei sa, lì vi è stato un tentativo di nuovi progetti di industrializzazione; tuttavia, stante l'acutezza del problema e la vastità dell'area interessata, è necessario un impegno maggiore. Per questa ragione le comunico che stiamo completando il lavoro sulla definizione delle aree di crisi complesse della Regione. Naturalmente non posso dire quale sarà la scelta definitiva, ma noi dovremmo investire in un'area che non sia superiore ai settecentomila, ottocentomila abitanti della Regione e credo che questa di Acerra abbia le caratteristiche per essere considerata un'area di particolare crisi. Di qui all'approvazione dell'atto deliberativo, che io spero sarà a breve termine, considerato che si sta completando il lavoro degli Uffici, avremo la possibilità di corrispondere a queste impegno assunto. I contratti di sviluppo, inoltre, sono già in piena funzione perché un paio di settimane fa abbiamo sottoscritto un accordo di programma con il MISE, dopo averlo approvato in Giunta, che prevede lo stanziamento di 325 milioni di euro, di cui 150 milioni di euro sottoscritti dalla Regione Campania per lo scorrimento dei progetti e delle proposte presentate presso il Ministero dello Sviluppo per le aree di crisi industriale. Naturalmente sono aree di crisi e aree sviluppo industriale contemplate da investimenti privati adesso sostenuti dall'azione congiunta della Regione e del Governo. È l'unico accordo firmato in Italia e quest'accordo di questi 325 milioni di euro prevede che 90 milioni siano messi a disposizione di nuovi contratti di sviluppo, non solo quelli già presentati finora al MISE, ma anche quelli che imprese, attività economiche intenzionate a investire grazie al supporto della Regione Campania, possono fare ex novo a partire dalla sottoscrizione dell'accordo. Si tratta, pertanto, di una cifra consistente che interesserà tutte le aree della Campania e, presumibilmente, anche quelle di Acerra. Infine, Acerra è stata inserita (sia l'area industriale sia per quanto concerne le aree vicine dell'Interporto) nel provvedimento che abbiamo approvato per l'istituzione di una zona economica speciale in Campania. Noi abbiamo indicato i due porti di Napoli e Salerno e c'è anche il porto di Castellammare come porto legato a quello di Napoli e nelle aree logistiche collegate a quelle dei due porti vi è anche quella dell'Interporto e dell'area industriale ad essa collegata. Abbiamo inserito anche quell'area in questo provvedimento e adesso non è solamente un provvedimento della Giunta regionale, ma è un decreto-legge nazionale, il decreto sul Mezzogiorno, che il Governo ha portato all'approvazione del Parlamento. Finisco con un'ultima informazione utile per i lavoratori. In quel decreto all'articolo 10 vi sono ulteriori misure in favore dell'occupazione nel Mezzogiorno che prevedono, per coloro i quali si trovano nella condizione di non aver trovato ancora una collocazione lavorativa, uno stanziamento per la ricollocabilità di questi lavoratori per il 2017 e per tutto il 2018 (fino al 31 dicembre 2018). Sono complessivamente 40 milioni ai quali eventualmente si possono aggiungere risorse regionali; se questa norma, come io credo e spero, verrà approvata in tempi rapidi dal Parlamento avremo a disposizione uno strumento concreto per far fronte alle vicende, in particolare tra Napoli e Caserta ce ne sono tante, di lavoratori che, vedendo venir meno l'ultima fase degli ammortizzatori sociali, rischierebbero di rimanere senza copertura. Se questa norma, l'articolo 10 di questo decreto che è stato presentato e che è in discussione in Parlamento da parte del Governo e che dovrebbe essere convertito entro i primi di agosto, viene recepita, e non ho ragione di credere che non venga recepita, avremo questo strumento per favorire fino alla fine del 2018 questi lavoratori con percorsi di ricollocabilità che dovremo governare insieme al Ministero dello Sviluppo e al Ministero del Lavoro. Questo naturalmente riguarda una situazione come quella dei lavoratori della Montefibre, che sono al centro della nostra attenzione. Ringrazio per la sollecitazione ricevuta; dobbiamo continuare a discuterne insieme di come possiamo dare una mano a risolvere un problema che è un problema sicuramente molto serio e che, al di là delle maggioranze e delle opposizioni, va affrontato unitariamente per trovare una soluzione concreta a coloro i quali si trovano in questa condizione da diversi anni e per i quali però vi sono, come vi ho detto, delle possibilità concrete di trovare soluzione.

ZINZI (Forza Italia)

L'ultimo aspetto che lei ha toccato è l'aspetto più interessante. Ci aggrappiamo a questo punto alle scelte del legislatore nazionale e non avendo una strategia, se non questa, mi auguro che vada in porto, così come ha auspicato. L'altro auspicio è che l'accordo di programma da lei citato non abbia gli effetti fallimentari dell'accordo di programma voluto dalla Giunta Bassolino di cui oggi ancora paghiamo le conseguenze. Siamo fiduciosi e speriamo che il Parlamento ci dia la risposta che io avrei gradito ricevere in quest'Aula e che i cittadini campani si aspettano di ricevere dal Consiglio regionale e soprattutto dalla Giunta regionale. Grazie.

PRESIDENTE (Russo)

Grazie Consigliere Zinzi. Comunico che con nota n. 523 del 7 luglio 2017 l'Assessore Corrado Matera ha comunicato che non potrà partecipare all'odierna seduta di question time per motivi rientranti nella fattispecie prevista dai commi terzo e quarto dell'articolo 8 della legge regionale n. 13/1996 e successive integrazioni, pertanto l'interrogazione Registro Generale n. 92/2 a firma del Consigliere Francesco Emilio Borrelli è rinviata alla prossima seduta di question time. Grazie. La seduta è sciolta.

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