Question Time del 8 giugno 2017

Indice:
1 - Comunicazione del Presidente
2 - Strada Provinciale Chiunzi - Ravello. Finanziamento lavori riqualificazione e messa in sicurezza. DGRC 569 deI 25.10.2016. Stato procedure
3 - Bando di gara affidamento servizi di pulizia A.O. Cardarelli di Napoli
4 - Decreto Ministero della Salute dcl 18.03.2011 - Determinazione dei criteri e delle modalità di diffusione dei defibrillatori automatici esterni di cui all'art.2 comma 46, della legge n.191/2009". Stato di attuazione del Piano regionale
5 - Chiusura centro Villa dei Cedri di Lusciano
6 - Mancata adozione atto triennale di indirizzo e programma attuale della Regione per il turismo, ex L.18/14
7 - Finanziamento Legge Regionale 58/1974 avente ad oggetto: Programma di valorizzazione dei beni culturali della Regione Campania
8 - Incidenza e mortalità oncologica relativa alla popolazione nella Terra dei Fuochi
9 - Occupazione di alcuni locali di proprietà regionale
Comunicazione del Presidente

Buongiorno a tutti. Dichiaro aperta la seduta di Question Time.Ricordo che ai sensi dell'articolo 129 del Regolamento Interno il Consigliere proponente ha la facoltà d'illustrare l'interrogazione per non più di un minuto. A ciascuna delle interrogazioni presentate risponde il rappresentante della Giunta per non più di tre minuti. Successivamente l'interrogante o altro Consigliere del medesimo ha il diritto di replicare per non più di due minuti. Ricordo inoltre che le interrogazioni e l'ordine del giorno dell'odierna seduta di Question Time sono stati elencati nell'ordine di presentazione.

Strada Provinciale Chiunzi - Ravello. Finanziamento lavori riqualificazione e messa in sicurezza. DGRC 569 deI 25.10.2016. Stato procedure
PRESIDENTE (D'Amelio)

Passiamo all'interrogazione: "Strada Provinciale Chiunzi - Ravello. Finanziamento lavori riqualificazione e messa in sicurezza. DGRC 569 del 25.10.2016. Stato procedure". Reg. Gen. n. 70/2 a firma del consigliere Alberico Gambino (Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale), già distribuita in Aula. La parola al consigliere Gambino per illustrarla.

GAMBINO (Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale)

Grazie Presidente. Signor Assessore, di questa problematica ne ho parlato e rappresentai questo problema al Presidente De Luca già nel primo Consiglio regionale, perché quella strada è assolutamente impraticabile e intransitabile. Vergognoso per la salvaguardia della salute e dell'incolumità umana, soprattutto è vergognoso perché in una Regione dove si spendono quotidianamente - almeno per quello che dice il Presidente - miliardi di euro, ogni giorno aumentano miliardi di euro di spese sul nostro territorio. Spendere qualche milione di euro per dare lustro ad una zona, quella della Costiera Amalfitana, credo sia assolutamente importantissimo, visto che si vuole investire sul turismo. Abbiamo la strada che va tra Chiunzi e Ravello, dove c'è un bel cartellone che dice che non è transitabile, ovviamente i veicoli ci passano comunque, non curandosi di questo cartellone dove poi succedono quotidianamente incidenti e poi la responsabilità non si sa di chi è. Sono stati sottoscritti vari protocolli d'intesa tra l'Amministrazione regionale e la Comunità Montana, sono state fatte alcune delibere di Giunta regionale, su cui si andavano anche ad individuare criteri e somme da investire su questo territorio, però, come purtroppo spesso accade rispetto al modus operandi di quest'Amministrazione regionale, promesse quante ne volete, risultati meno che zero. In virtù di tutto questo, poiché ho sentito, proprio l'altro giorno, il Sindaco di uno dei paesi transitati da questa strada, il quale ha detto che vorrebbe proprio chiudere questa strada, poiché è un fatto estremamente importante, poiché più volte si è parlato di sburocratizzazione, sono passati purtroppo due anni e nulla è stato fatto, vorremmo sapere lo stato dell'arte, in modo da rasserenare e rassicurare i nostri conterranei, grazie.

D'ALESSIO, Assessore

Leggerei una sintesi, poi lascio agli atti la relazione. La leggo perché non sono in grado di esprimermi su tutti i temi, preferisco leggere una sintesi. Il Consigliere chiede di conoscere se la Direzione Generale ai Lavori Pubblici e Protezione Civile ha effettuato le attività di accertamento e valutazione dell'effettiva cantierabilità dell'intervento Progetto Sperimentale finalizzato agli interventi urgenti di apertura di questo tratto di strada, nonché l'istruttoria finalizzata all'ammissione a finanziamento, a valere sulle risorse già disponibili del POR 2014-2020, se è stato emesso il decreto del finanziamento dell'opera e su quali capitoli ed esercizi finanziari è totalmente imputato, se è stato sottoscritto l'atto convenzionale di riferimento, lo stato reale della progettazione, il progettista incaricato e il cronoprogramma. Andiamo a dare una risposta in merito su tutti i punti: le attività di accertamento e valutazione dell'effettiva cantierabilità dell'intervento e l'istruttoria finalizzata all'ammissione a finanziamento, a valere sulle risorse già disponibili del Por Fsr 2014-2020 sono state effettuate e completate dalla Direzione Generale Lavori Pubblici e Protezione Civile e si sono conclusi con l'emissione del decreto dirigenziale 1486 del 25 novembre 2016. Di ammissione, quindi, a finanziamento ed impegno di spesa, avente ad oggetto il Por Campania 201414-2020 obiettivo operativo 5.1, riduzione del rischio idrogeologico ed erosione costiera. Azione 5.11 "Interventi di messa in sicurezza per l'aumento della resilienza dei territori più esposti a rischio idrogeologico e di erosione costiera". Questo intervento in particolare è denominato "Progetto sperimentale finalizzato agli interventi di apertura del transito, in modo controllato lungo la strada provinciale e alla progettazione delle azioni di messa in sicurezza dei valloni in frana". L'importo attribuito è 5 milioni 250 mila euro, il beneficiario è la Comunità Montana dei Monti Lattari. Con il decreto dirigenziale 1486/2016 è stata impegnata, in favore di questa Comunità Montana, la somma di 1 milione 050 mila euro, per la realizzazione di un intervento che si chiama appunto "progetto sperimentale finalizzato agli interventi di apertura del transito, in modo controllato lungo la strada provinciale e alla progettazione delle azioni di messa in sicurezza dei valloni in frana" sul capitolo 6234 del bilancio gestionale 2016. Con il richiamato decreto è stato stabilito che nelle more dell'approvazione dei manuali che definiranno le modalità per l'attuazione delle opere a valere sul Por 2014-2020 il soggetto beneficiario del cofinanziamento controfirmi il decreto di ammissione a finanziamento e l'accettazione dei relativi obblighi discendenti nel manuale di attuazione Por Campania 713, approvato con DGR 1715 del 2009, quindi novembre 2009, successivamente riapprovato nel 2013 e ancora riapprovato nel 2016, poi definito con PEC alla Direzione Generale dei Lavori Pubblici, controfirmato dal rappresentante legale della Comunità Montana, dei Monti Lattari, per accettazione. Con riferimento alla progettazione ad oggi risulta caricato e validato questo programma sulla piattaforma Rendis, in data 10 maggio 2016 con un progetto esecutivo con codice 151RA45. Dagli atti progettuali si evince che il progettista incaricato per l'intervento è il professor ingegner Giovanni De Marinis. Cronoprogramma dei lavori, allegato al progetto esecutivo, prevede la durata complessiva di 6 mesi degli stessi. Questo è quanto ad oggi ci risulta in corso di realizzazione, quindi la risposta al suo quesito è: che l'opera è in corso e la durata prevista è questa dei 6 mesi, di più non posso dirle. L'appostazione in bilancio è denominata con questo capitolo, è stato sottoscritto l'atto convenzionale, è in corso di realizzazione l'opera. Questo è quanto ci risulta.

GAMBINO (Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale)

Purtroppo devo dire che le cose non stanno esattamente così. La situazione è in fase di stallo, non si vede niente, adesso ci apprestiamo ad affrontare la stagione estiva, migliaia di utenti e di turisti transiteranno quelle strade, è una situazione vergognosa che fa scandalo non solo a questa Regione, ma, a mio avviso, fa scandalo anche oltre i nostri confini nazionali, visto che il turismo di quelle aree, per il 40 per cento è un turismo che proviene dai paesi fuori dai nostri confini nazionali. Mi auguro che, poiché si parla tanto di turismo, poiché si parla tanto di sviluppo economico, poiché si è parlato tanto di sburocratizzazione della macchina amministrativa, si possa dare una svolta concreta, seria e reale a questo modus operandi che purtroppo è estremamente dannoso per le nostre comunità. Grazie.

Bando di gara affidamento servizi di pulizia A.O. Cardarelli di Napoli
PRESIDENTE (D'Amelio)

L'interrogazione è a firma del consigliere Severino Nappi di Forza Italia. Concedo la parola al consigliere Severino Nappi per illustrarla.

NAPPI (Forza Italia)

Grazie, Presidente. Ho chiesto di interrogare il Presidente della Giunta su questa vicenda perché questa vicenda accompagna da un po' di tempo l'andamento di attività che sono significative all'interno della sanità campana per quello che riguarda lo specifico contesto e in generale, quindi meritano, a mio avviso, precisa attenzione. La vicenda è quella dell'affidamento, all'esito dell'aggiudicazione del bando di gara, ad una società, che si chiama Romeo, dei servizi di pulizia di bassa, media e alta intensità, all'esito di una gara che ha visto l'aggiudicazione con un ribasso pari quasi al 30 per cento, che in un'attività cosiddetta a labour-intensive, cioè in cui il costo del lavoro è l'elemento centrale per l'aggiudicazione dell'appalto, è di per sé un elemento particolarmente significativo e quindi è singolare che un'azienda possa concorrere e aggiudicarsi l'appalto con un ribasso così elevato. Ma la questione non è questa, la questione è che immediatamente dopo l'inizio delle attività da parte del soggetto aggiudicatario si è sollevata una costante osservazione da parte delle organizzazioni sindacali e da parte dei lavoratori e anche degli utenti dei servizi, che denunciano una serie di violazioni di leggi e di contratto e di disposizioni che riguardano sanità e sicurezza nell'Azienda ospedaliera Cardarelli. A fronte di questa circostanza si sono tenute anche ben due riunioni della Commissione Trasparenza, nel corso delle quali, oltre ad essersi registrate formalmente le contestazioni in questioni, si è avuta anche l'audizione dell'allora responsabile del procedimento in questione, che però era intervenuto in quell'attività anche nella sua veste di responsabile di attività e che successivamente è stato nominato addirittura direttore generale dell'Azienda ospedaliera dal Presidente De Luca, il quale ha ribadito la regolarità dell'appalto, l'esecuzione puntuale e tempestiva da parte dell'impresa aggiudicataria e addirittura, come risulta al verbale, dice che i disservizi dipendono dalla cattiva volontà dei lavoratori operanti all'interno di quel settore. La vicenda, però, è ritornata in queste settimane clamorosamente all'attenzione perché nell'ambito di un'inchiesta giudiziaria molto significativa per il paese, che si chiama "ConsipRomeo", che ha portato all'arresto, fra l'altro, del legale rappresentante della società aggiudicataria, risulta formalmente, anche da atti che sono divenuti pubblici, oltre che dalla stampa, che il direttore generale dell'Azienda ospedaliera è indagato per fenomeni corruttivi collegati a una rete di attività di condizionamento nell'esercizio di questo specifico appalto, nell'esecuzione di questo specifico appalto, quindi la circostanza assume rilevanza significativa. Siccome questa maggioranza ha approvato una legge nel 2016, che è la n. 15, che attribuisce dei poteri specifici di vigilanza e controllo alla Giunta regionale sull'attività, sui contenuti specifici delle attività svolte dai direttori generali nell'esercizio delle attività, a garanzia del funzionamento delle stesse, e questa attività è ulteriormente idonea a valutare anche l'erogazione del trattamento economico accessorio ai direttori generali stessi, io sono certo che il Presidente della Regione Campania, attraverso l'assessorato alla Sanità, abbia svolto verifiche indipendentemente dai procedimenti giudiziari, che non sono ovviamente di competenza del Presidente della Regione, ma sono certo che la Regione abbia già attivato una serie di specifici controlli per verificare l'andamento operativo di un appalto così importante nel principale ospedale della regione e chiedo quali siano i risultati di questa attività ispettiva perché è evidente che sono circostanze che devono essere considerate nell'esercizio e nel rispetto delle norme che questa maggioranza ha voluto e che quindi particolarmente deve rispettare nell'esercizio della sua funzione di governo. Grazie.

D'ALESSIO, Assessore

Il Consigliere interrogante chiede di conoscere se la Giunta regionale abbia disposto, alla luce di quanto riportato dagli organi di stampa e di quanto emerso nel corso delle audizioni tenutesi presso la I Commissione speciale consiliare per la trasparenza e il controllo degli atti amministrativi della Regione e degli enti collegati, specifiche e puntuali procedure di controllo in ordine all'esecuzione dell'appalto dei servizi di pulizia delle aree a basso, medio e altissimo rischio presso l'Azienda ospedaliera Cardarelli di Napoli, da parte dell'impresa aggiudicataria, con particolare riferimento alla violazione del contratto collettivo di lavoro degli addetti, delle condizioni di esecuzione dell'appalto come individuate nel bando, nonché il mancato rispetto delle condizioni di igiene e di sicurezza per i degenti e i visitatori. In merito all'interrogazione, l'Azienda ospedaliera, per il tramite della competente direzione generale, ha relazionato quanto segue. In via preliminare si osserva che le procedure di controllo sulla corretta esecuzione del servizio in ottemperanza a norme di legge e capitolati sono incombenza del direttore dell'esecuzione del contratto, figura distinta, negli appalti di importo superiore ai 500 mila euro, da quella del RUP. A seguito di specifica richiesta da parte dell'ANAC, la direzione strategica dell'Azienda ospedaliera ha acquisito dai competenti uffici specifiche e puntuali informazioni in merito allo stato del procedimento e in particolare: al sistema di controlli e verifiche effettuate nel corso dello svolgimento del servizio, articolato in schede di qualità per la verifica del servizio, controfirmate dai responsabili delle Unità operative, quale attestazione della corretta esecuzione delle prestazioni attraverso l'elaborazione di checklist; alle eventuali penali corrisposte ai sensi del contratto di appalto, evidenziando che non si è ritenuto applicare penali vista la tempestività con cui la ditta appaltatrice ha superato le difficoltà che si sono verificate in una realtà in cui le variabili e le urgenze-emergenze sono quotidiane; alla struttura organizzativa dell'appaltatore, finalizzata a garantire al committente il pieno rispetto delle norme capitolari e contrattuali, anche con riferimento ai tempi di esecuzione, evidenziando che, dopo la fase di avvio, il servizio è stato adattato in base alle esigenze dei vari reparti all'effettiva resa dei prodotti alle necessità delle attrezzature; si è provveduto ad interpellare i responsabili delle diverse unità operative in modo da strutturare un'organizzazione dettagliata ed articolata con modalità e frequenza di intervento differenti a secondo della tipologia dell'area e del relativo livello di rischio. L'Azienda ospedaliera ha ritenuto utile precisare, inoltre, che, nonostante il ribasso proposto, l'appaltatore ha provveduto ad assorbire tutto il personale in carico all'appaltatore uscente, con rispetto delle mansioni e dei profili professionali e di orario.

NAPPI (Forza Italia)

Grazie, Presidente. Sono francamente sconcertato dal fatto che l'amministrazione regionale e il Presidente della Regione, che ha anche la responsabilità della sanità e addirittura invoca di avere il commissariamento della sanità, si accontenti di un chiacchiericcio burocratico e amministrativo che non risponde al merito dell'osservazione, su una vicenda che non è retorica e rituale, ma attiene a inquietanti condizionamenti nell'esercizio della funzione pubblica nel principale ospedale. Avere notizie che si è acquisito un controllo relativamente allo svolgimento delle attività direttamente dalla persona che è oggetto dell'indagine relativa ad ipotesi corruttive su questo tema francamente può essere legittimo rispetto a chi è destinatario dell'indagine, perché nel nostro paese, per fortuna, vige una presunzione di innocenza e noi ne siamo fortemente convinti assertori, ma è evidente che preoccupa il grado di disattenzione e di degrado nella funzione amministrativa che emerge, ahimè, e sono veramente contrito nel notarlo, da parte dell'amministrazione regionale, cui compete uno specifico ruolo di controllo e verifica, che da quello che abbiamo avuto modo di verificare ascoltando la relazione che cortesemente l'assessore D'Alessio ci ha letto stamattina. E' evidente che finisce per attestarsi su un formalismo nel quale l'amministrazione regionale pare essere disinteressata a quello che, ahimè, potrebbe esporre la Campania ancora una volta a possibili ripercussioni anche in termini di immagine se non oltre, con tutti quanti i pregiudizi che sono collegati, da quello che siamo costretti a leggere. Mi auguro che l'amministrazione regionale riveda rapidissimamente il proprio comportamento, consideri esattamente che cosa fare nel principale ospedale di questa regione e al tempo stesso preannuncio che chiederemo in Commissione Trasparenza di verificare che cosa sta accadendo nell'Ospedale Cardarelli.

Decreto Ministero della Salute dcl 18.03.2011 - Determinazione dei criteri e delle modalità di diffusione dei defibrillatori automatici esterni di cui all'art.2 comma 46, della legge n.191/2009". Stato di attuazione del Piano regionale
PRESIDENTE (D'Amelio)

Passiamo all'interrogazione "Decreto Ministero della Salute del 18.03.2011 - Determinazione dei criteri e delle modalità di diffusione dei defibrillatori automatici esterni di cui all'art.2 comma 46, della legge n.191/2009". Stato di attuazione del Piano Regionale", Reg. Gen. n. 73/2 a firma della consigliera Flora Beneduce (Forza Italia). La parola alla consigliera Flora Beneduce per illustrarla

BENEDUCE (Forza Italia)

Grazie signor Presidente. Questa interrogazione è fatta al fine di conoscere lo stato dell'arte per quanto concerne l'istallazione e la diffusione in Regione Campania dei defibrillatori che possono essere degli strumenti salvavita perché la morte improvvisa nella Regione Campania colpisce ancora circa cinquemila abitanti ogni anno. L'arresto cardiaco è causato in massima parte da aritmia e fibrillazione ventricolare, pertanto l'urgenza di appropriarsi di questi strumenti è veramente di grande rilievo perché possono salvare anche fino al 30 per cento delle vite umane. Premesso che con la legge n. 191 del 2009, articolo 2, comma 47, è stata autorizzata la spesa di 4 milioni di euro per l'anno 2010 e di 2 milioni di euro per ciascun anno, 2011 e 2012, ed è finalizzata alla diffusione dei defibrillatori automatici esterni e che con decreto del Ministro della Salute emanato con il Ministro dell'Economia e delle Finanze, previa intesa in sede di Conferenza Unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo del 28 agosto del 1997, n. 281 e successive modificazioni sono stabiliti i criteri e le modalità per dotare di defibrillatori luoghi, strutture e mezzi di trasporto. Il succitato decreto stabilisce, tra l'altro, che nell'ambito della programmazione e della distribuzione dei defibrillatori semiautomatici esterni sul territorio le Regioni predispongono piani che individuano specifiche priorità di allocazione dei dispositivi compatibilmente con le risorse economiche a disposizione e sulla base della contestuale attività di formazione e addestramento all'uso degli operatori e dei cittadini, fermo restando che ai fini dello svolgimento dell'attività istituzionale devono essere dotati di defibrillatori semiautomatici esterni prioritariamente tutti i mezzi di soccorso di base del sistema di emergenza territoriale delle strutture di emergenza compresi i mezzi dell'associazione di volontariato o privati che operano nell'ambito del sistema stesso. Considerato che il sopracitato decreto prevedeva uno stanziamento finanziario per la Regione Campania di un totale di 774 mila 480 euro e che la Regione Campania con decreto n. 621 del 15 novembre 2011 ha approvato il programma unico regionale per la diffusione dei defibrillatori semiautomatici esterni di cui al decreto interministeriale del 18 marzo 2011 denominato "Cuore Sicuro Campania"; tutto ciò premesso, interrogo il Presidente della Giunta della Campania affinché riferisca sullo stato di attuazione del Piano regionale finanziato dal decreto ministeriale del 18 marzo 2011 relativamente ai punti indicati dal decreto stesso.

D'ALESSIO, Assessore

In merito all'interrogazione e ai punti abbiamo qui una sintesi (poi vi è la relazione) della Direzione Generale per la tutela della salute. Leggo i punti sostanziali: "Con la delibera n. 621 del 15/11/2011 la Giunta regionale ha approvato il programma unico regionale per la diffusione dei defibrillatori semiautomatici esterni demandando agli uffici regionali l'adozione degli atti connessi. Secondo quanto previsto dal programma è stata avviata nel 2011 la ricognizione presso le aziende sanitarie e le aziende ospedaliere regionali dell'elenco dei defibrillatori semiautomatici con la specifica del modello, della sede dove sono disponibili, nonché dell'elenco dei soccorritori abilitati all'uso dei defibrillatori. La ricognizione è stata estesa anche ai principali enti pubblici. Successivamente con decreto dirigenziale n. 6 del 2012 è stato istituito il tavolo tecnico scientifico di supporto al coordinamento regionale dell'emergenza. Sulla scorta dei dati acquisiti il coordinamento regionale ha ritenuto di dare al progetto la connotazione di un piano regionale DAE, defibrillatori automatici esterni, con forte iniziative regionali sia informative sia operative finalizzate alla modifica dei comportamenti e delle conoscenze delle categorie interessate, degli enti pubblici degli operatori e dei cittadini, circa l'utilità e l'utilizzazione dei DAE. Il coordinamento regionale si è impegnato a sostenere le campagne informative, a garantire l'inclusione dei DAE all'interno della rete di emergenza mediante la valorizzazione di ruolo delle centrali operative del 118, così come sancito dalle norme vigenti. Ha inoltre provveduto a distribuire i DAE previa acquisizione con gara di appalto espletata dalla Soresa presso i principali musei e altri luoghi di pubblica aggregazione. Il tavolo tecnico regionale ha inoltre elaborato una proposta di programma di formazione per il personale sanitario non medico e da autista soccorritore e per il personale laico non inserito nel circuito del 118, nonché le procedure per l'accreditamento dei soggetti accreditati e da abilitare alla formazione. Con decreto dirigenziale n. 9 del 4 aprile 2013 sono state approvate le richiamate linee guida al programma di formazione con la modulistica utile per la presentazione delle domande di accreditamento da parte dei soggetti formatori. Ci è infine proceduto a recepire gli indirizzi del Ministero della Salute del 20 maggio 2014 per il riconoscimento dei soggetti abilitati all'erogazione, di corsi di formazione finalizzati al rilascio dell'autorizzazione all'impiego del defibrillatore semiautomatico esterno ai sensi del decreto ministeriale 18 marzo 2011. Questo è in coerenza con la risposta.

BENEDUCE (Forza Italia)

Ringrazio la signora Assessore, ma non hanno fatto altro che citare tutto quello che è già scritto nel documento che in questo programma unico regionale si chiama "Cuore Sicuro Campania". Da quello che mi riferisce, tuttavia, non è stato fatto ancora niente di tutto questo perché la formazione non è partita e i defibrillatori non ci sono. Purtroppo sono state donati dalle associazioni di volontariato alcuni defibrillatori nelle sedi che potrebbero essere attinenti dove vi sono dei luoghi affollati come fuori dalle polizie municipali, ma non ci sono i formatori, pertanto tutto questo potrebbe aggravare lo stato di salute di una persona che si potrebbe trovare in un caso in cui ha bisogno di defibrillazione. Non è stato fatto niente di tutto questo, pertanto auspico che nei prossimi dieci anni siano acquistati dagli istituiti dei defibrillatori e formate le persone extra ospedaliere e ci siano dei formatori che formino le persone che possono dare aiuto e salvare le vite umane.

Chiusura centro Villa dei Cedri di Lusciano
PRESIDENTE (D'Amelio)

Passiamo all'interrogazione "Chiusura Centro Villa dei Cedri di Lusciano" Reg. Gen. n. 72/2 a firma del consigliere Vincenzo Viglione (Movimento 5 Stelle). Concedo la parola al consigliere Viglione per illustrarla.

VIGLIONE (Movimento 5 Stelle)

Ringrazio il Presidente. È notizia di qualche settimana che la struttura Villa dei Cedri va incontro a una drastica riduzione del servizio di assistenza alle persone con diverse disabilità che usufruiscono di questa struttura da ormai decenni e che ci è caratterizzata per il servizio offerto come un autentico punto di riferimento in quell'area. Parliamo dell'agro aversano che conosco bene perché abito da quelle parti. Abbiamo raccolto la preoccupazione che non solo ci è venuta quando è stata raccontata sulla stampa, ma addirittura dalle famiglie di amici e genitori che hanno i propri figli e parenti in cura presso questa struttura di riabilitazione. L'excursus è un po' quello che non fa l'ambito sanitario ormai da un po' di tempo. In diverse occasioni quando ci siamo ritrovati nella Commissione a discutere di quello che doveva essere l'approccio al sistema sanitario regionale si doveva mettere il paziente al centro e si doveva capire quali erano le esigenze del territorio. Ebbene, invece ci troviamo per l'ennesima volta a fare i conti con l'applicazione spicciola in maniera da ragionieri di decreti commissariali che in qualche modo in questo caso hanno dimezzato i fondi nell'arco di pochi mesi perché si parlava di 3 milioni 184 mila euro assegnati in maniera complessiva per il biennio 2016/2017, dimezzati formalmente perché si passa a 1 milione 500 mila euro in un decreto nel quale, rispetto a quello che aveva assegnato prima, che era del settembre 2016, nell'aprile 2017 questi fondi sono stati dimezzati. Andiamo incontro a una ridefinizione dei tetti di spesa che in questo caso fanno riferimento a delle prestazioni erogate nel triennio 2012/2014. Nonostante la struttura per i primi tre mesi di quest'anno abbia espletato le proprie funzioni sulla base di quelli che erano i fondi assegnati per le annualità precedenti ci ritroviamo ad applicare un decreto che fa addirittura riferimento a un triennio precedente. Non si capisce effettivamente quali sono i criteri che sono stati utilizzati. Se noi sappiamo che presso questa struttura ci sono circa quattrocento persone che fruiscono dei servizi erogati per la disabilità dei propri figli, fratelli, parenti, mogli e chi è che usufruisce di questa struttura probabilmente avremmo dovuto fare un ragionamento più oculato a quelle che sono le esigenze del territorio, invece ci troviamo ad applicare una semplice opera di ragioneria che non solo semina il panico tra chi usufruisce di questa struttura, perché sono molto preoccupati dal fatto che adesso con questi tetti di spesa che vanno a esaurimento chiaramente si parla di una struttura che chiude i battenti a luglio e non si dà una garanzia di assistenza a quelle che sono le persone che usufruiscono di questa struttura, ma soprattutto si parla di un dimezzamento del personale. Quindi, parliamo di molte famiglie che vivono del lavoro che fanno presso questa struttura, e in una regione che vive di emergenza occupazionale ci rendiamo conto di quale possa essere l'emergenza sociale che si viene a creare con un decreto del genere. Sulla base di queste informazioni che abbiamo raccolto e soprattutto facendoci portavoce di quelle che sono le preoccupazioni di chi usufruisce dei servizi della struttura e dei lavoratori che sono impiegati presso quella struttura, che sono a rischio per quanto riguarda il diritto all'assistenza sanitaria e per quanto riguarda l'occupazione, chiediamo alla Giunta quali sono, se ci sono state delle interlocuzioni in questi giorni, le garanzie per continuare a fornire in maniera continuativa l'assistenza alle famiglie e ai familiari di chi in qualche modo ha i pazienti presso questa struttura e soprattutto quali sono le garanzie che possiamo fornire per quanto riguarda l'aspetto occupazionale a chi fino ad oggi lavorava in quella struttura e da domani potrebbe rischiare di trovarsi in mezzo alla strada.

D'ALESSIO, Assessore

In merito a questa interrogazione mi sembra che la situazione sia un po' diversa e la leggo perché è articolata. Tramite la relazione fatta dalla Direzione Generale per la Tutela della Salute si evince quanto segue: l'ASL di Caserta con la delibera n. 490/2017 ha ridefinito per l'anno 2017 i tetti di spesa riabilitativi delle strutture territoriali e in particolare al centro Villa dei Cedri è stato assegnato il tetto riabilitativo complessivo di 1553424,74, di cui 1324210,32 ambulatoriale e domiciliare ed euro 229214,42 semiresidenziale. Conseguentemente il centro per l'anno 2017 è titolare di questi tetti di spesa complessivi: per la riabilitazione totale 1 milione 553 mila euro, per quella ambulatoriale e domiciliare 1 milione 324 mila euro, semiresidenziale 229 mila euro e il tetto della RSA è 710724,53 euro. Ciò posto, occorre rammentare che la Regione Campania con la circolare n. 7220 del 13 marzo 2017 ha istituito un'apposita Commissione per la valutazione dei fabbisogni. I lavori di tale Commissione, come recita la circolare, permetteranno agli uffici regionali di rielaborare per le diverse aree assistenziali i rispettivi calcoli su indicatori aggiornati finalizzati a ricostruire nuovi fabbisogni regionali e le prestazioni che il privato accreditato potrà rendere per l'anno 2017 e anni successivi riconfigurando successivamente i tetti di spesa per strutture e branche. Si ritiene pertanto che nell'ambito delle attività di tale Commissione possa essere affrontata anche la problematica della situazione di Villa dei Cedri atteso che l'ASL di Caserta per il 2016 relativamente all'attività di riabilitazione ex legge n. 833/1978 ha il costo pro capite più basso della regione. Considerato che il bisogno assistenziale e riabilitativo dell'ASL di Caserta è prevalentemente di tipo ambulatoriale e domiciliare in osservanza alla circolare commissariale 5647/2016, che consentiva per l'anno 2016 una ragionevole flessibilità tra setting della macro area riabilitazione, per la seconda metà dell'anno è ipotizzabile un'osmosi della distribuzione delle risorse a vantaggio delle attività ambulatoriali e domiciliari e setting assistenziale per il quale il centro Villa dei Cedri registra le criticità organizzative e operative. È possibile un'osmosi tra valori. Inoltre, visto che il consuntivo riabilitativo aziendale dell'anno 2016 - questo è interessante - ha registrato un'economia aziendale di euro 342427,20 potrebbe essere utilizzato tale importo per intervenire economicamente sul fabbisogno ambulatoriale e domiciliare per l'anno 2017. L'ASL di Caserta ha provveduto tramite le proprie unità operative riabilitative a una rivisitazione dei pazienti per verificare la possibilità di spostamento in altro setting assistenziale prevedendo in particolare la possibilità a seguito di rivisitazione di ricollocare eventualmente i pazienti dall'attività di semiresidenzialità riabilitativa all'attività di semiresidenzialità in residenza sanitaria assistita all'interno della stessa struttura di Villa dei Cedri laddove ne sussistano le condizioni facendo ricorso alla variegata offerta dei servizi domiciliari attivati dall'ASL per far fronte a parte della domanda. Il problema quindi è in questi termini: è in corso una tendenziale riorganizzazione per soddisfare meglio la domanda.

VIGLIONE (Movimento 5 Stelle)

Grazie all'Assessore D'Alessio per l'illustrazione. Chiaramente noi ci auguriamo che il possibile illustrato dalla relazione e il condizionale quando si parla di "potrebbe" si traduca in interventi molto rapidi perché chiaramente se si parla di un rischio chiusura e un rischio licenziamento che va a luglio, quindi tra un mese, è chiaro che sia l'ASL sia le strutture che sono deputate a intervenire devono muoversi in tempi molto rapidi perché soprattutto bisogna fornire delle risposte e delle garanzie. Chiaramente ci sono degli elementi che possono essere positivi come la possibilità di spostare l'economia del 2016 al 2017, però chiaramente l'unica cosa che noi auspichiamo, così come auspica chi ha promosso questa istanza di cui ci siamo fatti relatori, è di dare delle risposte. La gente e i lavoratori sono preoccupati, quindi invito - lo dico all'Assessore D'Alessio, ma è come se lo dicessimo alla Giunta - di fare tutto il possibile per cercare di offrire tutte le garanzie possibili per quanto riguarda l'assistenza sanitaria di cui dobbiamo essere i primi difensori per quanto riguarda le prestazioni garantite a chi ne ha diritto e soprattutto per le politiche occupazionali non abbiamo veramente nessuna possibilità di fallire perché, come si diceva prima, siamo in un territorio che già è molto complesso da gestire sotto questo punto di vista e quindi questa sarebbe l'ennesima sconfitta se tutto andasse a monte. L'unica raccomandazione è quella di spingere affinché tutto ciò che è stato elencato nella relazione, di cui speriamo di avere almeno una copia per quanto riguarda lo studio, si possa fare quanto più presto possibile. Grazie.

Mancata adozione atto triennale di indirizzo e programma attuale della Regione per il turismo, ex L.18/14
PRESIDENTE (D'Amelio)

Interrogazione: "Mancata adozione atto triennale di indirizzo e programma attuale della Regione per il turismo, ex L.18/14". Reg. gen. n. 76/2, a firma del consigliere Michele Cammarano (Movimento 5 Stelle), già distribuita in Aula. Comunico che con nota numero 428 del 7 giugno 2017 l'assessore Corrado Matera ha comunicato a questa Presidenza che non potrà partecipare all'odierna seduta di Question Time per impegno rientrante nella fattispecie prevista dai commi 3 e 4 dell'articolo 8 della legge regionale 5 giugno 1996 numero 13 e successive integrazioni, pertanto l'interrogazione Reg. Gen. n. 76/2 a firma del consigliere Michele Cammarano avente ad oggetto "Mancata adozione atto triennale di indirizzo e programma attuale della Regione per il turismo, ex L.18/14" è rinviata alla prossima seduta di Question Time.

Finanziamento Legge Regionale 58/1974 avente ad oggetto: "Programma di valorizzazione dei beni culturali della Regione Campania
PRESIDENTE (D'Amelio)

Passiamo all'interrogazione: "Finanziamento Legge Regionale 58/1974 avente ad oggetto: "Programma di valorizzazione dei beni culturali della Regione Campania". Reg. Gen. n. 77/2 A firma del consigliere Alfonso Longobardi (De Luca Presidente), già distribuita in Aula. La parola al consigliere Longobardi per illustrarla.

LONGOBARDI (De Luca Presidente)

Grazie Presidente, grazie assessore D'Alessio. Quest'interrogazione riguarda il finanziamento di una legge regionale, la 58 del 1974 avente ad oggetto "Programma di valorizzazione dei beni culturali della Regione Campania", potrebbe essere un buono spunto per poter creare un circuito virtuoso legato alla cultura della nostra amata Campania. In Campania è in vigore la legge regionale numero 58 del 1974 che riguarda un programma di valorizzazione dei beni culturali della Campania. La suddetta normativa regionale ritengo sia strategica per il rilancio del territorio, quale quello dell'offerta culturale della nostra Regione. Sembrerebbe, però, ad oggi, che la stessa legge regionale, da anni, non venga finanziata, ormai sono un bel po' di anni, quindi non vi sarebbero appostate le necessarie risorse economiche nel bilancio regionale sia di previsione 2017 sia in quello pluriennale 2017-2019. Secondo quanto previsto dall'articolo 3 della citata legge la Regione Campania potrebbe finanziare il restauro e la valorizzazione dei beni privati di rilevante interesse storico, artistico, etnologico e ambientale, posto al servizio di istituzioni culturali, di enti o di associazioni con la finalità di darne maggiore rilievo dal punto di vista culturale, quindi potrebbe rappresentare un'incredibile opportunità di valorizzazione e di sviluppo. In Campania vi sono tuttora numerose richieste di enti, di associazioni, realtà culturali che hanno progetti ambiziosi che necessitano di finanziamenti per essere ovviamente attuati. Potrebbe essere opportuno, quindi, destinare, nel bilancio regionale, una parte significativa di risorse economiche per il restauro e la valorizzazione di beni e attività culturali. Pertanto s'interroga l'Assessore regionale al bilancio di poter sapere in che modo ed in che tempi si potrà ridare piena attuazione e rifinanziare una legge regionale tanto importante ed indispensabile nel programmare iniziative di valorizzazione dei beni culturali o eventuali alternative. Grazie.

D'ALESSIO, Assessore

Con riferimento alla legge regionale 58/1974 che poi abbiamo allegato anche alla relazione, che ovviamente è qui depositata, questa legge è stata emanata, appunto, con previsione al bilancio finanziario dell'esercizio correlato, presentato nel 1973 per il 1974, era una legge che valeva a finanziare per quell'anno in particolare i programmi culturali. Ad oggi nessun finanziamento può discendere da questa norma, anche in considerazione dell'articolo 5 del vecchio Statuto della Regione Campania, che oggi ormai è superato. Nello stesso tempo, questa stessa legge è stata già abrogata, quindi voler avere dei finanziamenti per questi programmi, che sono fino in fondo logicamente importantissimi, di valorizzazione dei beni culturali per la Regione Campania, non è possibile fare ricorso a questa legge, pertanto sicuramente gli organi politici possono scegliere, possono decidere, nell'ambito delle risorse disponibili, il finanziamento per questo programma di valorizzazione, ma dobbiamo trovare un'altra fonte di riferimento, altrimenti questa non è utilizzabile perché è stata addirittura abrogata oltre che riferita ad un anno preciso dell'esercizio amministrativo della Regione, quindi non è ripetibile nel tempo.

LONGOBARDI (De Luca Presidente)

Ringrazio l'assessore D'Alessio, come sempre precisissima, questo era un opportuno momento per fare chiarezza su questo riferimento normativo, anche sollecitato dai nostri uffici interni che vedevano, questo riferimento normativo, un potenziale strumento per poter, in tempi rapidi, far accedere a dei finanziamenti per poter dare questo tipo di strumento e creare un'economia virtuosa per i nostri beni culturali, è importantissimo ciò che riferisce, quindi diamo chiarezza assoluta su questo riferimento normativo ed è un'ottima occasione per capire che accantonato questo riferimento normativo si potrà lavorare o su un riferimento normativo ex novo, oppure lavoreremo su eventuali altre linee di finanziamento per dare risposte certe al territorio e a tutti coloro che pongono, come noi, gli elementi culturali e territoriali in prima linea.

Incidenza e mortalità oncologica relativa alla popolazione nella Terra dei Fuochi
PRESIDENTE (D'Amelio)

Passiamo all'interrogazione "Incidenza e mortalità oncologica relativa alla popolazione nella Terra dei Fuochi", Reg. Gen. n. 74/2 a firma del consigliere Francesco Emilio Borrelli (Campania Libera - PSI - Davvero Verdi), già distribuita in Aula. La parola al consigliere Borrelli per illustrarla.

BORRELLI (Campania Libera - PSI - Davvero Verdi)

L'interrogazione nasce da una serie di eventi che ci sono stati in questi giorni su cui è necessario, dal mio punto di vista, fare chiarezza. Il 23 maggio è stata presentata, dopo un lungo lavoro ed elaborazione, la relazione di attività del Registro Tumori Infantili della Regione Campania, un registro importante perché ha lavorato sull'incidenza e mortalità oncologica relativa alla popolazione infantile campana da zero a diciannove anni nel quinquennio 2008-2012. Questo lavoro era molto importante ed è molto importante perché da anni si discute sulla possibilità che ci sia una correlazione tra l'inquinamento delle nostre terre, realizzato da criminali, industriali senza scrupoli e camorra e le persone che si ammalano di tumore, in particolare i bambini. L'attività coordinata dall'azienda ospedaliera Santobono Pausilipon si basa sui Registri Tumori accreditati ufficialmente alla Regione Campania, che coprono il 71 per cento della popolazione regionale, a fronte della copertura media nazionale del 52 per cento. In relazione alla Terra dei Fuochi, se si esclude la città di Napoli, attualmente, il 100 per cento dell'aria, cioè 89 Comuni, è coperta da registrazione oncologica. I dati relativi, quelli comunicati ufficialmente al monitoraggio del quinquennio 2008-2012, certificano i dati sulla diffusione dei tumori infantili della Terra dei Fuochi, un trend in crescita pari a quello della media europea e questi dati avrebbero dovuto "tranquillizzare" tutti. Subito emerge invece un altro dato, sull'International Journal of Environmental Research of Public Health venivano pubblicati i dati di un'analoga indagine che fornisce invece dati molto diversi da quelli che sono stati forniti ufficialmente, cioè che dimostrerebbe che ci sono invece dei numeri di tumori infantili in Campania che crescono più velocemente rispetto ai dati di tutta Europa, ma non solo, in particolare nella Terra dei Fuochi, il numero dei tumori, pur essendo in linea con i dati nazionali, cresce al triplo della velocità degli altri tumori nel resto d'Italia perché, secondo questa ricerca, è vrero che il numero dei tumori infantili è in media uguale a quello del resto d'Italia, ma precedentemente i dati erano estremamente più bassi, quindi il dato sarebbe preoccupante perché da un dato che era molto più basso rispetto alla media nazionale ci troveremo ad un dato in linea con la media nazionale, il che quello che voglio capire, quello che chiediamo è se è vero o meno che c'è stata una crescita maggiore rispetto alla media nazionale dei casi di tumori della Terra dei Fuochi rispetto ai dati delle altre Regioni, in particolare se il Registro dei Tumori ha tenuto conto di ciò, qualora non ne abbia tenuto conto se sono previsti nuovi studi sull'argomento.

D'ALESSIO, Assessore

Anche in questo caso c'è una relazione puntuale, che è molto dettagliata e che ovviamente è lasciata agli atti. Io cerco di sintetizzare quanto contenuto nella relazione per brevità, ma le risposte sono abbastanza chiare. In merito a questa interrogazione, la direzione generale per la tutela della salute ha relazionato quanto segue in estrema sintesi, perché la relazione è più dettagliata. In nessun punto della relazione presentata dal Registro tumori infantili della Regione è descritta una crescita maggiore, ossia un incremento di casi tumorali, in un arco di tempo definito, in nessuna area della Campania. Anche il citato articolo di Piscitelli e altri, pur non occupandosi di casi, ma di ospedalizzazione - perché c'è differenza, ovviamente, e la differenza è questa; l'oggetto importantissimo della relazione è la differenza - non ha riportato o descritto incrementi, in un determinato arco temporale, in nessuna area della regione. Questo per togliere di mezzo completamente le varie interpretazioni. A tale proposito è opportuno precisare che stimare e interpretare gli andamenti temporali dei tumori infantili, in quanto malattie rare, richiedono periodi di osservazione lunghi, almeno decennali, e non compatibili con il periodo ad oggi analizzato dal Registro tumori infantili della Regione Campania, né dal citato articolo. Il Registro tumori infantili della Regione Campania è parte del sistema regionale di registrazione oncologica e ha come obiettivo primario la sorveglianza epidemiologica dei tumori dei bambini e degli adolescenti, pertanto il lavoro proseguirà coprendo i diversi ambiti della sorveglianza oncologica (incidenza, sopravvivenza, mortalità, trend temporali), realizzando analisi di alta risoluzione per lo studio di fenomeni rari e promuovendo nuove collaborazioni con clinici, con organismi istituzionali, istituti, finalizzate a migliorare la qualità delle cure e la comprensione del fenomeno oncologico in età pediatrica e adolescenziale nella nostra regione. Nello specifico, il Registro sta provvedendo a: completare entro la fine dell'anno l'analisi del biennio di incidenza 2013/2016; fornire un'analisi del rischio di incidenza e mortalità che tenga conto del disagio socio-economico delle famiglie in relazione al territorio di residenza; garantire il massimo supporto alla pianificazione sanitaria regionale (ad esempio, percorsi assistenziali, analisi dei fabbisogni) e a collaborazioni con il Registro dei tumori della popolazione della regione Campania all'interno della rete di registrazione oncologica regionale; promuovere nuove collaborazioni con i clinici di organismi istituzionali, istituti scientifici, le associazioni e i portatori di interesse. Ritengo anche doveroso sottolineare che il lavoro capillare di indagine che viene svolto in Campania è tendenzialmente verso il cento per cento, quindi è la massima dell'analisi fattibile con un'attenzione che sia scientificamente rilevabile.

BORRELLI (Campania Libera - PSI - Davvero Verdi)

Ovviamente mi reputo per ora soddisfatto della risposta perché il mio intento, non solo da consigliere, ma anche da cittadino campano e, aggiungo, anche da giornalista, è dare un'informazione corretta ai cittadini. Una delle cose che mi spaventa di più in questi ultimi anni, della società moderna, è che tramite i social molto spesso vengono diffuse notizie false, preoccupanti e non basate su alcuna analisi scientifica o tecnica e tantomeno fornite da persone che abbiano alcuna competenza scientifica o, peggio ancora, persone che non siano in grado di interpretare i dati. Io credo nella scienza e quindi immagino che nessuno scienziato o medico possa prendere a cuor leggero la possibilità di utilizzare dei dati per dare informazioni non corrette alla popolazione. E' chiaro che mi soddisfa anche l'idea che, come ha spiegato l'Assessore, si proseguirà nell'analisi e che la copertura sia del cento per cento, un po' come è avvenuto nel settore dell'agricoltura, dove alla fine noi siamo la regione più monitorata d'Europa per quanto riguarda i terreni agricoli e sappiamo con assoluta precisione, a differenza di tanti altri territori, quali sono, ahinoi, quelli inquinati, che per fortuna rappresentano una minimissima parte, il che non significa che non è grave, del nostro territorio. Chiederò ovviamente all'Assessore di consegnarmi la relazione perché voglio utilizzare questa occasione anche per fornire dati precisi e corretti e, tra l'altro, anche che intervengono su questa relazione che è stata pubblicata su vari quotidiani, siti e giornali, anche online, negli ultimi giorni come articolo che sconfessa in qualche modo o modifica i risultati forniti dal Registro dei tumori della Campania.

Occupazione di alcuni locali di proprietà regionale
PRESIDENTE (D'Amelio)

L'interrogazione è a firma del consigliere Francesco Emilio Borrelli. Concedo la parola al consigliere Borrelli.

BORRELLI (Campania Libera - PSI - Davvero Verdi)

Grazie, Presidente. Da tempo con il nostro gruppo stiamo seguendo la verifica dei beni immobiliari e delle proprietà della Regione Campania e uno degli elementi che sta emergendo, che non riguarda soltanto la Regione, ma riguarda praticamente tutti gli enti pubblici, è l'utilizzo improprio da parte di alcuni soggetti, che non ne hanno alcun titolo, di vari beni, che non solo soltanto gli immobili, ma spesso sono anche l'acqua, la luce, il gas, o addirittura vengono usati beni immobili, in questo caso della Regione Campania, per fare attività commerciale a scopo di lucro senza rispondere ad alcuna autorità né tantomeno pagando un fitto. Nel caso specifico a noi risulta che proprietà della Regione Campania, l'Istituto Colosimo e lo Stadio Collana, abbiano al loro interno un'occupazione di abitazioni che un tempo erano di custodi che non sono più in servizio e che sono addirittura, mi risulterebbe, deceduti, che continuano ad essere occupate da soggetti che potrebbero essere anche loro familiari, non lo sappiamo, che non hanno alcun titolo e in alcuni casi nessun tipo neanche di collaborazione con la Regione Campania e che abitano lì. Noi chiediamo alla Regione di sapere a che titolo, se c'è un contratto di locazione e perché viene permesso ciò.

D'ALESSIO, Assessore

: In merito ai singoli punti dell'interrogazione, la competente direzione generale per le risorse strumentali ha relazionato quanto segue. Per quanto concerne i locali dello Stadio Collana, dalla redazione dello stato di consistenza risulta che l'alloggio del custode risultava occupato dalla moglie dell'ex custode in virtù di un provvedimento del Comune di Napoli che ne aveva il comodato d'uso e che ha avviato la procedura di liberazione del cespite. Tale procedura è ancora in corso considerato che l'occupante ha presentato ricorso al TAR Campania. Per quanto concerne l'Istituto Colosimo, la direzione generale per le politiche sociali e sociosanitarie ha rappresentato che la direzione generale politiche sociali svolge presso il summenzionato istituto un servizio di ospitalità per alunni non vedenti e ipovedenti affidata a un'ATI che ha come capofila il Consorzio di cooperative sociali Gesco Campania. Inoltre, presso l'istituto in questione svolge il proprio servizio un'unità di personale regionale, il signor Gennaro Iannuzzi, con il compito di mantenere i contatti con la direzione delle politiche sociali e la direzione delle risorse strumentali in merito alle questioni che interessano l'istituto Colosimo e che possano coinvolgere strutture regionali. Tale dipendente, durante il servizio svolto, occupa una delle stanze ubicate nel plesso. Infine, la direzione generale per le risorse strumentali ha rappresentato che del compendio immobiliare istituto Colosimo fanno parte altresì un'unità immobiliare concessa in locazione alla signora Maria Grazia Esposito in virtù di un contratto ad uso abitativo sottoscritto dalla Regione Campania e trasferito alla gestione della SAOE, nonché un'altra unità immobiliare utilizzata dal signor Luigi Cuomo quale custode dell'istituto scolastico. Questo è il stato dell'arte.

BORRELLI (Campania Libera - PSI - Davvero Verdi)

Per quanto riguarda lo Stadio Collana, spero che abbiano allegato il comodato d'uso dato alla famiglia da parte del Comune, perché a domanda fatta dallo stesso gruppo politico che rappresento al Comune di Napoli, il Comune di Napoli avrebbe risposto che mai e poi mai ha concesso perché non ne aveva la titolarità, quindi immagino che se hanno scritto questa cosa, è un po' anomalo; voglio dire, la Regione era nostro ente, hanno fatto uscire fuori tutte le società sportive perché vi era un pericolo all'interno dello Stadio Collana e rimane soltanto quell'abitazione. Mi sembra una risposta un po' pilatesca e un po' burocraticamente inaccettabile perché allora potevano restare dentro tutti se per la Regione Campania basta un presunto ricorso al TAR per mantenere una struttura aperta. Se qualcuno di queste persone si fa male, considerato che noi abbiamo fatto uscire le società sportive perché si stanno facendo delle verifiche e dei lavori per il fatto che lo Stadio non è totalmente agibile, la domanda che mi pongo è la seguente: per i cittadini privati, per i burocrati e i dirigenti della Regione Campania che abitano lì (non si è ben capito a che titolo) non esistono questi pericoli? Penso che siamo a un livello quasi ridicolo, pertanto chiedo gentilmente all'Assessore di intervenire di nuovo perché potrebbe anche essere che qualcuno dica di andare in Procura della Repubblica e denunciare i dirigenti che hanno scritto queste cose. Per quanto concerne l'istituto Colosimo, invece, non ho capito nulla. Mi è chiaro che sono distribuiti e che ci hanno risposto, ma la domanda è la seguente: sono date a titolo gratuito a tutte queste persone le strutture della Regione Campania? A me risulta che ci vivono delle famiglie, quindi non c'entrano niente, altrimenti avrei specificato, considerato che conosco bene l'istituto e so bene che ci dormono alcune persone non vedenti. Non mi risulta che nessuna famiglia di non vedenti attività all'interno dell'istituto Colosimo, quindi starei molto attento alle risposte perché questi diventano atti ufficiali. Chiederei all'Assessore un ulteriore approfondimento perché il rischio che corrono i dirigenti e i funzionari a scrivere cose che in alcuni casi dal mio punto di vista sono ai confini della realtà o, peggio ancora, borderline con il raccontare una menzogna, ovvero dire e non dire, per quanto mi riguarda sono inaccettabili. Chiudo l'intervento chiedendo gentilmente all'Assessore un ulteriore approfondimento sia sullo Stadio Collana per capire qual è la ragione di un diverso comportamento sia sull'Istituto Colosimo per chiedere se tutti questi sono abitati a titolo gratuito o se risulta che al posto di un singolo custode che normalmente c'è vi sono intere famiglie che vivono gratuitamente in strutture della Regione.

D'ALESSIO, Assessore

Vorrei fare due precisazioni. Da un lato non vedo l'allegato per quanto concerne il comodato d'uso e ovviamente ne farò richiesta perché ritengo sia giusto che l'operazione sia documentata, dall'altro, per quanto concerne la posizione del signor Iannuzzi Gennaro sarebbe opportuna una precisazione che può essere più utile, ma in ogni caso chiederò approfondimenti. Leggo testualmente la relazione che riporta quanto segue: "Al signor Iannuzzi Gennaro, già dipendente regionale, incardinato presso l'assistenza sociale, fu concesso l'uso temporaneo dell'alloggio di servizio ubicato presso l'ingresso da via Strettola Santa Teresa degli Scalzi. Recentemente dal ruolo di patrimonio regionale era stata inoltrata alla DG Politiche sociale la richiesta di chiarimenti in merito, a oggi rimasta priva di riscontri". Probabilmente l'approfondimento è giusto, pertanto, ritenendolo giusto, me ne farò carico.

PRESIDENTE (D'Amelio)

Dichiaro chiusa la seduta di question time.

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