Question Time del 19 novembre 2021

Question Time del 19 novembre 2021

indice:
1 - Comunicazioni del Presidente
2 - Esame, approvazione ed esecuzione della delibera n.493 del 03/8/2018 dell'Azienda Ospedaliera "San Pio" di Benevento in ossequio al Decreto del Commissario ad Acta n.70 del 01/08/2018 e del relativo Decreto di attuazione n.41 del 09/05/2019
3 - Rimozione ecoballe siti di Acerra e Fragneto Monforte
4 - Piano regionale di Governo delle liste di attesa - Attuazione
5 - àèéìòy
6 - y
Comunicazioni del Presidente
PRESIDENTE

Buongiorno a tutti. Benvenuti alla seduta odierna di Question Time del 19 novembre 2021. Comunico che l'Assessore all'Urbanistica e al Governo del Territorio, Bruno Discepolo, con nota pervenuta in data 17 novembre ultimo scorso ha comunicato che non potrà partecipare all'odierna seduta di Question Time per impegni istituzionali ai sensi della legge regionale n. 13/1996 e successive modifiche. Pertanto, l'interrogazione regionale Reg. Gen. n. 101 a firma del Consigliere Francesco Emilio Borrelli è rinviata. Con nota del 18 novembre ultimo scorso, la Giunta regionale ha chiesto il rinvio della discussione dell'interrogazione Reg. Gen. n. 100 a firma del Consigliere Michele Cammarano per approfondimenti istruttori. Ricordo che ai sensi dell'articolo 129 del Regolamento Interno, il Consigliere proponente ha la facoltà di illustrare l'interrogazione per non più di un minuto. A ciascuna delle interrogazioni presentate risponde il rappresentante della Giunta per non più di tre minuti. Successivamente, l'interrogante o altro Consigliere del medesimo Gruppo, può replicare per non più di due minuti. Ricordo inoltre che le interrogazioni presentate sono state elencate nell'ordine di presentazione.

Esame, approvazione ed esecuzione della delibera n.493 del 03/8/2018 dell'Azienda Ospedaliera "San Pio" di Benevento in ossequio al Decreto del Commissario ad Acta n.70 del 01/08/2018 e del relativo Decreto di attuazione n.41 del 09/05/2019
ABBATE LUIGI

Grazie Presidente. Premesso che: a) con Decreto n. 70 del 1/8/2018 il Commissario ad Acta strutturava 11 presidio ospedaliero "Sant'Alfonso Maria de Liguori" di Sant'Agata de Goti come Polo Oncologico; con decreto n. 41 del 9/5/2029 il Commissario ad Acta per l'attuazione del Piano di rientro dal disavanzo del SSR Campano ha provveduto alla rimodulazione DCA 103/2018 relativamente alla AORN "San Pio" (Macroarea Avellino - Benevento) e specificamente per il Presidio Ospedaliero Sant'Agata dei Goti", configurando detto "Presidio di Sant'Agata dei Goti dell'Azienda Ospedaliera San Pio quale presidio di Pronto Soccorso (ai sensi del D.M. 70/15) dotato di posti letto di medicina generate, chirurgia generale, cardiologia, ortopedia, anestesia e rianimazione, secondo quanto risulta nella tabella B allegata al presente provvedimento, integrato con posti letto di lungodegenza, riabilitazione ed oncologia con i quali entra a far parte integrante delta rete regionale di assistenza ai pazienti oncologici, nell'ambito dei PDTA che fanno capo al San Pio, nonché al servizio di radiologia"; b) Il San Pio, per adeguare la missione e la visione aziendale della programmazione regionale e soprattutto al già menzionato Decreto del Commissario ad Acta n. 41 del 9/5/2019, rimodulava il Piano Ospedaliero regionale e ha adottato il nuovo Atto Aziendale, trasmesso in pari data agli organi regionali per l'approvazione; c) con successivo atto, il San Pio, nel recepire la nota regionale del 2021, recante "Linee di indirizzo per adozione atto aziendale" ha confermato l'atto aziendale approvato con succitata deliberazione del 28/10/2020 rinviando tutta la documentazione alla Regione per la necessaria approvazione; d) nelle more dell'approvazione , in data 27/10/2021, il Presidente della Regione Campania ha convocato un tavolo tecnico-politico con il contributo del Direttore generate per la Tutela della salute e il coordinamento del SSR, del Direttore Generale del San Pio, del Direttore Generale dell'Asl e gli altri rappresentanti del territorio sannita, per esprimere la volontà di potenziare il Presidio Ospedaliero di Sant'Agata dei Goti, confermando e rafforzando quanto già previsto nel decreto 41/2019. Considerate che l'atto aziendale del San Pio di adeguamento, più volte menzionato, giace da oltre un anno negli uffici regionali senza che venga esaminato ed approvato, impedendo di operare tutte le necessarie modifiche e/o integrazioni organizzative indispensabili per il buon funzionamento dell'intera Azienda ospedaliera e nello specifico del Presidio Ospedaliero di Sant'Agata dei Goti. Rilevato che l'approvazione darebbe anche la possibilità di parametrare, alle nuove funzionalità e servizi in esso previsti, il personale e le attrezzature necessarie per l'azienda ospedaliera, si chiede com'è un anno che è strato presentato quest'atto aziendale e ancora non viene approvato, anche perché nel territorio si racconta di un immediato futuro ospedaliero, soprattutto Sant'Agata dei Goti, che prevede, appunto, tutto quel personale e quelle azioni, dal punto di vista sanitario, che devono essere messe in atto. Ci piacerebbe sapere per quale motivo non viene ancora approvato, anche perché daremo struttura ai racconti che facciamo sul territorio per quanto riguarda la rimodulazione dell'Ospedale di Sant'Agata. Grazie

MARCHIELLO ANTONIO

Grazie Presidente. Rilevo, in prima battuta, che i tempi che si sono persi forse sono quelli passati: 2018, 2019, 2020, 2021, c'è stato un ultimo incontro, lo ha rilevato il Consigliere, del 27 ottobre 2021 - quindi parliamo di 20 giorni fa - dove il Presidente della Giunta ha dato le ultime indicazioni perchÈ un Piano Ospedaliero, un Piano Aziendale, sono piani complicati che vanno a valutare con i centri di costo, con le spese aggiuntive, insomma, ci sono tante di quelle voci che devono essere veramente soppesate prima di (...). Usciamo da un commissariamento decennale, proprio perchÈ, probabilmente, per il passato, questo lavoro non si è mai fatto. Leggiamo la risposta che ci hanno dato e vediamo. A seguito delle numerose istanze delle istituzioni e della Comunità Civile, per un potenziamento del presidio di Sant'Agata dei Goti, il Commissario Ad Acta, nel 2019, ha preso atto della difficile configurazione geografica del territorio e - fatta propria la necessità di dotare l'ambito editoriale dell'offerta e di tutte le prestazioni erogabili in emergenza - ha provveduto alla rimodulazione del decreto 103/2018 relativamente all'azienda ospedaliera di rilievo nazionale San Pio ed è stato così disposto: che il presidio di Sant'Agata dei Goti, dell'Azienda Ospedaliera San Pio, costituisse un presidio di pronto soccorso con una dotazione di posti letto in numerosi ambiti di assistenza medica, dalla medicina generale alla chirurgia elettiva ridotta e con il coinvolgimento degli altri reparti e dello stesso presidio centrale del Rummo. Emerge la complessità dei processi di precisazione e di definizione dei Piani Ospedalieri che hanno, nel tempo, rimodulato il presidio di Sant'Agata dei Goti da Polo Oncologico in Presidio di Pronto Soccorso. A tale proposito occorre sottolineare che la rimodulazione dell'offerta di prestazioni, anche di un solo presidio, si riverbera sull'intero Piano regionale richiedendo una ridefinizione complessiva dell'offerta dell'intera rete ospedaliera regionale e costituisce un procedimento complesso e stratificato che coinvolge più soggetti e più attori istituzionali. Il Piano regionale, preso atto della necessità di individuare il presidio di Sant'Agata dei Goti quale presidio di Pronto Soccorso, ha dovuto, infatti, rimodulare i posti letto in dotazione al Rummo e al presidio di Sant'Agata in circa 60 unità operative complesse, dall'allergologia alla terapia del dolore all'offerta per acuti e per lungodegenze e riabilitazione e verificarne poi la coerenza con la dotazione delle altre unità operative complesse, di tutti gli altri presidi attivi su tutto il territorio regionale, tanto ha richiesto e richiede una forte programmazione da tradurre a cura delle singole aziende, nei singoli atti aziendali da redigere e adottare nel rispetto degli indirizzi assunti dalla Direzione Generale nello scorso mese di luglio con nota 276740. L'istruttoria della Direzione Generale, volta a sottoporre all'approvazione della Giunta regionale l'atto aziendale, non può sottrarsi, quindi, alle complesse verifiche circa la sua rispondenza agli atti di programmazione sovraordinati, cioè il Piano regionale e i decreti commissariali e quelli d'indirizzo e circa la corretta individuazione della dotazione di posti letto, strumentale e di personale, per ogni branca di assistenza attiva nei diversi presidi. A fronte di dette considerazioni, la Direzione Generale, nel rappresentare che l'attuale istruttoria risente, inevitabilmente di complessi accertamenti e verifiche, ha evidenziato che la delibera 553 dell'ottobre 2021, di adozione dell'atto aziendale, è ad oggi in istruttoria presso i propri uffici ed ha manifestato, in un'ottica sempre di maggiore efficienza, la propria disponibilità a verificare che il complesso procedimento in parola non subisca rallentamenti al fine di venire incontro alle legittime esigenze del territorio e dei cittadini sanniti.

ABBATE LUIGI

Grazie Assessore. Mi sento soddisfatto della dinamica che ha raccontato, delle difficoltà che ci sono nella rimodulazione del Piano. Era soltanto per dare una risposta al territorio che si aspetta delle misure piuttosto immediate. Grazie.

Rimozione ecoballe siti di Acerra e Fragneto Monforte
LETTIERI VITTORIA

Grazie Presidente. Salve a tutti. Proprio per ragioni di praticità e velocità, cercherò di dare una sintesi della situazione. Sappiamo che la Regione Campania ha avviato un grande piano di rimozione di ecoballe e parliamo di ingenti tonnellate, parliamo di 5 milioni 300 mila tonnellate di ecoballe presenti sul territorio regionale. Sappiamo che tale procedimento ha avuto anche una forte accelerazione proprio ad opera degli uffici regionali. Tuttavia, la questione che riguarda il territorio di Acerra è un po' più complicata. Sappiamo che una prima procedura, nel 2019, di rimozione di 49 mila tonnellate di ecoballe andò, per la prima volta, deserta. Qualche mese fa, gli uffici regionali hanno avviato una nuova procedura di rimozione delle stesse site in località Pantano, nel Comune di Acerra, e inoltre in aggiunta a questa rimozione si prevedeva anche la rimozione di altre 49 mila tonnellate presenti sul territorio beneventano, con precisione su Fragneto Monforte. Tale procedura, che era iniziata in tempi record, si stimava la rimozione totale entro il 2023, una procedura che sarebbe durata 18 mesi circa, purtroppo subisce un arresto qualche giorno fa, con la presentazione di un ricorso da parte delle società escluse dalla gara d'appalto. Tuttavia, apprendiamo in un primo momento che la procedura sarebbe stata poi soggetta ad una sospensione ad opera del Tar, successivamente, dai giornali, apprendiamo che il Tar rigetta il ricorso, dunque, si interroga la Giunta regionale sull'avanzamento della questione, sulla situazione attuale e sulle future attività di rimozione straordinaria dei rifiuti considerando che il nostro territorio è già un territorio stremato dalla situazione dei rifiuti. Tuttavia, siamo ben consapevoli della differenza tra potere di indirizzo e potere di gestione amministrativa. Grazie.

BONAVITACOLA FULVIO

Grazie Presidente. L'interrogante evidentemente virtuosamente documentata ha fatto una ricostruzione corretta della vicenda che mi esonera dal raccontare i passaggi del procedimento. Il fatto positivo è che il Tar, con una pronuncia di qualche giorno fa, ha rigettato il ricorso delle due imprese escluse che erano state escluse perchÈ non avevano, nell'offerta di gara, indicato i siti di destinazione finale dei rifiuti che dovevano essere rimossi. Questo è un requisito ineliminabile e non può avere ingresso, in questo caso, il soccorso istruttorio perchÈ l'istituto serve a colmare mere incompletezze documentali o mere esigenze di chiarimento. Non può essere ammesso il soccorso istruttorio, cioè l'integrazione dell'offerta prodotta nei casi in cui questo soccorso dovesse colmare una carenza importante, una carenza costitutiva dell'offerta. La Commissione di gara, correttamente, aveva escluso queste due imprese, le quali hanno fatto ricorso al Tar legittimamente. Naturalmente, la giustizia amministrativa esiste per dirimere queste vicende ed io ovviamente esprimo compiacimento perchÈ il Tar ha dato ragione alla Commissione aggiudicatrice, quindi, ha dato ragione a noi e devo dire, e questo va dato atto, perchÈ spesso la giustizia amministrativa viene additata come responsabile di lungaggini nel campo dell'attuazione delle opere pubbliche, questa pronuncia è avvenuta in tempi sostanzialmente rapidi. La vicenda si è conclusa, poi, le imprese potranno eventualmente adire la giurisdizione superiore, cioè fare appello in Consiglio di Stato, ma questo appello, di per sÈ, non rappresenta un motivo di sospensione della procedura che andrà avanti. Vorrei ricordare che questa è l'ultima delle gare sulla vicenda ecoballe perchÈ con questo procedimento si chiude la parte amministrativa, non ci sono altre ecoballe stoccate che devono essere interessate da procedure di aggiudica o da interventi. Ci tenevamo molto sia per l'intervento a Fragneto Manforte, in una parte di territorio del Sannio molto importante che da anni attende questa rimozione e anche questa in località Pantano per la quale, come veniva ricordato correttamente, avevamo già tentato una prima procedura, però la gara andò deserta perchÈ in quegli anni, parliamo di pochissimi anni addietro, quando ci buttammo a capofitto sul programma di rimozione, vi erano grandi criticità nella gestione del ciclo dei rifiuti in Italia e in Europa, quindi, vi era una carenza di disponibilità di impianti e quindi molte gare, purtroppo - ahinoi - andarono deserte, tra cui questa di Acerra. La situazione è cambiata, i tempi saranno rispettati, quindi, si conclude positivamente questa vicenda. Non mi dilungo su un'informativa generale che pure l'interrogante chiedeva nella parte finale del suo testo di interrogazione, cioè lo stato delle procedure, più in generale per il programma straordinario di rimozione delle ecoballe, ne abbiamo parlato in più occasioni, ricordo solo che questa modalità, che interessa anche Fragneto Monforte e Pantano di Acerra, rientra nella filiera del trasporto fuori Regione per circa 1 milione di tonnellate, le altre ecoballe saranno trattate una all'impianto di Caivano, le cui due linee sono già in funzione, per 400 mila tonnellate all'anno, e l'altra all'impianto di Giugliano, prevalentemente volto al recupero di materia per il quale sono in avanzato stato di definizione i lavori delle opere civili, il capannone è sostanzialmente completo, adesso, siamo alla fase delle opere interne delle dotazioni impiantistiche, quindi, anche Giugliano che è destinato, vorrei ricordarlo, a rimuovere esclusivamente le ecoballe stoccate nel territorio del Comune di Giugliano, questa è la sua missione, credo che nei prossimi mesi anche questo secondo impianto potrà essere attivato e quindi si completerà in maniera efficace l'intero sistema di rimozione di trattamento delle ecoballe, risolvendo un problema annoso, che molti ritenevano fosse irrisolvibile. Grazie.

LETTIERI VITTORIA

Grazie Assessore. Lieta di apprendere queste notizie, rimarremo sicuramente attenti e ci porremo sicuramente, come interlocutori privilegiati dei cittadini, perchÈ l'interesse principale è quello di liberarci di questa brutta eredita.

Piano regionale di Governo delle liste di attesa - Attuazione
CIARAMBINO VALERIA

Grazie Presidente. Assessori, colleghi, l'argomento odierno del mio Question Time è un tema per il quale sto ricevendo sollecitazioni quotidiane dai cittadini campani e che credo dovrebbe essere una priorità dell'azione politica di tutto il Consiglio regionale e della Giunta, mi riferisco, di fatto, al blocco delle prestazioni sanitarie sia nel pubblico, dove le liste d'attesa raggiungono oramai tempi biblici, che sono incompatibili con la garanzia del diritto alla salute, sia all'esaurimento con tre mesi di anticipo di quelli che sono i cosiddetti tetti di spesa che consentono ai cittadini di potersi curare a spese del servizio sanitario regionale all'interno delle strutture convenzionate. In verità, per via del Covid, questo budget si era già esaurito anzitempo, tra la primavera e la scorsa estate ero intervenuta presentando una mozione che ha trovato il massimo accoglimento da parte di quest'Aula, è stata approvata all'unanimità e ha portato, ad agosto scorso, il Governo regionale ad attivarsi per la rifinalizzazione delle risorse già stanziate con decreto Sostegni, circa 80 milioni di euro, 43 al pubblico, 37 alle strutture private convenzionate. Oggi, a tre mesi dalla fine dell'anno, ci siamo ritrovati, quindi dal primo di ottobre, già all'esaurimento di queste risorse, quindi, al blocco delle prestazioni. Nel 2019, la Regione Campania ha adottato il Piano regionale di Governo delle Liste d'attesa recependo una norma nazionale tanto voluta dall'allora ministro Giulia Grillo, decreto poi modificato dalla Giunta regionale il 24 gennaio 2020. Questo Piano di Governo regionale delle liste d'attesa è un piano straordinariamente sul pezzo, laddove prevede una serie di interventi che servono a garantire che i cittadini ricevano le prestazioni sanitarie nei tempi dovuti, attraverso procedimenti anche rapidi, prevede che le strutture diagnostiche pubbliche possano lavorare anche nelle ore serali e durante il fine settimana e prevede dei percorsi di garanzia. Me li sono andati a leggere perchÈ - dicevo - non è possibile che ci arrendiamo rispetto al fatto che oggi, in questa regione, non ci si può curare e mi riferisco anche ai pazienti oncologici che purtroppo devono pagarsi prestazioni costosissime, come tac, risonanze magnetiche e così via. Immagino che tutti noi siamo sollecitati dai cittadini della Campania. Ebbene, in quel Piano regionale, ci sono delle clausole di garanzia che prevedono che laddove nel pubblico, nelle agende delle aziende sanitarie ospedaliere non ci sia spazio per l'effettuazione di visite ed esami, perchÈ i tempi sono troppo lunghi, il cittadino può curarsi in intramoenia ed il costo della prestazione è a carico del sistema sanitario regionale, il cittadino paga solamente il ticket. Questa, se fosse stata attuata, perchÈ c'è, per ora, solo sulla carta, sarebbe una misura straordinaria in questo momento per rispondere al bisogno, perchÈ non credo che possiamo alzare le mani e dire che non si può fare nulla davanti alla negazione dell'assistenza. La mia interrogazione di oggi chiede anzitutto di sapere, visto che abbiamo stanziato 43 milioni di euro aggiuntivi nel pubblico per il recupero delle liste d'attesa e visto che non mi sembra che purtroppo si siano prodotti, ad oggi, degli effetti, almeno non ne ho una contezza evidente, visto quello che mi arriva dai cittadini, anzitutto, la Regione se sta verificando, in che modo, le Asl e le aziende ospedaliere stanno utilizzando questi fondi stanziati dalla Regione per garantire l'assistenza sanitaria ai cittadini. Non vorrei mai che questi fondi si stessero disperdendo in progetti e progettini per distribuire un po' di soldi a tutti e non invero per garantire il diritto alla salute dei cittadini. Contemporaneamente, voglio sapere se, anche vista la situazione emergenziale che si ripeterà, come si ripete ogni anno, anzi, è peggiorata per via del Covid, se la Regione intende dare immediata attuazione a quei percorsi di garanzia che consentirebbero ai cittadini di curarsi in intramoenia con i costi a carico del sistema sanitario regionale. Grazie

MARCHIELLO ANTONIO

Mi corre l'obbligo di condividere le preoccupazioni della Consigliera Ciarambino, perchÈ, ovviamente, la Sanità è quella che è, ci stiamo lavorando veramente a ritmi serrati, però, voglio fare due osservazioni, una che riguarda l'intramoenia, l'intramoenia è solo una piccola parte del problema, perchÈ il problema grosso, ovviamente, sono le prestazioni specialistiche, soprattutto quelle ambulatoriali, presso i centri accreditati e, se non erro, dal dato che ho io, solo da lunedì, non questo, ma lunedì l'altro, il cittadino è costretto a pagare le prestazioni, questo per mia notizia, insomma. Vediamo un attimino la Direzione che cosa ci ha risposto per capire che cosa stanno facendo, come verifica su quello che è stato deliberato. Al fine di ridurre le liste di attesa, il Decreto Legge del 14 agosto 2020 n. 104, convertito con modificazioni di legge 13 ottobre 2020 n. 126, all'articolo 29 detta disposizioni urgenti stabilendo che ai fini del recupero di prestazioni ambulatoriali, di screening e di ricovero ospedaliero, non erogate nel periodo dell'emergenza epidemiologica conseguente alla diffusione del virus CoV-2, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano e gli Enti del Servizio Sanitario Nazionale possono avvalersi degli strumenti straordinari di cui al presente articolo, anche in deroga ai vincoli previsti dalla legislazione vigente in materia di spesa del personale. Questa previsione ha incontrato una sua prima applicazione con deliberazione n. 543 del 2 dicembre 2020, di approvazione del Programma Operativo per la gestione dell'emergenza Covid-19 per gli anni 2020 e 2021, che contiene, ai sensi del richiamato articolo 29 del Decreto-legge n. 104, il Piano Operativo Regionale per il recupero delle liste di attesa. Con successiva delibera n. 620 del 29 dicembre 2020 la Giunta regionale ha poi aggiornato il Piano Operativo per il recupero delle liste di attesa e ripartito il fondo assegnato alla Regione tra le aziende sanitarie del servizio sanitario (gli 80 milioni). Successivamente, con deliberazione 353 del 4 agosto 2021 il Piano è stato ulteriormente aggiornato e integrato al fine di recepire i nuovi indirizzi normativi recati dall'articolo 26 del Decreto-legge n. 73 del maggio 2021 e così orientare la definizione dei piani operativi aziendali di recupero da parte di ciascuna azienda del Servizio Sanitario Regionale. In particolare, quest'ultima delibera n. 352 del 2021 prevede, tra l'altro, di estendere, fino al 31 dicembre 2021, la possibilità di derogare, a regime tariffario, delle prestazioni aggiuntive eseguite in attuazione degli articoli 29 del Decreto Legge n. 104 del 2020 e 26 del Decreto Legge n. 73 del 2021 e coinvolgere anche le strutture private accreditate nell'obiettivo di recuperare le prestazioni non rese, individuando, a tal fine, specifiche risorse economiche in deroga a quelli che sono i limiti di spesa ordinariamente imposti dalla spending review, ferma la garanzia di assicurare l'equilibrio economico del servizio sanitario regionale. Sempre un calcolo ragionieristico, sempre nel tetto. A riguardo la Direzione Generale evidenzia che la cospicua riduzione delle prestazioni di ricovero ospedaliero per acuti in regime di elezione e in particolare delle prestazioni di specialistica ambulatoriale, a causa dell'emergenza Covid, ha determinato una conseguente maggiore domanda delle medesime prestazioni nei primi 6 mesi del 2021 con l'effetto, tra l'altro, di determinare un più rapido esaurimento del budget assegnato ai centri privati erogatori di assistenza specialistica ambulatoriale. Successivamente alla Direzione, sottolineo l'attenzione e il rilievo che nell'azione regionale riversano l'abbattimento delle liste di attesa e la verifica dell'efficacia delle misure fin qui adottate ed infatti, a cura della Direzione, con il supporto della società Soresa, è in corso il monitoraggio dell'efficacia delle azioni programmate e svolte dalle singole aziende sanitarie per il recupero delle prestazioni non erogate a causa della pandemia, secondo gli indirizzi contenuti nei piani operativi approvati con le richiamate delibere n. 543 e n. 620 del 2020 e n. 353 del 2021.

CIARAMBINO VALERIA

Grazie Presidente. Purtroppo, non posso dirmi soddisfatta della risposta perchÈ non c'è stata una risposta, c'è stato il racconto di quello che ci ha portato fino a qua che io stessa ho illustrato perchÈ la possibilità di svincolare i fondi del Decreto Sostegni e di ridestinarli al recupero delle prestazioni sia nel pubblico che nel privato convenzionato è quello che è scaturito dalla mozione approvata all'unanimità in quest'Aula. So bene che c'è la spending review e non possiamo immaginare di mettere soldi come in un pozzo senza fondo, senza un criterio. La mia domanda era un'altra caro Assessore: siccome abbiamo già stanziato 43 milioni di euro, i 37 milioni di euro del privato sono finiti ad ottobre, sono bastati per 2 mesi, perchÈ dal primo di settembre ad ottobre, glielo dico, le prestazioni sono finite, ci sono anche associazioni di categoria che effettuano questo monitoraggio, ma il vero monitoraggio lo fanno i cittadini che ci scrivono, anche pazienti oncologici, ormai da quasi due mesi si stanno pagando le prestazioni. La vera domanda è: i 43 milioni di euro che abbiamo dato al pubblico come li sta il pubblico utilizzando? Lei mi ha detto che è in corso un monitoraggio, ma non possiamo fare che mentre il medico studia il paziente muore, cioè, noi siamo in una situazione grave, in una situazione emergenziale che ci dovrebbe non far dormire la notte per trovare una soluzione, quindi, la soluzione c'è, la soluzione è prendere questi fondi. Ripeto: a me risulta che addirittura si vogliano includere gli amministrativi nelle strutture sanitarie nel riparto di questi fondi, ebbene, mi auguro che ci sia un'attenzione della Regione ad evitare che quei soldi finiscano laddove non debbono finire e servano, invece, a garantire il diritto alla salute. Una modalità per un corretto utilizzo, tenendo conto che avete messo, tra i criteri di valutazione prioritari dei direttori generali, il recupero delle liste di attesa e che questi fondi possano essere utilizzati per coprire le clausole di garanzia che la Regione stessa, recependo il Piano Nazionale di Governo delle liste di attesa, ha inserito nel suo Piano regionale, cioè noi abbiamo scritto nero su bianco che dobbiamo garantire ai cittadini laddove le agende sono piene, nel pubblico e nel privato i fondi sono finiti, che si possano curare in intramoenia e la Regione rimborsa. PerchÈ non prendiamo questi 43 milioni di euro e non li dirottiamo su questa misura immediatamente? Questo era il senso della mia interrogazione, ma non mi fermerò, presenterò una mozione per, diciamo, spingere e stimolare la Regione a dare attuazione all'impegno che essa stessa ha messo nero su bianco. Grazie.

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