Question Time del 9 novembre 2022

Question Time del 9 novembre 2022

indice:
1 - Comunicazioni Presidente
2 - Situazione DEMA S.p.A.
3 - D.L.17 maggio 2022 n.50 "Decreto aiuti", convertito con Legge 15 luglio 2022, n.91 - provvedimenti della regione Campania
4 - Scorrimento graduatoria concorso pubblico bandito dall'A.O.U. Federico II di Napoli nel 2018 per operatori sociosanitari e fabbisogno delle Aziende
5 - Marcia della pace. Acquisto di beni e servizi da parte di Sviluppo Campania S.p.A.
Comunicazioni Presidente
PRESIDENTE

Buongiorno a tutti. Cominciamo il Question Time di oggi, 9 novembre 2022. Ricordo che le interrogazioni iscritte all'ordine del giorno dell'odierna seduta verranno discusse per omogeneità di materia e che ai sensi dell'articolo 129 del Regolamento Interno, il Consigliere proponente ha la facoltà di illustrare l'interrogazione per non più di un minuto. A ciascuna delle interrogazioni presentate risponde il rappresentante della Giunta per non più di tre minuti. Successivamente, l'interrogante, o altro Consigliere del medesimo Gruppo, ha il diritto di replicare per non più di due minuti. Faccio presente che l'Assessore all'Ambiente, Fulvio Bonavitacola, con nota pervenuta il 4 novembre 2022, ha comunicato che per impegni istituzionali concomitanti non potrà partecipare all'odierna seduta. Pertanto, la discussione delle interrogazioni Reg. Gen. n. 180 e 190, rispettivamente a firma dei Consiglieri Giuseppe Sommese e Alfonso Piscitelli, sono rinviate. Comunico, altresì, che la Giunta regionale, con nota del 7 novembre ultimo scorso, ha chiesto il rinvio della discussione dell'interrogazione n. 193 a firma del Consigliere Gennaro Saiello per approfondimenti istruttori della Direzione Generale Tutela della Salute e il Coordinamento del Sistema Sanitario regionale. Comunico, infine, che la Giunta regionale con nota dell'8 novembre ultimo scorso ha chiesto il rinvio della discussione dell'interrogazione n. 175 a firma del Consigliere Pasquale Di Fenza per approfondimenti istruttori aggiornati da parte dell'Asl Napoli 1.

Situazione DEMA S.p.A.
CIARAMBINO VALERIA

Grazie Presidente. Saluto l'Assessore qui presente e mi lasci anche salutare i lavoratori della DEMA, l'oggetto della mia interrogazione odierna, che hanno voluto essere qui presenti in delegazione. Da quando sono entrata in Consiglio regionale la prima volta, mi occupo del settore dell'aerospazio in Campania ritenendo che sia un settore glorioso della nostra terra, fatto di professionalità eccelse che ha determinato lo sviluppo industriale e la crescita, anche sociale, dei nostri territori. La società DEMA rientra a pieno titolo in questa definizione grazie alle sue professionalità e alle sue maestranze, è un operatore di rilevanza in ambito nazionale, articolato su quattro siti produttivi tra la Campania e la Puglia e conta circa 630 dipendenti; in particolare, sul territorio campano gli stabilimenti si trovano a Somma Vesuviana (NA) e Parolisi (BN); ci sono stati anni di difficoltà finanziarie che hanno portato, nel 2017 la società ad avviare una ristrutturazione, trovando nel fondo inglese "Bybrook Capitai" il nuovo socio di maggioranza, salito poi nel 2019 al 100% del capitale societario. A partire dallo scorso mese di luglio, purtroppo, si è giunti alla quasi totale interruzione delle linee di produzione degli stabilimenti dell'azienda, con conseguenti ritardi nel pagamento degli stipendi dei lavoratori, che dalla metà del mese di settembre sono in stato di agitazione permanente; in data 7 ottobre 2022 la Società ha presentato un'istanza di pre-concordato presso il Tribunale di Napoli a causa di una dichiarata situazione di forte instabilità finanziaria; stando ai dati rappresentati dell'Azienda, infatti, nel periodo dal 2012 al 2022 quest'ultima avrebbe registrato un calo di fatturato del 70 per cento, con un'assenza di utili e perdite stimate in circa 200 milioni di euro. Dal 2019 è aperto un tavolo di crisi presso il Ministero dello Sviluppo Economico, le organizzazioni sindacali presenti a quel tavolo hanno valutato negativamente l'operato del gruppo dirigente negli ultimi anni e il conseguente impatto sui dipendenti e hanno manifestato forte opposizione a un possibile ridimensionamento dei livelli occupazionali e dei presidi produttivi esistenti, auspicando la definizione di interventi volti al rilancio della società. Senza voler continuare ad illustrare tecnicamente qual è la situazione dell'azienda che l'Assessore conosce bene, vorrei fare delle riflessioni da cittadina di questo territorio. È pur vero che il settore dell'Aeronautica civile ha registrato, durante gli anni della pandemia, una contrazione dovuta al blocco degli spostamenti sul Piano Internazionale. Nonostante questo l'Azienda Dema, essendo rappresentante di un settore strategico, ha continuato a garantire la piena operatività. È pur vero che in questa fase storica siamo, invece, in una situazione che è in controtendenza rispetto agli anni pandemici, cioè, c'è una crescita proprio del settore dell'Aeronautica Civile, dei velivoli a medio raggio che vedono Leonardo implementare le sue commesse e il suo fatturato. Quest'azienda ha, tra i propri clienti, in primis la Leonardo Finmeccanica e si caratterizza, almeno per lo stabilimento di Somma Vesuviana, anche per una contiguità territoriale. Sarebbe veramente inconcepibile rischiare di dover rinunciare ad un presidio industriale così importante del nostro territorio, che da tempo, con un rapporto, appunto, anche di fiducia che si è determinato, lavora in piena sinergia con le principali aziende aeronautiche presenti in Campania, quindi, credo che sia nostro dovere, di rappresentanti di cittadini di questa terra e della Regione Campania, compiere ogni sforzo possibile, diciamo, ben oltre anche quelli che sono i rituali istituzionali, Assessore, per trovare delle soluzioni ed evitare, appunto, che si arrivi ad un ridimensionamento di questo importante presidio industriale che vuol dire, poi, anche, conseguentemente, una perdita di professionalità, una crisi sociale che ne deriverebbe e il rischio, magari, che la produzione - che comunque è necessaria a Leonardo e ad altri clienti - possa venire affidata a siti che non hanno sede in Campania. È necessario, quindi, scongiurare questo scenario mettendo in campo qualunque ipotesi possibile, con lei abbiamo parlato della possibilità di attivare la misura dei workers buyout, cioè la possibilità che siano gli stessi lavoratori a diventare soci, diciamo, a detenere il capitale sociale dell'azienda, ma è pur vero che questa potrebbe rappresentare l'estrema ratio, io, personalmente, lavorerei anche facendo leva su quelli che sono gli attori industriali presenti sul territorio, per cercare di rinvenire delle soluzioni che consentano di non disperdere questa professionalità e quest'azienda. Per questa ragione chiedo di sapere, Assessore, quali iniziative di competenza s'intendano intraprendere al fine di supportare il necessario processo di salvataggio e rilancio dell'azienda Dema S.p.A. Grazie.

MARCHIELLO ANTONIO

Leggo prima la nota che mi ha fornito l'ufficio. La Dema S.p.A. opera nel settore aerospaziale e si occupa di progettazione, industrializzazione, produzione e assemblaggio di aerostrutture complesse per clienti come: Leonardo, Bombardiere Airbus, ha stabilimenti a: Somma Vesuviana, Paolini e Brindisi e una sede estera a Montréal. Occupa circa 680 dipendenti di cui circa 400 da noi in Campania. Il Fondo Capital è lo shareholder principale. La società, pur registrando l'apprezzamento dei clienti per le attività svolte da parecchi anni, versa in uno stato di crisi soprattutto di carattere finanziario. Infatti, a causa di una forte riduzione del fatturato, non produce utili da circa un decennio e negli ultimi 5 anni ha visto perdite per un totale di 130 milioni di euro. Le condizioni finanziarie descritte hanno portato, da ultimo, anche a ritardi nel pagamento degli stipendi dei dipendenti. I nuovi amministratori insediati poche settimane fa, di fronte all'impossibilità, da parte dello shareholder, di coprire ulteriormente le perdite, hanno depositato, presso il Tribunale di Napoli, una domanda di concordato preventivo, cosiddetto "In bianco", per realizzare a ristrutturazione del debito del gruppo ed il ripristino di condizioni di efficienza ed economicità nella gestione. In relazione a ciò l'azienda, con il supporto dell'Advisor KPMG, procederà alla stesura di un Piano che intervenga sulle diseconomie di gestione e dia impulso agli investimenti per garantire continuità aziendale. Durante l'incontro con le istituzioni e le organizzazioni sindacali, tenutosi al Tavolo del Mise il 12 ottobre 2022, l'Azienda si è impegnata a non procedere ad azioni unilaterali in materia di riduzione del personale fino al prossimo incontro previsto in questo mese di novembre e a riprendere il pagamento puntuale degli stipendi, mentre il rappresentante del fondo si è dichiarato disposto a supportare finanziariamente un piano di rilancio del Gruppo Dema che sia valutato sostenibile dagli organi deliberanti dello stesso fondo. Le istituzioni hanno assicurato la disponibilità a sostenere, con gli strumenti attualmente previsti, un piano di rilancio industriale e di continuità produttiva e occupazionale. Considerato che la crisi finanziaria della società è fonte di preoccupazione dei dipendenti, visto che, qualora non si creino le condizioni per un suo progressivo superamento, sono a rischio - a detta delle stesse organizzazioni sindacali - almeno 250 posti di lavoro, di cui 150 nella nostra Regione; risulta importante la verifica, appena presentato il piano da parte dell'azienda, delle misure di sostegno da parte del MISE, in particolare con l'attivazione del fondo per le imprese in crisi. Dal canto suo, la Regione Campania ha manifestato fin da subito ai tavoli istituzionali la volontà di supportare concretamente quest'azienda e i suoi lavoratori nel percorso di rilancio degli stabilimenti insistenti sul territorio campano e, al contempo, ha prontamente ristorato Dema del danno sofferto per effetto della revoca regionale dei finanziamenti a valere nell'ambito dei progetti operativi del Fondo europeo di sviluppo regionale, censurato dalla sentenza del TAR Napoli n. 794 del 2022, e in ambito FSR la società Dema ha condotto un progetto triennale di ricerca e sviluppo sperimentale che ha riguardato la maturazione industriale di tecnologie relative ai materiali termoplastici, anticipando spese e sostenendo investimenti ammissibili al rimborso, secondo le linee guida per la rendicontazione e le determinazioni emesse dalla Regione Campania. A conclusione del progetto, la società ha realizzato un dimostratore a dimensioni reali della porta passeggeri di un velivolo di nuova generazione attraverso le suddette tecnologie, validandole per le applicazioni scelte. Questo per dar segno della qualità di quest'azienda. La sentenza n. 794 del TAR, di annullamento del provvedimento di revoca regionale, ha consentito alla Regione di liquidare in favore della Dema, con decreto dirigenziale n. 286 del 13 ottobre scorso, la somma complessiva di 897 mila euro che dovrebbe consentire alla società nell'immediato futuro una minima autonomia gestionale. Io, personalmente, mi sono occupato di far liquidare questo importo per far sì che i signori che sono qui con noi e i loro colleghi potessero avere lo stipendio che non hanno avuto. Il 10 agosto sono stato presente per far sì che pagassero e penso che qualcuno di loro lo sappia. Convocheremo tra qualche giorno il tavolo MISE, ma dobbiamo capire il Piano che si è imposto il fondo perché il MISE può anche intervenire. Non lasciamo niente di trascurato. Dema non è l'ultimo dei nostri problemi, è uno dei problemi principali insieme alle altre crisi che abbiamo, Jabil, Soft Lab, Whirlpool e tutte quelle che conoscete. Come Regione Campania, abbiamo veramente situazioni gravissime. Non ne lasciamo nessuna intentata. Con la Consigliera ci confrontiamo, quindi lo sa. Sono disponibile a qualunque soluzione. Mi confronto con i sindacati e, se mi dite che devo fare altre cose, le studiamo insieme e le facciamo. Grazie.

CIARAMBINO VALERIA

Grazie, Presidente, anche per il tempo che mi ha concesso, più abbondante del dovuto. Ringrazio l'Assessore, con il quale - come lui stesso ha detto - interloquiamo costantemente su questa vicenda. Assessore, credo che, di fronte al rischio di una desertificazione industriale del nostro territorio, in un settore glorioso - lo ripeto - apparato industriale della Campania, che si fonda sull'automotive e sull'aerospazio, con competenze che sono maturate negli anni, lavoratori a cui mancano alcuni anni per la pensione perderebbero quest'opportunità e farebbero fatica a ricollocarsi. Io non voglio neanche immaginare questo scenario, ma c'è un danno ancora maggiore, perdere un presidio industriale importante, al di là del destino dei singoli, che mi interessa comunque tantissimo. Io penso che serva anche un po' di fantasia, è chiaro che ci sono dei rituali istituzionali, benissimo il tavolo al Mise, ci sono delle garanzie che in questo momento si mettono in moto, ma proprio perché siamo cittadini di questo territorio e la Regione è il livello istituzionale più prossimo, credo che dobbiamo andare oltre a quelle che sono le liturgie istituzionali e inventarci anche qualcosa, non lasciare nulla di intentato. Secondo me, anche immaginare un passaggio, lo ripeto, con gli attori industriali che sono i principali clienti di DEMA, è inspiegabile come ci sia questo crollo di fatturato ed è probabilmente dovuto al fatto che quando a gestire il capitale sociale interamente è un fondo, quindi, non c'è un'identità, non c'è una persona, non c'è un volto, ci sia poco interesse, ci sia più interesse all'aspetto finanziario che anche all'aspetto umano, alla ricchezza in termini di competenze professionali di una realtà. Credo che dovremmo essere noi quei volti che si mettono in moto e che cercano di tutelare questa realtà. Valutiamo anche se non possa essere utile un incontro, proprio perché siamo i rappresentanti e i difensori di questo territorio. È vero che parliamo di realtà industriali private, ma dobbiamo difendere comunque questo patrimonio, eventualmente anche contattare quelli che sono i principali clienti di DEMA per capire se c'è un interesse, se ci possono essere delle strade. Credo che il tempo sia poco, Leonardo sta attendendo gli esiti di questa vicenda, ma a un certo punto avrà bisogno di sostituire questo fornitore con un altro e non deve accadere, dobbiamo assolutamente muoverci prima. Grazie.

D.L.17 maggio 2022 n.50 "Decreto aiuti", convertito con Legge 15 luglio 2022, n.91 - provvedimenti della regione Campania
CARPENTIERI NUNZIO

Grazie Presidente, la saluto cordialmente. Ringrazio e saluto per la presenza l'Assessore, i funzionari e i dirigenti amministrativi. La mia interrogazione è stata presentata il 14 luglio 2022 ed ha per oggetto: "D.L.17 maggio 2022 n. 50 "Decreto aiuti", convertito con Legge 15 luglio 2022, n. 91 - provvedimenti della regione Campania". Premesso che la lenta uscita dalla fase pandemica e la faticosa ripresa economica sostenuta dai consistenti piani varati dall'UE rischiano di essere vanificati dall'inflazione e dai significativi aumenti dei prezzi dell'energia e delle materie prime innescati guerra; uno dei comparti maggiormente colpiti è certamente quello dell'Edilizia, per il quale l'impulso generato dal Bonus 110% e dalle opere finanziate dal PNRR rischia di essere vanificato dall'aumento dei prezzi. Considerato che va ad assolutamente registrato con favore l'intervento del Governo che con l'emanazione del decreto-legge 17 maggio 2022 n. 50, cosiddetto Decreto Aiuti, convertito con legge 15 luglio 2022 n. 91, ha superato i precedenti decreti emergenziali ammettendo una deroga alle vigenti disposizioni contrattuali e codicistiche in materia di revisione dei prezzi. Nel primo comma dell'articolo 26 è precisato che per fronteggiare gli aumenti eccezionali dei prezzi dei materiali da costruzione e dei prodotti energetici, per gli appalti di lavori pubblici aggiudicati con termine finale di presentazione delle offerte entro il 31 dicembre 2021, lo stato di avanzamento dei lavori afferente alle lavorazioni eseguite e contabilizzate dal direttore dei lavori, ovvero, annotate nel libretto delle misure dal primo gennaio 2022 al 31 dicembre 2022. È possibile applicare i prezzari aggiornati. Tutte le imprese appaltatrici potranno beneficiare, quindi, per i lavori eseguiti nel 2022, di un meccanismo automatico ed obbligatorio di adeguamento dei prezzi. L'incremento dei prezzi, sulla base dei prezzari regionali, può essere compensato dal 50 per cento degli importi accantonati nel quadro dei singoli alla voce "imprevisti", con esclusione delle somme destinate a impegni contrattuali già assunti, dalle somme derivanti dai rimassi d'asta, laddove non diversamente destinate, dagli importi residui relativi a lavori ultimati di competenza e della medesima stazione appaltante. Dato atto che l'azione tempestiva della Regione Campania, che ha prontamente provveduto ad aggiornare i prezzari di riferimento per le opere pubbliche, con la delibera di Giunta regionale, la n. 333 del 28 giugno 2022, approvazione prezzario regionale dei lavori pubblici, anno 2022 e aggiornamento infrannuale. Pubblicato sul Burc 59 del 4 luglio 2022. Consente agli Enti Locali e agli operatori economici di procedere al completamento dei lavori intrapresi e soprattutto di attendere, con serenità, l'emanazione dei nuovi bandi regionali a valere sulla programmazione europea. Si rileva, tuttavia, che permangono degli aspetti non ancora esplicitati, che senza la dovuta chiarezza, rischiano di depotenziare i correttivi prospettati con il Decreto Aiuti. Tutto ciò premesso, chiedo di conoscere se e quali specifiche azioni la Regione Campania intende intraprendere per l'aggiornamento della copertura finanziaria dei progetti per i quali i lavori risultano già in corso o in fase di affidamento, atteso che le risorse, frutto dell'economia da ribasso, diventano, di fatto, indisponibili già con l'approvazione del quadro economico post gara, soprattutto nelle opere finanziarie con fondi comunitari, visto, inoltre, che le somme per imprevisti, generalmente pari al 5 per cento dei lavori, potrebbero rivelarsi insufficienti.

MARCHIELLO ANTONIO

Grazie Presidente. La risposta ce l'ha fornita la Direzione Generale Autorità di Gestione Fesr, con specifico riguardo alla gestione del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale con questi elementi: la tematica è fortemente attenzionata dall'Amministrazione regionale, e particolare dall'Autorità di Gestione, per ciò che attiene all'aumento dei prezzi per materiali ed energia nel finanziamento d'interventi infrastrutturali di sviluppo regionale. Si premette che il Decreto Legge, come abbiamo detto, n. 50 del 22, il cosiddetto Decreto Aiuti, prevede che la Stazione Appaltante dovrà preventivamente valutare se l'incremento prezzi possa trovare copertura nelle somme a sua disposizione e nello specifico, 50 per cento delle somme appositamente accantonate per imprevisti nel quadro economico di ogni intervento, con esclusione delle somme destinate ad impegni contrattuali già assunti, nelle somme derivanti da ribassi d'asta laddove non diversamente destinate e nelle proprie disponibilità residue relative ad altri interventi ultimati. In attuazione della normativa vigente, qualora la Stazione Appaltante, su espressa istanza di compensazione da parte dell'appaltatore, rilevi l'effettivo aumento dei costi a carico dello stesso, dovuto all'aumento dei prezzi dei materiali e dell'energia ed accerti la disponibilità delle somme nell'ambito della voce "Imprevisti nel quadro economico", secondo i limiti previsti per legge, potrà procedere ad approvare la Variazione e a comunicarla alla Direzione Generale Regionale competente per la successiva istruttoria di ammissibilità sul rispettivo programma operativo. Qualora l'incremento ecceda l'importo stanziato nel quadro economico per gli imprevisti, la medesima Direzione potrà presentare richiesta motivata di nullaosta all'Autorità di Gestione per l'utilizzo delle economie di gara non ancora disimpegnate. Quindi c'è copertura sia nell'uno sia nell'altro caso. Inoltre, laddove l'importo incrementale non rientri nelle somme a disposizione summenzionate, l'Autorità di Gestione del Fesr, richiamato il Decreto Ministeriale del Ministero del Infrastrutture e della Mobilità del 28 luglio 2022, ha invitato le Direzioni Generali ad informare, tempestivamente, tutte le stazioni appaltanti affinché valutassero la possibilità di presentare, entro la scadenza del 31 agosto 2022, la richiesta di accesso al Fondo per l'Adeguamento dei Prezzi, di cui al cosiddetto Decreto Sostegni Bis, al fine di ottenere la compensazione degli aumenti prezzi relativi agli stati di avanzamento lavori, i Sal, concernenti le lavorazioni eseguite e contabilizzate dal primo gennaio 2022 a tutto il 31 luglio 2022. Per i Sal concernenti le lavorazioni eseguite e contabilizzate a far data dal primo agosto e a tutto il 31 dicembre 2022, queste istanze potranno essere presentate attraverso la medesima piattaforma entro il 31 gennaio 2023. Allo stesso tempo la Direzione Generale Autorità di Gestione Fondo Sociale FSC, in merito alle problematiche evidenziate, ha relazionato che il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione già prevede meccanismi idonei in aggiunta a quelli già previsti da recenti interventi legislativi, a consentire ai beneficiari dei finanziamenti di far fronte ai recenti incrementi dei prezzi energetici e delle materie prime. Ci si riferisce, in particolare, alla previsione che consente alle stazioni appaltanti di inserire all'interno del quadro economico post gara dell'intervento una voce per accantonamenti, su cui sono appostate le economie generatesi dai ribassi d'asta nella misura massima del 10 per cento del valore dei lavori oggetto di affidamento. Queste risorse, in particolare, possono essere utilizzate dal soggetto attuatore per far fronte a imprevisti o variazioni progettuali che dovessero rendersi necessarie durante la realizzazione dell'opera, ivi inclusi gli incrementi dei prezzi che ritornano nella disponibilità dell'Amministrazione regionale solo ad avvenuto collaudo dell'opera. La citata previsione trova ampiamente conferma nella manualistica del Fondo per lo sviluppo e la coesione, da ultima aggiornata con decreto della Direzione n. 174 del 30 agosto, venendo recepita all'interno di tutti gli atti convenzionali sottoscritti dagli Uffici regionali competenti per materia e i beneficiari dei relativi finanziamenti.

CARPENTIERI NUNZIO

Ringrazio nuovamente l'Assessore. Diciamo che questa riposta consente la possibilità agli enti locali e agli operatori economici di completare i lavori in essere, anche se con qualche piccola difficoltà, ma è un passo importante in avanti.

Scorrimento graduatoria concorso pubblico bandito dall'A.O.U. Federico II di Napoli nel 2018 per operatori sociosanitari e fabbisogno delle Aziende
MUSCARA' MARIA

Ringrazio il Presidente. Buongiorno, Assessore. Parliamo del concorso che è stato fatto con graduatoria pubblicata il 20 maggio 2021 per titoli ed esami per operatori sociosanitari, indetto dall'Azienda Ospedaliera Federico II. Dopo diverse prove che sono state superate, preselezione, prova scritta, prova orale, inglese e informatica, sono stati risultati idonei ben 506 candidati. Cento di questi candidati sono stati collocati presso la Federico II e otto presso l'Azienda San Pio di Benevento. Sono passati oltre dodici mesi dalla pubblicazione della graduatoria. I rimanenti aspirano, potrebbero essere impiegati per dare ossigeno alla rete ospedaliera campana e sono in attesa di trovare collocazione. Più volte i candidati idonei hanno chiesto alle aziende di tenere conto di questa graduatoria e di attivare i meccanismi di convenzione, in base all'articolo 9 della legge 3 del 2003, che ha previsto la possibilità per le Pubbliche Amministrazioni di coprire i posti disponibili, nei limiti della propria dotazione organica, utilizzando gli idonei delle graduatorie dei pubblici concorsi banditi da altre Amministrazioni. Inoltre, l'articolo 3, comma 61, della legge n. 350/2003 ha stabilito che, in attesa dell'emanazione dei Regolamenti previsti dalla succitata legge, le Pubbliche Amministrazioni possono effettuare assunzioni, utilizzando graduatorie di pubblici concorsi approvati da altre Amministrazioni, previo accordo tra le parti. La circolare del Dipartimento della funzione pubblica ha ribadito che le Pubbliche Amministrazioni, nei limiti della propria dotazione, possono utilizzare le graduatorie concorsuali ancora valide, approvate da altre Amministrazioni. La Regione Campania ha invitato le aziende campane all'utilizzo delle graduatorie approvate da altre aziende, ritenendo che, in assenza di particolari esigenze, tale operazione debba risultare strumento preferibile in ordine alla rapidità e anche un risparmio economico con un concorso già effettuato. A seguito dell'interrogazione che ho fatto alla Federico II, mi è stato risposto che sono stati autorizzati sei scorrimenti di graduatoria, fino ad arrivare alla posizione n. 131 con l'immissione in servizio di 93 candidati idonei e che, attualmente, non sono pervenute altre richieste dalle altre aziende e l'azienda, naturalmente, si rende disponibile alla concessione dell'utilizzo di tale graduatoria. Ritenendo anche che questa graduatoria è la più anziana pubblicata sulla piattaforma SINFOPERS della Regione Campania, e che non possono essere banditi nuovi concorsi prima che venga utilizzata questa graduatoria, chiedo il numero necessario di operatori di ogni singola azienda sanitaria che serve per soddisfare il fabbisogno di personale per il 2022 e se tale previsione numerica è stata soddisfatta dalle assunzioni e, inoltre, anche il fabbisogno per il 2020. Grazie.

MARCHIELLO ANTONIO

Grazie Presidente. La risposta l'abbiamo dalla Direzione Generale per la Tutela della Salute. L'Amministrazione regionale, già dall'anno 2017, ha invitato le aziende a procedere all'utilizzo delle graduatorie vigenti in luogo di indire nuove procedure concorsuali. Tale indirizzo è riportato anche nelle delibere di Giunta regionale con le quali sono stati approvati i Piani triennali di fabbisogno di personale di ciascuna azienda sanitaria, triennio 2018-2020, 2019-2021, 2020-2022 e 2021-2023. Tuttavia, in data 25 maggio 2017, è stato adottato il decreto legislativo 75, entrato in vigore il 22 giugno 2017, che contiene, tra l'altro, disposizioni dirette a favorire il superamento del precariato e a valorizzare l'esperienza professionale maturata nelle Pubbliche Amministrazioni. In particolare, l'articolo 20 di questo decreto definisce appositi strumenti di intervento che le Pubbliche Amministrazioni possono utilizzare al fine di superare il precariato e realizzare le politiche occupazionali, differenziando i requisiti e le procedure per l'applicazione del comma 1 e del comma 2. Le aziende sanitarie, pertanto, stanno procedendo in virtù della suindicata normativa e delle linee guida regionali, alla stabilizzazione di tutto il personale precario. Inoltre, come noto, a decorrere dal mese di marzo 2020, lo stato di emergenza Covid e la normativa in argomento, hanno consentito alle aziende, in deroga ai limiti di spesa e al fabbisogno di personale, l'indizione di avvisi a tempo determinato ed altre tipologie contrattuali strettamente legate al periodo emergenziale. La legislazione successiva, in particolare la legge 234 del 2021, all'articolo 1, comma 268, lettera b), al fine di rafforzare strutturalmente i servizi sanitari regionali anche per il recupero delle liste d'attesa e di consentire la valorizzazione delle professionalità acquisite dal personale che ha prestato servizio anche durante l'emergenza Covid, consente agli Enti del Servizio Sanitario Nazionale, nel rispetto dei limiti di spesa ed incoerenza con i piani triennali di fabbisogno di personale, facendo salva l'applicazione dell'articolo 20 del decreto legislativo 75 del 2017, dal primo luglio 2022 a tutto dicembre 2023, di assumere a tempo indeterminato il personale del ruolo sanitario e del ruolo sociosanitario anche qualora non più in servizio, che sia stato reclutato a tempo determinato con procedure concorsuali, ivi incluse le selezioni di cui all'articolo 2 ter del decreto legge 17 maggio 2020 n. 18 convertito io nella legge 27 del 2020 e che abbia maturato, al 30 giugno 2022, alle dipendenze di un Ente del Servizio Sanitario Nazionale, almeno 18 mesi di servizio, anche non continuativi, di cui almeno 6 nel periodo tra 31 gennaio 2020 e 30 giugno 2022, secondo criteri di priorità definiti da ciascuna Regione. Pertanto, l'Amministrazione regionale ha emanato, con circolare 364421 del 13 luglio 2022, le linee guida in tema di aggiornamento sull'applicazione dei commi 1 e 2 del decreto 75 del 2017 e ha indicato le prime indicazioni in merito all'applicazione dell'articolo 1, comma a 268, lettera b) della legge 241 del 1990 dettando, tra l'altro, i criteri di priorità per queste assunzioni. Orbene, in ottemperanza a quanto stabilito dalla legge di Bilancio 2022, le aziende stanno continuando le attività di reclutamento attraverso il processo di stabilizzazione avviato nell'anno 2018 ai sensi dell'articolo 20 del Decreto 75/2017 ed hanno avviato le procedure di stabilizzazione del personale sanitario e del ruolo sociosanitario inclusi gli operatori sociosanitari in possesso dei requisiti di cui alla lettera B comma 268 della legge 234/2021. Infine, a seguito dell'approvazione dei piani triennali del fabbisogno di personale per il triennio 2021-2023, nel rispetto dei limiti di spesa del 2004, solo nell'anno 2022 risultano reclutati circa 900 operatori sociosanitari sia in virtù dei già menzionati processi di stabilizzazione sia in virtù dell'utilizzo delle graduatorie vigenti. Per l'anno 2023, dei fabbisogni approvati, sono previste assunzioni e stabilizzazioni di ulteriori 150 unità con la qualifica di OSS. Il dato, però, è ancora provvisorio e necessita di essere confermato in quanto suscettibile di variazioni poiché mancano ancora i piani triennali del fabbisogno di personale 2021-2023, di n. 4 aziende ed inoltre si stanno avviando le attività istruttorie per i piani triennali di fabbisogno 2022-2024. Diciamo, quindi, che la tendenza è positivo. Ci saranno ancora le chiamate.

MUSCARA' MARIA

Sì, grazie. Mi studierò con attenzione la risposta che mi ha dato perché fa riferimento a tutta una serie di leggi che, naturalmente, in questo momento, mi sfuggono anche. La cosa che mi preoccupa e preoccupa anche, naturalmente, questi idonei, nel concorso è quella che non ci sia ancora chiarezza nonostante il Piano Triennale dovesse essere già chiaro, lei stesso ha confermato che 4 aziende ancora non lo hanno fatto e che proprio in questa incertezza si possa prolungare tanto il tempo per cui potrebbe risultare che risulta anche scaduta questa graduatoria esistente per gli idonei e che il diritto di priorità che lei mi ha spiegato, che è quello dato a chi ha operato durante il Covid, che comprendo anche, insomma, una stella al merito, rispetto ad un momento difficile, possa, poi, superare anche gli idonei, per cui, comprendo la buona volontà, però, nei fatti che cosa succederà di questi idonei e quanto dovranno aspettare, cioè, consideriamo che ci sono famiglie, persone che si sono anche impegnate in questi concorsi, essere risultati idonei sembrava per loro un risultato raggiunto, nei fatti sono in attesa e rimanere in attesa di un lavoro quando non si è più giovanissimi e quando si ha una famiglia sulle spalle non è proprio una cosa semplice, per cui leggerò con attenzione questa risposta e poi ne trarremo le conseguenze. La ringrazio.

Marcia della pace. Acquisto di beni e servizi da parte di Sviluppo Campania S.p.A.
NAPPI SEVERINO

Grazie Presidente. Com'è noto l'Amministrazione regionale, su impulso dell'iniziativa del Presidente della Giunta ha avviato e organizzato la manifestazione politica nota come "Marcia della Pace" che poi si è tenuta lo scorso 28 ottobre. Dagli atti dell'Amministrazione risulta che la Regione Campania ha investito in quest'iniziativa politica circa 300 mila euro. Quest'importo, secondo quanto ha dichiarato lo stesso Presidente della Giunta e anche componenti dell'Amministrazione, sarebbe stato utilizzato per sostenere, a vario titolo, i costi: palco, microfoni e anche gli autobus per trasferire, nel luogo dove si è tenuta la manifestazione, non sappiamo quanto spontaneamente, studenti delle Scuole della Campania. Però, nei giorni precedenti, ho appreso che la società Sviluppo Campania, che è una società integralmente partecipata dalla Regione Campania, avrebbe avviato una serie di commissioni, di atti a fornitori per acquisire, attraverso affidamenti diretti - quindi non risulterebbero delle procedure di evidenza nell'individuazione - l'acquisto di materiale e attrezzature destinate, per esempio bandierine e cose di questo genere. Per questi acquisti, addirittura, risulterebbe essere stata impegnata un'ulteriore somma o una somma comunque superiore ai 100 mila euro. Non sono riuscito a rinvenire atti a evidenza pubblica che riguardano le modalità con le quali si è pervenuti a questa spesa. E' comunque sicuramente singolare che una partecipata pubblica regionale possa compiere attività di questo genere, soprattutto laddove le stesse pacificamente esorbitano dall'oggetto sociale perché Sviluppo Campania nasce per sviluppare iniziative di carattere economico della Regione Campania. A questo punto, interroghiamo il Presidente della Regione Campania perché vorremmo conoscere l'esatta entità della spesa che è stata sostenuta per la manifestazione politica della marcia della pace, sapere se quelle della partecipata Sviluppo Campania sono spese aggiuntive rispetto a quelle dichiarate dalla Giunta con la delibera n. 521/22, conoscere i criteri autorizzatori e ripartitori di questa spesa e capire chi è stato individuato, com'è stato individuato e che cosa gli è stato assegnato di fare e perché. Grazie.

MARCHIELLO ANTONIO

Grazie, Presidente. Leggiamo la scheda, ma voglio precisare al Consigliere che la manifestazione era apolitica, quindi, se c'è l'alfa privativa davanti, mi trova d'accordo perché assolutamente questo è stato scritto dappertutto. La risposta mi è stata data dall'Autorità di gestione, che ha schematizzato. Alla luce dell'ordinamento e delle fonti normative regionali, nazionali e comunitarie e degli obblighi discendenti dal diritto internazionale e dei trattati internazionali, nonché in ragione del particolare contesto socio economico attuale, caratterizzato da un conflitto bellico in corso e da una più generale situazione di depressione dei diritti fondamentali della persona, con delibera n. 521 del 2022 la Giunta Regionale ha ritenuto di dover aderire a una forte azione di sensibilizzazione ed educazione alla pace dei più giovani attraverso la partecipazione alla manifestazione che si è svolta il 28 ottobre ultimo scorso. L'articolo 1, comma 2, dello Statuto della Regione Campania, approvato con legge regionale n. 6 del 2009, sancisce che la Regione ispira la propria azione ai principi della democrazia, dello Stato di diritto e della centralità della persona umana, garantisce e promuove i principi di uguaglianza, solidarietà, libertà, giustizia sociale e pari opportunità tra donne e uomini, partecipa alla promozione della pace con iniziative legislative di informazione ed educazione, in conformità al principio costituzionale del ripudio della guerra quale mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. La Regione contribuisce al mantenimento di tali valori nel rispetto e con il contributo delle diversità e delle minoranze. L'attuazione di tale principio fondamentale passa necessariamente attraverso azioni di educazione alla pace, alla libertà, all'uguaglianza e alla parità dei diritti, finalizzate a educare i cittadini, soprattutto le nuove generazioni, rispetto a tematiche che costituiscono le fondamenta del vivere civile. Peraltro, tali principi primari, che costituiscono gli obiettivi portanti dei programmi comunitari attuati alla Regione, sono fondamento sia delle organizzazioni sovranazionali delle Nazioni Unite e dell'Unione Europea sia del nostro Stato che li persegue attraverso tutte le Pubbliche Amministrazioni in cui è articolato. A mero scopo esemplificativo, è possibile ricordare come nell'ambito dell'Asse 2, inclusione sociale, obiettivo strategico 12, aumento della legalità nelle aree ad alta esclusione sociale e miglioramento del tessuto urbano nelle aree a basso tasso di legalità del POR Campania 2014/2020, sono previste azioni di informazione ed educazione alla legalità presso scuole, istituzioni educative, comunità locali, anche con il coinvolgimento del terzo settore, con l'obiettivo di sviluppare nelle nuove generazioni competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica, anche attraverso la promozione di campagne finalizzate a intervenire alle fondamenta del vivere civile. L'articolo 26 della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, proclamato dall'Assemblea Generale dell'ONU il 10 dicembre 1948, stabilisce al comma 2 che l'istruzione deve essere indirizzata al pieno sviluppo della personalità umana e dal rafforzamento del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Essa deve promuovere la comprensione, la tolleranza, l'amicizia tra tutte le nazioni, i gruppi raziali e religiosi e deve favorire l'opera delle nazioni unite per il mantenimento della pace. Ancora nel preambolo della convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, firmate a Roma il 4 novembre 1950, si legge: "Il fine del Consiglio d'Europa è di realizzare un'unione più stretta tra i suoi membri e uno dei mezzi per conseguire tale fine è la salvaguardia e lo sviluppo dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali. I Governi firmatari riaffermano il loro profondo attaccamento a tali libertà fondamentali che costituiscono le basi stesse della giustizia e della pace nel mondo e il cui mantenimento si fonda essenzialmente da una parte sul regime politico effettivamente democratico e, dall'altra, su una concezione comune e un comune rispetto dei diritti dell'uomo in cui essi si valgono". Infine, nella carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea del dicembre 2000 si legge: "I popoli europei, nel creare tra loro un'unione sempre più stretta, hanno deciso di condividere un futuro di pace fondato sui valori comuni". La tutela dei diritti e delle libertà fondamentali è dunque alla base della democrazia europea italiana e la salvaguardia di tali valori e l'educazione agli stessi sono obiettivi comuni a tutte le articolazioni territoriali e funzionali della Pubblica Amministrazione che li perseguono attraverso mezzi e modi propri delle specificità di ciascuno. La partecipazione alla manifestazione del 28 ottobre ha rappresentato, per i discendi delle scuole aderenti, un particolare momento formativo e educativo che si è concretizzato sia nella testimonianza con la presenza fisica all'iniziativa sia nell'attività più puramente didattica di riflessione specifica e contestualizzazione storica e geopolitica del conflitto in corso. L'Amministrazione regionale e gli altri organismi pubblici coinvolti hanno contribuito a garantire in chiave di efficienza che il momento formativo si realizzasse nel rispetto della massima sicurezza dei partecipanti, ciascuno attraverso il proprio apporto. Tutti gli atti amministrativi assunti dalla direzione generale sono stati pubblicati nelle forme di legge, dunque, sono reperibili attraverso i consueti canali, ivi compresi gli atti contabili, da ultimo disegno di legge 264 del 20 ottobre 2022 "Assestamento del Bilancio di previsione finanziario per il triennio 2022-2024" e "Seconda Variazione di Bilancio della Regione Campania" e la delibera di Giunta n. 552 del 25 ottobre da cui emerge la provenienza delle risorse utilizzate. La direzione generale Autorità di Gestione, Fondo Sociale Europeo e Fondo per lo Sviluppo di Coesione ha poi ulteriormente specificato, con delibera 521 del 2022 la Giunta ha deliberato di partecipare alla manifestazione per la pace attraverso un impegno di risorse fino ad un massimo di 300 mila euro, avvalendosi per le attività necessarie all'organizzazione della partecipazione all'iniziativa del supporto di Enti strumentali. In particolare, in attuazione di questa delibera e nel rispetto di quanto previsto dal decreto legislativo 50 del 2016, con decreto dirigenziale 213 del 26 ottobre, pubblicato nelle forme di legge e consultabile sul sito istituzionale, è stato affidato alla società Sviluppo Campania Spa l'organizzazione delle attività relative all'allestimento del palco e delle strutture complementari, la fornitura del materiale di merchandising, il servizio di vigilanza e altri, per un importo complessivo massimo di 132 mila 600 euro, comprensivo di Iva. Il rimborso alla società incaricata avverrà a presentazione della relativa rendicontazione che sarà realizzata a costi reali. Dal canto suo, Sviluppo Campania, per il tramite dell'Ufficio Speciale Enti e Società Partecipate, relativamente ai quesiti sollevati, ha fornito i seguenti elementi di conoscenza: Sviluppo Campania è una società in house della Regione Campania soggetta all'attività di direzione coordinamento della stessa. L'articolo 1 della legge regionale 15 del 2013 rassegna funzioni concernenti la materia dello sviluppo economico e del sistema territoriale regionale, nonché quelle necessarie al perseguimento delle finalità istituzionali dell'Ente in materia di comunicazione. Lo Statuto di Sviluppo Campania contempla, al comma 2 dell'articolo 3, l'attuazione degli indirizzi e i Piani e i Programmi della Regione nelle materie afferenti alla comunicazione. Inoltre, nel proprio organico sono presenti professionalità tecniche specifiche nel campo della comunicazione, anche provenienti dal Bacino delle aziende oggetto del Piano di razionalizzazione delle partecipate attuato tramite la legge regionale 15/2013, tant'è che molteplici sono le attività gestite da Sviluppo Campania in materia di comunicazione e organizzazione di eventi. A titolo meramente esemplificativo, tra le altre attività si cita: il Piano di Comunicazione del Por Campania FSE, il Progetto Giovani per la Promozione delle Politiche Giovanili Regionali, Attività Tre Giorni per la Scuola, progetto LOC Legalità Organizzata in Campania, Piano di Comunicazione del Por Campania Fesr, Piano di Comunicazione del PSR, Piano Strategico Pari Opportunità finalizzato a favorire la partecipazione femminile al mercato del lavoro, Forum Nazionale dei Beni Confiscati a Napoli nel 2022, Conferenza sulla Protezione del Mar Mediterraneo COP 21 di Napoli 2019, Conferenza di Sicurezza e Legalità di Napoli 2018. In merito alla specifica manifestazione la Direzione Generale Autorità di Gestione Fondo Sociale Europeo e Fondo per lo Sviluppo e Coesione, con nota 0503641 del 13 ottobre chiedeva di acquisire una proposta tecnico economica per assicurare la partecipazione all'iniziativa "Grande Manifestazione per la Pace", programmata a Napoli il 28 ottobre. La partecipazione a quest'iniziativa veniva deliberata dalla Giunta regionale della Campania con delibera n. 521 dell'11 ottobre, avente ad oggetto: "Principi Fondamentali dello Statuto della Regione Campania – Attuazione, Partecipazione a Manifestazione per la Pace", con la quale si demandava alla Direzione Generale Autorità di Gestione FSE FSC, d'intesa con il Gabinetto del Presidente, in stretta collaborazione con l'Assessore alla Scuola, il compito di coordinare le attività necessarie per la realizzazione dell'iniziativa anche avvalendosi ai termini di legge del supporto di enti strumentali. Le attività e i servizi richiesti da Sviluppo Campania con la citata nota, acquisita al protocollo n. 14134 del 14 ottobre 2022, funzionali allo svolgimento dell'evento, si sono concretizzati nella realizzazione del palco e di una serie di strutture e servizi complementari, nonché nella fornitura di alcuni prodotti di merchandising. Sviluppo Campania, ricevuto l'incarico di realizzare il Palco, il merchandising dell'iniziativa, ha attivato tempestivamente e con procedure coerenti con la tempistica delle note di attivazione e della data dell'iniziativa, tutte le procedure previste in conformità al codice degli appalti e all'articolo 1 comma 2 lettera A del Decreto 78 del 2020, come convertito in legge 120/2020 ne modificato, poi dall'articolo 51 comma 1 lettera A del Decreto Legge 76/2021, convertito in legge 108 dello stesso 2021. Nello specifico la norma prevede l'affidamento diretto per lavori d'importo inferiore a 150 mila euro e per i servizi e forniture ivi compresi i servizi d'ingegneria, architettura e l'attività di progettazione, d'importo inferiore a 139 mila euro. In tale caso la Stazione Appaltante procede all'affidamento diretto anche senza consultazione di più operatori economici, fermo restando il rispetto dei principi di cui all'articolo 30 del codice dei contratti pubblici di cui al Decreto Legislativo 18 aprile 2016 n. 50 e l'esigenza che siano scelti soggetti in possesso di pregresse e documentate esperienze analoghe a quelle oggetto di affidamento anche individuati tra coloro che risultano iscritti in elenchi o albi istituiti dalla Stazione appaltante comunque nel rispetto del principio di rotazione. Il Servizio di Vigilanza Armata, invece, è stato fornito come estensione ex articolo 106 del Codice degli Appalti, del contratto del medesimo servizio erogato in favore della stessa Sviluppo Campania per le proprie sedi, in modo da contenerne i costi. Per quanto riguarda, infine, la pubblicità e la trasparenza delle procedure di affidamento, si rappresenta che Sviluppo Campania, in ottemperanza alla normativa vigente, dispone di un proprio albo fornitori istituito con determina 306U del 15 gennaio 2019 al quale è sempre possibile iscriversi ed effettua tutte le acquisizioni mediante apposita piattaforma telematica di Procura, ma accessibile dal sito www.sviluppocampania.it seguendo il percorso "Sezione Amministrazione Trasparente, Bandi di Gara, Contratti, Portale e Appalti". All'interno delle quali è possibile ritrovare tutta la documentazione relativa all'acquisizione effettuata.

NAPPI SEVERINO

Grazie Presidente. Avevamo chiesto quanti soldi avete speso, a chi li avete dati e come avete fatto. Abbiamo assistito a una lezioncina che riprende le dispense in materia di diritto comunitario e diritto costituzionale, evocate francamente a sproposito per una manifestazione puramente politica, nella quale abbiamo scoperto, peraltro, con ancora molte lacune che andranno evidentemente colmate, che non sappiamo esattamente a chi sono state dati questi soldi e perché non si è ritenuto di muoversi con adeguato rispetto delle regole, anche perché potremmo dilungarci rispetto all'oggetto di Sviluppo Campania. Ricordo che sono l'estensore della normativa che ha introdotto la società Sviluppo Campania, quindi conosco bene l'oggetto sociale, che cosa si intende per comunicazione e, invece, per organizzazione di manifestazioni di questo genere, ma questo è un tema che sarà affrontato separatamente. Sta di fatto che la manifestazione presenta non soltanto le censure che abbiamo mosso in tutte le salse rispetto alla sua strumentalità, ma anche dei vistosi punti interrogativi per quanto concerne la spesa del denaro dei campani. Purtroppo, non è la prima volta, quindi devo ancora una volta segnalare che quest'Amministrazione fa le cose in un modo che non condividiamo. Grazie.