Question Time del 17/5

Question Time del 17/5

indice:
1 - Comunicazioni del Presidente
2 - Insostenibilità delle emissioni nocive prodotte dallo stabilimento delle Fonderie Pisano in via dei Greci 144, Salerno
3 - Mancato ricollocamento dei 17 lavoratori del Consorzio Comuni Bacino Salerno 2 - richiesta provvedimenti
4 - Situazione relativa agli interventi di edilizia sanitaria presso l'ospedale S. Maria La Pietà di Nola
5 - Disagi dei residenti della zona nord di Napoli a causa dei frequenti passaggi degli aerei
Comunicazioni del Presidente
PRESIDENTE

Buongiorno a tutti e benvenuti all'odierna seduta di Question Time. Ricordo che le interrogazioni iscritte all'ordine del giorno dell'odierna seduta verranno discusse per omogeneità di materia e che ai sensi dell'articolo 129 del Regolamento Interno il Consigliere proponente ha la facoltà d'illustrare l'interrogazione per non più di 1 minuto. A ciascuna delle interrogazioni presentate risponde un rappresentante della Giunta per non più di 3 minuti. Successivamente l'interrogante o altro Consigliere del medesimo Gruppo ha il diritto di replicare per non più di 2 minuti. Comunico che la Giunta regionale, con note pervenute il 15 e il 16 maggio, ha chiesto il rinvio della discussione delle interrogazioni Reg. Gen. n. 246, 247 e 248 a firma rispettivamente dei Consiglieri Nunzio Carpentieri, Giovanni Savastano e Marì Muscarà per approfondimenti istruttori.

Insostenibilità delle emissioni nocive prodotte dallo stabilimento delle Fonderie Pisano in via dei Greci 144, Salerno
CAMMARANO MICHELE

Buongiorno Vicepresidente e buongiorno Assessore Bonavitacola. Premesso che: a) il quartiere salernitano di Fratte ospita, in via dei Greci 144, uno stabilimento industriale per la produzione di ghisa, più volte individuato quale responsabile dei danni ambientali e biologici verificatisi nella zona, densamente popolata; b) per tali danni mai nessun cittadino, fino ad oggi, ha ottenuto alcun risarcimento; da oltre diciassette anni la Procura della Repubblica conduce indagini che si sono concretate in numerosi processi e condanne e, tuttavia, lo stabilimento continua a produrre senza che siano state adottate le opportune cautele. Considerato che: a) uno Studio di esposizione nella popolazione suscettibile (Spes) validato dal Ministero della Salute - condotto specificamente nei Comuni della Valle dell'Irno, con l'opificio delle Fonderie Pisano quale epicentro dell'area di interesse - ha rinvenuto nel suolo, nelle acque e nel sangue dei volontari la presenza di metalli pesanti come mercurio, cadmio, cromo, antimonio, tallio eccetera, in quantità di molto superiori alla normalità; b) il Codacons ha più volte denunciato che le emissioni provenienti dallo stabilimento delle Fonderie Pisano sono all'origine dell'aria irrespirabile non solo nelle adiacenze del complesso industriale, ma anche nel quartiere Carmine e in vaste zone del centro cittadino; c) diversi, nel corso degli anni, sono stati i pronunciamenti dell'Arpa Campania sull'impatto ambientale dello stabilimento e le sospensioni della produzione imposte dalle autorità; secondo l'Associazione "Salute e Vita", vi sarebbe "una relazione scientifica che chiarisce in maniera oggettiva e inoppugnabile che la Pisano rappresenta un pericolo per la salute pubblica". Considerato altresì che: a) lo stesso Presidente Vincenzo De Luca, come riportato da diverse testate giornalistiche in data 3 marzo 2023, ha affermato: ヌLa Fonderia Pisano deve essere chiusa. Punto. Perché inquina e non fanno nulla per evitare l'inquinamentoネ. Rilevato che: a) lo stabilimento di via dei Greci continua a produrre emissioni che mettono a repentaglio la salute dei cittadini; b) le pronunce della magistratura, le proteste e le preoccupazioni dei cittadini per la propria salute sembrano non essere tenute in alcuna considerazione. Tutto ciò premesso, considerato e rilevato, si interroga la Giunta regionale per sapere: quali interventi abbia attuato per porre rimedio ai danni ambientali e alla salute dei cittadini provocati negli anni dalle Fonderie Pisano e quali azioni abbia programmato per porre fine all'insostenibile produzione di emissioni nocive da parte dello stabilimento di Fratte.

BONAVITACOLA FULVIO

Grazie Presidente. Direi che oltre al richiamo ad alcune note che hanno preparato gli uffici sia opportuna una premessa su quest'argomento. Come Amministrazione regionale abbiamo contezza della necessità di procedere alla chiusura dell'attività delle Fonderie Pisano e se l'azienda sarà coerente con i propri programmi, e dirò qualcosa su questo, all'eventuale delocalizzazione. Questa è una valutazione generale, potremmo dire anche di carattere politico di indirizzo, non è possibile che sia l'organo politico ad assumere questa decisione e, in questo devo dissentire dall'affermazione; complessivamente l'interrogazione è corretta, però l'affermazione che l'Amministrazione non segue le decisioni della magistratura non posso condividerla, anzi - ahimè - le decisioni della magistratura, sia penale sia amministrativa sia in primo grado sia in Consiglio di Stato, fin qui sono state tutte negative rispetto a una decisione di tipo sanzionatorio. È questo il quadro, poi, magari per non essere lungo consegnerò gli atti all'interrogante, ma la situazione è questa. Anche dal punto di vista del procedimento delocalizzativo, presi un'iniziativa anomala, perché non è compito dell'Assessore occuparsi di procedure amministrative in senso stretto, però vista l'importanza e la rilevanza di questa pratica, convocai un incontro che si è tenuto, se non ricordo male, nel gennaio 2021, presso l'ufficio della Regione, a Salerno, in Via Generale Clark, con l'azienda, erano presenti perfino il Sindaco della città per sottolineare l'importanza di quest'argomento e demmo tutte le istruzioni per attivare una procedura di delocalizzazione. Il sito di Buccino non è una scelta della Regione, la Regione non decide siti, la Regione agevola procedure. Ebbene, dopo oltre due anni, quella riunione non ha avuto seguito, l'azienda ha nicchiato, forse dobbiamo dire dormito, con un atteggiamento anche irresponsabile e poco riguardoso per le istituzioni, con una condotta sostanzialmente di inaffidabilità totale. Dopo diverse denunce, sulla stampa ve n'è stato abbastanza eco, anche di chi parla, solo qualche giorno fa è stata richiesta la procedura di assoggettabilità a valutazione ambientale per l'ipotesi di delocalizzazione a Buccino. Solo qualche giorno fa. Il 9 maggio quest'istanza è stata prontamente messa in pubblicazione, perché la procedura prevede 30 giorni di pubblicazione per eventuali osservazioni. Sono in contatto con l'ufficio per fare quanto prima possibile, per correre. In questa vicenda vi è un carteggio corposo, occorre sempre ricordare la distinzione tra i compiti degli organi politici e quelle che sono prerogative delle strutture tecniche. In deroga al rispetto di questo principio, che per me è sacrosanto, in via del tutto eccezionale, ed è agli atti, ho espresso il mio dissenso su una decisione dell'ufficio in un'ipotesi di mancata verifica di assoggettabilità Via nell'ambito del procedimento di Autorizzazione Integrata Ambientale. Non mi hanno convinto le argomentazioni, è agli atti, quindi, è ufficiale, non sto rilevando niente di segreto perché sia giusto che ognuno renda palesi le proprie posizioni. Sul tema delle emissioni, per non farla lunga, posso ricordare quali siano le valutazioni dell'Arpac in sede di ultimi sopralluoghi. Praticamente, stiamo parlando del primo marzo 2023, è un campionamento recente, Arpac dipartimento di Salerno, protocollo del primo marzo 2023, ha riportato questa valutazione: "In merito ai cambiamenti effettuati, le emissioni risultano conformi in qualità e quantità ai valori autorizzati e riportati nel Piano di monitoraggio e controllo", Piano di monitoraggio e controllo che fu molto inasprito nelle sue previsioni, nel suo rigore, quando fu rinnovata l'Autorizzazione Integrata Ambientale. A fronte di questo, nella cognizione e nella percezione di fatto il problema esiste. Vi è una stridente contraddizione tra i dati che risultano dagli atti e le percezioni reali di questa problematica ambientale in quel territorio, quindi la questione andrà risolta. Vediamo di accelerare le procedure relative all'ipotesi delocalizzazione e le condizioni e sequenze dei monitoraggi, perché a volte può accadere che vi sia una variabilità delle emissioni, per cui il monitoraggio, se non è continuo e costante, potrebbe non darci una situazione puntuale. Faremo tutto quello che è possibile sia per mitigare gli effetti nell'immediato sia per dare una soluzione definitiva a questa vicenda.

CAMMARANO MICHELE

Assessore, sono soddisfatto della risposta. Mi fa piacere questa consapevolezza che l'Ente regionale abbia sia agli atti; quindi, è totalmente provabile da questo punto di vista. L'unica domanda che mi ponevo, e che si pongono anche i comitati, è come mai allo studio Spes abbiamo avuto analisi di sangue di quattrocento campioni nelle aree delle fonderie, però non sono stati analizzati gli operai delle Fonderie Pisano (circa una cinquantina). Ho visto qualche analisi di qualche operaio che ora è in pensione e sono veramente allarmanti dal punto di vista delle quantità dei metalli pesanti nel sangue. Un'altra azione che noi potremmo fare è quella di analizzare anche gli operai. Grazie comunque per la risposta, Assessore.

Mancato ricollocamento dei 17 lavoratori del Consorzio Comuni Bacino Salerno 2 - richiesta provvedimenti
RESCIGNO CARMELA

Grazie Presidente. Grazie Assessore. La legge regionale 14/2016, nel disciplinare la materia dei rifiuti, ha previsto l'articolazione in Ambiti Territoriali Ottimali; la stessa legge, per garantire la continuità occupazionale dei lavoratori dei soppressi Consorzi di Bacino, ha previsto all'articolo 42 una clausola sociale che obbliga i gestori all'utilizzo del personale già impegnato nel ciclo di gestione dei rifiuti, ovvero gli ex dipendenti dei Consorzi di Bacino. Tale obbligo assunzionale è espressamente previsto dall'articolo 44, comma 1, della richiamata legge regionale: "è fatto obbligo al soggetto affidatario di utilizzare le unità di personale dei Consorzi di Bacino della Regione Campania costituiti ai sensi della legge regionale 10 febbraio 1993 e che le società da essi partecipate, anche in via indiretta, già dipendenti alla data del 31 dicembre 2008, avrebbero dovuto utilizzare tutto il personale dell'ex Consorzio di Bacino. Fino al completo rimpiego delle unità di personale dei Consorzi di Bacino della Regione Campania è vietato procedere a nuove assunzioni per lo svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti". La Provincia di Salerno, con delibera n. 10/2020, ha affidato in house alla società EcoAmbiente Salerno il segmento del servizio di gestione integrata dei rifiuti relativo al trattamento intermedio del rifiuto indifferenziato prodotto dai comuni dell'ATO Salerno, oltre alla gestione del TMB di Battipaglia, della fase post mortem delle discariche e dei siti di stoccaggio provvisorio comprensoriale. La suddetta società, a seguito dell'attivazione dell'impianto di Eboli, ha avviato la gestione di competenza. Atteso che ai sensi dell'articolo 44, commi 3 e 4, della legge regionale n. 14/2016 il gestore è obbligato a produrre apposita dichiarazione di presa d'atto dell'obbligatorio utilizzo del personale incluso negli elenchi e che la mancata produzione della predetta dichiarazione determina l'esclusione dalle procedure di affidamento del servizio pubblico; rilevato che nell'atto di affidamento il gestore non ha prodotto la dichiarazione di cui all'articolo 44, ma nemmeno ha ricollocato al suo interno i dipendenti dell'ex Consorzio Bacino Salerno 2, né ha chiesto la disponibilità a condizioni contrattuali diverse, il tutto chiaramente in paese violazione di legge; considerato che in maniera del tutto inveritiera, nella delibera n. 7/2020 dell'Ente Ambito di Salerno relativa all'acquisto dell'EcoAmbiente Spa di Salerno, si dava atto che nel maggio 2019 quest'ultima aveva già realizzato il processo di tutela occupazionale previsto dagli articoli 43 e 44 della legge regionale n. 14/2016; il periodo di messa in disponibilità di molti dipendenti è scaduto a maggio 2021 e con esso ogni forma di sussidio economico; poiché ai sensi dell'articolo 39 della legge regionale 14/2016 la Regione Campania ha il potere di sostituirsi all'Ente d'ambito in caso di inadempimento; visto che i ritardi e le omissioni delle Amministrazioni interessate, del tutto ingiustificati, hanno procurato agli ex dipendenti del Consorzio di Bacino di Salerno un gravissimo pregiudizio economico, essendo gli stessi a tutt'oggi privi di una occupazione e soprattutto senza la prospettiva di una proposta risolutiva per il loro ricollocamento lavorativo, cosa che a ben vedere gli spetterebbe, la sottoscritta interroga l'Assessore per sapere se ritiene doveroso intervenire e far sì che l'Amministrazione regionale adotti ogni provvedimento utile a favorire il ricollocamento dei 17 lavoratori del Consorzio Comuni Bacino di Salerno 2, come d'altronde è previsto dalla normativa regionale. Grazie.

BONAVITACOLA FULVIO

La ricostruzione dell'interrogazione è corretta e la risposta alla domanda finale è sicuramente sì. Noi però fin qui non è che siamo stati a contemplare le stelle. Abbiamo ereditato una platea di centinaia e centinaia di dipendenti (parlo anche in una dimensione ovviamente regionale) dei cosiddetti Consorzi di Bacino, platea che aveva potuto beneficiare nella fase dell'emergenza rifiuti di una serie di incentivi economici che sono venuti meno. Con la legge regionale n. 14/2016 ci siamo posti il problema della ricollocazione di questi lavoratori e abbiamo individuato le gestioni ordinarie come loro sbocco naturale; nel frattempo abbiamo anche avviato dei programmi straordinari per consentire che questi lavoratori potessero avere un'occupazione in fase transitoria. Molti sono stati ricollocati, quindi non partiamo da zero, ci sono dei completamenti da effettuare e questo può avvenire con gli affidamenti del servizio. Naturalmente il ciclo dei rifiuti si compone, com'è noto, di diversi segmenti: c'è il segmento degli impianti di trattamento, e nel caso specifico è vero che l'EDA Salerno ha affidato alla società EcoAmbiente, che è una società in house dell'EDA Salerno, la gestione dell'impianto STIR di Battipaglia, ma in questo caso si tratta di un impianto che aveva già in forza un organico consistente. Noi dobbiamo affidare in tutti i territori dove questo ancora non è avvenuto, con procedure di evidenza pubblica o società in house, se si decide questa strada, gli altri segmenti, che sono lo spazzamento, la raccolta e il trasporto verso gli impianti di trattamento o di smaltimento finale. In questo ci sono dei ritardi; se si procedesse all'affidamento di questi segmenti avremmo un fabbisogno occupazionale ben superiore a quella che è la residua platea da ricollocare. Occorre quindi spingere gli enti d'ambito a espletare queste procedure di affidamento; in alcuni casi gli enti d'ambito hanno deciso di dare vita a dei sub-ambiti distrettuali, cioè delle dimensioni territoriali più limitate, per ragioni di omogeneità, ma è evidente che questo percorso deve essere accelerato. Concordo col fatto, ma l'abbiamo inserito noi in legge regionale, quindi è una nostra ferma intenzione, che, se dovesse permanere un ulteriore inadempimento, non mancheremmo di attivare procedure sostitutive che sono non semplici perché non ci sono stati forniti neanche i dati in fatti, cioè quando si fa una procedura per affidare il servizio in un territorio. Bisogna partire, innanzitutto, da quali sono le forze che sono impegnate, quali gli organici in carico dei soggetti che esplicano quel servizio perché ovviamente da un lato devi garantire il passaggio di cantiere, poi devi valutare, rispetto al fabbisogno del servizio, così come configurato, qual è il surplus di fabbisogno occupazionale che devi soddisfare e per legge questo surplus è destinato prioritariamente ai dipendenti dei Consorzi di bacino. Abbiamo avuto anche scarsa collaborazione dai Comuni nell'acquisire questi dati, devo ricordare che il Presidente della Regione, con atto abbastanza inusuale, un po' di tempo fa, fu costretto a firmare una nota insieme al prefetto di Napoli per sollecitare l'acquisizione, in quanto organo di coordinamento delle prefetture a livello regionale, per sollecitare l'acquisizione di questi dati, perché sono fondamentali. Oggi, siamo ormai in una fase nella quale questi affidamenti o li fanno gli Enti d'Ambito o li fanno i sub ambiti distrettuali, altrimenti, bisogna intervenire con i poteri sostitutivi e lo faremo sicuramente se dovesse essere necessario.

RESCIGNO CARMELA

Grazie Assessore. È tutto molto chiaro. In sintesi, possiamo andar via da qui dicendo che questi lavoratori che dal 2021 non riescono ad avere una ricollocazione, possono sentirsi garantiti dal fatto che qualora i tempi dovessero essere ancora così lunghi e indefiniti, perché non c'è un termine, sono già passati più di due anni, come previsto dalla Legge sarà potere di quest'Amministrazione provvedere a procedere al ricollocamento di questi dipendenti. Possiamo tranquillizzare i 17 lavoratori che dal 2021 non riescono a vedere una prospettiva di ricollocamento?

Situazione relativa agli interventi di edilizia sanitaria presso l'ospedale S. Maria La Pietà di Nola
IOVINO FRANCESCO

Sarò telegrafico. Nella settimana passata c'è stato un incontro nel nolano nel quale si provava a verificare lo stato della sanità territoriale, in particolare c'era la vicenda dell'Ospedale di Nola. Vista la responsabilità di quest'Amministrazione rispetto a quelle che sono le importanti opere strategiche, rispetto a quello che è l'intervento del Piano di Ripresa e Resilienza a livello nazionale, che stiamo facendo sull'Asl Napoli 3, verranno ricollocati 8 Ospedali di comunità, ritengo, alla luce anche di qualche polemica che c'è stata sul territorio, di far capire e percepire quanto sia importante il lavoro che si sta portando avanti. In quell'incontro feci una dichiarazione a sostegno di quell'incontro che era territoriale, dove parteciparono altri Consiglieri di Maggioranza, alcuni di Opposizione, i quali ritenevano poco chiare quelle che erano le vicende dell'Ospedale di Nola, ma sono a conoscenza che c'è un importante progetto di ampliamento dell'area di questo distretto sanitario, visto che negli anni ha avuto grandi cambiamenti, modifiche rispetto a quello che è l'assetto territoriale sanitario, ritenevo importante dei chiarimenti, quindi, dichiarai di fare una specifica richiesta al Presidente per capire lo stato operativo dell'Ospedale Santa Maria La Pietà di Nola, anche alla luce di un finanziamento che è stato impegnato, di circa 22 milioni per l'adeguamento e l'ampliamento anche della radioterapia, quindi, giusto per chiarire ancora di più quello che io, insieme ad altri colleghi, abbiamo dichiarato in quella circostanza.

MARCHIELLO ANTONIO

Grazie Presidente. Tutto puntuale quello che dice il Consigliere, tranne i 22 milioni. Leggiamo la risposta che è puntuale sulla ricostruzione. Il dato su cui si basa l'interrogazione, ovvero l'impegno dell'Ospedale Santa Maria La Pietà di Nola, per l'importo di 22 milioni di euro per adeguamento e ampliamento della radioterapia non è corretto e non trova alcun fondamento negli atti di programmazione regionale. Ciò premesso, si rappresenta che in data 16 febbraio 2018 è stato sottoscritto l'accordo di programma, ex articolo 20, della Legge 67 del 1988, terza fase, primo stralcio. Successivamente, con decreto del commissario ad acta per l'attuazione del Piano di Rientro dai disavanzi del Servizio Sanitario Regionale campano n. 100 del 2018, è stata approvata la proposta regionale concernente il programma di investimenti ex articolo 20, terza fase, completamento ed infine, in data 23 agosto 2019 è stato sottoscritto l'accordo di programma tre, terza fase, ex articolo 20, completamento. Per quanto concerne, nello specifico, il Presidio Ospedaliero di Santa Maria La Pietà di Nola, si precisa che tra gli interventi inclusi nell'accordo di programma, terza fase, primo stralcio, è presente la scheda n. 23 Presidio di Nola, Progetto lavori di ampliamento, ristrutturazione ed adeguamento, con importo complessivo di 5 milioni e mezzo, di cui 5 milioni 225 mila a carico dello Stato e 275 mila a carico della Regione. Per tale intervento è stata predisposta e completata la progettazione esecutiva, si è concluso l'iter di ammissione a finanziamento da parte del Ministero della Salute ed è in corso la procedura per l'affidamento dei lavori. Tra gli interventi finanziati nell'ambito dell'accordo di programma, terza fase, completamento, sono inclusi la scheda 8 "Ampliamento del presidio di Nola" con importo complessivo di 18 milioni e mezzo, di cui 17 milioni 575 mila a carico dello Stato e 925 mila a carico della Regione, e la scheda n. 10 "Realizzazione del reparto di radioterapia nel Presidio di Nola" con importo complessivo di 4 milioni e mezzo, di cui 4 milioni 275 a carico dello Stato e 225 mila a carico della Regione. I succitati interventi sono confluiti in un nuovo più importante intervento dell'importo complessivo di 77 milioni. Con il decreto del direttore generale per la Tutela della Salute e del coordinamento del Servizio Sanitario Regionale n. 102 dell'8 marzo 2023, si è preso atto della proposta presentata dall'Asl Napoli 3 sud, programmando la realizzazione dell'adeguamento ed ampliamento dell'attuale Presidio Ospedaliero di Nola anche attraverso la realizzazione di una nuova struttura. Il nuovo intervento è incluso dell'accordo di programma, quarta fase, attualmente in fase avanzata di istruttoria. Ecco perché 77 milioni, perché si rifà tutto ex novo.

IOVINO FRANCESCO

Ringrazio, come sempre, l'Assessore Marchiello per la puntualità anche rispetto a quelli che sono i dati economici, anche quelli che sono i riferimenti giuridici ed amministrativi che conseguono rispetto a quello che è l'investimento in programma al Santa Maria la Pietà. Proverei a fare sintesi, oltre che ringraziare. Allora, 5 milioni, 18 milioni e altri 4 milioni, sarebbero circa 30 milioni. C'è una successiva, poi, di 77. In un certo senso, viene abolito il pregresso programma economico o viene accorpato 77 più 30, quindi, sono 107? Confluiscono in quell'integrazione. Chiarissimo. Ringrazio il Presidente De Luca, ma soprattutto gli uffici dell'Assessore Marchiello per avermi in un certo senso dato una risposta così importante per il nostro territorio. Grazie e buona giornata.

Disagi dei residenti della zona nord di Napoli a causa dei frequenti passaggi degli aerei
DI FENZA PASQUALE

Grazie Presidente. Buongiorno a tutti. La mia interrogazione è relativa alle difficoltà che sta subendo l'area nord di Napoli, dal momento in cui ci sono stati dei dirottamenti, e quindi dei cambi di rotta, dalla periferia di Napoli Nord. Viste le difficoltà che si stanno avendo negli ultimi periodi, quindi lo scarico di CO2 sia in fase di atterraggio sia in fase di decollo, considerando anche l'ampliamento che abbiamo approvato in Giunta regionale per il nuovo aeroporto di Salerno Costa d'Amalfi, mi rivolgo oggi alla Giunta regionale per avere delle informazioni ben precise, nonostante io faccia parte della IV Commissione e abbiamo affrontato più volte questo argomento. Volevo sapere dalla Giunta, in merito a questo traffico aereo che c'è stato e che sta portando grosse difficoltà all'area Nord, quali sono le soluzioni alternative, quali sono gli sviluppi e cosa pensa di adottare, visto che abbiamo sentito anche in audizione la GESAC che rappresenta l'aeroporto di Capodichino. Questo è il mio quesito e aspetto adesso la risposta della Giunta. Grazie Presidente.

MARCHIELLO ANTONIO

Grazie Presidente. L'interrogante ha posto tre quesiti. In merito al primo quesito, la Direzione per la Mobilità, a seguito delle informazioni acquisite dalla GESAC, ha risposto che, al fine di ridurre le emissioni di CO2 e allo stesso tempo il rumore di origine aeronautico, sono state studiate nuove procedure di volo operative in fase sperimentale da febbraio 2023 che consentono di ridurre il tempo di volo di circa quattro minuti a decollo e vengono così risparmiate oltre 500 ore di volo, nonché 11 mila tonnellate di CO2 l'anno. Si evita in tal modo il sorvolo del centro storico della città di Napoli, riducendo significativamente anche il rumore di origine aeronautico con una riduzione del 30 per cento delle persone esposte. In merito al secondo quesito dell'interrogazione, la GESAC ha comunicato che le nuove rotte comportano anche benefici di carattere operativo e possono tradursi in un migliore bilanciamento delle operazioni di volo sulle due testate di pista. La società, infatti, informa che già da diverso tempo sono attivi sia alcuni dispositivi aeronautici sia regole operative che prevedono un maggiore uso della pista testata 24, lato Casoria, per gli atterraggi e l'obbligo di effettuare tutte le operazioni di volo su questa soglia durante le ore notturne. Inoltre, pur mantenendo l'operatività della pista per i voli umanitari di Stato o di emergenza, nessun volo è programmato né in decollo né in atterraggio nelle ore notturne dalle ore 23.00 fino alle ore 6.00 del giorno dopo. Quanto infine all'ultimo quesito, GESAC ha fatto presente che l'aeroporto di Salerno Costa d'Amalfi, la cui riapertura è prevista per il prossimo anno, rappresenterà di fatto una seconda pista dell'aeroporto di Napoli, per cui sarà possibile bilanciare gradualmente il traffico tra i due scali in ragione della capacità operativa disponibile e della maggiore sostenibilità ambientale. In effetti si sta allungando la pista e appena pronta avremo il secondo aeroporto funzionante.

DI FENZA PASQUALE

Grazie Presidente e grazie Assessore. Era ciò che volevo sentire e trasferire oggi, perché è una notizia che accolgo positivamente. Grazie e buona giornata a tutti.

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