Question Time del 18 aprile 2018

Indice:
1 - Comunicazione del Presidente
2 - Problematiche occupazionali dei soggetti interessati al progetto BROS
3 - Iniziative a sostegno dei dipendenti dell'ex Consorzio Sicta
4 - Rinuncia volontaria delle indennità di funzione e di carica dei consiglieri e degli assessori regionali
5 - Piano Ospedaliero 2016/2018. Specialisti in Nefrologia della rete privata accreditata
6 - Sicurezza stradale: campagna di sensibilizzazione regionale contro l'utilizzo dello smartphone alla guida
7 - Collettore fognario Giugliano - Melito - Sant'Antimo
8 - Nuova gara d'appalto per l'affidamento dei servizi di somministrazione di lavoro temporaneo presso l'A.O. dei Colli di Napoli
9 - Manuale operativo regionale per la gestione delle emergenze veterinarie in sanità pubblica e in sicurezza alimentare
10 - Criticità nomine Consiglio di Amministrazione SMA Campania
Comunicazione del Presidente
PRESIDENTE (Casillo T.)

Buongiorno. Dichiaro aperta la seduta di Question Time.

Problematiche occupazionali dei soggetti interessati al progetto BROS
PRESIDENTE (Casillo T.)

Interrogazione: "Problematiche occupazionali dei soggetti interessati al progetto BROS" Reg. Gen. n. 132/2, presentata dal consigliere Luciano Passariello (Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale), già distribuita in Aula. Prima di dare la parola al consigliere Passariello volevo dire che se arriva il consigliere Saiello, anticipiamo l'interrogazione, ovviamente chiedendo anche la cortesia al consigliere Gambino di anticipare. La parola al consigliere Passariello.

PASSARIELLO (Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale)

Già con la mia interrogazione a risposta immediata del 28 novembre 2017 chiedevo di sapere i criteri adottati per l'individuazione dei soggetti interessati al progetto BROS e che gli stessi fossero improntati alla massima trasparenza possibile. Nella stessa interrogazione richiamavo le mie precedenti interrogazioni di aprile 2016 e settembre 2017. Atteso che da tutte le attività istruttorie poste in essere dall'Amministrazione a fine dell'anno 2017, la platea BROS risultava essere composta da numero 3 mila 301 disoccupati tali erano dal report del 19 gennaio 2018. Rilevato che dal decreto dirigenziale numero 238 del 14 marzo 2018 relativo ad ulteriori accertamenti, la platea BROS, da un potenziale numerico di 3 mila 746 unità si è ridotta a 3 mila 320 unità. Chiedo, pertanto, all'assessore Palmeri di sapere se espletati i tempi di aggiudicazione, quali risultanze hanno prodotto i bandi pubblicati dalla Città Metropolitana di Napoli, il numero dei soggetti che vi hanno partecipato, il numero dei disoccupati appartenenti alla platea BROS che saranno impegnati nei vari progetti e con estrema chiarezza di sapere la reale consistenza numerica della platea BROS considerato che ogni volta cambia, nel senso che ci si ferma e si fanno approfondimenti, si chiamano, si chiede di portare documentazione a noi. Vogliamo sapere, se è possibile, definitivamente, la platea BROS da quante persone è formata. Grazie.

PALMERI, Assessore al Lavoro

Buongiorno a tutti. Rispondo per l'ennesima volta alle interrogazioni del consigliere Passariello. Con riferimento all'odierna interrogazione, la numero 132, si rende noto che come già comunicato in relazione alle precedenti interrogazioni ad aprile 2016 e a settembre 2017, la Regione Campania, con il programma "Campania Più" ha, tra l'altro, posto in essere azioni di politica attiva per il lavoro, destinati a soggetti in condizioni di svantaggio occupazionale. Tale programma "Campania Più", per il quale sono stati stanziati i fondi pari a 45 milioni di euro, si avvale di ulteriori fondi pari a 10 milioni di euro che il Ministero del Lavoro, a seguito di apposita convenzione sottoscritta con la Regione Campania, Comune di Napoli e Città Metropolitana, ha impegnato, come contributo da utilizzare come incentivo all'occupazione, dei soggetti appartenenti alla platea di riferimento (budget individuali per il reinserimento occupazionale sociale) ed erogare alla stipula dei contratti di lavoro triennali. I destinatari degli incentivi saranno ovviamente le imprese aggiudicatarie sulla base delle effettive assunzioni di lavoratori provenienti dalla platea di riferimento. Ciò premesso si ricorda che ai sensi delle normative vigenti, quindi il decreto legislativo 150 del 2015, sono state soppresse le graduatorie degli iscritti agli uffici dei centri per l'impiego che pertanto la platea dei disoccupati interessata, istituita con DGR numero 342 del 2008 e successivamente rideterminata a giugno 2016, a seguito del monitoraggio effettuato dalla Direzione Lavoro, per attualizzarla, attraverso i Centri per l'impiego che hanno provveduto all'aggiornamento delle schede inerenti le competenze degli operatori già sottoscrittori del libretto formativo, nonché attraverso una verifica delle comunicazioni obbligatorie in materia di assunzioni, è stata resa pubblica sul portale istituzionale della Regione Campania e quindi costituisce un elenco di soggetti di pari dignità per gli operatori interessati.

PASSARIELLO (Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale)

Assessore, chiedo scusa, ma lei non ha risposto alla mia interrogazione, nel senso che tutte queste cose che lei mi ha detto gliele ho dette io, sono numeri che io conosco bene, glieli ho detti nell'interrogazione. La mia domanda principale è: i bandi sono stati fatti? le aggiudicazioni sono state fatte? Parte questo progetto o non parte? Tutte le risposte che lei mi ha dato sono le stesse che mi ha dato nelle interrogazioni precedenti, però lei mai mi dice e mi risponde su quando inizieranno questi progetti. La Città metropolitana mi risulta che ha fatto i bandi. Ha chiuso le operazioni di bando? Partono questi lavoratori? Lei mi continua a dire "sappiamo tutti sono", ma lo sanno tutti quanti sono. Il problema è sapere quanti sono quelli che andranno a lavorare realmente e quando ci andranno. Non credo che la sua risposta sia una risposta che io possa accettare, assolutamente. Grazie, Presidente.

Iniziative a sostegno dei dipendenti dell'ex Consorzio Sicta
PRESIDENTE (Casillo T.)

: Interrogazione: "Iniziative a sostegno dei dipendenti dell'ex Consorzio Sicta", Reg. Gen. n. 156/2, a firma dai consiglieri Ciarambino e Saiello (Movimento 5 Stelle), già distribuita in Aula. La parola al consigliere Saiello.

SAIELLO (Movimento 5 Stelle)

Grazie, Presidente. Questa mattina ci occupiamo ancora una volta di lavoro, di eccellenze lavorative, di intelligenze presenti da anni sul nostro territorio, ma che a breve rischiano seriamente di essere spostate altrove. Attenzione perché in questo caso di specie dai lavoratori si apprende che la società ha confermato che il loro trasferimento da Napoli a Roma è frutto soltanto di una mera scelta politico-organizzativa non sussistendo problemi di natura tecnica né di natura economica. Parliamo dei lavoratori dell'ex Consorzio SICTA (Sistemi Innovativi per il Controllo del Traffico Aereo) consorzio del gruppo Enav che si occupa di attività ingegneristiche di progettazione, prototipazione, simulazione e validazione pre-operativa di scenari e funzionalità nell'ambito dell'Air Trafile Management. Tale consorzio è stato posto in liquidazione anticipata ed è stata avviata qualche tempo fa la procedura di licenziamento collettivo per 44 dipendenti, 30 dei quali presenti nella sede centrale, amministrativa e operativa di Napoli. Successivamente, a ottobre 2017, in presenza del Ministero dei Trasporti che controlla Enav, si raggiunge un accordo per collocare tali professionalità e quindi la società Techno Sky Srl (controllata al 100 per cento da Enav che era già socia dell'estinto Consorzio SICTA e con sede a Roma) assume ex novo tali professionalità e concede ai lavoratori ex SICTA di prestare fino all'1 maggio 2018 la propria prestazione lavorativa nella storica sede di Napoli. Un lasso di tempo importante di sei mesi nei quali la Techno Sky, come previsto in sede ministeriale, in sede di accordo, nell'articolo 14, si era impegnata a valutare e verificare possibili soluzioni per far lavorare a distanza, in remoto, e in regime di flessibilità tali 30 risorse da Napoli. A distanza di mesi i lavoratori dichiarano che non c'è stato alcun confronto con loro per verificare e valutare la sussistenza delle condizioni per implementare tali forme di lavoro a distanza, modalità già molto utilizzata in questo campo e che la Techno Sky stessa ha dichiarato di non aver ancora valutato. Per questa ragione noi chiediamo se si stia facendo qualcosa in tal senso, considerato che vi è un accordo stipulato in sede ministeriale che all'articolo 14 prevede di valutare questa possibilità.

PALMERI, Assessore

Voglio innanzitutto fare una precisazione al consigliere Passariello sulla precedente interrogazione: le domande che lei mi ha posto non risultano nell'interrogazione che ha presentato in quanto l'interrogazione che mi è pervenuta agli uffici prevede la risposta che io le ho dato e, infatti, lei chiede all'assessore Palmeri di sapere quali sono i criteri che si intendono adottare per l'individuazione dei beneficiari e che gli stessi siano improntati alla massima trasparenza. Io a questo ho risposto e questa è l'interrogazione. Mi formulerà tutto ciò che mi ha chiesto e io ritornerò qui per la sesta volta. Per quanto riguarda il Consorzio SICTA, Consigliere Saiello, questa è una delle vertenze che ho seguito in prima persona, chiaramente come tutte le altre, ed è stata contraddistinta innanzitutto da una fittissima rete di incontri tra la sottoscritta e le organizzazioni sindacali, la sottoscritta e i lavoratori dell'ex consorzio Sicta, tra la sottoscritta ed Enav, il Ministero dello Sviluppo economico nonché due aziende in particolare, Acca e NetCom Group, perché abbiamo anche provato fare un'operazione di outplacement insieme alle organizzazioni sindacali, i lavoratori e queste due aziende in quanto il numero era esiguo. Ricostruiamo brevemente, nel tempo che ho a disposizione, tutta la situazione. Io sono stata contattata dai lavoratori a novembre 2016 con un'e-mail in cui mi si rappresentava l'idea dell'azienda, di un programma di riorganizzazione aziendale (parlo di Enav) che avrebbe comportato la chiusura del consorzio Sicta. Ho immediatamente iscritto al gruppo Enav e, anche se abbiamo trovato un po' di difficoltà a trovare la data, intanto i rapporti con i lavoratori avevano già preso piede, quindi gli incontri si sono susseguiti. Abbiamo cercato di difendere la postazione delle trenta persone presso la sede di Capodichino, cercando di trovare con Enav (e con la presenza delle organizzazioni sindacali) una possibile via affinché fossero mantenute qui, contemplando le esigenze di organizzazione dell'azienda. Questo processo di incrocio di possibilità e opportunità che ha visto la Regione Campania sempre disponibili a mettere in campo tutte le possibili opportunità, anche di politica industriale di aiuto e di innovazione, per far mantenere qui le commesse non hanno avuto esito positivo e, pertanto, sono stata costretta a portare la situazione al Ministero dello Sviluppo Economico. In quella sede abbiamo chiaramente continuato a provare a trovare un incontro, ma l'azienda annunciò (parlo di uno dei dodici appuntamenti che ci sono stati) il licenziamento collettivo. Cercando di riassumere, nei momenti successivi siamo riusciti a far ritirare il licenziamento collettivo che avrebbe interessato le trenta unità, cercando di trovare delle alternative come lo smart working e tutto quello che potesse essere implementabile in una sede come quella napoletana, ma l'azienda continuava a parlare di riorganizzazione. Ho creduto bene di chiamare due imprese di respiro nazionale come Acca e NetCome Group, segnalatemi direttamente dai dipendenti come le principali competitors del gruppo Enav, che potessero essere interessate in ultima istanza ad assumere queste professionalità per far mantenere qui le stesse e i nuclei familiari e a un tavolo molto importante le aziende si sono rese disponibili ad assumere. L'azienda Acca chiarisce di essere pronta ad assumere tutti i lavoratori, tutti insieme e non solo alcuni, verificando solamente se tra questi requisiti ci sia qualcuno interessato a breve dai processi di pensionamento. L'azienda Netcom, addirittura rappresentante della Netco, ritiene che siano maturi e le scelte e propone che le imprese interessate facciano una proposta ai lavoratori. Si dice immediatamente disponibile a fare una proposta ai lavoratori sia pubblicamente sia separatamente o insieme ad Acca. Questi pezzi dell'incontro tenutosi il 12 maggio 2017, meno di un anno fa, segnano un rilancio, quindi la possibilità di comprendere come la voglia e la volontà di tutti era quella di far rimanere qui questi che erano giovani, professionisti, facenti parte di un settore che in questo momento fa ancora da traino sia in regione Campania sia nel resto d'Italia. Immaginiamo che Acca ha una sede a Genova o Livorno (non ricordo), ma avrebbe in ogni caso mantenuto qui le risorse. Siamo andati avanti nelle trattative col Ministero dello Sviluppo Economico fino ad arrivare – tutti gli appuntamenti li tralascio, perché ci sono stati anche momenti in cui i miei toni personali con l'azienda si sono un po' coloriti in quanto non riuscivo a comprendere come non si potesse dare la possibilità a trenta lavoratori di rimanere qui, facenti parte di un settore come quello più generale dell'i-Tech – al 24 luglio 2017, in cui l'azienda comprova e porta avanti la sua idea di chiudere il Consorzio Sicta e di assicurare a tutti i lavoratori la continuità occupazionale nell'azienda Techno Sky. Il Ministero dello Sviluppo Economico congiuntamente col Ministero delle Infrastrutture non ci hanno fatto sapere più nulla, invece mi è pervenuto dai sindacati il verbale di accordo, siglato il 12 ottobre e che sancisce in quattro pagine lo spostamento dei ventisette dipendenti a Roma, un nuovo contratto, il mantenimento dell'articolo 18, una tantum di 7 mila euro che parte dal mese di aprile 2018 con la firma dell'accordo per accettazione con la liquidazione in costanza di rapporto anche del TFR di tutti i lavoratori, quindi abbiamo un accordo firmato dall'azienda nelle proprie capacità e nelle proprie possibilità con i lavoratori, che sancisce il loro passaggio. Ne sono venuta a conoscenza solo dopo che, continuando le mie interlocuzioni con l'azienda, mi è stato detto che i lavoratori hanno dovuto e voluto scegliere la firma dell'accordo. Noi siamo di fronte a un accordo tra le parti. Quello che abbiamo fatto in questo anno e mezzo è stato seguire la vertenza in tutte le sue parti, però a questo punto credo che ci troviamo di fronte al loro libero arbitrio, quindi sia di una parte sia dell'altra. È chiaro che l'interesse di tutti è quello di far rimanere ancora qui e ancora io da questo microfono parlo con ENAV dicendo di provare a trovare, così come abbiamo provato in questo anno e mezzo, a fare un ultimo salto e un'ultima possibilità, però ricordiamoci che ci sono stati ventisette lavoratori che hanno firmato.

SAIELLO (Movimento 5 Stelle)

Assessore, la ringrazio, però ci tengo a precisare che il primo maggio questi lavoratori si sposteranno a Roma facendo leva su questo accordo. Quando parliamo di ENAV parliamo di Ministero dei Trasporti, che ha sede a Napoli, e l'articolo 14 di questo accordo prevede anche questa valutazione, questo confronto con le parti per mettere in atto e valutare la possibilità di poter tenere le unità a Napoli e farle lavorare da remoto, perché con le nuove tecnologie questa possibilità è ben evidente. In questa sede chiediamo, ancora una volta, all'Assessorato e al Presidente De Luca che sull'aerospazio, quando si è insediato, ha parlato, ha fatto un'agorà sull'automotive e sull'aerospazio, un impegno a chiedere, nell'immediato, la sospensione di questo accordo, perché c'è una violazione dell'articolo 14 che è palese, c'è l'azienda che ha dichiarato di non aver avuto la possibilità, in questi 6 mesi, di poter valutare questa possibilità. Quindi, chiediamo al Governo della Regione Campania d'intervenire subito, interfacciandosi con il Ministero preposto che è quello ai trasporti perché Enav è al 100 per cento controllata dal Ministero, quindi almeno una sospensione, poi avviamo un percorso con i lavoratori per capire se ci sono o meno queste condizioni. Questo è quello che chiediamo, penso che si possa fare.

Rinuncia volontaria delle indennità di funzione e di carica dei consiglieri e degli assessori regionali
PRESIDENTE (Casillo T.)

Interrogazione: "Rinuncia volontaria delle indennità di funzione e di carica dei consiglieri e degli assessori regionali", Reg. Gen. n. 147/2, presentata dalla consigliera Valeria Ciarambino (Movimento 5 Stelle), già distribuita in Aula. La parola alla consigliera Ciarambino.

CIARAMBINO (Movimento 5 Stelle)

Grazie Presidente. Questa è un'interrogazione che avremmo dovuto discutere un mese fa, sono felice che oggi l'Assessore sia presente. È un tema che è particolarmente caro al Movimento 5 Stelle, perché voi sapete che del taglio dei costi della politica noi ne facciamo un elemento cardine della nostra azione politica, un elemento di equità sociale, perché crediamo che un politico che intasca uno stipendio che si aggira intorno ai 10 mila euro o poco meno, a livello regionale, ancora di più a livello nazionale, molto difficilmente possa essere credibile a fronte di una situazione sociale disastrosa, come quella che viviamo, nell'affermare che intende occuparsi dei problemi dei cittadini. Pertanto, il taglio degli stipendi che noi auspichiamo non ha soltanto un valore esemplare, ma diventa un elemento di credibilità della politica rispetto alla cittadinanza. A riguardo, da quando siamo entrati in Consiglio regionale, la prima proposta di legge che abbiamo depositato riguardava proprio il taglio degli stipendi oltre che dei vitalizi, un taglio per legge obbligatorio, quindi con un tetto massimo da fissare. Quello che si è riuscito ad ottenere il 20 gennaio 2017 è un risicato e risibile articolo dove per legge si stabilisce che i Consiglieri possono, volontariamente, rinunciare, a parte o interamente, alla propria indennità facendola confluire in un capitolo di Bilancio dedicato alle politiche sociali, a quella missione del Bilancio. Ovviamente questo è un articolo che non ci ha soddisfatto minimamente dal punto di vista della nostra valutazione politica, perché non c'è bisogno di introdurre il taglio volontario degli stipendi per legge, se uno se lo vuole tagliare lo stipendio se lo taglia senza bisogno di una legge come facciamo noi 7 Consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle da quando siamo entrati nel Consiglio regionale. Devo anche dire che la nostra scelta, a fronte di questa risibile volontà, affermata con quest'articolo, è stata di non aderirvi, ma di continuare a tagliarci gli stipendi, accantonandoli e utilizzandoli per finalità di utilità sociale, di volta in volta individuate perché non crediamo che questa Giunta debba poter gestire i soldi derivanti dal taglio volontario dei nostri stipendi visto i pessimi risultati in tema di politiche sociali, ma questa è una valutazione politica. Visto che quest'articolo è stato introdotto e che quindi si è prevista per legge la possibilità volontaria di tagliarsi lo stipendio e che sono trascorsi 15 mesi dall'introduzione di quell'articolo, ho fatto un piccolo conto: se ciascun Consigliere e Assessore avesse rinunciato a mille euro, che è veramente una cifra irrisoria a fronte dell'indennità che si percepisce, senza contare i rimborsi spesa erogati forfettariamente, 15 mesi dalla data di entrata in vigore di questa norma, sono 43 i Consiglieri regionali, al netto dei Consiglieri del Movimento 5 Stelle che vi ho già detto che si tagliano lo stipendio, ma non fanno gestire al Presidente De Luca i propri soldi, 10 Assessori fanno 53 che per 15 mila euro fanno 795 mila euro. Ad oggi quanti Consiglieri e Assessori regionali hanno scelto di usufruire di questa straordinaria possibilità di tagliarsi volontariamente lo stipendio sancita dall'articolo 1, comma 2-sexies, della legge regionale n. 13/1996, rinunciando alle proprie indennità di carica e di funzione? e se questo versamento sia stato effettuato una tantum? Perché bisognava dire chi si era tagliato lo stipendio - se sia avvenuto con periodicità e quindi, conseguentemente, di quanto sia stato incrementato il relativo fondo. Ve l'ho detto: se vi foste tagliati 1.000 euro al mese, che è poca roba, oggi ci sarebbero circa 800 mila euro in più su quel fondo.

D'ALESSIO, Assessore

Poi faccio dei commenti, però preferisco leggere la risposta perché è un po' più articolata. Prima di tutto vorrei porre un'osservazione di carattere generale un po' tecnica prima di entrare nel merito della risposta. Un'osservazione tecnica perché mi sembra importante in quanto diverse volte in questo question time c'è una ripetizione di eventi che sottopongono anche a noi Assessori, quando veniamo a rispondere, il fatto che ci viene naturale domandarci "è un vero question time o no?" in quanto gli elementi che vanno a caratterizzare le domande non sono effettivamente da question time, pertanto faccio un'osservazione di carattere tecnico. Lo Statuto della nostra Regione dispone all'articolo 45 che ciascun Consigliere possa richiedere alla Regione, intesa nella sua complessità di Giunta e Consiglio e a tutti gli altri enti collegati, tutte le informazioni e i dati che reputa necessari per il proprio lavoro. Mentre lo Statuto della Regione così recita, l'articolo 129 del Regolamento del Consiglio precisa altresì, laddove si disciplina l'istituto dell'interrogazione a risposta immediata, al comma 3, che l'interrogazione debba consistere in una sola domanda formulata in modo chiaro e coinciso su un argomento di rilevanza generale connotato da urgenza o particolare attualità politica. Pertanto la lettura congiunta dello Stato e del Regolamento del Consiglio dovrebbe far riflettere sul vaglio di ammissibilità delle interrogazioni sottoposte al question time perché appare evidente come ancora una volta sia utilizzato lo strumento del question time per acquisire informazioni che invece dovevano essere ottenute tramite lo strumento ordinario dell'accesso alle informazioni. Si considera altresì che buona parte dei dati richiesti è in possesso del Consiglio e non della Giunta, non a caso per poter rispondere a questo quesito gli uffici della Giunta hanno dovuto acquisire talune informazioni dagli uffici del Consiglio. Nonostante siamo in presenza di un'interrogazione priva dei requisiti precisi per quanto riguarda il question time, la risposta la posso dare senza difficoltà. La richiamata norma prevista dalla legge di stabilità regionale è stata introdotta proprio per consentire, specialmente a quei Consiglieri che si vantavano di rinunciare ai propri compensi, di versare una quota dei loro stipendi a favore delle politiche pubbliche per il sociale

D'ALESSIO, Assessore

Dalle informazioni acquisite dagli uffici preposti del Consiglio e della Giunta risulta che nessuno abbia dato seguito alla suddetta previsione. Nessuno ha rinunciato, né in parte, né in toto, alla propria indennità di funzione e di carica. Il che vuol dire, però, che se poi ognuno fa personalmente delle proprie scelte di destinare i propri soldi, donarli, darli a delle associazioni eccetera, è un fatto privato, non è un fatto di competenza del complesso governo di una Regione. Se privatamente destinate i vostri soldi a delle finalità pubbliche e sociali, è un fatto di grande apprezzabilità, ma è un fatto privato, quindi chi vi dice che gli altri non lo facciano? Come faccio a dover individuare o indagare presso i Consiglieri e gli Assessori per verificare se hanno, o meno, destinato le loro risorse a qualche finalità pubblica e sociale? Si tratta di due cose ben diverse tra di loro: una cosa è versare denaro e rinunciare, in parte o in toto, alla propria indennità e versarlo nelle casse del bilancio regionale per aumentare le risorse disponibili per alcune funzioni sociali e altra cosa è farne individualmente un uso che uno vuole. Lo do all'associazione di volontariato, lo posso dare a un ospedale e a una scuola. Io, personalmente, come personale universitario lo vorrei dare in borse di studio agli studenti. Voglio dire, ognuno è libero di fare ciò che vuole, ma non sono tenuta a dare pubblica rappresentazione in un Consiglio di come destino i miei soldi. Il punto fondamentale è questo: nonostante non siano pervenute rinunce parziali o totali neanche dai Consiglieri che si dichiaravano pronti e portano avanti la battaglia per ridurre queste indennità, la Giunta in questi anni ha sostenuto con forza, predeterminazione e in modo strategico la realizzazione di politiche sociali e per la famiglia. Non è difficile prendere i bilanci e vedere che la missione 12 alla quale la consigliera Ciarambino faceva riferimento sia aumentata o no. Quando siamo arrivati era poco più di 6 milioni, nel 2016 sono stati 8 milioni, nel 2017 è risultata 32 milioni e nel 2018 con tagli drammatici che non ci potevano permettere di fare niente l'abbiamo portata a 37 milioni 994 mila euro con un ulteriore aumento di circa 8 milioni. In questi due anni la missione 12 per le politiche sociali indirizzate alle famiglie è aumentata del 330 per cento senza dover aspettare i contributi volontari per le rinunce parziali o totali o di Consiglieri o di Assessori. Né gli Assessori né i Consiglieri hanno rinunciato, ma il Governo di questa Regione si è fatto carico di dover aumentare le politiche sociali e, pertanto, i servizi ai cittadini. Sottolineo anche che conoscete bene le drammaticità di questa Regione per dover coprire i disavanzi degli anni passati, tuttavia non è venuto meno l'impegno, anzi, è stato portato avanti con grande forza per le politiche sociali e la famiglia.

CIARAMBINO (Movimento 5 Stelle)

Ringrazio l'Assessore per averci fatto una disquisizione sull'operato politico a trecentosessanta gradi di questa Giunta, non era l'oggetto dell'interrogazione, ma abbiamo desunto importanti informazioni. All'assessore D'Alessio dico che, nonostante la nostra richiesta oramai da tre anni, noi non possiamo accedere al bilancio, altrimenti saremmo andati a guardare direttamente, pertanto abbiamo dovuto chiedere a lei. È assurdo, lo so, che i Consiglieri regionali non abbia accesso ai dati dinamici del bilancio, ma è un dato di fatto. Non ci risulta che nessuno ha rinunciato, ma avevamo questo timore. La sua risposta è veramente interessante perché lei stessa ha dato la cifra di questa mancata rinuncia. Lei dice: "Voi sette Consiglieri del Movimento 5 Stelle scegliete di non destinare i soldi del taglio volontario dei vostri stipendi a quella missione perché non credete che questo Governo regionale sia in grado di offrire servizi alla famiglia e alle Politiche sociali". È esattamente così, ma vedo che neanche i Consiglieri di Maggioranza e gli Assessori credono nelle politiche sociali del Presidente De Luca, tant'è che neanche loro, seppur hanno alzato la mano e votato quell'emendamento proposto dallo stesso Presidente che lo va a spendere ogni giorno nelle sue televisioni, hanno destinato un solo euro del taglio dei nostri stipendi. Assessore, questa si chiama incoerenza perché nel momento in cui voto un provvedimento, peraltro voluto dal mio stesso Presidente, che è il primo a non tagliarsi un euro del suo stipendio e a non credere quindi nel suo provvedimento, evidentemente non ci crede nessuno. Per me questo è un segno fortissimo di incoerenza. Le do inoltre un'altra risposta. La proposta del Movimento 5 Stelle è che il taglio non sia volontario, perché, checché lei ritenga che si tratti di un fatto privato, noi invece riteniamo che questi siano soldi sottratti alla collettività e che alla collettività vadano restituiti, dunque la nostra proposta che noi reitereremo ogni volta che potremo è di un taglio obbligatorio degli stipendi. È chiaro che in quel caso, laddove il taglio sia obbligatorio e quindi sia esteso per legge a tutti, anche i soldi dei Consiglieri del Movimento 5 Stelle verrebbero riversati in un fondo stabilito per legge, ma non in questo caso. Sarebbe paradossale che gli unici a tagliarsi lo stipendio, che sono Consiglieri di opposizione, che chiedono un taglio obbligatorio, dessero unici i propri soldi da gestire al Governatore De Luca, che è il primo, insieme alla sua Giunta e alla sua maggioranza, a non tagliarsi un euro di stipendio. Benissimo che il fondo per le politiche sociali sia stato aumentato del 330 per cento, ci mancherebbe altro in una regione come la nostra dove c'è una sofferenza sociale così forte, però bisognerebbe valutare l'impatto delle politiche sociali che si fanno perché i soldi chiaramente servono nel momento in cui vengono spesi in maniera efficace. La ringrazio per la risposta perché ahimè era quello che temevo

Piano Ospedaliero 2016/2018. Specialisti in Nefrologia della rete privata accreditata
PRESIDENTE (Casillo T.)

Interrogazione: "Piano Ospedaliero 2016/2018. Specialisti in Nefrologia della rete privata accreditata" Reg. Gen. 150/2, a firma del consigliere Alberico Gambino (Fratelli d'Italia), già distribuita in Aula. La parola al consigliere Gambino.

GAMBINO (Fratelli d'Italia)

Grazie Presidente. Con DCA 33 del 17 maggio 2016 veniva adottato il Piano Regionale di Programmazione della Rete Ospedaliera ai sensi del DM n. 70/2015. Il Tavolo interministeriale per la verifica degli adempimenti regionali e Comitato LEA chiedeva l'adozione di un atto che recepisse le indicazioni fornite dai tavoli. La Struttura commissariale trasmetteva al tavolo di monitoraggio una proposta di riorganizzazione della rete ospedaliera ex DM n. 70/2015, nonché le tabelle di valutazione richieste; il tavolo di monitoraggio del DM n. 70/2015 esprimeva parere favorevole con prescrizione, precisando che i documenti esaminati dovevano essere adottati con decreto commissariale con la definizione di un cronoprogramma. Col DCA n. 8 si modificava la programmazione della rete ospedaliera e della rete dell'emergenzaurgenza approvando il Piano regionale di programmazione delle reti ospedaliere, aggiornamento n. 18 gennaio 2018. Il Piano regionale di programmazione della rete ospedaliera 2016/2018 a pagina 185 e 186 stabiliva che per strutture nefrologiche si intendevano non solo quelle ospedaliere, ma anche quelle private accreditate. Tale situazione risultava evidentemente non gradita alla Società Italiana di Nefrologia, che chiedeva la rettifica della situazione al fine di eliminare ogni riferimento alle strutture private accreditate e ai nefrologi in esse operanti. Tale anomala e importante richiesta veniva giustificata con ragioni errate e rappresentate dalla mancata conoscenza delle norme legislative vigenti in Campania del Regolamento regionale n. 3/2006, allegato A, dal fatto che oltre il 90 per cento dei pazienti trattati nei centri privati accreditati hanno cominciato la dialisi in strutture pubbliche, che presentano un'offerta di posti di dialisi pari al 15 per cento della domanda e del reale costo sostenuto dal sistema sanitario. Proprio su questo argomento abbiamo fatto in passato anche una serie di audizioni qui presso la nostra Commissione Sanità. Considerato che la richiesta inoltrata dal Presidente SIN veniva accolta e quindi si verificava una successiva rettifica cancellando regole, procedure, diritti e interessi professionali degli specialisti nefrologi operanti nelle strutture private accreditate, atteso che risulta inderogabile rivedere la vicenda, tanto premesso si interroga la Giunta regionale, e per essa il Presidente nella sua qualità di Assessore alla Sanità e anche di Commissario Servizio Sanitario Regione Campania, nonché la competente Direzione Regionale Coordinamento Attività Sanitarie, per sapere: a) Le ragioni normative, regolamentari e tecniche che hanno giustificato la modifica attivata e attuata con il DCA n. 8/2018; b) Quali approfondimenti e quali verifiche sono state disposte in ordine alle errate considerazioni sviluppate dal Presidente del Sin (Società Italiana Nefrologi); c) Se ritengono intervenire e in che modo affinché l'errore in argomento venga corretto e con il ripristino della seguente situazione ex ante, cioè, per far ciò e assicurare la continua intercettazione dei percorsi degli assistiti della rete e devono essere coinvolti i medici di medicina generale i quali dovranno condividere i percorsi di prevenzione, diagnosi e cura delle patologie, con i medici specialisti delle strutture pubbliche e private accreditate nel territorio.

D'ALESSIO, Assessore

Cerco di essere sintetica per la risposta, poi, però, casomai, ci sono dei documenti più analitici, non è mio compito, quindi cerco di rispondere leggendo prevalentemente. L'adozione del Decreto Commissario Ad Acta numero 8 del 2018, Piano Regionale di Programmazione Rete Ospedaliera, esprime la volontà programmatoria della Regione Campania in ordine al riassetto della rete delle emergenze urgenze in ambito ospedaliero, individua le principali reti assistenziali cliniche, tra le reti è compresa la rete neurologica che riguarda l'assistenza al paziente con insufficienza renale cronica. Nel decreto del Commissario Ad Acta 33 del 2016 la volontà programmatoria veniva espressa in conformità alle indicazioni dell'allora struttura commissariale. La modifica apportata in tale contesto, assunta dalla nuova struttura commissariale e concretizzatasi, appunto, nel decreto 8 del 2018, intende riportare, nell'ambito della centralità del servizio pubblico, l'onere prescrittivo delle prestazioni emodialisi, rispondendo a criteri di appropriatezza prescrittiva e presa in carico dei pazienti. Lo stesso interrogante attesta che è a sua conoscenza che oltre il 90 per cento dei pazienti inizia la dialisi in strutture pubbliche, dal che si deduce come questa sia la procedura abituale, oltre che programmata per l'accesso alle prestazioni. La modifica non apporta alcuna limitazione all'accesso dei pazienti al trattamento, che è il principale obiettivo della programmazione, né potrebbe configurarsi altro obiettivo, se non la corretta assistenza sanitaria. La presenza di specialisti nei centri accreditati, utilizzata dall'interrogante quale condizione automatica conducente di per sé alla prescrizione invece risponde a criteri di sicurezza delle cure e a requisiti organizzativi dei centri privati accreditati, previsti dalle norme di accreditamento vigenti, finalizzati all'esecuzione delle prestazioni di emodialisi. Tale modifica risponde dunque alle linee d'indirizzo della programmazione commissariale, di sicurezza e qualità della cura, appropriatezza prescrittiva, non è stata influenzata né condizionata dalla nota citata nell'interrogazione. L'approvazione del decreto 8 del 2018 da parte dei Ministeri affiancati, come annunciato nella seduta della verifica del 27 marzo 2018, convalida e conferma la bontà della programmazione, quindi sono stati seguiti tutti i protocolli, tutti i principi che possono essere fatti tali e si conferma l'appropriatezza delle decisioni.

GAMBINO (Fratelli d'Italia)

Pensavo si potesse procedere, quando si parla di sburocratizzazione, a facilitare il cittadino anche in questa situazione delicata quale quella della cura, di poter avere un vantaggio di offerte superiore rispetto a quello che purtroppo oggi la sanità pubblica non accreditata offre, quindi da questo punto di vista, anche in virtù del fatto che in passato, così come dicevo prima, sono state fatte una serie di audizioni, dove ci siamo confrontati concretamente e seriamente con le associazioni di categoria, sembrava tutto fosse definito, poi all'improvviso tutto è cambiato. L'Assessore ci dice non in virtù di quella nota del responsabile nazionale, della Società Italiana Nefrologi, ma in virtù di una programmazione commissariale, ne prendo atto fermo restando che continueremo e continuerò io a fare una mia battaglia per facilitare e dare più possibilità, perché, Assessore, almeno per quanto riguarda la provincia di Salerno, abbiamo degli ospedali delocalizzati in zone dove purtroppo per alcuni nostri conterranei diventa molto complicato e difficile recarsi in ospedale, farsi fare la prescrizione e quant'altro. Da questo punto di vista non sono assolutamente soddisfatto. Grazie.

Sicurezza stradale: campagna di sensibilizzazione regionale contro l'utilizzo dello smartphone alla guida
PRESIDENTE (Casillo T.)

Interrogazione: "Sicurezza Stradale: Campagna di sensibilizzazione regionale contro l'utilizzo dello smatphone alla guida" presentata dal consigliere Alfonso Longobardi (De Luca Presidente), già distribuita in Aula. La parola al consigliere Longobardi.

LONGOBARDI (De Luca Presidente)

Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. Questa è un'interrogazione che riguarda la sicurezza stradale per la sensibilizzazione regionale contro l'utilizzo dello smartphone alla guida. È una cosa anche moderna, con una terminologica, credo, oggi appropriata e va nella direzione di una prevenzione sempre più concreta. Basti pensare che l'ultimo anno si sono verificati in Italia oltre 170 mila incidenti stradali con lesioni a persone che hanno provocato oltre 3 mila vittime (morti entro il trentesimo giorno) e quasi 250 mila feriti. Anche sul territorio della Campania le statistiche non sono assolutamente molto allettanti, anzi, sono particolarmente allarmanti. La causa principale degli incidenti stradali è l'utilizzo dei telefonini (oltre il 20 per cento degli scontri automobilistici che avvengono in Italia avviene per l'uso scorretto del telefonino). Dagli ultimi studi ed analisi tecniche è emerso che per inviare un breve messaggio (via SMS o via WhatsApp) occorrono 10 secondi di tempo (per prendere il cellulare, sbloccarlo, aprire l'applicazione e scrivere il testo), che distraggono l'automobilista dall'attenzione; si possono percorrere anche 300 metri e quindi provocare gravi incidenti. Analogamente, sempre secondo gli ultimi studi, per lo scatto di un selfie – ecco quando dicevo termini moderni per avvicinare sempre di più i nostri cittadini all'utilizzo di queste nuove tecnologie – con lo smartphone mentre si guida la distrazione ammonta a un tempo medio di 14 secondi. Questo problema è in aumento ed occorre aumentare la cultura della sicurezza, a cominciare dalla necessità che vengano modificate le abitudini quotidiane ovvero non utilizzare cellulari e altri dispositivi elettronici mentre si guida. Si interroga la Giunta Regionale – credo che sia arrivato il momento e sia fondamentale – per sapere se si possono e, nel caso, vengano programmate, e con quali tempi e modalità di attuazione, specifiche campagne di comunicazione, cominciando dal coinvolgimento degli istituti scolastici - magari anche delle associazioni anche di persone con diverse disabilità, sarebbe il caso di coinvolgere anche loro in questi percorsi - per sensibilizzare cittadini, pedoni e automobilisti a non utilizzare apparecchi smartphone alla guida di veicoli così da aumentare la sicurezza stradale. Credo che sia un messaggio sociale importante. Oggi per queste tematiche è presente qui anche un'associazione che ringrazio, la Fias, con la presidente Santarelli, il delegato Mosca, con i miei amici sordi. Anche in questo caso è importantissimo perché lo smartphone è uno strumento di comunicazione. Ritengo che sia importante dare come Regione Campania un segnale fondamentale che vada in questa direzione. Grazie.

D'ALESSIO, Assessore

La risposta è un po' articolata perché sono tanti gli attori che lavorano su questo tema. La materia della sensibilizzazione e dell'educazione stradale è prevalentemente di competenza statale, precisamente del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che definisce un piano nazionale per la sicurezza nel quale, tra l'altro, sono previsti percorsi formativi dei cittadini, con particolare riferimento ai giovani e ai soggetti vulnerabili, finalizzati al rafforzamento di un sistema di conoscenze e di valori in grado di orientare scelte e comportamenti verso la mobilità sicura, responsabile e sostenibile. Il perseguimento di detto obiettivo richiede la messa in campo di azioni sinergiche tra molti soggetti (istituzionali, enti eccetera) che a vario titolo sono impegnati nell'espletamento di questa attività. Al contempo il Ministero dell'Istruzione (MIUR) ha promosso numerose campagne di educazione stradale e realizzato progetti presso gli istituti scolastici anche per sensibilizzare i ragazzi in questo campo. Nell'ambito dei progetti finanziati dalla Regione con il programma "Scuola Viva", numerose sono state le altre iniziative che sono state volte proprio a promuovere l'educazione civica per migliorare l'informazione presso i giovani. In questo contesto, la Regione Campania, anche per il tramite della Direzione generale Mobilità e con il supporto di Acamir, ha avviato diverse iniziative per il miglioramento delle condizioni di sicurezza della circolazione stradale sia direttamente sia attraverso l'erogazione di finanziamenti che da statali sono passati agli enti locali per la realizzazione dei piani di sicurezza stradali e piani di traffico. Attualmente, con particolare riferimento al campo della comunicazione, a seguito di una convenzione con il MIT e il Centro regionale integrato di sicurezza stradale è stato istituito presso l'Agenzia campana per la mobilità un servizio volto a svolgere, d'intesa con la motorizzazione, campagne di informazione e sensibilizzazione finalizzate all'accrescimento della cultura della sicurezza. In tale contesto è attivo presso l'Acamir un servizio "Muoversi in Campania" che ha lo scopo di affrontare situazioni di maggiore attenzione nell'ambito del comportamento sulla strada. Va inoltre precisato che nel 2013, condividendo la necessità di avviare un percorso comune sulla sicurezza, è stato sottoscritto dal MIT un protocollo d'intesa di durata triennale che ha individuato le azioni e le strategie comuni finalizzate a stimolare, programmare e realizzare attività e iniziative sui temi dell'educazione della sicurezza stradale diffusa attraverso i mezzi di comunicazione di massa. Con il DGR del 2017 il 7 marzo 2017 la Regione ha espresso la volontà di rinnovare la collaborazione già avviata con altri enti e istituzioni per promuovere e diffondere la cultura dell'educazione e della sicurezza stradale in Campania. Con questa delibera è stato approvato un altro protocollo d'intesa con il MIT per elaborare un piano di azione unitario in materia di educazione e sicurezza stradale. Nell'ambito di questo piano di azione per le attività e le iniziative in materia di educazione stradale potrebbero certamente prevedersi delle iniziative di comunicazione volte a favorire i buoni comportamenti nell'utilizzo del cellulare alla guida. A tal fine la Regione Campania potrebbe promuovere ulteriori campagne di sensibilizzazione, avvalendosi anche del fondo europeo FSC con un'azione di educazione democratica e di educazione diritti umani che la comunità europea sollecita e che possono riguardare anche l'uso di un linguaggio e di un comportamento corretto con l'osservanza di tutte le regole, inclusa quella che vieta l'utilizzo dello smartphone alla guida. Ci sono tante iniziative, ma l'indirizzo assunto dalla Regione Campania è proprio sul problema dello smartphone e, pertanto, utilizzare i fondi europei e dare origine a una campagna promozionale articolata con nuove modalità e nuovi strumenti per facilitare l'informazione e l'educazione per una buona sicurezza stradale.

LONGOBARDI (De Luca Presidente)

Ringrazio l'assessore D'Alessio. Conoscendo il suo modo di lavorare, apprezzo moltissimo e resto particolarmente soddisfatto della risposta perché penso che abbia rappresentato a pieno quali sono gli enti, a partire dal Ministero. Noi, come Regione Campania, confermo che con la Scuola Viva abbiamo fatto tantissimo all'interno degli istituti scolastici e apprendo con tantissimo entusiasmo che attraverso i fondi FSC saranno effettuate queste ulteriori attività di sensibilizzazione, pertanto penso che si andrà nella direzione giusta. L'utilizzo dello smartphone è oramai diventato una piaga sociale perché sta causando una serie di problematiche, soprattutto per gli incidenti stradali. Sono convinto che con l'operatività dell'assessore D'Alessio metteremo insieme un bel calendario e un bel percorso per aumentare la sicurezza e la prevenzione degli incidenti stradali.

Collettore fognario Giugliano - Melito - Sant'Antimo
PRESIDENTE (Casillo T.)

Interrogazione "Collettore fognario Giugliano – Melito – Sant'Antimo", Reg. Gen. n. 153/2, a firma del consigliere Armando Cesaro (Forza Italia), già distribuita in Aula.

CESARO (Forza Italia)

Premesso che nel mese di gennaio dell'anno 2011 i Comuni di Giugliano e Sant'Antimo autorizzavano l'allora società Metrocampania Nord Est Srl, oggi EAV Srl, ai lavori di realizzazione del collettore fognario sull'ex Via Appia, che l'intervento denominato collettore fognario Giugliano - Melito - Sant'Antimo si rendeva necessario per il corretto deflusso delle acque meteoriche rispetto alle stazioni della metropolitana di Melito e Giugliano; che il relativo progetto veniva inserito nella concessione in essere tra MetroCampania Nord-Est e l'ATI; che in data 9 maggio 2011 iniziavano ufficialmente i lavori; che al fine di consentire l'esecuzione dell'intervento i comuni di Giugliano e Sant'Antimo consegnavano, formalmente e con più atti, i tratti di strada di propria competenza; che con ulteriori note l'ATI concessionaria ha richiesto e ottenuto dal Comune di Sant'Antimo la consegna di ulteriori aree necessarie per la realizzazione delle corsie provvisorie al fine di garantire il transito veicolare ai margini della relativa carreggiata; considerato che i lavori sono proseguiti con un andamento per lo più regolare fino al mese di settembre 2011, che dal mese di ottobre 2011 i lavori sono stati tuttavia sospesi e/o abbandonati e che diverse forze di Polizia, tra cui i Carabinieri, Polizia Stradale e la Polizia Municipale, hanno segnalato numerosi dissesti causa di continui disagi ed incidenti stradali; che, nonostante le ripetute segnalazioni alla società titolare dei lavori, i comuni di Giugliano e Sant'Antimo hanno dovuto eseguire direttamente numerose opere di ripristino della sede stradale; che in data 29 maggio 2012 si comunicava ufficialmente a MetroCampania l'impossibilità di contattare la ditta concessionaria incaricata dell'esecuzione dei lavori; che in data 20 giugno 2012 la stessa società investita delle problematiche sopra esposte, avendo constatato l'assoluta inerzia della società titolare dei lavori, provvedeva a diffidare la ditta, nella qualità di mandataria dei lavori, a intraprendere immediatamente tutti i provvedimenti necessari per la prosecuzione dei lavori; che successivamente, visto il perdurare dell'inerzia dell'ATI, la società MetroCampania comunicava l'intendimento di far eseguire i lavori necessari a una propria ditta di fiducia; che, nemmeno a seguito della fusione della Società MetroCampania con la EAV, fino ai primi di luglio 2017, alcuna opera era stata più posta in essere al fine di completare l'intervento di cui alla premessa; che nei primi giorni del mese di luglio 2017 l'EAV ha riaperto i relativi cantieri riavviando gli interventi, peraltro fondamentali anche per scongiurare il grave fenomeno degli allagamenti nell'area della metro nord-est; che, tuttavia, ancorché non ancora terminati i lavori del primo lotto (marciapiedi, sottoservizi, eccetera), ai primi del mese di gennaio i lavori venivano nuovamente sospesi; Atteso che, puntualmente, al verificarsi di eventi meteorologici anche ordinari, l'intera area è oggetto di dissesto e cedimenti delle sedi stradali con grave pericolo per la circolazione viaria e pedonale, si interroga il Presidente della Giunta Regionale della Campania, onorevole Vincenzo De Luca, per sapere le ragioni per le quali l'intervento di cui in premessa denominato "Collettore fognario Giugliano - Melito - Sant'Antimo" sia stato nuovamente sospeso e, pertanto, quali iniziative si intendono adottare per la ripresa dei lavori anche al fine di scongiurare i gravi disagi e pericoli recati alla circolazione automobilistica e pedonale. Grazie.

D'ALESSIO, Assessore

La realizzazione del collettore fognario nei comuni di Giugliano, Melito e Sant'Antimo, oggetto del presente question time, è rimessa all'EAV, società in house della Regione Campania, che riveste la funzione di amministrazione concedente, ovvero di stazione unica appaltante. L'esecuzione del collettore rientra nel più vasto e complesso intervento di realizzazione della tratta a doppio binario Piscinola – Aversa Centro della ferrovia ex Alifana. In particolare la realizzazione del collettore fognario lungo la Via Appia al confine tra i comuni di Sant'Antimo e Giugliano nasce dall'esigenza di fornire un adeguato recapito agli smaltimenti delle stazioni di Melito, di futura apertura all'esercizio, e di Giugliano, allo stato dotato di un carente sistema fognario. Le opere affidate da EAV all'ATI Ascosa Ferroviaria Scarl, mandataria, sono suddivisi in stralci. I lavori del primo stralcio, relativi a un tratto di lunghezza pari a 1,5 chilometri, ebbero avvio nel maggio 2011 e sospesi nel novembre successivo per carenza di finanziamenti, in conseguenza della sospensione dell'efficacia del nono e del decimo piano attuativo del Programma generale degli interventi infrastrutturali, sospensione disposta dalla Giunta regionale 2 luglio 2010. Com'è confermato dal soggetto attuatore i lavori sono ripresi nell'ottobre 2017, ad avvenuto reperimento delle risorse finanziarie da parte della Regione Campania, con lo spostamento di alcuni sottoservizi presenti lungo il tracciato fognario: pali Enel, rete idrica di Sant'Antimo, eccetera. Contemporaneamente è stata avviata la sistemazione superficiale dei marciapiedi, in prossimità delle aree interessate dalla posa della condotta nel 2011. Tali attività hanno subito dei rallentamenti nella fase iniziale causati dalle trasformazioni delle aree intervenute durante la citata sospensione dei lavori. Essendo ormai in uno stato avanzato l'ultimazione dello spostamento dei sottoservizi si prevede, in tempi brevi, di eseguire tutti i lavori di posa in opera della condotta per Via Oasi del Sacro Cuore e Via Apollo, nonché la sistemazione dei marciapiedi e delle sedi stradali già interessate dalla posa delle condotte. Questo è quanto.

CESARO (Forza Italia)

Purtroppo sono passati 3 anni dalle mie prime interrogazioni e dai primi Question Time. Mi trovavo a passare per Via Appia, pioveva, quella strada era davvero degna del Terzo Mondo. Sento dire da 3 anni: "Si è cominciato! Si sta ricominciando! Lo si farà! In 6 mesi si finisce!". Ricordo il Vicepresidente Bonavitacola che ci diede addirittura il tempo – che ora non ricordo – entro il quale quella strada sarebbe terminata. I lavori sono iniziati come ha detto anche lei, ma purtroppo si sono fermati, si rifermano, il problema non capisco davvero quale sia e se e possibile che una strada che raggruppa vari Comuni, tra cui: Melito, Sant'Antimo, Giugliano, Aversa, com'è possibile che questa strada stia ancora in queste condizioni. Ovviamente ho sentito dire che i lavori riprenderanno in questo tratto di strada, più che vigilare, purtroppo non possiamo fare noi dall'Opposizione, quindi vigileremo e ci auguriamo che prima o poi questa strada volga al termine. Grazie.

D'ALESSIO, Assessore

Forse è giusto che casomai i tempi brevi siano definiti, però, dalle prese di posizione, dalle spiegazioni degli uffici, sembra sia per concludersi, almeno in quel tratto di Via Oasi del Sacro Cuore a Via Apollo, comunque, mi sembra che siamo, almeno per questa parte, in fase finale. Poi chiederò anche quei tempi brevi quanto brevi siano, perché è giusto così.

Nuova gara d'appalto per l'affidamento dei servizi di somministrazione di lavoro temporaneo presso l'A.O. dei Colli di Napoli
PRESIDENTE (Casillo T.)

Interrogazione: "Nuova gara d'appalto per l'affidamento dei servizi di somministrazione di lavoro temporaneo presso l'A.O. dei Colli di Napoli", Reg. Gen. n. 154/2, presentata dal Consigliere Francesco Emilio Borrelli (Campania Libera - PSI - Davvero Verdi), già distribuita in Aula. La parola al consigliere Borrelli.

BORRELLI (Campania Libera – PSI – Davvero Verdi)

Purtroppo devo sempre tornare su questa vicenda degli interinali perché è un problema che ci tiriamo indietro da molto tempo, come Regione, collegato al commissariamento della sanità. Adesso la Regione sta procedendo, anche perché sta lavorando per uscire finalmente dal commissariamento, ha dato indirizzo alle A.S.L. e alle aziende autonome di fare concorsi a tempo indeterminato o laddove non è possibile a tempo determinado, eppure ci sono ancora delle sacche di "resistenza", questo riguarda l'Azienda dei Colli. Premesso che l'Azienda Ospedaliera dei Colli (Monaldi, Cotugno e CTO), con determina dirigenziale 244 del 3 aprile 2018, ha indetto una gara d'appalto per l'affidamento dei servizi di somministrazione di lavoro temporaneo della durata di 36 mesi, per l'acquisizione di personale appartenente alle qualifiche: infermiere, tecnico sanitario e fisioterapista, per circa 370 mila ore l'anno. L'importo base della gara è di 23 milioni 557 mila euro oltre IVA. La stessa Azienda Ospedaliera ha una graduatoria aperta – molto contestata e su cui ci sono state parecchie discussioni – per l'assunzione di personale a tempo determinato e ha sottoscritto un accordo con l'ASL Napoli 1 per l'uso reciproco delle graduatorie ancora valide, sia per il reperimento di personale a tempo determinato, sia per la mobilità. Più volte, come ribadito anche nel corso di precedenti question time, la Regione ha assicurato di aver impartito direttive precise alle Aziende sanitarie ed ospedaliere della Campania per una drastica riduzione, fino all'azzeramento, del ricorso ai contratti interinali, previlegiando lo scorrimento delle graduatorie ancora valide ed il ricorso alla mobilità regionale ed interregionale, eventualmente bandendo nuovi concorsi; Gran parte delle ASL della Regione – devo dire la verità – stanno progressivamente abbandonando il ricorso ai contratti di somministrazione tramite agenzie interinali – ribadisco, noi abbiamo presentato un dossier; risultano nel 70 per cento dei casi degli assunti tramite agenzie interinali, che non fanno nessun bando e così via, parenti di personale sindacale, personale interno all'ospedale e politici territoriali – ma si deve notare che continuano con tale procedura, in maniera considerevole, l'Azienda Ospedaliera dei Colli e l'Ospedale di Caserta – di cui parleremo nel prossimo question time. Tanto premesso, chiedo se il Presidente della Giunta regionale non intenda intervenire, nella sua qualità di Commissario governativo per il rientro del debito sanitario in Campania, chiedendo l'annullamento della gara d'appalto indetta dall'Azienda Ospedaliera dei Colli con Determina Dirigenziale che ho già detto prima, per l'affidamento dei servizi di somministrazione di lavoro temporaneo della durata di 36 mesi.

D'ALESSIO, Assessore

Anche in questo caso preferisco leggere la risposta perché è un tema su cui vorrei essere precisa, però ci sono due considerazioni da fare. Sicuramente gli interinali dovranno scomparire, ma gradualmente, e nello stesso tempo servono o sono serviti anche per migliorare i LEA; quindi tutta l'attività che viene svolta anche con questo vario personale è indirizzata alla qualità dei LEA che debbono migliorare. Comunque procedo a leggere la risposta. Il protrarsi del blocco del turnover conseguenza dello sforamento del Patto per la Salute e il commissariamento per il rientro del disavanzo sanitario hanno fortemente inciso sul mantenimento dei livelli di LEA, che sono stati assicurati nel tempo mediante il ricorso al lavoro interinale e l'indizione di gare d'appalto per il lavoro somministrato. Successivamente, il raggiungimento degli obiettivi di rientro del disavanzo sanitario riscontrato ai tavoli ministeriali ha consentito di attuare i progressivi sblocchi del turnover. Si è assistito, dunque, alla nascita di un percorso parallelo – questo è il punto, c'è un doppio percorso: il percorso delle graduatorie e il percorso delle gare – dove coesistono avvisi pubblici di selezione del personale e appalti di lavoro somministrato nel rispetto del piano ospedaliero che dovrà condurre al progressivo e completo azzeramento del ricorso al lavoro interinale. In detta ottica, il mantenimento dei livelli essenziali di assistenza e il fabbisogno di prestazioni da soddisfare vengono garantiti da accordi tra la direzione generale l'Azienda e la Direzione regionale della tutela della salute, che consentono un progressivo aumento del ricorso al lavoro stabile e una corrispondente riduzione del lavoro somministrato. Così si è assistito presso l'Azienda ospedaliera dei Colli al reclutamento, con la delibera n. 731/2017, di 33 infermieri professionali a tempo determinato da destinare alle esigenze del pronto soccorso dell'Azienda ospedaliera dei Colli. Successivamente, con deliberazione del commissario straordinario n. 26 del 22 febbraio 2018, si procedeva al reclutamento di 33 posti di infermiere messi a bando e di ulteriori 40 unità a seguito di autorizzazioni regionali. Ulteriori autorizzazioni regionali consentivano ulteriori reclutamenti e precisamente: in data 20 marzo 2018, con delibera n. 63, venivano reclutate 50 unità; in data 5 aprile, con delibera n. 90, sono state reclutate 30 unità. Detti reclutamenti hanno determinato la diminuzione del monte ore soddisfatto con il ricorso ai contratti di somministrazione. La determina regionale n. 244 del 3 aprile 2018, oggetto del question time, era volta a individuare un'agenzia interinale a cui affidare il servizio di somministrazione del lavoro temporaneo della durata di 36 mesi indicendo la successiva gara d'appalto, che era già prevista e seguita da Soresa. Le qualifiche ricercate erano quelle di infermiere, tecnico sanitario e fisioterapista con un'iniziale previsione di circa 370 mila ore annuo. Il fabbisogno indicato nella citata determina rifletteva la necessità espressa dalla Direzione Sanitaria in previsione della scadenza del precedente affidamento e derivava da un iter amministrativo propedeutico al procedimento destinato al rinnovo dell'appalto iniziato nell'ottobre 2017 e conclusosi solo in data 9 marzo 2018 con l'autorizzazione espressa proprio da Soresa acconsentire gli espletamento di una gara in autonomia. A fronte della determina n. 244 del 3 aprile 2018 non si è però proceduto ad alcuna pubblicazione del successivo bando. I reclutamenti pubblici di personale che si sono succeduti hanno indotto la Direzione commissariale dell'azienda dei Colli a rettificare la precedente determina n. 244, adeguando il valore della base d'asta per la gara, per la fornitura del lavoro somministrato, da euro 23 milioni a 13 milioni, ovviamente con una riduzione degli orari, ma i reclutamenti avvenuti hanno solo parzialmente colmato le carenze esistenti nell'azienda, peraltro gravate dalle nuove funzioni rivestite dall'azienda dei Colli ai sensi del nuovo piano ospedaliero regionale. Assicurare il mantenimento dei LEA non consente di abbandonare immediatamente il ricorso al lavoro somministrato, anche se il progressivo sblocco di turnover ha consentito di anticipare al 2018 il piano di rientro per l'azzeramento del ricorso al lavoro interinale che, concordato con la Direzione Generale della Salute, avrebbe avuto dover inizio solo dall'anno 2019 con graduale riduzione del 20 per cento. La modifica della determina n. 244 del 2018 con la nuova determinazione n. 273 del 13 aprile 2018 tiene dunque il conto del ridotto fabbisogno triennale come da nota del servizio infermieristico aziendale che risulta parte integrante della già citata determina n. 273 disponibile pubblicamente per la consultazione sul sito. All'interno dell'atto sono ampiamente dettagliate le motivazioni che hanno portato alla determinazione del nuovo fabbisogno di lavoro somministrato messo a gara con l'evidenza che il monte ore è stato ricalcolato, prevedendo la riduzione del personale somministrato del 20 per cento per il secondo anno di vigenza del contratto e dell'ulteriore 20 per cento per il terzo anno, per giungere, infine, alla completa eliminazione del ricorso al lavoro somministrato. Il percorso è complesso, ci sono contemporaneamente presenze di diverse modalità per recuperare questo personale, ma si sta operando per portare al completo azzeramento del lavoro interinale senza aggravare o mettere in discussione il miglioramento totale dei LEA e dei servizi.

BORRELLI (Campania Libera – PSI – Davvero Verdi)

Volevo dire che anche facendo i concorsi a tempo determinato e indeterminato si possono migliorare i LEA, non c'è bisogno di utilizzare gli interinali. Prendo per buona la risposta. Assessore, mettiamola così, ovviamente so bene che è una sua responsabilità e sono pienamente soddisfatto del fatto che la Giunta e il Presidente, Commissario per la Sanità, ha modificato il percorso che aveva creato queste sacche di potere e clientele per me inaccettabili, ma, guarda caso, tutti gli altri ospedali ci riescono e l'azienda dei Colli e l'ospedale di Caserta, dove ci sono gruppi molto ben organizzati di potere sindacale, non ci riescono. Io, allora, farò una cosa per lei, andrò a verificare perché non si capiscono le ragioni per le quali non si scorre la graduatoria. Ci sono centinaia di persone che hanno fatto il concorso a tempo determinato, ma si decide di non scorrere la graduatoria e di scegliere gli interinali. Andrò a verificare se per caso (e solo per caso) gli interinali scelti erano parenti di personale sindacale o interno all'azienda che non hanno superato l'esame. Inviterò la Giunta a rescindere il contratto perché, checché l'azienda interinale abbia piena discrezionalità nella scelta del personale, apparirebbe un modo veramente fuori luogo di aggirare delle norme e un concorso.

Manuale operativo regionale per la gestione delle emergenze veterinarie in sanità pubblica e in sicurezza alimentare
PRESIDENTE (Casillo T.)

Interrogazione: "Manuale operativo regionale per la gestione delle emergenze veterinarie in sanità pubblica e in sicurezza alimentare" Reg. Gen. 155/2, presentata dal consigliere Francesco Emilio Borrelli.

BORRELLI (Campania Libera – P.S.I. – Davvero Verdi)

Sarò rapidissimo e arrivo subito al dunque. È stato fatto un decreto dirigenziale che sta facendo saltare sulla sedia animalisti e non. Questo manuale operativo realizzato nel Piano regionale di prevenzione al paragrafo 7.6 dedicato al Piano di emergenza dell'area Vesuviana e agli animali da affezione, in primis i cani di proprietà, dice che "La Direzione di Comando e Controllo potrà disporre, a seconda dei casi, delle seguenti procedure: allontanamento dei cani dalla zona rossa e loro sistemazione in canili gemellati presenti in Regione Campania o altre regioni italiane, adozione temporanea o definitiva dei cani ed eutanasia degli animali per i quali risulti non praticabile l'allontanamento". Premesso che l'eutanasia, utilizzando un termine brutale, è scelta teoricamente dal soggetto, in questo caso noi decidiamo per conto di questi animali di sopprimerli, il che, per quanto mi riguarda, è inaccettabile. Questa previsione, al di là della mia visione personale, che potrebbe essere contrastabile, contrasta in modo evidente con la legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo, che dispone all'articolo 2, secondo comma, il divieto di sopprimere i cani vaganti ritrovati, catturati o comunque ricoverati in canili con deroga dal comma 6 di soppressione di cani ricoverati nei canili, in modo esclusivamente eutanasico a opera di medici veterinari soltanto se gravemente malati, incurabili o di comprovata pericolosità. È evidente che in un caso estremo non possiamo assolutamente accettare l'idea che in modo discrezionale e senza problemi specifici si possa prevedere la soppressione di centinaia o di migliaia di animali senza malattie incurabili o comprovata pericolosità. Su questo ovviamente interrogo la Giunta affinché venga modificato questo aspetto del Piano.

D'ALESSIO, Assessore

Posso essere molto veloce su questo quesito perché la situazione è stata ben descritta e la verifica della contrarietà dell'inciso oggetto di osservazione alla normativa statale e regionale ha portato la Direzione generale per la tutela della salute ad adottare un decreto dirigenziale di ieri, 17 aprile 2018, con il quale viene ratificato, con modifiche, il Manuale operativo regionale per la gestione delle emergenze veterinarie in sanità pubblica e sicurezza alimentare, dal cui testo è stato eliminato ogni riferimento alla pratica dell'eutanasia. Abbiamo sanato un difetto di competenza perché il precedente Manuale era stato adottato da un dirigente della UOD veterinaria che non aveva il potere di adottarlo in quanto questo riveste una natura di circolare applicativa, rimessa pertanto ai direttori generali. Avendo abrogato questo aspetto, abbiamo ricollegato la normativa regionale a quella nazionale. Abbiamo ritenuto doveroso precisare questo.

BORRELLI (Campania Libera – PSI – Davvero Verdi)

Sono pienamente soddisfatto e ovviamente non ho nulla da aggiungere.

Criticità nomine Consiglio di Amministrazione SMA Campania
PRESIDENTE (Casillo T.)

Interrogazione: "Criticità nomine Consiglio di Amministrazione SMA Campania" Reg. Gen. 157/2, presentata dalla consigliera Muscarà (Movimento 5 Stelle), già distribuita in Aula. La parola alla consigliera Muscara.

MUSCARÀ (Movimento 5 Stelle)

A seguito della nota inchiesta giornalistica che ha avuto come oggetto la corruzione nel settore degli appalti e dello smaltimento dei rifiuti in Campania la Procura di Napoli ha avviato un'indagine, che vede coinvolti tra l'altro i vertici di SMA Campania, una società in house della Regione Campania. In particolare, si è appreso da quest'inchiesta il coinvolgimento nella vicenda del Presidente del CDA e del Consigliere delegato della SMA, i quali hanno presentato le loro dismissioni dall'incarico in seguito al grave quadro delineato dalla stampa e dalle indagini in corso. Considerato che la SMA è società in house della Regione Campania e come tale è considerata dall'ordinamento articolazione dell'Ente regionale, quest'ultimo esercita sulla società in house un controllo analogo a quello esercitato sui propri uffici e ciò anche mediante il potere di indicare il Consiglio di Amministrazione. Il controllo analogo viene realizzato attraverso il controllo strategico, il controllo degli equilibri economico finanziari, il controllo di efficienza, di efficacia, il controllo sulla gestione e il controllo sulla prevenzione della corruzione trasparenza e pubblicità. L'organo di amministrazione della SMA Campania è nominato su designazione del Presidente della Regione, e infatti su designazione di questo è stato nominato l'ultimo Consiglio di Amministrazione che prevedeva, tra i Consiglieri delegati, Lorenzo Di Domenico, già amministratore unico della società, che ha poi rassegnato le dimissioni in seguito alle vicende giudiziarie di cui abbiamo detto prima. Dato che SMA Campania opera in un settore, quello del risanamento ambientale, della depurazione delle acque, dello smaltimento dei fanghi, molto delicato in quanto direttamente legato alla qualità della vita dei campani e particolarmente esposto al rischio di infiltrazioni criminali, oltretutto lo scenario che è stato delineato dagli organi di stampa ha evidenziato l'esistenza di un sistema malato, fortemente esposto a fenomeni corruttivi, atteso il continuo e improprio ricorso alle proroghe degli appalti e al criterio dell'urgenza utilizzati come strumenti di elusioni dalle normali procedure di gara con effetti – questi – antieconomici e limitativi della libera concorrenza. Teniamo anche conto del fatto che la società SMA Campania, che opera nel settore così importante e delicato della politica regionale, dovrebbe rispecchiare a pieno l'identità del Governo regionale aderendo alle linee programmatiche, agli indirizzi di strategia delineati dall'Ente. Ai sensi dell'attuale ordinamento, in maniera di nomine fiduciarie, il controllo regionale sulle società in house si esplica anche attraverso la nomina di un Consiglio di Amministrazione che sia espressione diretta della linea politica governativa, così da garantire quella necessaria e indispensabile armonia tra l'Amministrazione e la politica, a tutela del buon andamento della Pubblica Amministrazione. Prendiamo atto che l'anzidetto ex Consigliere delegato della SMA Campania, Lorenzo Di Domenico, secondo quanto si apprende dalla stampa, è soggetto vicino ad altra forza politica rispetto all'attuale maggioranza di Governo e quindi ragionevolmente lontano da quegli obiettivi che il Governo dovrebbe attuare. Dal curriculum – tra l'altro – si evince che al di fuori di una generica competenza di natura contabile, il soggetto non avrebbe nessuna specifica esperienza in materia ambientale tale da giustificarne la nomina. Da articoli di stampa si apprende che il soggetto in argomento risulta indagato nell'ambito di una maxi inchiesta legata al Consorzio Unico di Bacino delle Province di Napoli e Caserta, indagine che risale all'epoca in cui lo stesso ricopriva la carica di commissario liquidatore. Le ipotesi di reato contestate agli indagati vanno dal peculato alla truffa, alla corruzione, all'abuso di ufficio, fino al voto di scambio. Dal riscontro di un'istanza di accesso agli atti della scrivente è risultato che l'ex consigliere delegato della SMA Campania sarebbe stato condannato anche per il reato di falsità materiale di cui all'articolo 482 del Codice penale. Ritenuto che, per le argomentazioni che abbiamo qui espresso, ci risulta quantomeno poco comprensibile la scelta che è stata operata dal governo regionale, il quale, in spregio a qualsiasi valutazione di opportunità politica, ha deciso di assegnare un ruolo di siffatta importanza ad un soggetto che pare sia stato già condannato per un grave reato e indagato per ulteriori attività illecite. Tutto ciò premesso, le chiediamo quali siano state le ragioni di questa nomina, prima come amministratore unico, poi come consigliere delegato, in seno alla società SMA Campania, di un soggetto tanto distante dalle forze politiche espressione della maggioranza di governo e lontano dalla linea programmatica regionale, che, tra l'altro, non pare avere, dalla lettura del curriculum, alcuna esperienza professionale specifica nel settore e che sembrerebbe, inoltre, essere già stato condannato per il reato di falsità materiale e indagato per altre ipotesi di reato.

D'ALESSIO, Assessore

L'assemblea dei soci SMA nella seduta del 30 novembre 2016 ha conferito l'incarico di amministratore unico al dottor Lorenzo Di Domenico con nota acquisita, del 19 dicembre 2016, presso il Dipartimento programmazione e sviluppo. L'amministratore unico uscente ha trasmesso il verbale del 12 dicembre 2016 di accettazione dell'incarico da parte del dottor Di Domenico, con allegata la dichiarazione attestante - questo è un punto importante - di inesistenza di cause di inconferibilità e di incompatibilità previste dal decreto del 2013 e l'inesistenza di cause ostative previste dalla legge n. 34/2012. Questo ufficio ha verificato che la suddetta dichiarazione è stata regolarmente confermata nel 2018. Nella seduta del 21 marzo 2017 l'assemblea societaria ha nominato il consiglio di amministrazione composto da tre membri, individuando nel dottor Di Domenico l'amministratore delegato. In merito ai quesiti posti dall'interrogante si rappresenta quanto segue. Innanzitutto l'ufficio speciale della Regione non è a conoscenza di condanne a carico del Di Domenico, che ha dichiarato alla società, tra l'altro, l'insussistenza delle situazioni ostative previste dall'articolo 15 della legge n. 55/1990, in considerazione del richiamo all'articolo 4 della legge n. 24/2012 il cui comma 2, prima delle modifiche apportate dalla legge n. 38, espressamente le contemplava. Inoltre esula dai compiti e dalle funzioni dell'ufficio speciale della Regione la conoscenza dell'appartenenza politica dei soggetti nominati negli organi di amministrazione delle partecipate regionali. Le scelte in materia di designazione in società partecipate da parte degli organi a tanto deputati si effettuano secondo i criteri dettati dall'articolo 11 del Testo Unico approvato del decreto legislativo n. 175/2016, il quale recita: "salvi gli ulteriori requisiti previsti dallo statuto, i componenti degli organi amministrativi di controllo di società a controllo pubblico devono possedere i requisiti di onorabilità, professionalità e autonomia stabiliti con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri su proposta del Ministero dell'Economia e del Finanze, previa intesa in Conferenza Unificata". Per quanto riguarda la nomina, quindi, le condizioni dell'amministratore unico dottor Di Domenico apparivano, risultavano e risultano ancora agli atti completamente in grado di rispondere ai requisiti di cui ho richiamato il punto del Testo Unico all'articolo 11. Per quanto riguarda i requisiti di professionalità si evidenzia che dal curriculum personale del Di Domenico emergono delle esperienze professionali in linea con l'esigenza di assicurare alla società Sma in questo preciso momento, per la linea strategica di dover fare una fusione, quel bagaglio di conoscenze economiche ed aziendali necessarie e in grado di garantire una preparazione adeguata a portare avanti il processo di fusione della società Sma con le altre società partecipate della Regione nell'ambito del polo ambientale regionale e da realizzare in base a quanto disposto dall'articolo 3 della legge n. 38 del 2016.

MUSCARÀ (Movimento 5 Stelle)

Non ci riteniamo soddisfatto della risposta perché il quesito che ponevamo era strettamente politico e riguardava l'opportunità di una scelta del genere. L'assemblea ha designato il dottor Di Domenico, ma su designazione del Presidente della Giunta. Mi meraviglia davvero che tutte queste notizie sull'inopportunità di questa scelta che sono giunte a noi e che sono giunte anche all'ufficio Anticorruzione della Regione Campania siano state assolutamente (ho fatto un accesso agli atti che poi posso darvi) ignorate dal Presidente della Giunta. Lo ripeto, al di là delle competenze ambientali (abbiamo letto il curriculum) che non rispondono assolutamente a quello che poi sarebbe andato a fare, il problema è proprio di una scelta politica: per quale motivo invece di scegliere una persona estranea a questo tipo di attività per un compito così delicato e in un settore così delicato si sceglie chi già era dentro il sistema? Ci sembra veramente un'ingenuità da parte del Presidente della Giunta, per quello che ci riguarda è una cosa gravissima che fa temere della bontà delle scelte prese. Del resto, stiamo discutendo ora di questa cosa perché quello che è successo è sotto gli occhi di tutti e ha dato la prova provata che quella che poteva essere soltanto un'indicazione di opportunità politica doveva essere una scelta obbligata da parte del Presidente della Giunta.

D'ALESSIO, Assessore

Per quanto riguarda le competenze ambientali, penso che siano state ben valutate in una logica strategica di quello che bisognava fare. Voglio dire, in quel momento e per quella nomina non erano necessarie le competenze ambientali, ma le competenze che il candidato presentava di carattere economico, aziendale, amministrativo, contabile (chiamatele come volete) necessarie per la fusione. Per quanto concerne l'ingenuità del Presidente non sono io qui a rispondere. Voglio però dire che i candidati non si scelgono per la loro posizione politica o partitica, ma per la qualità professionale e curriculare. In questo caso con le dichiarazioni personali di qualità e serietà penso che siano stati gli elementi necessari presi a base della decisione.

PRESIDENTE (Casillo T.)

Vi ringrazio, dichiaro chiusa la seduta

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